Incendio nel deposito di bus partite da un veicolo in ricarica? È l’ipotesi emersa dalle indagini sulle fiamme che hanno distrutto 25 mezzi, in Germania.
Incendio nel deposito di bus: primi esiti dell’indagine
L’incendio risale a giovedì 30 settembre: quel giorno un pauroso incendio scoppiò nel deposito della Stuttgarter Straßenbahnen (SBB), a Gaisberg, vicino a Stoccarda. E ora arrivano gli esisti dei primi accertamenti: le fiamme sarebbero partite da un autobus elettrico che era in ricarica. La notizia è riportata con grande enfasi dalla stampa tedesca (qui l’articolo della Zeit). Gli inquirenti hanno verificato i dati del sistema di allarme antincendio e dei sensori di temperatura, chiarendo che al momento questa è l’ipotesi più credibile. Ma per avere una certezza di quanto è accaduto, sostengono le autorità di Stoccarda, serviranno indagini più approfondite. I 25 autobus distrutti sono di diversi modelli e motorizzazioni, di cui due a trazione elettrica (la società aveva in flotta quattro e-bus, due Volvo e due Mercedes). I veicoli coinvolti nell’incendio sarebbero Mercedes eCitaro.
Monaco mette fuori servizio alcuni e-bus
La notizia dei primi esiti dell’indagine ha avuto conseguenze immediate: in Baviera la MVG Munich intende mettere fuori servizio otto autobus elettrici. Si tratta, secondo il come sito online Merkur, di una misura precauzionale che si applica solo agli autobus dello stesso tipo. E solo fino a quando non sarà stata definitivamente chiarita la causa dell’incendio. “La sicurezza è sempre la nostra massima priorità. Pertanto, abbiamo deciso di mettere i veicoli fuori servizio a scopo precauzionale fino a quando non saranno disponibili risultati dettagliati sull’incendio di Stoccarda”, ha dichiarato l’amministratore delegato di MVG Ingo Wortmann in un comunicato stampa. Altri autobus elettrici in servizio per MVG continueranno a funzionare come sempre. Ovviamente sarà molto importante capire che cosa è successo. E, se sarà confermato che l’incendio è stato scaturito dalla ricarica, capire con quale dinamica.
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Beh però tutte le sere attacco la wallbox all’auto poi ci dormo sopra (proprio fisicamente due piani più su) ogni tanto un pensierino mi viene. In due anni non è mai successo nulla ma forse un allarmino antincendio.. almeno usciamo di casa
Meglio ancora dell’allarme è un garage che abbia una struttura adeguata e porte tagliafuoco (anche perché se no non è a norma). Inoltre se c’è la macchina sarebbe meglio non stiparci dentro anche quintali di altra robaccia varia di materiale infiammabile.
Principi validi sia per le auto elettriche che per le più pericolose auto a combustione interna.
Eh sì, sono queste le notizie che cercano i vari detrattori dell’elettrico per specularci su… purtroppo..
Purtroppo è proprio così. Già me lo immagino il tizio che l’altro giorno mi diceva “Ma hai visto che per andare da Roma a Reggio Calabria ci vogliono 52 ore? Ma chi le compra…” o quello che dice “L’auto elettrica non mi dice niente” e alla domanda “Quale hai provato?” risponde bellamente “Nessuna”. Quelli su notizie come questa ci saltano sopra come le mosche su… pardon 🙂
Le notizie si danno tutte, non solo quelle che fanno piacere, poi i soliti noti ci saltino su finché vogliono. Solo la trasparenza e la consapevolezza degli eventuali problemi porta a migliorarsi, non il nascondere la cenere sotto il tappeto come chi non vuol vedere…
Sai che amplificazione ora partirà dai soliti canali 🤦🤦