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Incentivi con rottamazione assurdi? Vaielettrico risponde

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Incentivi con rottamazione che provocano l’indignazione di Maurizio, tra Euro 4 e Euro 5. Di tutt’altro tenore la protesta di un altro lettore. Vaielettrico risponde. 

incentivi con rottamazioneIncentivi con rottamazione: perché mai le Euro 5 non valgono per le elettriche?

“Vi seguo sempre! Sono intenzionato ad acquistare un auto elettrica usufruendo della rottamazione. Ho letto sul sito governativo per gli eco-incentivi 2021 che acquistando un auto elettrica, quindi categoria 0-20 gr/km, l’auto da rottamare deve essere da Euro zero a Euro 4. Mentre acquistando un auto da 63 a 135 gr/km posso rottamare anche un auto Euro 5. Essendo possessore di un auto Euro 5, quindi, non potrei usufruire dell’eco-incentivo per la rottamazione. Mi sembra una incredibile ingiustizia e non riesco a capire! Vi chiedo se mi potete fornire una precisazione utile a chiarire la materia, infinite grazie, un saluto. Maurizio Manfredini.

incentivi con rottamazioneIncentivi con rottamazione: paradosso che si spiega così

Risposta. Concordiamo con il lettore: è paradossale che, a fronte delle auto più “pulite” oggi in commercio, le elettriche, si possa rottamare solo fino alle Euro 4. Mentre la possibilità di smantellare una Euro 5 è data rottamando un’auto tradizionale nella fascia di emissioni indicata dal lettore. La spiegazione, comunque, è abbastanza semplice: l’incentivo per le elettriche  è giustificato da ragioni di carattere ecologico. E cioè dal tentativo di rimpiazzare vecchie macchine con nuovi modelli che, almeno quando viaggiano, sono a emissioni zero. L’incentivo per l’acquisto di altre auto endotermiche, invece, è in realtà una misura di sostegno al mercato (e all’industria) dell’auto in una fase du grande debolezza. E, volendo far legna, si è preferito largheggiare inserendo anche le Euro 5. Anche se questo, a chi ha un minimo di memoria, fa sorgere almeno una perplessità. Ovvero: ci avevano sempre detto che, con l’Euro 5, le auto erano ormai dei modelli di sostenibilità. Adesso, dopo pochi anni, le si manda al macero…

incentivi con rottamazione Si va verso una dittatura dell’elettrico?

“Vi rendete conto che adesso i luoghi di vacanza si sceglieranno in funzione della presenza di colonnine di ricarica? Detto in altre parole: non sono più i nostri gusti, le esigenze di eventuali bambini, ma la possibilità di ricaricare l’auto la determinante nella scelta dei luoghi di vacanza.  È stato espressamente scritto su Il Sole 24 Ore. Sarà questa, per gli anni a venire, la principale preoccupazione dei possessori di auto elettrica. Spero di poter restare il più a lungo possibile lontano da questa suggestione imposta dall’alto. Ogni volta che scienza e politica vanno a braccetto, la limitazione alle libertà individuali è dietro l’angolo. Lo abbiamo visto con il Covid. Ho detto “spero”. Perché, coi tempi che corrono, Commissione Europea e annesso gregge potrebbero non pensarci due volte a rendere di fatto impossibile l’uso di auto con motore endotermico. Emanuele Grazzini.
incentivi con rottamazioneRisposta. Tranquillo: nessuno vi costringerà a passare all’odiata auto elettrica, come nessuno (purtroppo) vi costringerà a vaccinarvi. Ricordo solo che, non fosse per “Commissione Europea e annesso gregge”, saremo ancora alle auto Euro 0. Con città ben più irrespirabili e un’industria dell’auto che, invece di essere all’avanguardia come quella europea, sarebbe quanto più di retrogrado esiste a livello globale. No-vax, no-elettrico, no a tutto…Avanti così, facciamoci del male.

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35 COMMENTI

  1. La comparazione elettrico/vaccino mi sembra un po’ fuori luogo . Comunque nonostante la classifica dell’Italia nella libertà di stampa (41) sono felice che possa esprimere il suo pensiero liberamente.

  2. si, ok, Massimo Degli Esposti mi ha corretto degli errori abbastanza rilevanti…. ho fatto i conti male. Diciamo che su 1 milione di presenze si parli di famiglie con un numero medio di 3 dunque 330.000 famiglie. Concordo sul fatto che i residenti facciano il pieno a casa perciò non li ho contati nel precedente post. Corretta l’obiezione sul circolante piuttosto che sul venduto perciò teniamo fermo il numero 3300 auto ferme in un mese di agosto di turismo.
    Tengo fermi i dati di una ricarica fatta in una colonnina standard per 5 ore mediamente. 3300 autoveicoli dunque ci metterebbero circa 16500 ore. In un mese ci sono 744 ore che moltiplicate per 18 colonnine fanno 13392. Il mio errore era sul dato delle colonnine che conto ora in numero più alto ma buona parte di queste sono legate ad alberghi e camping perciò torniamo al numero di 11-12 standoci larghi. Il numero di 33 ci sta ma allora consideriamo che dobbiamo stare in una struttura che prevede la ricarica per gli ospiti solamente. Ora, non vorrei perseverare ma comunque i numeri non ci sono. Certo, posso scompisciarmi nella ripetizione ma il gran capo dell vw non aveva mica torto dicendo che la situazione è triste.
    Sulla carica dell’auto in partenza e in arrivo… cominciamo a fare ipotesi anche fantasmagoriche ma vi prego, sono numeri a spanne. Chiaro che se vado a Jesolo in agosto quando me ne esco mi faccio il pieno perché ho fatto colonne di ore sotto il sole per uscirne e tornare a casa. Magari abito a Treviso e posso partire al 50% oppure abito a Milano e allora parto al 80%.
    I conti non tornano comunque perché a dir che se ne voglia, mettano tutte le ricariche in perfetta sincronia (fuori uno dento l’altro) … … … anke no con questo ritmo.
    Il concetto è: LE COLONNINE A JESOLO NON COPRONO LE NECESSITA’ ADESSO.
    Non è concepibile di andare in vacanza 15 sporchi giorni all’anno e passarne mezzo in fila per ricaricare sotto il sole mentre la moglie e i figli stanno in spiaggia.
    A meno che non abbiate una tesla oppure non abbiate parcheggiato all’hotel cesare 5 stelle dove c’è l’unica recensione appunto a 5 stelle :)))
    Allora le cose cambiano.
    Roba per ricchi ragazzi, non per gli ecologisti !!!

    • Ma non ci siamo ancora, quando scrivi 11 stalli hai già considerato che normalmente hanno due posti per la ricarica?
      E poi comunque i conti non tornano perché sono fatti sulla situazione attuale, per cui basterebbe andare a vedere se le.colonnine sono effettivamente sempre piene e/o con qualcuno in coda. Qualcuno di Jesolo che può raccontarci la situazione reale?

    • Hai ragione: oggi è un rischio che solo gli ecologisti incalliti sono disposti ad affrontare (o un lusso per i ricchi). Ma moltiplicare i punti di ricarica nei prossimi anni non è un’impresa impossibile. Ne vogliamo installare mille? Ok, sono 3 milioni di investimento. Un solo albergo, vuoto per almeno otto mesi all’anno, costa il doppio e occupa molto più spazio. Mettiamoci i bar, i ristoranti, i negozi, gli stabilimenti balneari, i parcheggi e tutto il resto e converrai con me che è tutto assurdo in Riviera. Eppure c’è. E funziona.

  3. Qualcuno dovrebbe documentarsi prima di farsi da solo il lavaggio del cervello:

    Comparsi i primi prototipi dimostrativi nella prima metà dell’Ottocento, tra i quali si ricorda la carrozza elettrica realizzata da Robert Anderson tra il 1832 e il 1839, il primo prototipo evoluto di autovettura elettrica fu costruito dal britannico Thomas Parker nel 1884, utilizzando delle batterie speciali ad alta capacità da lui progettate,[3][4] sebbene la Flocken Elektrowagen del 1888, del tedesco Andreas Flocken, sia comunemente indicata come la prima autovettura elettrica mai realizzata.[5]

    La propulsione elettrica era tra i metodi preferiti di locomozione per gli autoveicoli tra la fine del XIX secolo e l’inizio del XX secolo, in quanto fornivano un livello di comfort e di affidabilità che non poteva essere raggiunto attraverso le macchine a combustione del tempo.[6]

    I veicoli elettrici a batteria (BEV), prodotti dalle ditte Anthony Electric, Baker Electric, Detroit Electric e altre, nel corso dei primi anni del XX secolo e per un certo tempo, si vendettero di più rispetto ai veicoli a combustione. A causa però dei limiti tecnologici delle batterie, e della mancanza di una qualsiasi tecnologia di controllo della carica e della trazione (a transistor o a valvola termoionica), la velocità massima di questi primi veicoli elettrici era limitata a circa 32 km/h.

    Successivamente, i progressi tecnologici nel settore automobilistico portarono l’affidabilità, le prestazioni e il comfort dei veicoli a benzina a un livello tale per cui il conseguente successo commerciale relegò i veicoli elettrici in pochissimi settori di nicchia. Il parco di autoveicoli elettrici alla fine del XX secolo raggiunse il picco di 30 000 unità su scala mondiale.[7]

    A partire dalla fine degli anni novanta del XX secolo, la ricerca e lo sviluppo di nuove tecnologie per le batterie fu pilotato dalla impetuosa crescita della domanda di computer portatili e di telefoni cellulari, con la richiesta da parte dei consumatori di schermi più larghi e più luminosi e di batterie di durata più lunga. Il mercato dei veicoli elettrici ha beneficiato grandemente dei progressi ottenuti, in particolare dalla ricerca sulle batterie basate sul litio.

    Fonte Wikipedia

  4. Che bello continuare a vedere a casa nostra chi vuole vedere l’elettrico morire sul nascere …. Mettetevi il cuore in pace o vi servirá un defibrillatore (elettrico) 😅 e non rosicate troppo che anche voi avete una vita sola ! W la mia model 3 LR.

  5. Massimo Degli Esposti 22 Agosto 2021 at 18:45
    A noi risultano almeno 11 colonnine al Lido di Jesolo. E’ un miraggio?

    Si… ok,,,,… forse Fabio intendeva le colonnine in centro. Jesolo ha una chiusura totale del centro dopo una certa ora perciò si trovano una colonnina tesla e una enel.
    Praticamente portare l’auto a cavallino con albergo a jesolo centro diventa una perdita di tempo spaziale. Presumo che la sortita fosse riferita a questa situazione.
    E qui mi ricollego a post precedenti nei quali si poteva paragonare una situazione di necessità di fronte ad un assembramento abitativo.
    Jesolo fa al caso nostro. Un villaggio che da giugno a settembre si popola come una metropoli ha 11 colonnine. Dunque Jesolo conta 26.000 abitanti di suo… il turismo conta 5.300.000 presenze nel 2015 (fonte fabiodisconzi.com) perciò diciamo che in agosto ci transitino 1.000.000 di persone di cui il 3% con autoveicoli elettrici (percentuale attuale). Significa 30.000 autoveicoli elettrici con una sosta media di 5 ore significa 150.000 ore di sosta. Diviso 11 colonnine (che ribadisco sono sparse qua e la nel litorale) significa 13600 ore di ricarica per ogni colonnina (sempre che tutto vada bene ;))) ). Ogni colonnina dovrebbe fare 13600 ore di ricarica ? … ma in quanto tempo? sforeremo mostruosamente l’anno con colonnine standard.
    Ho sbagliato i calcoli oppure possiamo desumere che jesolo ha una dotazione di colonnine praticamente inesistente rispetto ai turisti che riceve?
    E dove piffero vuole andare la Regione Veneto con questi numeri?
    Ovviamente con un’auto elettrica a Jesolo non ci vado perché è come comprare un gratta e vinci usato. :)))

    • Mah, il primo errore che vedo è quel 3% di auto elettriche che è sul venduto anziché sul circolante (magari!).
      Un’altra cosa che tende a sovrastimare sono le 5 ore di ricarica per ogni auto tenendo conto che non tutti avranno necessità di caricare l’auto quando sono lì, così come non tutti fanno rifornimento nel luogo in cui soggiornano, preferendo la ricarica lungo il tragitto su colonnine veloci.

    • Precisiamo qualche dato. Le auto elettriche in cicolazione in Italia sono poco più dell’1%, non il 3%. L’80% dei possessori di auto elettrica ricarica abitualmente a casa (quindi escludiamo gran parte dei residenti a Jesolo). Escluderei che a un milione di presenze in agosto (bambini compresi) corrisponda un milione di auto (non ci starebbero fisicamente). Alle 11 colonnine citate, che però secondo un altro lettore sarebbero una trentina, vanno aggiunti i destination charger degli hotel e di altre infrastrutture turistiche; non sappiamo quanti siano, ma di certo saranno alcune decina. Infine: quale arco di tempo considera? Il mese intero, il giorno, la settimana? Perchè un’auto elettrica, se non viaggia tutto il giorno ma sta ferma in sosta per la quasi totalità del tempo, può ricaricare una volta alla settimana o addirittura una in un mese. E quando si muove per la classica gitarella, potrà ricaricare da altre parti.
      Detto ciò, è vero che l’infrastruttura di ricarica, a Jesolo come in tutte le località turistiche, dove far fronte alla criticità di utenze molto variabili. Il problema riguarda anche le infrastrutture ricettive, i servizi, gli esercizi pubblici e perfino i distributori di carburanti tradizionali. Tutti sovra dimensionati e inutilizzati nei mesi autunnali e invernali. Dovrà essere così anche per le colonnine.

  6. Letto questo articolo non capisco di cosa si parla di preciso, se di ecosostenibilità o se si tratta d’altro vax covid o vaccini… In più nei commenti si pubblicizza una città ma in effetti forse quella è una delle poche provvista di colonnine.

  7. Io avevo letto che l’oncentivo alla rottamazione ora lo si dava a chi aveva una macchina più vecchia di 10 anni, a prescindere dal tipo di euro…

    • Lo dice anche 4R, in uno schemino di un articolo di qualche settimana fa. A livello di norme invece no sul sito del MISE (ed anche con un consulto con un concessionario). L’aver compiuto 10 anni a quanto pare vale solamente per gli incentivi delle auto usate.
      Sono nella condizione di avere un euro5 con più di 10 anni ma immatricolato dopo il fatidico 1 gennaio 2011.
      Per via del chilometraggio la mia auto ora vale 0 e dovrei cambiarla, ma non posso avere un incentivo pieno ne per una elettrica ne per una plugin. Naturalmente ripiegherò mio malgrado su altro a tecnologia termica.

      • ho una c2 del 2007 euro 4 benzina, posso avere l’incentivo per la rottamazione?
        Se sì, bene
        se no, mi domando se un’auto con 14 anni di servizio non debba essere considerata inquinante e quindi rottamabile…

        • Naturalmente puoi usufruire anche degli incentivi pieni per le plugin e degli incentivi per le EURO6 termiche, se non vuoi/puoi acquistare un’elettrica

  8. Unica cosa che chiedo basta fare allusioni tra no-EV e no-VAX sono due cose diverse e come tali devono rimanere.
    Vuoi vacinarti ok ma qui si parla di mobilità sostenibile.

    • Per fortuna Vai elettrico ci sono anche i non vaccinati e possessori di elettrico… Con vostra buona pace…

  9. Leggere questi commenti dove no vax e no elettiche si mischiano è un po inquietante. Per fortuna pare che i no vax siano so un 5%.
    Speriamo lo stesso per le EV.
    Mia opinione personale: con Euro7 in arrivo di fatto obbligheranno a EV o ibride plug in, entro il 2027.
    Inoltre, probabilmente aziende come agip, eni, total, shell, ecc si lanceranno nel business delle colonnine, per non perdere incassi. Che ne pensate?

    • Già successo Gianluigi: Eni ha comprato Be Charge e Shell con NewMotion è oggi il principale operatore di ricarica in Europa.

  10. Forse hanno preferito incentivare i mezzi più vecchi e inquinanti, fra qualche anno entreranno anche le Euro 5 a benzina, visto che le Diesel sono già dentro.

  11. “La vergognosa dittatura elettrica che limita la mia libertà di sgasare ai semafori col mio utilissimo v8.” Mamma mia che disagio.

  12. Ottima la risposta della redazione al lettore “no-brain”. Gli ricordo soltanto che potrà continuare ad andare in vacanza dovunque con la sua automobile a vapore.

  13. Ah beh! Se è stato scritto scritto espressamente su Il Sole 24 Ore, allora deve essere per forza vero!
    Battute a parte, rassicurerei sul fatto che l’elettricità arriva un po’ ovunque e al mare in estate c’è anche tanto tanto sole… chi ha orecchie per intendere, intenda.

    • Peccato che ho notato che nei posti prettamente per le vacanze estive le colonnine sono come i miraggi, volevo fare una giornata a Jesolo ma c’è solo una colonnina e l’autonomia della mia non mi avrebbe permesso di rischiare, considerando anche le code chilometriche

        • Poi saranno le strutture ricettive a doversi adeguare, chi non monterà wallbox nel proprio parcheggio perderà clienti. In questo il mercato sistemerà le cose da solo.

          • Sono d’accordo con te, ricordo che negli anni ’80 non cera il bagno e la TV in camera, poi sono arrivati con il telefono, l’Wi-Fi, il condizionatore, SKY ed ora stanno arrivando le wallbox. Come dici tu “il mercato sistemerà le cose da solo” altrimenti rimarrai tagliato fuori. Ci vuole solo un po’ di pazienza e non pretendere tutto e subito, gli investimenti che devono sostenere le strutture ricettive non saranno una passeggiata e probabilmente non produrranno mai utili i modo diretto.

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