Incentivi auto, finalmente si parte: il click day sarà il 22 ottobre

Incentivi auto, finalmente si parte. La piattaforma on line dove prenotarsi e presentare la domanda per l’ecobonus ha un giorno e un orario. Lo sportello dedicato a cittadini e microimprese sarà ufficialmente aperto il prossimo mercoledì 22 ottobre 2025, alle ore 12:00.

Telenovela incentivi, dopo mesi di attesa da parte di concessionarie e automobilisti, il ministero dell’Ambiente ha finalmente comunicato la data in cui parte la corsa agli incentivi.  Per la rottamazione dei veicoli a motore endotermico e il contemporaneo acquisto di un veicoli, il governo ha messo a disposizione quai 600 milioni che saranno disponibili fino al prossimo 30 giugno. In realtà, non sono fondi pubblici: si tratta di uno stanziamento previsto dal Pnrr che avrebbe dovuto servire per la realizzazione di impianti di ricarica.

Incentivi, la Guida Facile al bonus auto elettrica

La comunicazione ufficiale è arrivata nel tardo pomeriggio. Mettendo così fine alla confusione che si era create nelle ultime settimane. L’apertura della piattaforma preparata da Sogei, la società informatica di Stato controllata dal ministero dell’Economia, era prevista in un primo tempo per il 15 ottobre. Una data ormai attesa da tutti gli interessati, ripetuta in tutte le guide e gli speciali dedicati dalla stampa generalista e specializzata alle regole per ottenere l’ecobonus. E mai messa in discussione dal ministero dell’Ambiente e della Sicurezza economica, che ha in carico il provvedimento.

Un corto circuito informativo che è deflagrato nella mattinata di ieri, quando una nota arrivato agli utenti che si erano registrato sulla piattaforma per le prenotazioni ha avvisato che l’inizio delle operazioni “non è prevista per il 15 ottobre“. E solo nel tardo pomeriggio la precisazione con cui ha cercato di rimediare: avevamo detto – è la sintesi della nota del ministero – che le prenotazioni sarebbero iniziate un mese dopo il via libera delle registrazioni per i concessionari, che avuto luogo il 23 settembre.

Incentivo, il tutorial del ministero dell’Ambiente

Chiarito l’equivoco con una nota finalmente chiara, le operazioni possono partire. Il Ministero ha predisposto dei video tutorialdistinti per tipologia di beneficiario, con istruzioni puntuali sulle modalità di accesso alla piattaforma e sulla procedura operativa da seguire“, si legge nel comunicato.

Non solo: “Per le microimprese sarà disponibile un link di consultazione diretta del Registro Nazionale degli Aiuti di Stato (RNA), che consentirà di verificare in tempo reale il plafond residuo ai fini dell’applicazione del regime “de minimis”, nel pieno rispetto dei massimali previsti dalla normativa europea“. Ma potrebbe non essere finita qui, stando alla frase finale del comunicato del ministero dell’Ambiente: “Ulteriori informazioni e aggiornamenti saranno diffusi attraverso i canali ufficiali del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica“.

Il popolo anti FUA sempre più indignato: “Incentivi per tutti”

Rimane da capire in quanto si esauriranno i fondi a disposizione. L’anno scorso 200 milioni furono assegnato in poche ore. Questa volta sono 600 milioni, ma l’attesa riguarda una platea più grande, visto che l’incentivo è “ricco” (fino a 11mila euro per chi ha un Isee sotto i 30mila euro). A cui si aggiungono gli sconti delle concessionarie. Senza scordare che rispetto a un anno fa la tecnologia delle batterie è progredita ulteriormente e ci sono più modelli di auto a disposizione. Così come proseguono le polemiche relative ai paletti posti dal governo, per cui per richiedere l’ecobonus occorre essere residenti in un Area funzionale urbana. In pratica, un’area metropolitana e comuni lgati da pendolarismo economico. Ma ci sarà modo di parlarne ancora…

Visualizza commenti (16)
  1. Non è un click day ma la stampa, compreso questa sito, lo sta rendendo tale. E questo errore contribuirà all’assalto alla piattaforma che inesorabilmente si bloccherà. Leggo che i soldi Pnrr non sono pubblici… ma scherziamo? Lo sono eccome e arrivano dall’Europa per mezzo delle nostre tasse con un meccanismo, ahinoi, di indebitamento pubblico.

  2. “Quando una nota arrivato agli utenti che si erano registrato sulla piattaforma per le prenotazioni” ma, oltre l’italiano non commentabile, di quale piattaforma con iscrizione parlate? Anche nell’articolo precendente parlate senza fonti o link. Ecco come si crea confusione.

  3. qualcuno si è fatto un’idea di quanto dureranno?
    1 giorno? 4 giorni?

    non penso 2 settimane, perché fosse anche una “semplce” Dacia Spring ma al prezzo di uno scooter potrebbe solleticare pareccchi, ma se invece gli incentivi dureranno un po’ sarò felice di essermi sbagliato

    1. Di solito sì, nella pagina del ministero dedicata all’incentivo c’è sempre stato l’aggiornamento sui fondi già impegnati e su quelli residui. Stavolta è un po’ tutto nuovo, la prossima settimana vedremo.

  4. Carlo Ombello

    Che sistema patetico. Mai nella storia un governo dava incentivi che non fossero spalmati nell’arco di mesi o anni, ma ora con l’elettrico fanno il click day. L’unico motivo è per poter dire di aver fatto un “favore” all’elettrico, salvo causare riduzione delle vendite nei mesi prima, lamentele in quelle poche ore di incentivo, e una nuova riduzione vendite il giorno dopo. Questo è il vero intento del click day, creare ostacoli. Ma decidere invece di abbassare l’IVA sulle auto elettriche al 10% per tot anni è così difficile?

    1. ..ma magari avessero un sussulto di serietà..

      ps: in Francia hanno appena deciso di abbasare IVA a 5,5% su pannelli FTV (in Italia mi pare 10%), ma anche impianti completi, e componenti per impianti rinnovabili, non solo FTV

  5. Scusate ma solo a me pare una follia questa combinazione di incentivi elevatissimi uniti a “fondi a disposizione” limitati a 600 milioni? Dureranno 2 o 3 giorni? “Cklich day” ??? Cioè una lotteria a tempo? Ma anche se fossero 6000 milioni è la limitatezza del “fondo a disposizione” unita a incentivi esagerati che sono sbagliati. Cioè se una cosa lo Stato ha deciso che è buona e giusta perchè limitare i fondi? Se io mi rompo una gamba vado in ospedale e mi dicono “fondi esauriti” ? Idem per un bambino che si deve iscrivere a scuola “fondi esauriti”? (A parte che io concettualmente per quelle che sono le mie nozioni di economia e di logica preferisco sempre i malus ai bonus, ma non voglio convincere nessuno) Gli incentivi dovrebbero essere più bassi e senza limitazione nel tempo, cioè durare anni. Così come è facile fare stime su gambe rotte e bambini a scuola così è facile ipotizzare una percentuale massima di bev vendute in un anno e conseguenti fondi illimitati da mettere a bilancio. Ma da chi siamo governati?

    1. “Ma da chi siamo governati?”
      Da quelli che il popolo italiano ha votato in scienza, coscienza ma soprattutto ignoranza, bellezza.
      Mi riporti alla mente una storica battuta di Corrado Guzzanti: “Se i partiti non rappresentano più gli elettori, cambiamoli questi benedetti elettori.”

      1. Da: rainews.it – 21/5/2025
        “Aiuti all’acquisto di auto elettriche, ma meno colonnine di ricarica
        600 milioni di euro del Pnrr spostati dalla realizzazione di colonnine di ricarica agli incentivi all’acquisto.”
        Credo che l’obiettivo principale sia spendere i fondi entro metà 2026…

        1. inoltre a parità di 600 milioni di fondi,

          A) incentivo 10.000e comporta piazzare 60.000 auto elettriche, sostituendo in buona parte l’aquisto prossimo futuro di altrettante auto termiche, che nei prossimi 10 anni avrebbero comprato ancora benzina/diesel per l’equivalente di 1,1 miliardi di euro. stimati a spanne così:

          180.000 km percorrenza auto ICE
          x 60.000 auto ICE nuove che non verrano vendute
          x 0,06 litri al Km
          x 1,7 euro al litro
          = 1,1 miliardi euro

          B) incentivo a 5000e avrebbe piazzato 120.000 auto BEV,
          da cui mancata futura vendita di carburanti invece per 2,2 miliardi di euro, con erosione più accelerata dei guadagni della filiera petroli, e non sia mai che questo governo la infastidisca

          2,2 miliardi in carburanti, di cui circa:
          – 900 milioni import petrolio grezzo da estero
          – 270 milioni costi e margini lavorazione e distribuzione
          – 1030 milioni componente fiscale

          cioè 600 milioni di incentivo (a 5000e ad auto BEV) farebbero risparmiare 900 milioni in minori future importazioni estere di greggio

          in pratica l’incentivo sino a circa 7000 euro ad auto, in un certo senso (se i vantaggi economici generali fossero ridistribuiti su tutti) si ripaga da sè

          1. mario milanesio

            @ > R.S.
            conti interessanti, da approfondire.
            messa così, presi per buoni,
            significa che:

            “… farebbero risparmiare 900 milioni in minori future importazioni estere di greggio …”: e già così, già questo è un MEGA problema. Io non penso che il nostro governo attuale sia intenzionato e interessato a ridurre le importazioni di greggio, per questioni ideologiche e politiche e di spartizione di poltrone. Non me ne scandalizzo, ma mi chiedo se la gente comune si renda conto di cosa significa questo proiettato su 10 anni, in termini di industria e ambiente, oltre che di credibilità: la risposta che mi do è ovviamente “no”;

            “…in pratica l’incentivo sino a circa 7000 euro ad auto, in un certo senso (se i vantaggi economici generali fossero ridistribuiti su tutti) si ripaga da sè…”: idem come sopra, se si ripaga da sè non può andare bene a chi ha bisogno di far sì che si possa continuare a spendere sul fossile.

            Prarafrasando Lincoln (mi pare), è impossibile che il governante spinga una soluzione se l’assenza di quella soluzione è la stampella che tiene dritta la sua esistenza come politico.

          2. Ragionamento molto interessante, a cui in un paese civile con un’opinione pubblica matura andrebbe aggiunto anche il risparmio per il SSN derivante dalla riduzione delle patologie a carico dell’ apparato respiratorio e non solo. Ma stiamo parlando di fantapolitica, purtroppo!

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