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Incentivi locali: bandi a L’Aquila, Terni, Trento, Bolzano, Lazio

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INCENTIVI LOCALI / Dalle e-bike alle auto, si finanzia di tutto, in aggiunta ai bonus statali.

Incentivi locali per i veicoli elettrici (non solo auto). Oltre ai bonus statali, ci sono anche questi da sommare. Eccone alcuni, attenzione alla scadenza. Per le bici in attesa del bonus bici statale (se mai arriverà), in alcune città è possibile fruire di un aiutino economico da non lasciarsi sfuggire.

Incentivi locali: a L’Aquila fondi per auto, bici, cargo bike ma pure per il kit dell’e-bike

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Il programma di incentivi per la mobilità elettrica varato dal capoluogo abruzzese, molto invitante.

L’amministrazione della città abruzzese ha stanziato un milione di euro per gli incentivi alle auto elettriche. Ne ha già speso circa la metà, ma vuole andare fino in fondo. A settembre ha prorogato ancora una volta i termini di scadenza. C’è tempo fino al 31/10 per fare domanda. Che cosa offre il Comune? Contributo a fondo perduto, pari al 30% del costo totale dell’auto. Ma senza superare gli 8mila euro per i titolari di partita IVA e 4mila per i privati cittadini, che hanno diritto anche all’ecobonus statale. Il Comune finanzia anche tassisti e piccole imprese. Tutte le info qui. Sempre a L’Aquila c’è tempo fino al 31/12 per la domanda per il bonus bici elettrica: contributo pari al 35% del prezzo sostenuto, fino ad un massimo di 500 euro. Su questo capitolo il Comune ha stanziato 100mila euro (link al bando). E c’è pure il bando, ma scade il 30/9, per bici tradizionali, cargo bike tradizionali o elettriche, kit completi per aggiungere alla bici la pedalata assistita, monopattini elettrici. Contributi da 80 a 300 euro (qui i dettagli).

Incentivi locali: a Terni e Narni il bonus auto scade il 30

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Una delle 3 Leaf usate acquistate dal Comune di Narni

I due comuni dell’Umbria puntano sulla mobilità elettrica (a Narni hanno pure acquistato auto elettriche usate). E finanziano con 4mila euro l’auto a batterie se si rottama un veicolo a benzina o diesel Euro 0, 1, 2, 3 e 4. Bene, ma attenzione c’è tempo fino al 30 settembre per presentare la domanda. I due Comuni hanno a disposizione 347 mila euro, ma con il bando precedente hanno finanziato oltre 100 auto tra ibride ed elettriche. Tutte le info cliccando qui.

Incentivi locali: Trento finanzia anche sostituzione auto

Immagine tratta dal sito della Provincia Autonoma di Trento

A Trento si finanzia la rottamazione (benzina e gasolio fino a Euro 5), ma pure la sostituzione dell’auto (euro 4 e 5 a benzina, euro 5 a gasolio). Nel primo caso si ha diritto a un contributo da 3mila euro, nel secondo sono 2mila. Manca una data di scadenza, come ci hanno confermato dagli uffici, quindi si ha tempo per presentare la domanda. Questo per i privati, mentre nei bonus previsti per le aziende non c’è un contributo diretto, ma una compensazione fiscale. La misura è pari al 15% della spesa, con una maggiorazione di 3mila euro per chi acquista un auto elettrica rispetto a una ibrida. Tutte le informazioni al link.

A Bolzano contributo anche per le moto

È l’ora dell’auto elettrica?

Nella Provincia autonoma si finanzia un po’ di tutto. La domanda va presentata entro il 31 ottobre online e prima della data di emissione della fattura di acquisto. Qui le informazioni e qui di seguito le categorie interessate:

  • autoveicoli: 2mila euro per il trasporto di persone e merci;
  • Ciclomotori e motoveicoli a due, tre o quattro ruote: 30 per cento della spesa e massimo di 1000 euro;
  • biciclette cargo: 30 per cento della spesa e massimo di 1500 euro.

Regione Lazio: fino a 20mila euro, ma per le imprese

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bando incentivi regione Lazio

Infine la Regione Lazio, che ha stanziato ben 10 milioni di euro. Offrendo un contributo a fondo perduto a Micro, Piccole e Medie Imprese (Mpmi) e a titolari (persone fisiche) di licenza Taxi – Ncc, operanti nel territorio regionale. Il contributo va da un minimo di 5mila a un massimo di 20mila euro per ogni veicolo. Il contributo totale massimo che potrà ricevere un beneficiario (in caso un beneficiario acquisti più veicoli) sarà di 150mila euro. Tutte le informazioni al link.

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Apri commenti

18 COMMENTI

  1. Gian Basilio Nieddu
    non lo metto in dubbio, è solo assurdo spostare gli incentivi su certe cose NON INQUINANTI , prima si dovrebbe dare forza nel abbattete il CO2 nox e via via e poi se resta qualcosa alle altre categorie.
    Poi si spera di essere in democrazia almeno sui punti di vista 🤷

  2. Devono incentivare la semplificazione e omogeneizzazione della ricarica, ricaricare deve diventare banale come fare il pieno. Basta con le mille app tutte da configurare o tessere diverse per ogni operatore. Arrivi lì col tuo bancomat e paghi, esattamente come nei distributori di carburante di qualsiasi azienda. Altrimenti l’elettrico resta una nicchia da nerd.

    • L’elettricità è un servizio, non un bene. E i servizi, per legge, devono essere fatturati. Ecco perchè non è possibile pagare con contanti o bancomat senza preregistrazione.

    • Mi sembra che di tessere e app se ne usano a migliaia, supermercati, cinema, palestre, etc. Ma per auto che differenza fa ? A si è un modo per avere la scusa, finiamola con le sciocchezze e cominciamo a fare qualcosa di utile

  3. Per il resto si incentiva ancora poco sulla mobilità full electric e soprattutto sul infrastruttura, che dovrebbero viaggiare a braccetto, N° mezzi elettrici e N° colonnine con un rapporto in % adeguato al caso.

    • E’ quello che sta succedendo, Fabio. Infatti le vendite di auto elettriche raddoppiano ogni anno e il numero di colonnine pure.

      • Diciamo ni perché le colonnine aumentato sempre nei soliti posti, io sono fortunato perché nel giro di 5 km ho 8 colonnine, ma dove lavoro non c’è nulla nel raggio di 20km.
        Sarebbe più saggio prima coprire il territorio e poi aumentarne la capacità in numeri, soprattutto fast visto che con le AC ci vogliono ore.

        • I comuni sono assediati dalle richieste di operatori pronti ad installare colonnine, ma molti amministratori non attivano le procedure per le concessioni. E’ vero però che nei piccoli centri, lontani dalle grandi direttrici di traffico, installare costose colonnine Fast non ha molto senso, mentre le accelerate in AC per i residenti sono l’infrastruttura ideale.

          • Io vivo di un piccolo comune di 3500 auto, si è piccolo ma è anche l’unico passaggio che va da Trento a Bassano con ingresso all’autostrada con un flusso di quasi 16000 auto a settimana, senza tenere conto del weekend che diventa un serpentone che si muove a passo d’uomo quando va bene, e non c’è un alternativa, quindi perché su un tragitto del genere c’è una misera 22kw con due prese 🤔
            Non è la quantità di persone residenti ma il flusso di traffico che dovrebbe fare stimolare le installazioni, e soprattutto veloci, più utenti più incassi.

          • Conosco benissimo la Valsugana (feci la naja a Trento) e concordo con lei: quella è una direttrice di traffico intenso, soprattutto turistico. Vedrà che presso gli uffici comunali dei Paesi attraversati saranno giacenti più di una domanda di installazione di stazioni di ricarica fast, sarei pronto a scommetterci. Tra l’altro la multiutility locale Alperia è molto attiva nella mobilità elettrica e con la gemella di Bolzano ha dato vita a Neogy che è una delle migliori reti di ricarica in Italia.

          • Fabio le rispondo su monopattini e bici elettriche. Ci sono due usi: ludico/sportivo e per necessità di spostamento. Nel secondo caso non tutti possono utilizzare bici muscolari e monopattini senza motore. Alcuni esempi: persone con problemi cardiaci (tantissime) o di altro che non permettono degli sforzi fisici. Chi nel tragitto casa lavoro ha dei tempi da rispettare, chi non può fare chilometri a pedalare e arrivare sudato sul posto di lavoro. Tutte queste persone con la bici e il monopattino elettrico possono pensare ad un’alternativa all’auto. Il risultato? Meno auto per le strade quindi meno emissioni nocive a beneficio dei polmoni di tutti.

  4. Io sarò anche contro corrente, ma che senso ha puntare ad un motore elettrico che comunque consuma, su dei mezzi totalmente privo di emissioni come le biciclette e i monopattini è una cosa assurda, è come montare un motore alle gambe per andare a fare una passeggiata, molto controproducente sia in fattore energetico che in salute, visto che un qualunque movimento fa bene alla salute.

    • Gian Basilio Nieddu le rispondo qui perché sotto al suo commento non si può, se è questione di disabilità ok è un mezzo dedicato come lo sono le auto modificate, ma ultimamente se ne vedono di tutto e di più, il rischio è che siano i mezzi a fare diventare diversamente abili se non peggio.

      • Scusi Fabio anche una persona atletica se deve fare qualche chilometro in bici arriva sudata e non è il massimo in ufficio.

        • Va bè in Olanda saranno tutti Superman, e qui tutti delle mozzarelle, il fatto sta che non ha senso aver fatto incentivi su qualcosa che di suo non inquina, come non ha senso aver dato incentivi alle ICE.
          Poi con i nostri soldi son liberi di fare quello che voglio, anche se non è corretto, ma è solo un mio punto di vista 🤷

          • Fabio ognuno giustamente ha il suo punto di vista, io vedo bene l’elettrico sulle bici perché conosco diverse persone che hanno iniziato a pedalare per spostarsi rinunciando all’auto

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