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Diesel inquinanti, in Emilia via alla rottamazione. E nel Lazio scattano i divieti

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Dopo la retromarcia, arrivano gli incentivi. Parliamo del blocco ai diesel fino agli euro 4 che la Regione Emilia Romagna aveva dapprima applicato scavalcando le altre regioni  dell’area padana che limitavano lo stop ai diesel Euro 3, poi ritirato a seguito delle proteste delle categorie che usano quei mezzi per lavoro.

L’estensione del blocco è stata rimandata al 2020. Nel frattempo scattano i bonus regionali per consentire alle aziende di procedere alla sostituzione dei mezzi più inquinanti. Ecco allora che a partire dalle ore 14 di oggi, giovedì 15 novembre, e fino alle ore 16 del 15 ottobre 2019 sarà possibile, per le imprese dell’Emilia-Romagna, presentare la domanda online di contributo.

Tra 4 e 10 mila euro di Bonus

In tutto sono a disposizione 3 milioni e 850mila euro (1.850.000 di fondi regionali e 2 milioni statali) per incentivare la rottamazione dei diesel fino all’euro 4 e fino a 12 tonnellate (categoria N1 e N2). Il bonus sarà compreso tra i 4 e 10mila euro a seconda della massa a pieno carico del veicolo. Al contributo regionale si aggiunge uno sconto non inferiore al 15% che i concessionari dovranno praticare alle imprese al momento dell’acquisto del nuovo veicolo, con il contributo regionale, grazie a un accordo tra Regione e associazioni Anfia, Unrae e Federauto.

Paola Gazzolo: “Approfittatene”

Paola Gazzolo

“Come avevamo annunciato, l’eco-bonus per i veicoli commerciali leggeri è pronto e finanziato con una dotazione di circa 4 milioni di euro: da domani, le imprese potranno iniziare ad inviare le loro domande online – afferma l’assessore regionale all’Ambiente, Paola Gazzolo-. Si tratta di una misura importante che l’Emilia-Romagna per prima ha già sperimentato lo scorso anno e che ora è riproposta quale azione comune e condivisa da tutte le Regioni del Bacino Padano, anche grazie ai finanziamenti nazionali frutto dell’Accordo sulla qualità dell’aria siglato nel 2017 con il Ministero dell’Ambiente. Ci auguriamo- conclude l’assessore- che tante aziende colgano quest’opportunità vantaggiosa per rinnovare il parco mezzi, assicurando così un contributo prezioso nel ridurre le emissioni a tutto vantaggio della salute e dell’ambiente”. 

Tre requisiti per averne diritto

 

Sono tre i requisiti necessari per chiedere il contributo alla rottamazione. Le imprese devono essere classificate come micro, piccole e medie (Mpmi, decreto ministero Attività produttive del 18 aprile 2005); devono essere proprietarie di un autoveicolo di categoria N1 e N2 (inferiore alle 3 tonnellate a pieno carico per la prima tipologia o inferiore alle 12 tonnellate per la seconda) di classe compresa tra la pre-euro diesel e fino all’euro 4 diesel; devono avere la sede legale o l’unità locale in un comune dell’Emilia-Romagna. Ogni impresa può presentare al massimo due domande di contributo per sostituire due veicoli. Si possono presentare domande di veicoli di proprietà già rottamati dal 1^ gennaio 2018. I contributi sono ammessi per la sostituzione dei veicoli diesel fino all’euro 4 con veicoli di prima immatricolazione (o leasing con obbligo di riscatto) ad alimentazione elettrica, ibrida a benzina euro 6 (full hybrid o hybrid plug in), metano (mono e bifuel benzina) euro 6 o gpl (mono o bifuel benzina) sempre euro 6.

Anche nel Lazio scattano i divieti

Intanto l’agenzia Ansa segnala che si allarga in Italia il fronte delle regioni anti-smog che vietano i diesel più vecchi ed inquinanti per migliorare la qualità dell’aria. Un problema particolarmente sentito nei grandi centri urbani. A un mese e mezzo dall’entrata in vigore delle misure previste dall’accordo tra il ministero dell’Ambiente e quattro Regioni del Bacino Padano (Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte e Veneto), oggi, 15 novembre 2018,  il Lazio firma un analogo accordo anti-smog, e sarà seguito da Campania e Sicilia.

 

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2 COMMENTI

  1. Non male, però visto che lo Stato mette più della metà dei soldi, perché non viene esteso a tutta Italia?
    Inoltre quali veicoli n1, n2 ibridi esistono?

    • Caro Sandro, la metà, comunque, resta a carico delle Regioni, e non tutte hanno gli stessi problemi di inquinamento. Per nostra scelta, non parliamo di ibride: secondo noi sono veicoli “di passaggio” che saranno sostituiti da quelli elettrici appena le tecnologie e i costi di produzione di questi ultimi li renderanno tangibilmente competitivi. Più volte abbiamo presentato veicoli commerciali 100% elettrici, ma ci ripromettiamo di approfondire il tema alla luce di questa campagna di incentivi lanciata dall’Emilia-Romagna.

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