In Croazia gli incentivi alla mobilità elettrica sono riservati esclusivamente alle imprese. In Italia, invece, possono accedervi solo le microimprese, restando escluse le Pmi. Il Fondo statale croato per la protezione ambientale e l’efficienza energetica ha stanziato 21,2 milioni di euro in sussidi: un budget leggermente inferiore a quello messo in campo dalla Regione Lombardia, che però conta oltre 10 milioni di abitanti contro i 3,8 della Croazia. Gli importi sono generosi, in linea con quelli attesi in Italia: da 2.500 a 9.000 euro per veicolo, fino al 40% del prezzo d’acquisto.
Fino a 90.000 euro di incentivi per azienda, si finanziano anche i camion
Diversamente dalla vicina Slovenia, come si legge in un articolo di Electrive, che offre un bonus per l’acquisto di auto elettriche aperto a tutti, la Croazia limita il suo programma alle imprese commerciali. Il Fondo per la protezione ambientale e l’efficienza energetica punta chiaramente alle flotte aziendali più grandi, prevedendo un contributo massimo di 90.000 euro per impresa.
Via agli incentivi: solo nelle aree urbane funzionali e con rottamazione
Un approccio che mira a favorire i veicoli che vengono utilizzati molto più intensamente. Anche se come evidenziano i dati dell’Agenzia Europea dell’Ambiente il 60% delle emissioni è legato al traffico automobilistico, resta rilevante quello dei veicoli commerciali: 27% quelli pesanti e 11% quelli leggeri (clicca sul link).

Il programma finanzia anche gli autobus (in Italia c’è un corposo fondo del Pnrr che per le grandi città tocca 1,9 miliardi) e camion elettrici. Iniziativa lodevole rispetto all’Italia dove gli incentivi su questa tipologia di veicoli sono scarsi. Con gli attesi incentivi, frutto della la rimodulazione dei fondi del Pnrr, anche in Italia sono previsti sostegni ma riservati alle microimprese: fino a un massimo di 20.000 euro per veicolo, nel limite del 30% per l’acquisto di veicoli elettrici commerciali (categorie N1 e N2).
Fondi anche per ciclomotori e quadricicli
Anche in Croazia vengono finanziati i veicoli leggeri: fino a 2.500 euro per una gamma che comprende ciclomotori elettrici (L1e-B), microcar con potenza fino a 15 kW (L7e).
Auto, minibus e furgoni hanno diritto a un sussidio fino a 9.000 euro per veicolo, fino al 40% del suo valore. Il prezzo di acquisto dei veicoli non deve superare i 50.000 € IVA esclusa. Per l’acquisto di veicoli delle categorie M2, M3, N2 e N3, viene cofinanziato fino al 40% dell’importo, parliamo di autobus e camion (anche a idrogeno).

Dal programma sono escluse le aziende di autotrasporto e le compagnie di taxi. Per queste è previsto un altro fondo da 45 milioni, ulteriori 45 saranno investiti nella decarbonizzazione dei trasporti attraverso strumenti finanziari.
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