Fiamme dalla batteria della gru della barca ibrida di Coop, fiamme polemiche contro la motorizzazione elettrica anche se il motore è ibrido. Siamo alle solite, siamo a Venezia dove l’incendio, a circa 200 metri da palazzo Balbi in Canal Grande, ha scatenato nei social la solita prosopopea dei No Watt contro le batterie. Eppure con un veloce giro su Google si scopre che sono tante le barche a fuoco in Laguna. E non sono elettriche o ibride.
La cronaca: la batteria della gru ha alimentato l’incendio
Della barca ibrida della Coop, nonostante sia stata definita elettrica ma le batterie ricaricano con il motore termico, abbiamo già scritto (leggi). Ha la funzione di rifornire i negozi dell’insegna nella città lagunare. Oggi ha preso fuoco la gru, a fianco del pontile di San Silvestro, e secondo le ricostruzioni dei vigli del fuoco l’origine è la batteria del braccio meccanico. Gli operatori sono intervenuti velocemente e come confermano i testimoni dell’incendio hanno domato facilmente le fiamme. Evacuato per il fumo qualche appartamento, ma la situazione è tornata subito alla normalità.

Quasi in contemporanea con le fiamme sulla barca sono divampate quelle della polemica No Watt sui social. Abbiamo raccolto un po’ di materiale, si ripete il solito tono: «Sì, perché l’elettrico è l’alternativa per non inquinare». Questa era Daniela, segue Stefania con «Continuate con l’ elettrico …», peccato che a Venezia di elettrico c’è poco o niente rispetto alle centinaia di imbarcazioni a batteria di Amsterdam.
Barca elettrica a fuoco, come altre termiche negli stessi giorni
Poi interviene Alessandro: «Non era una barca a motore elettrico, è bruciata la parte elettro-idraulica che aziona la gru e dalla conseguente fuoriuscita di olio ecco il fumo nero». La conferma che l’elettrico è un campo di battaglia.
A Venezia si fa il pieno di barche a combustione che vanno a fuoco
Tanto fumo mediatico e social quando poi basta googlare per pochi secondi e scoprire che solo un mese fa si sono vissuti: «momenti di apprensione a Marina di Cavallino (VE), dove un violento incendio ha interessato due imbarcazioni di circa 15 metri ormeggiate all’interno del porto turistico».

Il 21 febbraio scorso: «Due barche in fiamme in rio della Misericordia a Venezia, una si stacca dall’ormeggio colpisce l’altra e scoppia l’incendio». Fonte Il Gazzettino. Il 22 giugno a Chioggia: «Un barchino con motore fuoribordo ha preso fuoco sul tratto di laguna nord fronte “Marina Vecia” L’incendio, causato da un’avaria al motore, è divampato velocemente e vani sono stati i tentativi di una barca di passaggio di estinguere le fiamme aiutandosi col getto d’acqua sparato dall’elica». Notizia riportata dal sito locale Chioggia Azzurra. Insomma una lunga serie di incendi, ma il caso mediatico scoppia quando è coinvolta. Per di più in questo caso si tratta di una barca ibrida con le batterie alimentate durante la navigazione dal motore termico.
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Lascio questo commento solo per evitare che l’articolo finisca ad incartare l’insalata al mercato senza che lo abbia letto nemmeno una persona.
Prima di darle l’addio definitivo, elenco i suoi nick da troll ad uso e consumo degli altri lettori: Flavio, Antonio, Carlo
È andato a fuoco il cabinotto di comando, cosa che può accadere su qualsiasi imbarcazione, indipendentemente dal tipo di motorizzazione.
Il fumo potrebbe provenire dall’olio idraulico.
Bisogna solo verificare se erano presenti batterie e di che tipo.
Di solito queste gru dispongono di una centralina idraulica azionata da un motore elettrico alimentato a batteria, se l’imbarcazione è ibrida, oppure da un gruppo alternatore comandato da un motore elettrico, tutto collocato sotto coperta.
Dalle foto si nota che il pianale di coperta è intatto, quindi è molto probabile che l’incendio sia partito dal cabinotto, a causa di un corto circuito elettrico, lontano dal gruppo motore-batteria, trattandosi – come indicato nel vostro articolo di presentazione – di un’imbarcazione ibrida.
Non è detto che sia andata esattamente così, ma mi sembra la spiegazione più plausibile.