In Francia sconti fiscali per le e-barche

Eppur l’elettrico si muove, anche in acqua. Agevolazioni e sconti fiscali non sono più  riservate solo ad auto e bici. Succede in Francia, dove è possibile detrarre il 30 per cento dal prezzo di acquisto di una barca elettrica.

Il provvedimento è stato approvato nei giorni scorsi, è stato integrato nella finanziaria 2019, ed è valido fino al 31 dicembre 2021. Secondo il dispositivo è possibile detrarre un importo pari al 30% del valore, esclusi i costi finanziari, di “navi e imbarcazioni” dedicate al trasporto di merci o passeggeri che utilizzano la propulsione elettrica. La norma si applica ai contratti per la costruzione di una imbarcazione firmati tra il 1° gennaio 2019 e il 31 dicembre 2021.

Super ammortamento al 30% e  20% sulle tasse 

Ma non è finita qui: il sistema di super ammortamento si applica anche ai beni e agli strumenti necessari ad allestire un dispositivo di alimentazione elettrica durante gli scali. E’ previsto anche, sempre fino al 31 dicembre 2021, uno sconto fiscale pari al 20% del valore della barca. Il decreto di attuazione del dispositivo verrà pubblicato entro poche settimane.

Brindano i produttori per gli sconti fiscali

Alzano i calici e brindano alla novità legislativa i rappresentanti dei produttori: “Questa è un’ottima notizia per l’intero settore. Premia i lunghi sforzi compiuti dall’associazione che per molti mesi ha condotto una campagna con i ministeri competenti per l’attuazione della misura“. Parole e commento di Xavier de Montgros, presidente di AFBE.

Misure contro l’inquinamento

Come avevamo già scritto (guarda) la Francia dimostra una forte attenzione allo sviluppo della navigazione sostenibile, soprattutto full electric. Con numerosi cantieri che hanno sposato questa scelta, poi la presenza di un’associazione dei produttori, uno spazio dedicato alla fiera Nautic Paris dove si assegna il premio alla barca elettrica dell’anno. E ora arrivano anche gli incentivi fiscali. Chiaro segno di attenzione alle condizioni ambientali delle acque interne e marine. In particolare dei porti che, oltre che con l’inquinamento atmosferico, devono fare i conti con quello dello sversamento degli idrocarburi (guarda). Condizioni presenti anche in Italia, dove la politica dovrebbe guardare alla Francia.

 

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