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In città non ricarichi, mi tengo stretto l’ibrida

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In città non ricarichi, le colonnine pubbliche non ci sono e nei condomini mettere una wall-box è complicato, scrive Walter, che si tiene stretta l’ibrida. Vaielettrico risponde. Ricordiamo che mail e quesiti vanno inviati a info@vaielettrico.it

in città non ricarichi
Box con wall-box di ricarica in un’illustrazione A2A.

In città non ricarichi? “A Milano è quasi impossibile…”

“Premetto che avevo provato la prima auto ibrida arrivata in Italia nel 1998 (Toyota Prius). E che sono oltre 13 anni che vado con auto ibride (Toyota Prius e, attualmente,  Auris). Ma penso che per ancora un bel po’ di anni sarà così, perché, chi abita in città come Milano come il sottoscritto, avrà sempre difficolta’ per quel riguarda le ricariche. Ad esempio nel quartiere dove abito, dove sono tutti condomini ( circa 6.000 famiglie e almeno il doppio di auto), non esiste alcuna colonnina di ricarica stradale. Le più vicine sono 4 colonnine a oltre 2 km di distanza (non conosco la loro potenza). Quelli che hanno il  box, a vedere la quantità di  auto parcheggiate in strada, sono largamente la minoranza. Se vogliono installare una wall-box, a parte i costi di installazione i problemi arrivano per le autorizzazioni da parte di  condomini e amministratori. Soprattutto se si devono fare passaggi in parti comuni.

in città non ricarichi“L’elettrico solo se hai la villetta, magari col fotovoltaico”. Ma è proprio così?

Inoltre, a livello di contratto con i gestori elettrici,  i costi al kWh sono come se l’impianto fosse per una seconda casa. Arrivare a pensare a punti di ricarica nei pali di illuminazione stradale… ci vorranno anni. Senza contare il fatto che , come minimo, nottetempo, sparirebbe un bel po’ di cavi, visto che all’interno c’e’ il rame.  La situazione delle medie e grandi città è questa. Quindi sono dell’idea che ci vorranno ancora molti e molti anni per poter fare un passaggio all’elettrico.  Per ora è conveniente solo ai possessori di villette.… Meglio con anche installati i pannelli solari che, comunque, hanno ancora un bel costo se si vuole fare un impianto valido e efficiente. Attualmente mi tengo caro il mio full Hibrid!! Walter

in città non ricarichi
Il test di ricarica di Matteo Viviani a Milano in una stazione A2A.

Milano faccia da guida nel trovare soluzioni giuste

Risposta. Questa è una delle due sfide che l’auto elettrica deve vincere sul fronte della ricarica. Una è la dotazione capillare di colonnine ad alta potenza per chi fa molti km, anche in autostrada, e finalmente ci si sta lavorando. L’altra è offrire la possibilità di ricaricare facilmente anche a chi si trova nelle condizioni di Walter. Per la verità molti lettori ci dicono che la situazione di Milano non è così drammatica. Lo stesso test effettuato da Matteo Viviani de Le Iene (Italia Uno), ha dato esisti piuttosto rassicuranti, con colonnine A2A completamente libere. E ci risulta che la stessa A2A stia ragionando in una logica di “colonnine di quartiere“, proprio per andare incontro alle esigenze descritte. È vero, comunque, che la comodità maggiore è ricaricare a casa ed è nei grandi condomini che va fatto il lavoro più importante. Con soluzioni tecniche e normative che semplifichino (anche nei costi) l’installazione. Come descritto nella Guida alla ricarica condominiale realizzata da Motus-e con e-Mob e ANACI (l’associazione degli amministratori). E Milano, ancora una volta, in questo dovrebbe fare da guida.

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82 COMMENTI

  1. Ma una ibrida no?
    Obbligare come si fa per le targhe alterne l’uso in elettrico nel caso di polveri sottili sopra una certa soglia?
    Ho letto masturbazioni sul nulla quando la soluzione è semplicissima

    • Certo, soluzione semplicissima, soprattutto verificare che venga applicata. Già non ci riescono con le targhe, che le vedi a vista da fuori dall’auto…

  2. @Vaielettrico leggendo i commenti mi pare che ci sia un sacco di disinformazione in giro in merito a quanti prevede la legge per l’installazione delle wall box nei condomini e per l’uso delle colonnine pubbliche. Forse mi sono perso la sezione ma se non c’è perché non fare una bella sezione FAQ dove fornite le varie info, magari anche riportando le normative? Sui condomini in particolare ci sono almeno un paio di distinzioni da fare in merito all’obbligo di CPI o no.
    Personalmente non avendo obbligo di CPI ed avendo un contatore autonomo che comprende l’appartamento ed il BOX non ho avuto nessuna difficoltà ad installare la wall box, se i condomini si fossero opposti ai pochi lavori che ho dovuto fare nella parte comune, cosa che non è avvenuta, la loro opposizione sarebbe stata comunque vana a fronte della norma che prevede la possibilità d’uso delle parti comuni se non viene precluso l’uso agli altri, se non costituisce un cambio d’uso, se non rovina il decoro e se non mette in pericolo la stabilità dell’immobile, tutte cose che non si verificano se si posa una canalina.

    • Assolutamente d’accordo. Molte delle cose che dice, però, sono comunque state trattate. Risultano un po’ sparse in vari articoli, ma ci sono.

  3. Niente di nuovo sotto il sole (o meglio avvolto nello smog) quanto ci racconta il signor Walter. Bello che sia stato un pioniere dell’ibrido. Presenta il suo pensiero in modo staccato e lucido… fino a quando si fa prendere la mano, da lì via non ce n’è più per nessuno! Scenari in cui i lampioni verrebbero sradicati per ricavare il rame (ce l’hanno già ora, vi risulta questa cosa?). Nei box non ci sarebbe corrente elettrica per una semplice presa domestica? Sono tutti al buio? I pannelli fotovoltaici costano (cosa c’entra? Mica si parlava di costi ma di comodità. E comunque che il ricavo negli anni è garantito non ce lo mettiamo?). Mah, tacere era anche una opzione.

  4. Sei di Affori? Tranquillo tra un po’ Salvini ci costruisce la centrale nucleare e avrete tutta l’energia elettrica che volete. Tieni duro un paio d’anni.

    • Strana sta cosa.
      Eppure il 68 % degli italiani ha il box.
      Molto strano ciò che ci racconta Walter rispetto alla sua zona di residenza…
      Ero convinto che a Milano nessuno avesse problemi di ricarica.

      • Quella del 68% e proprio ( a dirlo alla Cetto Laqualunque) un’immane cazzata,io abito a Torino e la situazione e proprio quella.

        • Certo, rispetto ai dati ufficiali del censimento Istat 2001 “io abito a Torino” è una stroncatura definitva.

          • Ognuno porta la sua esperienza. Io ho un box, é condominiale in affitto, ad oggi non possono essere fatti lavori, però a conteggio é sempre un box

          • @Fabrizio non dirlo ad alta voce, verrai additato a “troglofossile” (per rubare il simpatico nomignolo ad Alessandro D. ).
            Conta solo il censimento Istat. Quello è la Sacra Bibbia e chi tra il bianco ed il nero cerca di evidenziare qualche sfumatura viene messo tra gli eretici.

          • Lei sa cosa fu il censimento 2001? Non una statistica o una stima, ma una verifica casa per casa, famiglia per famiglia. I dati sono certi e inconfutabili. Il fatto che il 68% delle abitazioni disponga di un posto auto privato non vuol dire che possa anche consentire la ricarica domestica di un’auto elettrica. Noi non l’abbiamo mai detto, così come non abbiamo mai detto quello che lei ci attribuisce, credendo forse di essere spiritoso.

          • -Conta solo il censimento Istat-

            Si, però non si può nemmeno dire che sia totalmente falso sto censimento.
            Ho provato a “spacchettare” il dato diverse volte, occupadomi di gestione immobiliare qualcosina ina ina ho visto in questi anni.
            Se mi vuole dar credito, stante il dato nudo e crudo del 68%, quand’anche “depurato” di problemi, controindicazioni, vicini riottosi, pompieri apprensivi e posti auto buoni per la 500 R del 1975, a buon senso le posso dire con una buona approssimazione che oggi stesso circa la metà delle abitazioni dotate di posto auto potrebbero essere equipaggiate con un qualche sistema di ricarica domestica.

            Sono “tutte”?
            no.
            Però sono almeno un terzo del totale.
            Non poco per iniziare. 😉

  5. Per mettere una WB nel proprio box non serve nessuna autorizzazione del condominio.
    È un tuo diritto.
    Possono obiettare se metti delle canaline negli spazi comuni, ma non possono impedirti di installarla.

    • il mio box non ha contatore autonomo e l’impianto è vecchio.
      Attaccarla alla presa del box con una ciabatta non me la sento…si va sul penale, credo.
      L’adeguamento dell’impianto con contatore autonomo, messa a norma e wall box quanto potrebbe costare per un edificio del 1970 con 10 box?
      Altra domanda: se tutti i condomini mettono un wall box, la cabina elettrica regge?
      Chiedo da non esperto della materia.
      Grazie

      • La cabina elettrica regge per la somma delle potenze impegnate. Siete in 10, avete tutti i 3kW di fornitura, per quanto vecchia deve reggere i vostri 30kW.
        Chiedete tutti l’aumento a 6kW, se la cabina non li regge, il distributore, e-distribuzione tipicamente, farà i lavori per adeguamento.
        Portare una nuova linea dal proprio contatore, non è impossibile.

        • Certo che farà i lavori, come no. Se la dorsale non regge o è già al limite del carico non adeguano nulla. Semplicemente diranno che non possono aumentare la potenza fornita per problemi tecnici

          • Fino a 6kW in monofase li you chiedere e te lo devono fornire. Se devono adeguare le linee lo fanno.
            Se non ci credi non so che farci.

        • Caro Andrea ho un amico che ha chiesto 6 kW perché voleva mettere un piano ad induzione. La società erogatrice gli ha risposto che non era tecnicamente possibile avere quella potenza in monofase perché essendo la sua casa al termine della linea bt non si poteva . O trifase o ti tieni 3 kW. Se non ci crede è un problema suo, stia bene

          • Dica al suo amico di aprire una segnalazione con Arera, vedrà con che velocità sistemeranno la linea.
            Il fatto che il distributore ci provi, non vuol dire che abbia ragione.

  6. I condomini del palazzo fove abito non mi hanno dato l’autorizzazione per installare la wall box nel mio parcheggio. Io, una volta saputi i costi per l’installazione, non ho insistito. Infatti, creare una linea autonoma e fare il certificato di prevenzione incendi (richiesto dal capo condomino) mi sarebbe costato circa €4000!

  7. È un anno che leggo i commenti a quanto pubblicato da questo sito e, pur comprendendo la normale resistenza al cambiamento dell’essere umano, mi è ormai evidente che il 95% degli “scettici” non ha mai provato ad utilizzare seriamente una Bev ed il rimanente 5% di “delusi” non si era preparata al nuovo. Insomma assimilerei il 95% a chi all’avvento degli smartphone era scettico per la mancanza dei tasti ed il rimanente 5% a chi decide di passeggiare in alta quota ma va vestito come in città….

  8. cè una cosa secondo me che tutti ignorano: la stragrande maggioranza delle persone fa meno di 50 km al giorno, e se hai il box con un impianto elettrico normale ti basta usare il carichino (dopo un controllo sulla linea) e anche con una potenza di ricarica di 2kwh non hai problemi se la ricarichi tutte le notti.

    inoltre anche quel giorno che fai piu km non hai problemi in quanto nei giorni successivi riesci comunque a recuperare la carica

    • Buongiorno, volevo solo fare una precisazione. La normativa vigente consente l’uso di caricatori portatili solamente nei box auto ubicati in autorimesse con metratura inferiore ai 300m2. Se superiore invece, la struttura è soggetta a CPI(prevenzione incendi) e vige l’obbligo di installare una wallbox corredata da un progetto dell’impianto elettrico(considerato come modifica dell’impianto esistente) eseguito da un perito elettrotecnico autorizzato e consegnato all’amministratore che poi dovrà depositarlo presso l’ufficio di competenza.
      Parlo per esperienza personale, grazie e buona giornata a tutti.

      • No.
        Se installi una presa tipo schuko non è un punto di ricarica, ci cpuoi collegare un congelatore, come un trapano come un carichino per caricare la macchina.
        La WallBox è un punto di ricarica per veicoli elettrici.
        Il carichino no.

    • lo sostengo da 3 anni…prima di fare la tessera enelX ero arrivato al punto di non fare neanche più ricariche lunghe…ma 3/4 ore per reintegrare (e anche con qualche aggiunta) il consumo della giornata

    • Ha senso spendere circa 10.000 euro in più per un auto elettrica (parlo dello stesso modello di auto) per utilizzarla per 50 km giornalieri? Quanto tempo occorre per ammortizzare la maggiore spesa specialmente se si cambia l’auto ogni 4/5 anni? Non credo.

  9. Ho SEMPRE sostenuto che esistono PURTROPPO alcune aree d’Italia ove esiste il deserto delle colonnine di ricarica! In questi deserti si deve intervenire con urgenza.
    Personalmente sono fortunato con le colonnine pubbliche da 22 kW le più vicine distano:
    -da casa 400 mt
    -dal lavoro 750 mt

  10. Abito a Milano, ho il box ma non ho attacco in box e da 4 anni e oltre 100.000 km carico solo nelle colonnine pubbliche A2A Enel-X e Be-Charge.
    Basta organizzarsi un attimo sfruttare le colonnine AC, dove ricarico a massimo 7 kW per soste di qualche ora o le Fast per soste più brevi e organizzarsi durante quel tempo con altre attività, esempio pranzo o cena, spesa, shopping negozi o cinema

    • Questa dell’organizzazione della ricarica è la pietra tombale dell’auto elettrica, rendendola un freno terribile all’adozione. Signori, se il 97% degli italiani non acquista l’auto elettrica, non è che possiamo continuare a dire loro che devono rassegnarsi e devono organizzarsi perché l’auto elettrica è una tecnologia diversa. Le persone hanno ben altro a cui pensare che organizzarsi per ricaricare.

      Ha invece ragione VaiElettrico quando scrive che occorre urgentemente intervenire per consentire la ricarica nei condomini. Quella è la chiave di volta che può sbloccare una grande percentuale di potenziali vendite: le persone tornano a casa e collegano la spina, senza questa fantastica “organizzazione”.

      Che poi Andrea che a te non costi nulla, che tu sei felice così, che tu non pensi che quando le 12000 auto del quartiere di Walter inizieranno a contendersi le 3 colonnine della Lidl e le 4 di A2A più vicine a casa, felice tu felici noi per te ma dubito che il 97% degli italiani siano disposti a “organizzarsi” come fai tu.

      Il cambio di abitudini indotto dall’auto elettrica deve essere indolore e non fonte di ansia: io devo avere un posto sicuro dove poter ricaricare e non sperare di trovarne uno, che non sia occupato, che sia funzionante e soprattutto che non mi multi se per un imprevisto dovessi arrivare tardi a levare l’auto dal parcheggio, soprattutto alle 7 del mattino.

      • Nessuna multa, Enzo: semplicemente scatta una tariffa per il parcheggio. Ecco perché continuiamo a ripeterti di non pontificare su quello che non conosci.

        • Ne abbiamo già discusso in altri post, se non si chiama multa ma tariffa per il parcheggio sempre extra costo è. E con 3 colonnine per 12000 auto (ma poco cambierebbe se fossero 1200 o 120 o 12) bloccate tutta la notte, bisogna fare i turni.
          Quello che dice Enzo è quanto percepito dai 125000 acquirenti di auto ICE o ibride del 2022 vs i 3000 EV.
          Se la mobilità elettrica non soddisfa il bisogno di mobilità individuale, o cambia quest’ultimo o non funziona.

          • Il “percepito” di chi guida ICE o ibride è molto diverso dal “personalmente verificato” di chi guida BEV. Lei di chi si fiderebbe? Quello che lei chiama “extracosto” non lo paga comunque quando parcheggia sulle strisce blu? Non so dove viva lei. Io che vivo tra Bologna e Milano, di parcheggi gratis non ne vedo più uno.

          • Le ibride (incluse MHEV) ad esempio a Roma non pagano il parcheggio sulle strisce blu…

        • Massimo, spiacente contraddirti, almeno per quanto riguarda Milano. In tutte le colonnine durante il giorno dalle 7 alle 23, l’utilizzo delle colonnine è a disco orario per massimo 2 ore. Se arrivassero i Vigili, è prevista addirittura la rimozione forzata…

          • Che strano: proprio a Milano ho ricaricato a una colonnina lenta di Be Charge e alla mattina alle 7 me ne sono andato senza pagare un centesimo in più di quello che avevo incamerato. Si saranno sbagliati?

          • Quel cartello è difforme al CdS, sarebbe bello vedere il ricorso da parte di un avvocato.
            In un piccolo comune del torinese l’ultima risposta degli uffici è stata che il disco non vale per le auto in ricarica, e questo la dice abbastanza lunga sulla contezza in materia dei comuni.

          • @Massimo: lui però parla di disco orario dalle 7 alle 23, non prima delle 7 come dici tu.
            Purtroppo la buffonata del disco orario sugli stalli di ricarica comincia a vedersi in giro. A dicembre ad esempio avevo fatto una ricerca a Trento e trovare un posto per lasciare l’auto in carica un pomeriggio per fare un giro con la famiglia era impossibile. Addirittura in zona stazione ci sono colonnine lente con disco orario 30 minuti… l’apoteosi dell’idiozia.

          • Non mi è parso. Il succo era la sveglia nel cuore della notte per staccare l’auto: parole sue.

          • EnelX fa pagare, nella migliore delle ipotesi, 0,09 €/minuti ovvero un’ora ti costa 5.4 € [ https://comunicazione.inxserver.it/GMM/JuicePass/TC_ITA_JuicePass_20210611.pdf ]

            In tutta la mia vita, tranne una volta che ho parcheggiato a MonteCarlo, non ho mai pagato 5.4 € per 60 minuti di sosta. A Roma la sosta costa ancora 1 € l’ora e nel mio comune (quasi 100 km quadrati di estensione) la sosta è totalmente gratuita. 5.4 € per 60 minuti applicati da EnelX, non sono parole mie ma di EnelX.

          • Eh già, vado a dormire tardi perché prima devo aspettare che si completi la ricarica, caso mai mi multassero …

        • Mah. EnelX scrisse “Come noto, il decreto legge n. 76 del 16 luglio 2020 (all’art. 57, comma 5), convertito con la legge n. 120 del 11 settembre 2020, ha modificato le norme del Codice della strada in materia di sosta dei veicoli, prevedendo che, a seguito del completamento della ricarica, la sosta è concessa gratuitamente al veicolo elettrico o ibrido plug-in per un periodo massimo di un’ora, al termine della quale possono essere applicate tariffe di ricarica mirate a disincentivare l’impegno della stazione oltre il limite temporale indicato. Tale limite temporale non trova applicazione dalle ore 23 alle ore 7, ad eccezione dei punti di ricarica di potenza elevata.”

          Dal 2 novembre 2020 queste sono le tariffe (non so se sono state aggiornate nel frattempo):
          – per le Prese AC (Tipo2 e Tipo3a), con potenza massima fino a 22 kW, è previsto l’addebito di 0,09 €/min dal lunedì alla domenica, festivi inclusi, dalle ore 7:00 alle ore 23:00
          – per le Prese AC (Tipo2 e Tipo3a), con potenza massima fino a 43 kW, è previsto l’addebito di 0,09 €/min dal lunedì alla domenica, festivi inclusi, dalle ore 00:00 alle ore 24:00
          – per le Prese DC (CHAdeMO e CCS Combo 2), con potenza massima fino a 50 kW, è previsto l’addebito di 0,18 €/min dal lunedì alla domenica, festivi inclusi, dalle ore 00:00 alle ore 24:00
          – per le Stazioni HPC (CHAdeMO e CCS Combo 2), con potenza massima fino a 350 kW, è previsto l’addebito di 0,18 €/min dal lunedì alla domenica, festivi inclusi, dalle ore 00:00 alle ore 24:00

          Ora io capisco che tu viva nelle metropoli dove si paga anche per respirare ma dove vivo io ti garantisco che a sinistra, a destra, di fronte, in alto e in basso e per km di distanza (e non è una battuta!) non ci sono strisce blu. Quindi se io, ipotesi, la notte mettessi a ricaricare l’auto e questa terminasse di ricaricarsi entro le 6 AM, ti chiedo: pagherei qualcosa per l’occupazione a ricarica terminata? Quello che invece parcheggia affianco a me, su strisce bianche, paga qualcosa se vuole tenere l’auto lì, che so, fino alle 11 AM?

          • “Quindi se io, ipotesi, la notte mettessi a ricaricare l’auto e questa terminasse di ricaricarsi entro le 6 AM, ti chiedo: pagherei qualcosa per l’occupazione a ricarica terminata?”

            Ma ancora non l’hai capito che se ritiri l’auto entro le 7:00 non paghi nulla?

          • Alza il culo dal letto e vattene a lavorare alle 7 di mattino, come tutti noi. Stacchi l’auto dalla colonnina in Ac e non avri pagato un soldo in più della ricarica per 8 ore di parcheggio. A volte i vaffa, Enzo, te li tiri addosso a tutti i costi

        • “Ecco perché continuiamo a ripeterti di non pontificare su quello che non conosci.”

          Non è il possesso a determinare la conoscenza ma lo studio.

          • La differenza tra la teoria e la pratica è che in teoria è importante la teoria ma in pratica lo è la pratica.

          • Peccato che l’unico a sapere che si pagano 5.40 euro l’ora fossi io.

          • E’ incredibile! Come puoi pensare che non lo sappia chi usa l’auto elettrica ogni giorno? Come al solito ti manca l’esperienza, ma non la presunzione.

          • Non è il possesso e non è lo studio (amesso che si capisca quello che si studia). E’ la pratica

          • @Enzo: peccato che tu pensassi che si paghino anche tra le 23 e le 7… Della serie, studia di più! 🤣

      • non sono un’esperto perchè ho utilizzato una sola volta la colonnina per provare il cavo. La colonnina più vicina a casa mia è una ac 22kW di EnelX. Vicina per modo di dire perchè sta a 5 km. Tralasciando il fatto che sta in un parcheggio con due bar davanti e quindi al 90% delle volte è occupata da quelli che “il tempo di un caffe”…
        Per un motivo che non conosco non sono riuscito a caricare a 22kW ma solo ad 11. Quindi ho aspettato mezz’ora per 5 kWh più o meno.
        Autonomia? 40 km andando piano?
        Ecco, per me il problema è quello: posso perdere mezz’ora per caricare 40 km dei quali 10 me li mangio fra andata e ritorno? Io non posso, meno male che ricarico a casa dalla mia presa del garage col carichino

      • Le persone hanno ben altro a cui pensare che organizzarsi per ricaricare.

        Tipo scrivere perennemente su vaielettrico di argomenti scarsamente conosciuti?

        Il signor Andrea l’ha spiegato cosa fa, “organizzarsi durante quel tempo con altre attività, esempio pranzo o cena, spesa, shopping negozi o cinema” Tutte cose che fanno anche quelli con il diesel o sbaglio?

  11. Non conosco la zona di Milano città, ma posso dire che le onnipresenti colonnine AC da 22/11 kw non servono a nulla.

    Fanno solo scena.

    • Esagerato. Io ci faccio il 90% delle mie ricariche senza colpo ferire. E adesso vicino a casa mia c’è anche uno con un furgone elettrico che ricarica alle colonnine AC.

      Se in numero congruo rispetto al circolante sono utilissime, al pari delle pompe di benzina: attacchi la spina, fai le tue commissioni, stacchi la spina e riparti. Più comodo di così!

    • Se non funzionassero non servono, se invece funzionano sono più utili di una fast perchè gli si può lasciare attaccata l’auto per ore, soprattutto di notte.

    • Caprone: non ti capisco !
      -Le colonnine da 11/22 kW:
      -hanno l’enorme vantaggio di costare poco: con il costo di una colonnina da 50-75 kW in DC si istallano 4-5 colonnine doppie da 11 kW
      -ti permettono di caricare in una ora 60 – 80 km, quando una auto in Italia in media percorre meno di 40 km al giorno.
      -le puoi usare usare mentre: fai la spesa settimanale al supermercato, mentre sei in palestra, al cinema, al ristorante o dal parrucchiere.

      • Ciao Leonardo (R), Ciao Paolo,

        le colonnine da 22/11 kw sono comode:
        – quando vai a fare delle commissioni;
        – quando vai a fare shopping in un grosso centro urbano;
        – quando vai al super;
        – quando vai in una località turistica;
        – quando vai al ristorante, palestra ecc.

        ma nei paesi non turistici, dove non vai a fare la spesa, dove non ci sono particolari punti di interesse non servono a nulla.

        Faccio il mio caso nel mio paese, che non è un punto di interesse per nulla, (ma vale lo stesso ragionamento per quelli che ho intorno) ce ne sono 3 (tutte enel):
        – sono comode nel fine settimana solo se ci abiti vicino (se sei lontano ti devi far venire a prendere e riportare);
        – se metti l’auto sotto carica alla sera a casa dal lavoro prima di cena poi alle 23.00 devi riuscire di casa per andarla a scollegare (non è molto gradevole) se no incorri nella penale;
        – se sei fuori casa e non puoi fermarti per almeno 1 ora diventano inutili, si ok ti mangi un gelato, fai due passi, giochi con il tablet (se è una Tesla) ma poi diventa pesante (se poi sei auto con altre persone pure imbarazzante).

        In sintesi ne vedo molte in giro, ma alla fine (nei paesi) fanno solo numero in quanto poco pratiche e raramente occupate.

        Sembra una specie di alibi del tipo: le colonnine ci sono, le abbiamo messe ma non le usa nessuno perché l’auto elettrica non interessa, ma io dico no, sono le colonnine che non interessano, in quanto in pratica quasi inutili.

        • Quante auto elettriche ci sono nel suo paese, Nicola? Installare una colonnina lenta in Ac da 22 kW costa 3 mila euro, una fast da 50 kW almeno 30 mila euro. Quante auto elettriche ci sono nel suo paese, Nicola? In quanti anni si ammortizzerebbe l’investimento?

          • Buonasera Massimo, concordo pienamente con quello che tu dici, io non dico di farle tutte e 3 da 270kw, ma almeno una delle 3 che passi i 50, altrimenti non le usa nessuno, e la stessa cosa vale anche per i paesi limitrofi.
            Poi ad aggravare la situazione nel mio grosso centro di riferimento (che è pure capoluogo), io (sicuramente anziano e rimbambito) ho trovato solo 3 colonnine da 50kw (che andava a 45), tra l’altro in 2 zone molto lontane dal centro.
            In pratica per riconsegnare l’auto il giorno dopo con una carica accettabile mi sono fatto 32 km (tra andata e ritorno) e sono rimasto in auto un oretta, e lontano da dove potevo far due passi e fare qualche acquisto/commissione.

    • Sono utili da turista.
      Oppure posso dirti che a Reggio Emilia ci sono alcuni corrieri che hanno furgoni elettrici e la sera li attaccano alle colonnine lente. Al mattino iniziano il loro giro. Ad una fast avrebbero il problema di attendere fine carica. 🙂

      • Se hai una batteria da 100kw quasi vuota e la ricarichi a 11kw ci sta, già se è da 75 e sei al 20% devi puntare la sveglia, vestirti nel cuore della notte ed andarla a staccare (e come ho detto sopra se poi è pure lontana è peggio).

        • La sveglia puòi puntarla alle 7: dalle 23 alle 7 la sosta è free. Dopo paghi il pacheggio (salato), ma è così ovunque in città

          • Mi sono espresso male, io non parlo del costo del parcheggio cittadino (che nei 4-5 paesi che mi stanno intorno fortunatamente ancora non c’è), mi riferivo al fatto che se si lascia la vettura collegata a Enel X per oltre 1h dopo essere arrivato al 100% paghi le penali, e pertanto se il 100% lo raggiunge alle 3 di notte entro le 4 devi scollegarla, oppure paghi.

            Questo ho capito dal call center di Enel X ai primi di febbraio dello scorso anno mentre ero in un locale in una zona di villeggiatura.

            Poi se dalle 7 alle 23 Enel X non fa pagare le penali sono ben felice della notizia.

          • Non scrivo in turco. La sosta con auto collegata seppure a carica finita è free (libera, senza penali) dalle 23 alle 7. Quindi per 8 ore di notte. Più chiaro di così…

          • Dalle 7 alle 23 non si pagano le penali.
            Purtroppo l’App Enel X non è chiara si questo punto ma se vai sulle FAQ c’è scritto che non si paga.

          • Esattamente come ho scritto io. Ma vallo a spiegare a Nicola, se ci riesci

          • Attenzione a quello che scrivete. Dalle 23 di sera alle 7 del mattino dopo non si paga.
            Dalle 7 di mattina fino alle 23 di sera dello stesso giorno invece si.

          • Accidenti, non sapevo che ci fossero le 23 del mattino o le 7 del pomeriggio.

          • Massimo lo sai che sono un pò tontolino, adesso è chiaro, ma nei primi post pensavo vi riferiste all’esenzione dal pagamento della sosta intesa come spazio occupato.

            Effettivamente nel febbraio dello scorso anno io telefonai a Enel X alle 21.30 circa, e mi disse che dopo 1 h di 100% avrei avuto la penale.

            Grazie ancora per il chiarimento.

            p.s: però resta il fatto che almeno un fast (economica) per paese serve (anche per quelli che in quel posto non ci dormono la notte).

          • “Gentile Cliente,

            A decorrere dal 2 novembre 2020, entreranno in vigore i nuovi termini e condizioni per l’utilizzo dell’App JuicePass di Enel X, dedicata alla ricarica dei veicoli elettrici e plug-in. Come noto, il decreto legge n. 76 del 16 luglio 2020 (all’art. 57, comma 5), convertito con la legge n. 120 del 11 settembre 2020, ha modificato le norme del Codice della strada in materia di sosta dei veicoli, prevedendo che, a seguito del completamento della ricarica, la sosta è concessa gratuitamente al veicolo elettrico o ibrido plug-in per un periodo massimo di un’ora, al termine della quale possono essere applicate tariffe di ricarica mirate a disincentivare l’impegno della stazione oltre il limite temporale indicato. Tale limite temporale non trova applicazione dalle ore 23 alle ore 7, ad eccezione dei punti di ricarica di potenza elevata.

            Conseguentemente abbiamo ritenuto di modificare gli addebiti per l’occupazione dei punti di ricarica visualizzabili sull’app JuicePass, allineandoli alle modifiche normative. Pertanto, a partire dal 2 novembre 2020, si applicheranno gli addebiti di seguito indicati, in caso di mancata rimozione del connettore dalla presa della stazione di ricarica entro i 60 minuti successivi al termine della sessione di ricarica del veicolo. Tale somma verrà addebitata per ogni minuto successivo al sessantesimo dopo il termine della sessione di ricarica, e fino al momento in cui il connettore viene rimosso dalla presa utilizzata:

            per le Prese AC (Tipo2 e Tipo3a), con potenza massima fino a 22 kW, è previsto l’addebito di 0,09 €/min dal lunedì alla domenica, festivi inclusi, dalle ore 7:00 alle ore 23:00;
            • per le Prese AC (Tipo2 e Tipo3a), con potenza massima fino a 43 kW, è previsto l’addebito di 0,09 €/min dal lunedì alla domenica, festivi inclusi, dalle ore 00:00 alle ore 24:00;
            • per le Prese DC (CHAdeMO e CCS Combo 2), con potenza massima fino a 50 kW, è previsto l’addebito di 0,18 €/min dal lunedì alla domenica, festivi inclusi, dalle ore 00:00 alle ore 24:00;
            • per le Stazioni HPC (CHAdeMO e CCS Combo 2), con potenza massima fino a 350 kW, è previsto l’addebito di 0,18 €/min dal lunedì alla domenica, festivi inclusi, dalle ore 00:00 alle ore 24:00.

            Per poter continuare ad utilizzare l’app JuicePass, dovrai accettare i nuovi termini e condizioni che saranno pubblicati sull’app dal 2 novembre 2020. Ti ricordiamo che potrai comunque recedere in qualsiasi momento dal contratto, inviando una richiesta di disattivazione del tuo account alla casella di posta dedicata enelxitalia.mobility@enel.com. In tal caso, provvederemo a disattivare il tuo account entro 10 (dieci) giorni dalla ricezione della predetta comunicazione.
            Ti informiamo che, a seguito dell’accettazione dei nuovi termini e condizioni, potrai continuare a ricaricare tramite il tuo account e secondo il tuo attuale piano tariffario.

            A presto

            Il team di Enel X”

          • Enzo, capisco che di EV non ne capisci nulla, ma almeno potresti chiedere prima di farti masturbazioni mentali.
            Le Type2 max 22kW sono le colonnine lente, quelle per cui non paghi nessuna penale o extra costo dalle 23 alle 7.
            Le type2 max 43kW sono quelle integrate nelle colonnine da fast in su, in particolare sono quelle con il cavo attaccato alla colonnina delle EVA, hai presente quegli armadi grigi? Ecco.
            Quelle essendo delle colonnine fast vogliono che vengano liberate a fine carica, quindi la penale la paghi anche di notte.
            Ti è più chiaro ora?

    • /// fanno solo scena \\\ Le colonnine lente in cittá sono “decorative” solo se le mettono vicino agli ingressi di tangenziali / autostrade oppure in zone del centro / semicentro destinate alla frequentazione “mordi e fuggi” e con pochi stalli di sosta..

    • A mio parere ne servirebbero di più per esempio nei pressi dei ristoranti. Quando noleggiai una ZOE, grazie al Chameleon da 22kW, in 45 minuti di sosta pranzo ricaricai circa 90 km, direi niente male per una colonnina che non serve a niente. Certo che, purtroppo, la maggior parte delle EV ricarica ad 11kW o anche meno, ma la ZOE e la Twingo in questo sono impareggiabili.

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