No mi In Corea limiti al parcheggio delle EV nei sotterranei: da settembre le auto non potranno avere la batterie carica oltre il 90%. Una decisione che fa discutere
In Corea vietata la sosta sotto alle auto con carica oltre il 90%
La norma, in vigore da settembre, è stata emanata dopo una serie di incendi che ha messo in allarme le autorità di vigilanza. In tutti si parla di 880 veicoli danneggiati, in alcuni casi distrutti. La decisione sta suscitando un acceso dibattito in un Paese che ospita un grande costruttore di auto come Hyundai-Kia e diverso produttori di batterie. Per esempio il profesor Yoon Won-Sub, direttore del centro sulle batterie creato dall’Università di Sungkyunkwan e da Samsung SDI, contesta la ratio del provvedimento. Sostenendo che “nulla prova che le batterie interamente ricaricate presentino un rischio accresciuto d’incendio. Un carico eccessivo non è il fattore scatenante. Le auto elettriche sono progettate per non raggiungere mai una carica completa, anche se il display dice che sono al 100%. Non è provata la tesi secondo cui le batterie rappresentano un rischio maggiore di incendio quando completamente cariche”.
In Italia al momento non ci sono prescrizioni particolari
Il prof. Yoon Won-Sub ha parlato di una vera e propria caccia alle streghe, dato che nessuno provvedimento è mai stato preso per gli incendi che hanno riguardato i veicoli termici. Invocando studi più approfonditi per capire se esiste un pericolo diffuso e, se sì, quali siano le misure di prevenzione più efficaci. Al momento non risultano provvedimenti del genere in altri Paesi. In Italia i Vigili del Fuoco già dal 2019 hanno aperto un monitoraggio. Premettendo di non vedere criticità particolari, criticità ravvisate piuttosto per auto a metano liquido, idrogeno e GPL. Un anno prima, nel 2018, il Dipartimento Nazionale dei Vigli del Fuoco aveva emanato una circolare con le linee guida per l’installazione di strutture di ricarica. Nonostante questo, qua e là sono spuntati divieti di parcheggi sotterranei di strutture commerciali anche in Italia..
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Sarebbe interessante sapere cosa ne pensa il prof. Armaroli (spesso ospite di vaielettrico) sulla questione del limite sulla % di ricarica…
Il miglioramento delle batterie al sodio , che non hanno il problema di incendio, sarà la soluzione ideale :meno inquietante, più economici e più sicuri
Senza aspettare tanto, ricordo che già le batterie LFP di oggi non si incendiano…
https://www.youtube.com/watch?v=ZAsBArknFEc&t=314s
Le criticità di una EV sono del tutto simili a quelle di una qualsiasi altra auto.
Quello che non capisco è il fatto che ci siano persone che sono, vigili del fuoco, ingegneri, legislatori e impongono regole senza nessuna base legale o scientifica.
Il guaio è che spesso pure i legislatori non hanno titoli (o usano consulenze) adeguate a prendere provvedimenti…
C’è un piccolo errore le auto a metano liquido GNL non esistono, ci sono invece mezzi pesanti dove il metano è stivato circa a 200 gradi sotto zero. Se non ricordo male quelli si se la temperatura di alza il volume aumenta e potrebbe gassificare rendendo necessaria li scarico del gas infatti non possono essere rimessati al chiuso. Le auto a metano gassoso (CNG) sono molto sicure e non hanno limiti di parcheggio.
Corretto, non esistono auto a metano liquido. Le bombole di metano gassoso non presentano alcun rischio.
Dell’ incendio della EQE avevo parlato per primo in un commento. Il totale dei veicoli danneggiati, aggiornato di recente, mi fa pensare a un bel rimborso che Mercedes dovrà pagare, con tanti zeri …
mi sa che prima di Mercedes i c.zzi sono del proprietario dell’auto / assicurazione perchè intanto è l’assicurazione che dovrà sborsare un maxi risarcimento salvo non inizino dei rimpalli legati legati a cavilli , cause di responsabilità ecc per cui prima possibile li richiedano al proprietario dell’auto in solidale e poi il proprietario dovrà accollarsi una causa versus Mercedes
Interessante. Mercedes si rifarà sul costruttore delle batterie? Se mi va a fuoco l auto elettrica nel box paga il costruttore? E se la macchina fosse cinese?
fammi capire, cioè vuoi dire che quando una Toyota ibrida si incendia in un garage sotterraneo condominale o di un supermarket, non puoi fare causa al rappresentante legale perche la casa madre è Giapponese?
Bisogna leggere attentamente tutti i contratti e le cause; io ho molte collaborazioni con aziende cinesi, il foro competente nel 99% dei casi è un tribunale statale Cinese , in caso di contestazioni, la documentazione che devi produrre deve essere rigorosamente tradotta in cinese , ipotizzo sia la stessa cosa per Giappone e Korea
Io ho parlato di cinese, non di giapponese. Pensi che il cinese ti rimborsi? Forse, solo se ha una sede in Europa.
le gestioni delle risoluzioni di cause a seguito incidenti per difetti di prodotto prendono sempre vie legali tortuose come potrai ben immaginare. Quello che ho potuto provare nel mio lavoro: incidente avvenuto causa difetto occulto di prodotto (quindi non negligenza o altro) , verbale delle autorità competenti che hanno redatto i report di incidente, invio del prodotto presso assistenza autorizzata con fermo mezzo per prime verifiche , invio dei presunti componenti difettosi tramite dealer alla ditta che ha assemblato il mezzo, invio a sua volta degli stessi verso il produttore di origine per analisi dettagliata dell’origine del problema . il problema è qualcosa che potrà essere soggetto a campagna di richiamo (>5% dei casi o legato a componenti omologativi e di sicurezza es. caso aribag Tanaka) o singolo caso oppure accertato che l problema deriva da azione esterna terza (danneggiamento da terzi , manomissione, errata manutenzione, manutenzione eseguita presso struttura non autorizzata ecc. ) .Gestione attribuzione colpe presso foro competente (è quello indicato e previsto nei contratti di vendita ). Tornando all’inizio: problema avvenuto negli USA, invio del materiale prima un EU successivamente in China, foro competente per il prodotto difettoso China . Tempo tecnico di analisi e risoluzione è stato di circa 12 mesi dal verificarsi dell’evento, attività di risanemento sul campo + 6 mesi, chiusura con risarcimenti e rimborsi anche verso i dealer + 6 mesi dalla chiusura del risanamento e comunicazione ai vari enti MCTC, ecc. PS la documentazione doveva essere rigorosamente prodotta nella lingua del foro competente quindi non venivano accettati documento o preve o attestazioni che non fossero tradotte.