Il bando per gli incentivi sulla nautica elettrica non sono andati bene, troppi soldi non spesi. In tanti diportisti hanno trovato difficoltà con il bando. In teoria semplice, anche rispetto alla disastrosa gestione dell’iniziativa sul retrofit auto, e quasi banale per chi possiede un natante provvisto di DCI. Ma di cosa si tratta? In tanti non lo conoscono. Come si ottiene? Lo chiede Sergio, Vaielettrico risponde. Scriveteci a info@vaielettrico.it
“Questo DCI? Non ho capito bene di cosa si tratta, come faccio a prendere l’incentivo?”
“Buongiorno vi chiedo conferma per non restare con il dubbio di aver sprecato una bella occasione: per tutti i natanti non “targati” non è possibile chiedere la rottamazione corretto? Nello specifico posseggo un gommone di 5 metri con un fuoribordo e un motore di rispetto 4hp 2 tempi, volevo iniziare a sostituire il motore di rispetto, ma se ho capito bene non essendo patentato e non avendo immatricolato il gommone non posso richiedere il contributo?
A dire il vero non ho ben capito cosa sia la DCI io posseggo in originale i documenti del gommone che è antecedente al marchio CE quindi ho il certificato di omologazione e quello di corrispondenza al prototipo ma sul mezzo non c’è nessuna targhetta con matricola potrei chiedere la DCI? È una pratica onerosa?
Vi sarei molto grato se riusciste a chiarirmi la situazione„. Sandro Cantelli
Come ottenere il DCI per chiedere l’incentivoo
Risposta (Gian Basilio Nieddu): Per ottenere la dichiarazione di costruzione o importazione (DCI) legata al natante da diporto per il quale è destinato il propulsore elettrico è necessario entrare nel portale telematico dedicato e gestito da Confindustria Nautica. Questo il link al sito dove può procedere alla richiesta del documento.

Per rispondere alla sua domanda principale: il natante non omologato CE non subisce un limite di accesso agli incentivi per rottamare i motori inquinanti.

Un manuale con le indicazioni per ottenere il DCI
Nel portale di Confindustria Nautica è presente un manuale d’uso (clicca qui) del portale per gli utenti dove sono elencati i dati necessari.
L’elenco:
-domanda o del proprietario, o dell’utilizzatore a titolo di locazione finanziaria, o dal
rappresentante del cantiere che intende iscrivere l’unità a nome del cantiere stesso,
o del soggetto che è legittimato a sostituirvisi (es. erede, procuratore, pubblica
autorità, ecc), o loro conto da uno STED;
– dati e il codice fiscale del soggetto richiedente
-i dati del rappresentante o se il richiedente è una società/impresa
– la documentazione tecnica prevista o per le unità già iscritte nei registri, delle quali non si dispone della documentazione tecnica di cui è necessario allegare una dichiarazione ai sensi D.P.R. n. 445/2000 (autocertificazione) che attesti tale circostanza unitamente alla licenza di navigazione dell’unità ed è necessario effettuare il pagamento comprensivo di IVA.
Documentazione tecnica da allegare per ottenere il DCI
La domanda della DCI va compilata in formato elettronico e va indicato da quale soggetto è stata acquisita, la proprietà e con quale titolo – tra fattura, scrittura privata, atto pubblico, sentenza, atto notorio, bill of sale, estratto del registro navi in costruzione – ovvero, in luogo del titolo, se la proprietà risulta dalla copia della licenza di navigazione che si allega.
I documenti
a) le unità marcate CE (cioè quelle immesse sul mercato dopo il 16-06-1998), il Codice identificazione dello scafo;
b) per le unità da diporto NON marcate CE:
– il Certificato di omologazione con dichiarazione di conformità del costruttore, di cui
va indicato il numero;
– l’attestazione di idoneità rilasciata dall’organismo tecnico, di cui vanno indicati il
numero e la data di rilascio
Si paga per ottenere l’attestato di idoneità. Ci sono aziende che si occupano di offrire questo servizio e che si trovano facilmente sul web. Bisogna fare un preventivo per sapere quanto spendere di preciso.
Questa trafila burocratica è stata criticata dalle diverse testate di settore. Purtroppo con grande caduta di stile Confindustria Nautica ha diffuso un comunicato parlando di “fuorvianti articoli di stampa” e sul tema abbiamo risposto qui.