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Incentivi esauriti: la rabbia di chi stava comprando

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incentivi auto
Incentivi ecobonus per auto elettriche

Incentivi esauriti, monta la rabbia di chi stava comprando un’elettrica e deve rinunciare, almeno per ora. Ci sono arrivate diverse mail, piene di amarezza. Scrive per esempio Dario Meledandri: “Oggi il concessionario Dacia mi ha detto che è stato dato uno stop alla prenotazione della Spring. Mi ha detto: faccia conto che non esista“. L’intervento che segue, firmato da un altro lettore, illustra bene lo stato d’animo di chi è rimasto in mezzo al guado.

                                       di Stefano Accorsi

Ultimamente vi sto seguendo perché stavo per acquistare un’auto elettrica. Lo “stavo” dipende dal fatto che, come tanti, sono rimasto “fregato” dall’esaurimento dell’ecobonus, con già un preventivo in tasca datato pochi giorni prima“.

incentivi esauritiIncentivi esauriti / “Che faccio, ripiego sulla solita auto termica?”

Il concessionario ora si nega al telefono (immagino in quanti lo stiamo chiamando imbestialiti, come fosse colpa sua). Ma la mia domanda è differente da quella pubblicata nel vostro  articolo “Compro o aspetto che la tecnologia migliori“. Bensì potrebbe essere: “Compro un’auto termica o aspetto che tornino gli incentivi?” Sì, perché, parliamoci chiaro: chi ha usufruito del bonus in questi due anni e mezzo o era benestante, o ha colto l’attimo e aveva le condizioni per farlo. Continuo a sentire commenti del tipo “se davvero volevi passare all’elettrica dovevi farlo subito“. Peccato che, ripeto: o uno è veramente benestante, e allora forse non era il caso di dargli anche un incentivo statale.  Oppure non tutti in questi due anni e mezzo avevano un’auto da buttare per passare all’elettrica“.

Incentivi esauriti / “Tutto pronto, fregato proprio all’ultimo”

Io ho trovato la forza economica di passarvi, pure con gli incentivi. E pure sborsando più di quanto ero abituato a fare (per auto con motore a combustione) solo negli ultimi mesi. Ma sono rimasto fregato proprio all’ultimo. Permettetemi questa considerazione, ritenendo di non essere l’unico in questa condizione. Se si è voluto dare un incentivo alle case produttrici, ok va bene, fermiamoci qui. Ma che non si dica che si trattava di un incentivo alla popolazione per convincerla a fare lo sforzo di passare ad un’auto elettrica per il bene del pianeta. Se davvero questa fosse l’intenzione, gli incentivi non potrebbero durare meno di 10 anni. Perché, incredibile ma vero, ci sono persone che un’auto la tengono 10 anni o più, Non possono permettersi il lusso (torniamo al concetto di “incentivo fatto per chi di soldi ne ha tanti”) di cambiare ogni due anni e mezzo.

ecobonus esauritiMa perché nelle concessionarie le elettriche non le vogliono vendere?

In conclusione, un’ultima considerazione. Sono in contatto con la concessionaria da inizio agosto, appena uscito l’extrabonus. Come mai, mi chiedo, non c’è stato un solo momento in cui il concessionario (cosa che, permettetemi, fanno sempre) ha insistito per chiudere il contratto? Anzi, li ho dovuti sempre rincorrere. Prima erano chiusi per ferie, poi hanno voluto farmi provare l’auto il 21 per poi farmi il preventivo definitivo e dirmi “Ci sentiamo a metà settembre”. Per la prima volta da quando compro auto, mi è parso che il concessionario non fosse così intenzionato a vendere. Come mai? Lo chiedo a voi, proprio non riesco a rispondermi. O meglio: le risposte che mi dò (ad esempio “meglio usare l’incentivo per convincere chi vuole comprare l’auto più costosa in vendita“. Oppure “usiamo gli incentivi per comprare auto e poi venderle a km 0″) spero siano sbagliate“.

Risposta. Speriamo che i fondi vengano ripristinati a breve (teniamo d’occhio il sito del MISE…) e la situazione si normalizzi. Certo non vediamo nelle associazioni dei costruttori quell’agitazione che c’era quando si trattava di invocare incentivi per le auto tradizionali. Quanto allo scarso entusiasmo dei venditori per le auto elettriche, ce ne siamo occupati più volte, con testimonianze sconcertanti. Oggi poi c’è il timore di restare con il cerino in mano, facendo contratti con incentivi che poi non esistono.

 

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16 COMMENTI

  1. e sono finiti ancora ….. SONO FINITI RAGAZZI !!!
    ahhh ahhh haaaahahahahah!!!
    Sembra di stare in una di quelle commedie Fantozziane con Boldi e compagnia!!!
    Intanto oggi Drako Malfoi la spara grossa: “stiamo venendo meno agli accordi di Parigi”.
    Che tuono ragazzi!!!
    Vai al ristorante e dopo 20 minuti il metre ti viene a dire bello come il sole che hanno finito la pasta.
    Ripassate fra due settimane e vediamo se ne arriva!!!
    Ma guarda te… le schede elettorali non le finiscono mai sti bravi ragazzi…
    chissà se con la decarbonizzazione riusciranno a smaterializzare anche quelle …. magari facendo votare dei bot dalla Germania.
    Non ci resta che riderci su!!!

  2. Il vero problema degli incentivi è quello che a usufruire all’ 80% sono tutti i concessionari di auto i quali approfittano degli incentivi intestandoli chissà a quale amico o a loro stessi e successivamente le rivendono a km 0.
    Solo il 20 % degli incentivi va a vantaggio dei pochi fortunati privati. Tutto questo deve essere tenuto sotto controllo, altrimenti per il privato, a cui sono destinati gli incentivi, rimangono solo e sempre le briciole. È ora che qualcuno intervenga per evitare quanto detto….e non è una mia supposizione, ma viene apertamente riferito dagli stessi concessionari che se ne vantano anche.

  3. L’ho già scritto, ma lo ripeto. Oltre a rifinanziare a breve l’ecobonus per le auto elettriche pure devono assolutamente intervenire sulla parte della norma che riguarda la rottamazione. Oggi é possibile rottamare una euro 5 di 10 anni per comprare benzina e gasolio (classe di emissione fino a 135 g di CO2), ma non é possibile la stessa cosa per accedere all’acquisto delle elettriche pure perché la norma per queste auto (classe emissione 0-20 g di CO2) limita la possibilità di rottamazione alle euro 4 o inferiori!

  4. I concessionari vogliono vendere le termiche per poi spennare chi le ha comprate con tagliandi e manutenzione straordinaria.
    Le elettriche sono più convenienti per chi le compra che per chi le vende. Per questo non sono entusiasti di venderle.

  5. L’ISEE come parametro minimo!
    Perché è un indice che si calcola sia sul patrimonio che sul reddito ma non è finita qui.
    Bisogna affrontare il lato opposto della medaglia cioè quanti anni ha l’auto, la classe di emissione, i km che percorre. Tutto abbastanza semplice se si vuole EQUITÀ nella norma. Poi, come ho già scritto, in precedenza a chi ha una fonte rinnovabile da cui attingere (proporzionale ai kw prodotti)se vogliamo veramente diminuire le emissioni. Altra variabile da considerare è quella dell’aria perciò precedenza al bacino abitativo sul quale l’Europa rileva le nostre infrazioni e per il quale andiamo in contro alle multe.
    Fino ad oggi le norme sono state inique e farraginose.
    Non credo che Draghi, se non sotto forti pressioni del M5S partorirà un bel decreto.
    Soprattutto perché il PNRR lo hanno destinato a quello che fa comodo agli amici del quartierino.
    IO SFIDO PUBBLICAMENTE il legislatore.
    Non 1 euro verrà destinato ai piccoli Comuni.
    Dunque l’Olanda aveva ragione. Era meglio se non ce li prestavano questi soldi.
    Ps: grazzzzzie Renzi (ricordiamocelo alle prossime elezioni) perché lui queste proposte non le ha mai portate avanti… e ha mandato a casa Conte (fautore degli incentivi da 10k).

    • Anche l’ISEE ha i suoi difetti. Basta non essere coniugi sulla carta ma convivere, magari con due residenze diverse e l’ISEE magicamente si abbassa. Ne ho viste di cotte e di crude intorno a questo strumento, che come sempre non è “a prova di italiano/a”

  6. Non capisco perché bisogna avere un’auto da rottamare per avere gli incentivi che poi nemmeno ci sono. Perché poi gonfiano così tanto i listini. 20000 euro per una spring sono davvero tanti

    • Perché bisogna favorire il ricambio del vecchio, vetusto, convincere chi ha ancora un euro 3 a fine carriera a non comprare un euro 6 benzina o diesel.
      Chi ha i soldi per fare il passo da un euro 6 ad una elettrica e non ha le fette di salame davanti agli occhi, si rende da solo conto dei vantaggi dell’elettrico, con o senza incentivi.
      Certo, senza i prezzi dei listini sarebbero stati più contenuti o gli sconti più sostanziosi…

  7. Mia moglie ha firmato il contratto di acquisto per una Twingo elettrica il 13/08 depositando anche 500 euro di caparra.
    Viste le notizie e solo dopo nostra richiesta via email, il venditore ci ha detto che non era rientrata negli incentivi.
    Ad ulteriore richiesta di chiarimenti ci hanno risposto che “la domanda di incentivo rimane attiva e verrà correttamente erogato quando i fondi verranno rifinanziati.” Cosa falsa perchè le come riportato sul sito del MISE, non esiste lista d’attesa. In caso di esaurimento dei fondi i venditori potranno via via verificare nuove disponibilità di risorse derivanti da eventuali annullamenti e proporre nuove prenotazioni.

    In tutto questo se vogliamo annullare l’ordine perdiamo la caparra.

    • Klaus però il concessionario se la è presa comoda con il richiedere i fondi…il 13/08 c’è ne erano ancora, ci ha messo davvero troppo…

      • mah. Lui dice che hanno inserito la domanda che però poi doveva essere lavorata dal Mise.
        Pure per me sono andati in ferie e poi hanno inserito la richiesta quando era troppo tardi

  8. Siamo ai soliti paradossi burocratici, si cerca di incentivare ancor più la transizione verso mezzi più ecologici attraverso fondi aggiuntivi e poi si strutturano i decreti attuativi in maniera tale che questi fondi non possano essere pienamente utilizzati… Che senso ha tutto questo? A mio avviso riscontro una confusione generalizzata sia da parte del legislatore che da chi dovrebbe poi indirizzare o meglio aiutare il consumatore su una scelta così delicata e radicale. Purtroppo anche io mi ritrovo nella stessa situazione di aver fatto un preventivo ad inizi agosto e poi non aver mai avuto la possibilità di concretizzarlo per irreperibilità del venditore, sia dovuta alla chiusura per ferie che alla consapevolezza che sarebbe stato un preventivo inutile..

  9. Aggiungo che dare bonus indiscriminatamente a tutti senza tenere conto del potere di acquisto dell’acquirente a mio parere è sbagliato,chi può permettersi auto da 70/90.000 euro magari ne ha meno bisogno di chi fa fatica ad acquistare una Spring Dacia.

    • Esattamente.
      Purtroppo un ragionamento tanto semplice quanto giusto è sempre difficile da applicare, e non se ne comprende il perché.
      La politica, che poi è quella che trova i fondi e li autorizza, da molto tempo è lontana dai reali bisogni del popolo.

    • Sono fondi legati all’ambiente, non aiuti economici per chi non riesce a comprare auto.

      E comunque una cifra fissa incide molto di più su una Dacia che su una macchina da 40000€….

      Il problema più che altro è che con la scusa di 8000€ di incentivi le case hanno messo dei listini più alti….ma li trovare una soluzione è difficile…

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