In Spagna dal 2025 Seat produrrà 500 mila elettriche all’anno, da vendere con il proprio marchio e con gli altri brand del Gruppo Volkswagen. E l’Italia…?
In Spagna anche una grande fabbrica di batterie

Si tratta di auto che avranno prezzi compresi tra 20 e 25 mila euro. Con dimensioni più vicine a quella della Polo che a quelle delle piccole elettriche che attualmente vengono prodotte a singhiozzo, come la Volkswagen e-Up. Il progetto prenderà il via nel 2025, ma conoscendo i tedeschi c’è da credere che non si sposteranno di una virgola da quanto annunciato dal numero uno di Seat, Wayne Griffiths. E riprende (spostandolo molto più avanti nel tempo) quanto comunicato a suo tempo da Luca de Meo quando ancora era presidente della Seat. Allora la data prevista era il 2022. Poi, con il passaggio del manager italiano alla Renault, tutto era stato congelato e sembrava che il progetto citycar elettriche fosse passato a Volkswagen Anhui, la consociata cinese. Ora si riparte, con il traguardo fissato di qui a 4 anni. Non solo: si sta già parlando di una nuova fabbrica catalana per costruire le batterie. E sarebbe già stata avviata un’interlocuzione con la UE per finanziare l’investimento.
Torino per Stellantis come Barcellona per VW?
Per il sistema industriale spagnolo si tratta di una bella polizza sul futuro. A Martorell mezzo milione di citycar EV non verrà solo costruito, ma progettato e sviluppato. La data del 2025 per l’inizio produzione, ovviamente, non è messa a caso. Per quell’epoca si pensa che i costi delle batterie e l’autonomia renderanno una citycar elettrica ormai competitiva con le concorrenti dotate di motori tradizionali. Ancora un po’ più care nell’acquisto, ma molto meno costose da gestire, tra costo dell’energia e manutenzione.

Gli investimenti che il Gruppo Volkswagen concentra su Barcellona fanno riflettere a quel che succederà agli stabilimenti italiani con la nascita del Gruppo Stellantis. Abbiamo scritto più volte che Mirafiori ha una vocazione storica per lo sviluppo delle citycar, vocazione confermata dallo sviluppo di un modello promettente come la 500 elettrica. Perché non progettare e costruire a Torino anche le piccole elettriche di Peugeot e Citroen, oltre che un’eventuale nuova Lancia Y? Su questo dovrebbero impegnarsi governo, regione e sindacati, come ha fatto con successo la politica spagnola.
Ottima notizia per la Spagna: uno sviluppo del sistema industriale nel campo dell’elettrico porterà un notevole beneficio allo Stato sia in termini economici sia per quanto riguarda la tutela dell’ambiente e della salute pubblica. Anche in Italia sarebbe auspicabile un maggiore sviluppo del campo della produzione automobilistica green: il percorso è iniziato ma il sostegno del nostro Stato deve essere costante e solido nel tempo per garantire appoggio legislativo ed economico al mondo dell’elettrico anche nel corso dei prossimi anni.
Ciao a tutti,
in un momento come questo solo un sognatore potrebbe vedere la rinascita di Termini Imerese che grazie alla sua centralità mediterranea potrebbe tornare a vivere dentro un progetto di riqualificazione attorno all’ E-world
Aspettiamo tutti l’annuncio di 500mila ev all’anno tra 4 anni a Torino o ovunque in Italia Stellantis voglia. Non mi sembra di averlo ancora sentito. Se Stellantis non voglia, qualcuno dovrebbe pensare a invogliarlo e non a fissare tra 10 anni la data di scadenza dell’elettrico…
Il fatto è che con l’elettrificazione tutta l’Europa sta attraendo enormi investimenti. Questo è il comunicato diffuso ieri dalla Renault, riguarda ancora la Spagna, questa volta per le ibride: “Il Piano Industriale 2021-2024, noto come Renaulution Spagna, farà girare a pieno regime gli impianti degli stabilimenti spagnoli del Gruppo e promuoverà la ripresa economica del Paese, con la creazione di ricchezza e posti di lavoro. Questo Piano, infatti, genererà un valore di oltre 12 miliardi di euro per la Spagna. In questo periodo, Renault concluderà 1.000 contratti a tempo indeterminato.
Nell’ambito del Piano, Renault assegna importanti incarichi ai suoi stabilimenti spagnoli: un totale di tre nuovi veicoli per lo stabilimento di Palencia e due nuovi veicoli per lo stabilimento Carrozzeria e Assemblaggio di Valladolid; una famiglia di motori per lo stabilimento Motores di Valladolid; due nuove trasmissioni per lo stabilimento di Siviglia.
Tutti i prodotti assegnati sono prodotti ibridi, per cui questo annuncio non solo garantisce il futuro delle sedi industriali di Renault in Spagna, ma le fa anche entrare nella nuova era della mobilità, rendendo la Spagna un importante Centro di Elettrificazione.
Il Piano, che comprende anche l’annuncio di un progetto di Economia Circolare per la città di Siviglia, costituisce anche l’occasione di svelare che il Gruppo Renault si è dato l’obiettivo di raggiungere una carbon footprint pari a zero nei prossimi anni in Spagna”. Italia ancora non pervenuta, sui giornali si legge solo dei timori dei sindacati per tagli di Stellantis nelle fabbriche ex FCA.
Tutto bello e auspicabile (fare il polo di tutte le citycar del gruppo a Mirafiori), ma dal tono dell’articolo sembra che ci si lamenti di un qualche ritardo strategico quando invece a Mirafiori c’è già un modello elettrico ingegnerizzato in loco (conta molto anche quello, oltre alle fabbriche, sennò dove li mettiamo i laureati del Politecnico?) e da poco sul mercato. Benissimo quindi assicurarsi che il progetti si ampli e se ne derivino altre versioni (cosa che non credo Stellantis escluda), ma non capisco cosa ci sarebbe da invidiare a Seat/VW che si butta in questo campo solo ora e con la prospettiva di far uscire la citycar tra 4 anni…
Il polo delle piccole elettriche del Gruppo Volkswagen in Catalogna è una decisione presa, il polo delle piccole del Gruppo Stellantis a Torino è solo una suggestione del sottoscritto e di un sito come il nostro che conta meno di nulla. Questa è la differenza. Non è da poco.
Ho la netta impressione che Stellantis arriverà molto prima di SEAT a quel traguardo. Non serviranno nemmeno tutti gli investimenti che deve fare SEAT/VW.
Hanno già la piattaforma utilizzata già oggi su molti vetture con 50kw lordi di batteria e motore da 100 kw e non appena le batterie scenderanno ancora un pò di prezzo non avranno problemi a tirar fuori una C3 o una Punto o Y, o magari tutte insieme per ridurre ancora un pò i costi di sviluppo.
Magari non sarà avanzata come la i2-SEAT X ma in quella fascia il prezzo finale e l’autonomia insieme sono decisivi, oltre al design.
A Torino, come suggerisce lei, arriveranno le piccole del segmento A, magari per il 2024-25. L’interessamento del governo sarà importante ma non fondamentale.