Trento, come Bolzano (leggi qui), nonostante la retromarcia nazionale, continua la sua politica di incentivi alla mobilità elettrica. Per il bando dedicato ai cittadini: zero euro a auto “green” termiche, zero ad auto ibride. I 3/2mila euro vanno esclusivamente a veicoli elettrici. Cambiano le cose per le aziende
Abbiamo contattato il servizio della Provincia Autonoma e l’impiegata sottolinea subito: “L’incentivo vale solo per l’elettrico“. Per evitare di gestire domande inutili lo ribadiscono anche nella pagina web dedicata: “Le nuove modalità di incentivo all’acquisto di nuovi autoveicoli esclusivamente elettrici (BEV Battery Electric Vehicle), da parte di privati cittadini“.
Esclusivamente è messo in evidenza con una bella linea nera e poi si raddoppia l’informazione: “Attenzione: NON è quindi ammesso ad agevolazione l’acquisto di autoveicoli ibridi o ibridi plug-in“. Chiaro. A Trento per i cittadini sposano solo l’auto elettrica.
Trento: bonus da 3mila euro, si rottama anche l’euro 5
Nella Provincia autonoma il cittadino può ottenere un contributo da 3mila euro per l’acquisto di un autoveicolo elettrico (categoria M1), ma solo con la rottamazione mentre se si sostituisce l’incentivo cala a 2mila euro. Vediamo le specifiche. E’ prevista anche la rottamazione dell’euro 5, la sostituzione per i diesel non vale per gli euro 4. Questi vanno solo rottamati.
a) rottamazione di autoveicolo categoria M1:
– con alimentazione a Benzina – Cat. Ambientale Euro 0, 1, 2, 3, 4 e 5;
– con alimentazione a Gasolio – Cat. Ambientale Euro 0, 1, 2, 3, 4 e 5;
b) sostituzione di autoveicolo categoria M1:
– con alimentazione a Benzina – Cat. Ambientale Euro 4 e 5;
– con alimentazione a Gasolio – Cat. Ambientale Euro 5.
La rottamazione o sostituzione dell’autoveicolo, devono essere effettuate nei 60 giorni antecedenti o conseguenti la data di immatricolazione del nuovo autoveicolo che ha diritto all’incentivo. Il valore imponibile complessivo del nuovo autoveicolo non deve essere superiore a 50mila euro (IVA esclusa).
Link alla piattaforma per chiedere i contributi
Alle aziende la compensazione fiscale
Spesso i contributi sono dedicati solo a cittadini o solo ad imprese. A Trento ad entrambi, ma per le piccole e medie imprese funziona la compensazione fiscale. Con una precisazione: “Non sono più ammissibili gli acquisti aziendali di automezzi elettrici anche per utilizzo personale“.
Rispetto ai privati è ammesso l’incentivo fiscale anche per veicoli “ibridi plug-in, ibridi o ad alimentazione alternativa o motoveicoli aziendali elettrici con almeno tre ruote“. Alle aziende è concesso anche un sostegno fiscale per gli “investimenti per l’acquisto di sistemi di ricarica“.
L’agevolazione è prevista anche senza sostituzione o incremento della flotta aziendale per Taxi, Ncc, agenti di commercio e promotori finanziari, e per “altre attività di trasporti terrestri di passeggeri n.c.a.”.
Aiuto fiscale anche per mezzi di lavoro
Molto ampie le categorie di veicoli che possono usufruire della compensazione fiscale. E’ possibile per autocarri, trattori stradali, autotreni e autoarticolati. Inclusi anche mezzi operativi destinati a “raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi, servizio espurgo pozzi neri, servizio di pulizia strade e sgombero neve, servizio di rimorchio e soccorso stradale, ecc”.
Spesa minima ammissibile:
Dimensione impresa Investimenti mobiliari
Fino a 10 addetti 10.000,00 euro
Oltre 10 e fino a 50 addetti 40.000 euro
Oltre 50 e fino a 250 addetti 100.000 euro
Spesa massima ammissibile: 300.000 euro
La misura del contributo è pari al 15% della spesa con delle maggiorazioni per alcune categorie di veicoli (vedere al link)
Tutti gli incentivi nazionali e nazionali al link di Motus-e
Ricordiamo anche che la regione speciale Trentino Alto Adige riceve, al pari delle altre, circa 9.000,00 euro di trasferimento pro capite, le altre regioni ordinarie meno della metà.
Mi sembra corretto
Fino all’inizio del 2021 (da diversi anni) il contributo era di 4.000€ per le elettriche e 2.000€ per le ibride plug-in (batteria>8KWh), senza requisiti di rottamazione o altro. Niente per termiche o full/mild hybrid.
C’era anche un sostanzioso contributo per acquisto stazioni di ricarica private/wallbox, mi sembra 500€.
Per quanto la situazione sia comunque positiva, c’è stato un ridimensionamento verso il basso.
Si ma nel ridimensionamento si è salvato l’elettrico. Ci sono bandi da 2mila euro dove la contesa è tra elettrico e ibrido, una battaglia impari. Ci sono
anche bandi con contributo più generoso (anche fino a 8mila euro) dove la gran parte degli incentivi li hanno presi le auto termiche, seppure green
Finalmente un passo concreto: basta incentivi alle auto (anche in parte) a pistoni.
Sono d’accordo. Chi vuole un’auto, sia essa a pistoni o batteria, se la deve semplicemente pagare di tasca propria per intero.
Ie ricordo che gli incentivi hanno sempre una motivazione di fondo: muovere il mercato in una direzione che porta maggiori benefici alla collettività. Nel nostro sistema democratico liberale, a parte le regole che vietano le pratiche dannose, si indizza il mercato (nei piccoli limiti che il business ha lasciato ai governi) mediante le leve fiscali che vengono applicate nei periodi di transizione per sostenere il capacity building. Lei ha ragione se non è d’accordo con la mobilità privata. Diversamente, non può lasciare al mercato il cambio tecnologico che toglie inquinamento dalle nostre città, perché il mercato da solo rimarrebbe per sempre con il benzene, nox, co2 … Oppure, in alternativa, lei dovrebbe auspicare regole generali che vietano le emissioni di benzene, nox, co2… lasciando alle case automobili la soluzione. Ma in una condizione di completa separazione mercato-politica 1) a cosa servirebbe la politica? (Lei forse ritiene che sia inutile?); 2) non bisognerà lamentarsi quando tutti noi compreremo auto cinesi (oppure in questo scenario lei pretenderebbe la chiusura delle frontiere oppure tasse di importazione da chiudere di fatto il mercato a chi ha fatto capacity building con strategia e supporto lungimirante). Spesso la realtà è più complessa di come la immaginiamo
Abito a Trento, sto aspettando i 3k euro avendo fatto domanda il 12 dicembre.. Giusto dare contributi alle sole BEV ma 3k sono pochi. Sappiamo tutti che una elettrica costa molto più di una relativa auto termica..
Se davvero si vuole dare una spinta alla transizione non bastano 3mila euro.. Sono pochi anche i 6mila dello stato.. Si agevola solo chi vuole comunque l’auto elettrica, mentre chi fa i conti alla mano continua a comprare termiche..
Giusta osservazione, ma se restavano gli incentivi statali: 3mila +8mila si arriva a superare i 10mila euro che permettono di ridurre la spesa.
Purtroppo è così, ma le persone per protesta dovrebbero non acquistare ibride ed endotermiche, fino a quando le elettriche non avranno un prezzo allineato, visto la manovra non fatta per la transazione ecologica.
Finalmente niente incentivi alle endotermiche