La sollevazione contro i criteri “discriminatori” dei nuovi incentivi all’acquisto di auto elettriche sta assumendo proporzioni mai viste. Sono decine le mail arrivate anche oggi al nostro indirizzo info@vaielettrico.it, quasi tutte focalizzate sull’inedito “paletto” della residenza in aree urbane funzionali (FUA). E c’è anche un lettore, Filippo Casarotto, che ha già inviato una lettera di protesta al Presidente della Repubblica. E invita altri a sottoscriverla. Altrettanto ha fatto un altro lettore, Salvatore Comparato, rivolgendosi al Presidente del Consiglio dei ministri e all’intero Governo.
I più segnalano l’assurda esclusione dagli incentivi di comuni abitati in gran parte da pendolari e tuttavia mal serviti – o non serviti affatto- dai servizi di trasporto pubblico.
Il paradosso: “Nel mio comune divieti anti inquinamento ma non il diritto agli incentivi”
Fino al paradosso denunciato da Matteo Zani. Matteo risiede in Lombardia in un comune inserito in fascia 1 per l’alto tasso di inquinamento con le relative limitazioni e i divieti alla circolazione per le auto inquinanti. Eppure, ci scrive “pur subendo le maggiori limitazioni, non rientra nelle aree ammesse a contributo„.
Chiede perciò “una minima coerenza amministrativa tra stato e regione„. O escludere dalle limitazioni del traffico le aree che non godono degli incentivi. Oppure “meglio sarebbe una modifica al decreto per garantire l’accesso ai contributi a chi in questi anni ha subito limitazioni all’utilizzo del proprio mezzo„.
La mia “protesta civica”? Caro Presidente, questi incentivi discriminatori violano la Costituzione
“Vorrei proporre un’iniziativa di “protesta civica”: inviate tutti una lettera al Presidente della Repubblica, il quale — in qualità di garante della Costituzione — potrebbe esercitare la sua autorevolezza per sollecitare chi di dovere„. Così scrive Filippo Casarotto, ipotizzando una violazione degli articoli 3 e 97 della Costituzione. E allega l’indirizzo del portale ufficiale del Quirinale (https://servizi.quirinale.it/webmail/) e una bozza del testo che lui stesso ha inviato. Eccolo (clicca qui per scaricare il testo).
Lettera aperta a Palazzo Chigi: i criteri degli incentivi sono “da rivedere con urgenza”
Salvatore Comparato si è rivolto invece a Presidente del Consiglio e Ministri competenti per esprimere il suo “profondo disappunto per i criteri recentemente introdotti sugli incentivi alla rottamazione di veicoli inquinanti e all’acquisto di auto elettriche„. In particolare ritiene “ingiustificata e discriminatoria„ la decisione di limitarne l’accesso esclusivamente ai residenti in comuni compresi tra le FUA.
“Tale impostazione – prosegue – appare contraddittoria rispetto agli obiettivi ambientali, poiché l’inquinamento non è un problema esclusivo delle grandi città. Inoltre, penalizza i residenti delle aree rurali o periferiche, dove l’auto privata è spesso l’unico mezzo di trasporto pratico, impedendo loro di sostituire veicoli obsoleti con mezzi a minore impatto ambientale„.
Ritenendo invece che “gli incentivi ambientali debbano essere accessibili a tutti i cittadini sulla base di criteri equi e oggettivi, come il reddito e l’effettiva necessità di sostituire un veicolo inquinante, senza discriminazioni legate al luogo di residenza„ chiede al Governo di rivedere “con urgenza tali criteri, eliminando la limitazione territoriale e garantendo a tutti i cittadini italiani una transizione ecologica giusta e inclusiva„.
Confidano in un ripensamento sul “discriminante” criterio delle residenza anche Gianluca Pupulin (“Valutate se modificare il decreto per favore„) e Lorenzo Mastroianni (“Spero che venga rivalutato e cambiato questo criterio„).
Nei piccoli comuni tutti gli abitanti sono pendolari. Attorno alla Malpensa, per esempio…
Marco Martino dal piccolo comune del Varesotto dove risiede, con la sua auto Euro 5 percorre ogni giorno 50 km per andare al lavoro. Ha rinunciato alle vacanze per mettere via la somma necessaria ad installare un impianto fotovoltaico e acquistare un’auto elettrica con gli incentivi promessi. Ma, scrive “a quanto pare non potrò fare nulla, le condizioni c’erano tutte tranne che per la residenza. Come sempre i vantaggi vanno sempre agli altri. Deluso ed amareggiato per vivere in questo paese„.

Selina Cavenati prende le parti del marito che “ogni giorno fa 40km per andare e tornare dal lavoro„. Vivono in un paese di 1100 anime collegato solo con Novara e Arona da un servizio di bus dedicato al trasporto scolastico. “Di fatto gli abitanti sono quasi tutti pendolari, legati soprattutto all’aeroporto di Malpensa che si trova a 20km, e che non è collegato con alcun mezzo pubblico„. Malpensa non è considerata area urbana, quindi niente incentivi per i residente in zona. Benchè, conclude Selina, “per il traffico che ne deriva, sia per i passeggeri in transito, sia il personale addetto ai lavori, dovrebbe essere considerata, più di un centro urbano„.
Questi incentivi non favoriscono l’ambiente ma i più furbi ad aggirare le norme
Infine John ritiene che l‘idea di promuovere la transizione ecologica sia lodevole “ma le modalità con cui viene attuata generano delle storture che meritano di essere denunciate„. Lavora e passa gran parte del suo tempo a L’Aquila, pur risiedendo fuori area funzionale. Con un piccolo trucco potrebbe beneficiare degli imminenti incentivi cumulabili con il bonus comunale di 4.000€ acquistando un’auto elettrica a un prezzo ultra vantaggioso. “La tentazione è forte – scrive –. basterebbe un affitto fittizio, magari una stanza, per il tempo necessario a incassare i fondi„.
“Il problema di fondo – conclude John – è che le politiche di incentivazione, pur mosse da buone intenzioni, si rivelano inique e poco efficaci. Invece di premiare chi ne ha realmente bisogno o chi si impegna in un progetto di vita sostenibile, spesso finiscono per favorire chi è più abile a destreggiarsi tra le norme„.
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Ok, sono arrivato alla conclusione che se rimangono così le regole..l’escamotage assolutamente legale ….è spostare la residenza con un contratto di affitto regolare in uno dei comuni limitrofi ma interessati dall’ ecobonus…per ora vincoli temporali sulla residenza non ci sono.
rimane da capire se la residenza deve essere effettiva al momento della domanda..al momento della consegna della macchina o durante tuto il periodo .
L’unico modo equo di dare incentivi facendoli arrivare a chi ne ha più bisogno è quello di allungare l’anzianità dell’auto rottamata e di ridurre il prezzo massimo dell’auto fino al punto che i furbetti dell’ISEE non hanno più interesse perché preferiscono un’auto più costosa. Un prezzo massimo di 20000 euro (quello che secondo un recente sondaggio per il 65% degli italiani dovrebbe costare un’auto mediamente) unito alla rottamazione di un’auto vecchia almeno 15-20 anni sarebbe ideale perché permetterebbe a più persone di usufruire degli incentivi e sarebbero tutte persone che non si possono permettere auto più costose e sarebbero ben contente di poter avere un’auto da meno di 20000 euro anche perché, se non hanno cambiato auto in 20 anni, probabilmente non se lo possono permettere.
Anche secondo me questi incentivi sono discriminatori e quindi incostituzionali. Benché l’intento del legislatore di ridurre l’inquinamento nelle aree più inquinate sia lecito, il metodo usato è discriminatorio. La riduzione dell’inquinamento è solo uno degli effetti degli incentivi, gli altri effetti sono che solo alcuni cittadini avranno un’auto nuova e soprattutto spenderanno meno per muoversi (circa la metà rispetto alla benzina), e sono questi gli aspetti discriminatori. Se i soldi pubblici fossero spesi per dotare le auto di chi vive in città di un dispositivo capace di ridurre l’inquinamento non sarebbe discriminatorio, ma aiutare i cittadini a cambiare l’auto su base geografica è discriminatorio.
Secondo me in Italia e in Europa stiamo sbagliando tutto e da molti anni, e girerei la “frittata” dall’altra parte: 1) eliminazione di tutti gli incentivi/bonus e per sempre 2) contributo di 10 milioni di euro in unica soluzione alle grandi aziende costruttrici di auto a patto di osservare questi obblighi: entro 12 mesi dalla firma dell’accordo con il governo l’azienda dovrà convertire la produzione totale in questa misura: 90% solo full electric, 7% solo full hybrid, 3% termiche e mild hybrid e phev.. Attenzione ai paletti: a) il prezzo di ogni vettura full electric segmento B/C non deve superare 15mila euro b) l’autonomia in ciclo WLTP NON deve essere INFERIORE a 450 km c) deve essere fornita con tutti gli ADAS presenti in auto premium (tralasciando a scelta la guida autonoma); d) il prezzo di qualsiasi altra vettura NO full electric sarà a discrezione del venditore.
L’azienda che accetta queste con sizioni e il contributo, ma che non presta fede al termine stbilito, sarà soggetta a penale di 200 milioni allo scadere dei 12 mesi. Ovviamente l’azienda che accetterà tale percorso di cambiamento avrà ulteriore liquidità per corsi di specializzazione ad operai, dirigenti, elettronici, operai, ecc.
Nel caso in cui l’azienda non accettasse questo contributo e decidesse di continuare imperterrita a costruire in prevalenza auto termiche/hybrid, alla stessa sarà comminata una penale di euro 3 milioni annui.
Se l’azienda non riuscisse a portare a termine entro i 12 mesi quanto firmato, e decidesse di trasferire l’attività all’estero, dovrebbe essere soggetta a una penale di 10milioni di euro + il divieto assoluto di ritornare in Italia per i successivi 15 anni + il divieto assoluto di espeortare in EEUU le sue auto ostruite all’estero per i successivi 20 anni.
Lato concessionari/venditori auto: entro 12 mesi svuotamento loro parco auto termiche/hybrid in conto vendita. Allo stesso tempo il loro fatturato deve essere costituito al 90% solo dalla vendita di auto full electric (ovviamente con un prezzo non superiore a 15mila euro) e il restante 10% da auto semi/termiche. Qualora in un anno non avessero raggiuto tale %, penale da pagare.
Ed ora lato privato: dl 2027 portare il prezzo di tutti i carburanti fossili a un aumento di 2 euro al litro rispetto al prezzo attuale; aggiungere una “tassa inquinamento” per veicoli termici (inclusi hybrid, mild hybrid e phev) di 1200 euro annui a partire dal 2027 e precludere l’ingresso in centro città a tutte le auto NON full electric. Per il momento sarebbero esclusi da questa tassa inquinamento i mezzi di autotrasporto pesanti (merci e servizi pubblici di trasporto persone).
Questa è una piccola bozza per salvare i nostro pianeta e i contributi erogati dal governo rientreranno in brevissimo tempo nelle sue casse con ulteriori guadagni, però questo passo oggi come oggi è urgente.
Ora potete anche dirmi che no u pazzo, ok, ma io la penso così e sno sicuro che sia la strada migliore per salvare l’umanità.
Mi devi davvero perdonare…ma quanti anni hai?
Sembra la proposta di un bambino dell’asilo.
Però davvero, spero tu non la prenda come una offesa…solo una velatissima critica a una proposta appena appena, forse, semplicistica. Poco però…solo un poco.
Questo post è davvero folle!!! neanche a metterci di impegno riuscirei a fare peggio, mi auguro che questo sia solo uno scherzo…
Probabilmente neppure Stalin, con il suo sistema di gulag, sarebbe riuscito ad implementare un sistema simile a quello da lei proposto
Ma se cambio residenza in una zona FUA posso aver diritto al bonus ?
il vincolo di 1 anno c’è solo per il possesso dell’auto da rottamare.
Parrebbe di sì
Intravvedo il business.
Sono assolutamente d’accordo, l’incentivo è discriminatorio e non è corretto che un benestante come me😂 non possa accedere agli sconti per acquistare vettura sopra i 40 k con abbondanti sconti solo perche l’ isee supera i 60k€
Assalto alla diligenza titolerei questi thread, addirittura violazione di articoli costituzionali, tirando per i capelli tutto rientra, c’è anche Chi è disoccupato, potrebbe scrivere al presidente che è in piena violazione del diritto al lavoro sancito dalla costituzione… Qui da noi hanno messo sgravi sulla benzina a chi abita a pochi chilometri dal confine svizzero ormai da anni, e chi come me abita un chilometro fuori dal perimetro Cosa dovrebbe dire? Niente pazienza ma non vado a “scocciare” il presidente, e casi così ce ne sono a bizzeffe.
Il provvedimento in questione riguarda l’intera nazione ed è di gran lunga maggiore per dimensioni rispetto ai cittadini che abitano al confine con la Svizzera.
Quindi ci sta contestare l’uso di queste FUA designate in modo piuttosto arbitrario: ma l’inquinamento non si ferma alle porte di Rho o Cinisello Balsamo, riguarda tutta la pianura Padana.
Come minimo dovrebbero aprirlo a tutti i comuni delle Regioni oggetto di infrazione europea per superamento dei livelli di inquinamento
Cesena: 100000 abitanti non è inserito nelle aree urbane funzionali
Forlì: è presente nelle aree urbane funzionali
Definire un incentivo sulla base di un censimento del 2011, fatto sulla base di criteri ancora non chiari è ridicolo. Chi crea le normative di blocco delle auto non è allineato con chi definisce i criteri di questi incentivi.
E ancora: definire un bonus sulla base dell’ISEE che è ormai un indicatore facilmente alterabile è ridicolo. Vengono premiati sempre i soliti che non dichiarano niente.
Tutti i residente in comuni con più di 50.000 abitanti possono accedere agli incentivi con rottamazione e Isee inferiore a 40.000 euro
Vivo ad Uggiate con Ronago, comune di forte pendolarismo sia verso le due città capoluogo di Como e Varese, sia verso Milano,sia verso la vicina Svizzera. Il comune confinante di Colverde è inserito nell’elenco in oggetto, Uggiate con Ronago no. Boh!!?
-Vivo ad Uggiate con Ronago-
Io credo che questa, più di mille altre cose, sia la vera causa dei suoi problemi.
(per ridere eh?)