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Incentivi col tetto: Giorgetti vuole “l’elettrico per tutti”

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La Dacia Spring, l'elettrica meno costosa, con prezzi da circa 20 mila euro. Meno gli incentivi in arrivo.

Incentivi col tetto: il ministro Giancarlo Giorgetti, conferma che il Governo vuole abbassare il limite nel prezzo d’acquisto. “Auto elettrica, ma per tutti”.

incentivi col tetto
Il ministro dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti (foto: MISE).

Incentivi col tetto, dal governo niente bonus alle auto “beni di lusso”

Dal titolare dello Sviluppo Economico (MISE) è arrivata una conferma indiretta sul fatto che il Governo Draghi vuole tirare diritto sul proposito di tagliar fuori le auto costose. La bozza di decreto (DPCM) prevede un tetto di 35 mila euro per le elettriche, 45 mila per le ibride plug-in e 35 mila per le auto a benzina o gasolio entro i 135 g./km di Co2. E non sembra far breccia il lamento delle Case auto, che considerano questi limiti troppo restrittivi. “Il governo ha stanziato risorse importanti per incentivare la domanda, non di beni di lusso ma ad accessibilità diffusa. Privilegiando ciò che viene prodotto in Italia, l’auto elettrica ma per tutti“, ha spiegato Giorgetti. Confermando che per il MISE l’elettrico non è l’unica soluzione: “Sono convinto della neutralità tecnologica. E rivendico il diritto per l’ industria e la scienza italiane che i biocarburanti siano riconosciuti a livello europeo come fonte compatibile“.

incentivi col tettoFuturo solo elettrico? No, Giorgetti vuole anche i biocarburanti

A questo punto, però, non è più solo una questione di quali incentivi, ma anche di quando entreranno in vigore. Il ministro ne parla da più di un mese, con l’effetto di congelare il mercato e di fare dell’Italia il fanalino di coda in Europa nell’elettrico. “Bisogna con Governo e Parlamento immaginare un percorso che non sia destinato solo a chi si può permettere l’auto elettrica. Ma tenere presente che questo ambizioso progetto di trasformazione dell’automotive dev’essere rivolto a tutti.  La forma degli incentivi dovrebbe considerare questo aspetto“, ha  aggiunto Giorgetti. Al momento, però, la priorità nel Governo sembra essere più nel sostegno al settore automotive che non in un pronto concretizzarsi degli incentivi. “Attraverso i contratti di sviluppo dobbiamo accompagnare il processo per dare competenze necessarie a chi lavora. Serve l’impegno di chi opera nel settore, a partire da Stellantis che deve continuare a credere nella produzione in Italia. Il tentativo di riportare produzione in Italia deve essere un imperativo, anche se difficile, e anche per l’indotto“.

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27 COMMENTI

  1. Ma perché non fanno incentivi anche per le EV usate?
    Sarebbe il modo per aiutare anche chi ha budget più bassi. Io rottamerei volentieri la mia seconda auto ma non ho budget per una nuova…
    Chissà quanti ce ne sono come me?

  2. Lo trovo un indirizzo di buon senso, che potrebbe anche indurre le case ad abbassare il prezzo dei veicoli ormai fuori controllo.
    Chi punta a auto costose ha già un ottimo potere di acquisto e può già indirizzarsi verso acquisti ecologici, al contrario è necessario puntare ad aiutare la fetta di popolazione meno abbiente

  3. Non ha alcun senso.
    Siamo amministrati da emeriti incompetenti, anche quando si tratta di fare favori agli amici…

    Ma l’obiettivo qual è? Ridurre le emissioni e/o foraggiare il mercato automotive a pioggia?
    Un provvedimento del genere non fa nessuna delle due cose.
    Perché se voglio ridurre le emissioni è preferibile che il ricco cambi il suo SUV diesel di cilindrata abnorme, che emette come 3 o 4 citycar a parità di chilometraggio, piuttosto che un normale popolano la sua sola citycar (ora l’incentivo sembrerebbe essere il medesimo).
    E se voglio anche foraggiare il mercato, ancora di più devo spingere la vendita di auto costose: semplicemente c’è più margine per costruttori e rivenditori. Uguale più foraggio.

    L’incentivo, per essere utile alla riduzione delle emissioni, deve massimizzare il “miglioramento”: te lo dò solo se rottami (ZERO euro se non rottami) e il valore che ti dò è proporzionale alla differenza di emissioni tra la vecchia e la nuova auto.
    Inoltre, per essere utile anche al foraggio, il valore dovrebbe scalare anche in funzione del costo dell’auto (ma questo non in modo proporzionale, l’ideale sarebbe logaritmico): più costa l’auto, più è alto l’incentivo.

    Infine, potrebbe davvero essere una buona idea prevedere anche una sorta di mini-bonus per chi già possiede, o installerà nei prossimi 12 mesi, impianti fotovoltaici e wallbox.

    • Senza calcoli complessi, basterebbe fare come fanno da altre parti: togli l’Iva e l’incentivo diventa proporzionale.
      Bello poi il discorso di Giorgetti sul non voler finanziare le “auto di lusso”, ma allora dovrebbe spiegare perché sulle BEV il tetto è di 35k, mentre sulle PHEV è di 45k… anche se lo sanno pure le pietre che si tratta di incentivi “dedicati” al solito gruppo (che però di italiano non ha ormai più nulla). Bastava chiamarli “incentivi Fiat/Jeep” e si faceva prima…

  4. Io avrei fatto in maniera diversa, ovvero a scaglioni per quanto riguarda il listino prezzi… Piuttosto che se superi di un euro il tetto non hai niente perché diventa bene di lusso. Ma io non sono nessuno. Riguardo l’effettiva sostenibilità dei biocarburanti devono ancora essere effettuati studi seri. Quello che avevo letto alcuni mesi fa e riportato anche qui su Vaielettrico è stato criticato da più parti proprio perché poco chiaro su come è stato condotto e sulle variabili utilizzate.

  5. Speriamo prevalga il buon senso. Con i listini attuali un tetto a 42 k€ praticamente limita gli incentivi a city car e a poche altre auto un po’ più grandi e con maggiore autonomia, rigorosamente modello base… inoltre prevedere un tetto più alto per le ibride non ha nessun fondamento tecnico né di mercato!
    Vediamo cosa succede, ma onestamente tra ritardi e idee “originali” non sono molto ottimista…

  6. Il governo dei migliori! Praticamente non ci sono incentivi e mi spiace che vaielettrico si uniformi al pensiero comune.

  7. Credo si tratti di € 35.000 iva esclusa. Quindi le auto con listini fino a circa € 42.000 dovrebbero rientrare. Il problema ora è anche che gli ordini sono bloccati per molti marchi, causa guerra in corso.

  8. Questi incentivi lasciano fuori perfino la ID.3 (famosa super car per super ricchi). Mi spiace ma il provvedimento è un vestito sartoriale per Stellantis.

    • Ricordo a tutti che non è ancora un “provvedimento”. E’ una bozza ancora da rifinore e presentare

      • Un tetto coerente sarebbe 50k totali comprensivi di iva, quindi 41k circa senza iva. 35 taglia fuori troppi modelli

  9. Comunque, I miei 2cent..
    L’ho scritto anche nell’altro articolo: se tetto dev’essere, che almeno non sia eccessivamente basso e limitante. Già 40 mila (più Iva) porterebbe ad allargare parecchio la scelta, anche a d auto che tutto sono tranne che “di lusso” (berlingo, partner, id3, born, e-C4….) ma sono solo berline medie (o mpv, comunque grandi e capienti) per classe media. Una di quelle che servirebbe a tante famiglie insomma. Senza contare la e-Niro, che sarà pure un suv, ma è una delle elettriche più efficienti in circolazione.

  10. Sono favorevole al tetto, che dovrebbe valere anche per ogni tipo di motorizzazione. Parliamo di 35.000 euro, somma che molti italiani non possono permettersi di spendere per l’acquisto di una nuova auto. Basta guardare la classifica delle “top ten” nell’anno 2021

  11. GOME OSARE???
    giorgetten diren stezze coze di noi governanten teteschen.. NEIN!! NEIN!!
    noi di teteschia ezere zuperiori a piccolo camaraten idaliano
    noi afere vw, “auten del popolinen ricchen”, che fare macchininen a pilen per l’aristograzien
    ma noi afere anghe merdeces e bmw e opel: noi saggi governadori dovere penzare anghe a loro
    benzinen zintetichen gome ai dempi del nostro furher dare libertà ai popolen!!
    questen ministren camaraten idalianen non podere gopiare idee di crande teteschia di quarto reich
    per lui rimanere solo carbonen e idrogenen per zua piccola povera nazione

  12. incentivi col tetto ?
    il mio subconscio ha associato incentivi all’auto elettrica solo a chi ha il tetto fotovoltaico ..
    il mio super-io è troppo avanti !!

    • L’obiezione ha un suo perché, ma in Italia ci sarebbe subito chi riuscirebbe ad “associare” l’auto elettrica al tetto fotovoltaico di un lontanissimo parente che magari sta in Australia…

      • non siamo Giapponesi questo è certo ,
        se ci fosse una legge come a Tokio , che se non hai il parcheggio non puoi avere l’auto
        scoppierebbe una rivolta in Italia

    • Però non tutti possono, per questioni architettoniche o perché sono in affitto, e la cosa sarebbe comunque discriminante.

      Sempre meglio una EV che carica da fonti “tradizionali” che una termica che brucia ecocarburanti…

      • era solo un pensiero del mio subconscio
        comunque c’è stato un lettore di vaielettrico che ha proposto parcheggi fotovoltaici
        sul modello delle comunità energetiche

        E se poi se diventassero un circuito , che con la stessa tessera potrei parcheggiare in tutta italia ..
        propongo una startup con ai lettori di vaielettrico

  13. Non è mia intenzione essere offensivo ma questo lo dipingevano come il più sveglio ed intelligente di tutti. Nutro fortissimi dubbi.
    Sono favorevole al tetto per le elettriche ma per tutte le altre non deve esserci alcun incentivo, invece mette addirittura 10.000 € in più per le ibride che rappresentano essenzialmente una farsa.

    • Penso anche io che gli incentivi sarebbero dovuti andare solo per le EV.
      Che abbiano fatto uno scambio del tipo “cara Stellantis, fai la gigafactory in Italia e noi facciamo incentivi che coprono giusto la 500e e la tua gamma PHEV” ? Se non altro avrebbe anche un senso dal mio punto di vista…perchè se il tetto a 35.000 posso anche condividerlo (penalizzare le “prime” auto di famiglia a favore delle “seconde” citycar), non capisco in alcun modo gli incentivi a tutto il resto.

  14. I biocarburanti sono solo fumo negli occhi, non esiste possibilità di produrne abbastanza senza impattare negativamente e in modo pesante sugli ecosistemi.
    Se rompono i cosiddetti per l’impatto delle pale e al contempo sostenere i biocombustibili avrei da raccontare una certa parabola che parla della pagliuzza e della trave.

    Per il resto è evidente che si stia usando la retorica dei beni di lusso per concentrare i fondi su produzioni nazionali.
    Che poi di elettrico puro c’è solo la nuova 500, e il resto ibridi che saranno obsoleti nell’arco di pochi anni. Vabbè “non ragioniam di lor, ma guarda e passa”, tanto per l’aria pulita nelle nostre città c’è sempre tempo, no?
    Soprattutto vedremo a conti fatti se saranno o meno in grado di aiutare i produttori a stare nelle quote di emissioni e di conseguenza l’effetto sugli addetti del settore sarà quello sperato oppure decisamente depotenziato.

    • Comunque io trovo uno scandalo che abbiano messo un tetto più basso alle elettriche pure e addirittura di 10.000€ in più sulla fascia 21-60g.
      Se l’industria italiana non ha EV in catalogo, oltre alla pur meritevole 500e, lo dobbiamo a Marchionne.
      Personalmente non comprerò italiano, se l’offerta è solo questa.

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