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In città non ricarichi, mi tengo stretto l’ibrida

In città non ricarichi, le colonnine pubbliche non ci sono e nei condomini mettere una wall-box è complicato, scrive Walter, che si tiene stretta l’ibrida. Vaielettrico risponde. Ricordiamo che mail e quesiti vanno inviati a info@vaielettrico.it

Box con wall-box di ricarica in un’illustrazione A2A.

In città non ricarichi? “A Milano è quasi impossibile…”

“Premetto che avevo provato la prima auto ibrida arrivata in Italia nel 1998 (Toyota Prius). E che sono oltre 13 anni che vado con auto ibride (Toyota Prius e, attualmente,  Auris). Ma penso che per ancora un bel po’ di anni sarà così, perché, chi abita in città come Milano come il sottoscritto, avrà sempre difficolta’ per quel riguarda le ricariche. Ad esempio nel quartiere dove abito, dove sono tutti condomini ( circa 6.000 famiglie e almeno il doppio di auto), non esiste alcuna colonnina di ricarica stradale. Le più vicine sono 4 colonnine a oltre 2 km di distanza (non conosco la loro potenza). Quelli che hanno il  box, a vedere la quantità di  auto parcheggiate in strada, sono largamente la minoranza. Se vogliono installare una wall-box, a parte i costi di installazione i problemi arrivano per le autorizzazioni da parte di  condomini e amministratori. Soprattutto se si devono fare passaggi in parti comuni.

“L’elettrico solo se hai la villetta, magari col fotovoltaico”. Ma è proprio così?

Inoltre, a livello di contratto con i gestori elettrici,  i costi al kWh sono come se l’impianto fosse per una seconda casa. Arrivare a pensare a punti di ricarica nei pali di illuminazione stradale… ci vorranno anni. Senza contare il fatto che , come minimo, nottetempo, sparirebbe un bel po’ di cavi, visto che all’interno c’e’ il rame.  La situazione delle medie e grandi città è questa. Quindi sono dell’idea che ci vorranno ancora molti e molti anni per poter fare un passaggio all’elettrico.  Per ora è conveniente solo ai possessori di villette.… Meglio con anche installati i pannelli solari che, comunque, hanno ancora un bel costo se si vuole fare un impianto valido e efficiente. Attualmente mi tengo caro il mio full Hibrid!! Walter

Il test di ricarica di Matteo Viviani a Milano in una stazione A2A.

Milano faccia da guida nel trovare soluzioni giuste

Risposta. Questa è una delle due sfide che l’auto elettrica deve vincere sul fronte della ricarica. Una è la dotazione capillare di colonnine ad alta potenza per chi fa molti km, anche in autostrada, e finalmente ci si sta lavorando. L’altra è offrire la possibilità di ricaricare facilmente anche a chi si trova nelle condizioni di Walter. Per la verità molti lettori ci dicono che la situazione di Milano non è così drammatica. Lo stesso test effettuato da Matteo Viviani de Le Iene (Italia Uno), ha dato esisti piuttosto rassicuranti, con colonnine A2A completamente libere. E ci risulta che la stessa A2A stia ragionando in una logica di “colonnine di quartiere“, proprio per andare incontro alle esigenze descritte. È vero, comunque, che la comodità maggiore è ricaricare a casa ed è nei grandi condomini che va fatto il lavoro più importante. Con soluzioni tecniche e normative che semplifichino (anche nei costi) l’installazione. Come descritto nella Guida alla ricarica condominiale realizzata da Motus-e con e-Mob e ANACI (l’associazione degli amministratori). E Milano, ancora una volta, in questo dovrebbe fare da guida.

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