Incentivi, Niscemi nella FUA di Gela ma il Ministero non lo sa

incentivi niscemi

Ancora un pasticcio sugli incentivi auto 2025:  Niscemi è nella FUA di Gela, ma non compare nell’elenco dei Comuni che ne hanno diritto diffuso dal Ministero dell’Ambiente. Ce lo segnala Fabio, un insegnante pendolare verso Caltagirone. Inviate domande e osservazioni a info@vaielettrico.it

Mi chiamo Fabio e sono residente nel Comune di Niscemi (CL) , comune che dal 2023 risulta parte integrante del FUA (Functional Urban Area) di Gela. Tuttavia, attualmente, Niscemi non compare negli elenchi ISTAT dei comuni aventi diritto all’incentivo statale per l’acquisto di auto elettriche, mentre risultano già inseriti i comuni di Gela e Butera,  nonostante Niscemi appartenga formalmente al medesimo FUA. Tale circostanza rischia di determinare una ingiustizia sostanziale, escludendo un’intera cittadina che, per definizione e in base ai più recenti aggiornamenti ISTAT, rientra a pieno titolo nel FUA di Gela.

Una discriminazione che cade nel ridicolo

Abito a Niscemi ma lavoro nella vicina Caltagirone (20km da Niscemi), sono un insegnante che utilizza una ford Kuga I diesel del 2008, 2000cc e l’auto elettrica mi permetterebbe di avere una nuova auto e quindi affidabile e mi permetterebbe di abbattere l’inquinamento prodotto dalla mia attuale automobile. Quindi sono un pendolare che rispecchia proprio le caratteristiche di pendolarismo per cui Niscemi è stata inserita nel FUA di Gela. Molti miei concittadini lavorano a Gela, Caltagirone e in altri paesi vicini a Niscemi ed escluderla sarebbe veramente un affronto alla nostra città

Ora chiedo al Ministro del MASE (Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ) e all’ISTAT di inserire Niscemi e tutti quei comuni che siano stati censiti successivamente al 2011 di essere inseriti in questi elenchi e di aprire la piattaforma per gli incentivi solo dopo che tutti questi comuni siano riconosciuti come aventi diritto agli incentivi statali. Se cosi non fosse ci sarebbe veramente una discriminazione che scadrebbe nel ridicolo. Altrettanto grave sarebbe riconoscere i comuni dopo aver finito i fondi per gli incentivi.

Mi auguro che possiate diffondere questa notizia e di coinvolgere l’ISTAT e il Ministro affinchè questa istanza venga accolta. Io ho già inviato PEC al Ministro e a vari uffici Nazionali e della regione Sicilia dell’ISTAT. Fabio Cantaro

Un cortocircuito fra Ministero e Istat

Risposta- Come si usa dire, lei mette il dito nella piaga. La piaga principale di questi incentivi 2025 – ma non l’unica –  è proprio il cortocircuito fra Ministero dell’Ambiente e Istat riguardo alle FUA. Infatti il MATTM (questo l’improbabile acronimo del dicastero presieduto dal dottore commercialista Gilberto Pichetto Fratin), ha introdotto il criterio delle Aree Urbane Funzionali (FUA) corredandolo con un elenco dei comuni   “incentivabili” che risale al censimento Istat 2011. Ma da allora sono nate nuove FUA – quella di Gela, appunto – e nuovi comuni sono entrati in quelle esistenti.

incentivi Niscemi
Il ministro all’Ambiente Gilberto Pichetto

Accorgendosi dell’inghippo ormai in estate inoltrata il Ministero ha chiesto all’Istat un nuovo elenco aggiornato  ai dati del censimento 2021. La revisione richiede due o tre mesi di lavoro e infatti l’Istat stima di  concluderla entro fine ottobre.  Non si capisce perchè si sia fissata l’apertura della piattaforma il 15 ottobre, quando presumibilmente non saranno ancora disponibili gli elenchi aggiornati. Insomma: partiamo male, in una confusione che spiazza ed esaspera migliaia di italiani.

Del resto, dare avvio a un’operazione targata 2025, preannunciata in primavera, formalizzata in luglio e avviata quando mancano due mesi a mezzo alla fine dell’anno è già di per se’ una beffa. Speriamo almeno che prima della scadenza, fissata in giugno del prossimo anno, il pasticcio sia risolto “in corso d’opera”.

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Visualizza commenti (4)
  1. Già il FUA è una discriminazione, ma lasciare fuori le città che fanno parte del FUA anche dopo il 2021 è veramente una beffa. Praticamente il governo smentisce se stesso, contraddicendo quanto da loro stessi deciso. E’ come se dicessero che gli italiani hanno diritto all’istruzione, me solo per i nati fino al 2000. Ma che raginamento è? Si sono accorti che i censimenti ISTATI sono aggiornati al 2011? Bene, ritardino gli incentivi e solo dopo aver incluso le città incluse fino al giorno prima del decreto diano il via libera.

  2. Qualcuno potrebbe facilmente commentare questa situazione come “dilettanti allo sbaraglio”… ma si sbaglierebbe.
    Questi sono purtroppo l’esatto opposto di dilettanti: sono professionisti della manipolazione intenti ad un lavoro scientifico di depotenziamento, rallentamento e, come fine ultimo, annullamento di qualsiasi iniziativa abbiano dovuto obtorto collo accettare di intraprendere di fronte alla UE.
    I danni per il nostro paese saranno enormi e le conseguenze dureranno decenni.

    1. Le conseguenze dureranno non decenni ma forse un secolo se non più, tra ricadute industriali/produttive e problemi dovuti ai cambiamenti climatici.

  3. Credo che sarebbe inutile pensare ad una modifica in corso d’opera dato che gli incentivi, una volta partiti, verranno molto probabilmente esauriti nel giro di pochi giorni.
    Speriamo nell’unica cosa sensata, ovvero posticipare la partenza degli incentivi almeno a dopo l’aggiornamento Istat…

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