Il WSJ va giù pesante: la Volkswagen nell’elettrico è indietro 5 anni rispetto a Tesla. Il giudizio dopo avere provato la ID.4, il nuovo Suv della Casa tedesca.
Il WSJ ha provato ID.4 e Model Y: “Non c’è confronto…”

Non è tanto lo stile a scontentare Dan Neil, la penna più famosa del primo quotidiano economico al mondo, il Wall Street Journal (WSJ). “Con il suo tettuccio dagli occhi sporgenti e i fianchi dal taglio alto, il naso illuminato a LED opzionale e i cerchi in lega da 20 pollici, l’ID.4 non è priva di fascino“. E anche la guidabilità è tutt’altro che da buttare, certamente meglio dei concorrenti con motori tradizionali molto popolari negli USA come l’Honda CR-V o la Toyota RAV4. Ma rispetto a una concorrente elettrica come la Tesla Model Y, Neil ritiene che ci sia ancora un abisso. Mettendo subito le mani avanti rispetti ai soliti insulti che poi piovono dai social: “Quando dico che l’ID.4 è indietro di cinque anni rispetto alla Tesla comparabile, non è perché sono un fan di Elon Musk o un odiatore di Volkswagen. O o che ho qualcosa da guadagnare o perdere personalmente. Questa è la mia ipotesi migliore, basata su una prova di una settimana della Volkswagen“.
I punti deboli di ID.4: elettronica di bordo, spazio e peso
Dove stanno dunque le magagne del Suv elettrico tedesco? Anzitutto nell’elettronica di bordo. “Esempio: la UX dello schermo tattile della ID.4 è un po’ caotica. Il touch-screen centrale da 12 pollici impiega anni per avviarsi e rimane indietro rispetto agli input utente. L’app per telefono “Car-Net”… che accede alle funzioni di ricarica e climatizzazione, non è riuscita a parlare con l’auto quando ho provato più volte“. Tutto questo mentre invece “i display di Tesla rispondono alla velocità del pensiero“.
Altro punto debole: lo spazio interno: “Con gli schienali dei sedili dietro ripiegati, lo spazio di carico è paragonabile a una Tesla Model Y. Ma, sorprendentemente, a differenza del Model Y … l’ID.4 non ha il bagagliaio anteriore“. Neil nota anche che c”è molto spazio sprecato intorno e sotto ai montanti del tetto, all’interno del Suv tedesco. E infine il peso: la ID.4 mette sulla bilancia circa 90 kg in più del Model Y, che pure ha il doppio motore. Un dato che si ripercuote su accelerazione e consumi. “Gli ingegneri dello sviluppo dicono sempre che il taglio della massa è la parte più difficile…“, annota Neil non senza perfidia.
— Leggi anche: prezzi da 43.150 euro (meno incentivi) per la ID.4 —
Peccato che le auto elettriche costano tanto anche di marchi non premium !! Auto costrute con 4 pezzi messi in “croce”( come si suol diree), auto semplici, spartane, e te le fanno pagare a peso d’ oro.
Ma lei è salito mai su un auto elettrica, l ha mai guidata? Ha mai smontato una macchina elettrica?? Conosce la gestione elettronica dei motori, le programmazioni di controllo trazione ed imbardata, le frenate anticollisione automatiche, le correzioni sulla carreggiata, non parliamo di guida autonoma sensori e telecamere. Sa che le batterie hanno un sistema di riscaldamento e raffreddamento ad ricircolo di fluido come le endotermiche?! Sa come le celle con problemi nel tempo si autoescludono dalle batterie durante la normale operatività negli anni, evitando così problemi di invecchiamento precoce di tutta la bancata, perdendo dopo 20 anni max l 1% delle Celle?!? Cosa è un inverter e con quali segnali si comanda??? Perché la macchina elettrica è così precisa nelle manovre da fermo? Perché fatti 1000km ai fine dello stress sembra che ne abbia fatti 300?? E voglio chiudere qui
certamente ha meno pezzi di una endotermica per quanto riguarda la meccanica, ma bisogna capire che stiamo parlando di componentistica piuttosto sufisticata e una buona percentuale del costo va anche sullo sviluppo sofware … lo so che il software non lo si puo toccare come con un pistone … lo so che il software non lo si puo ascoltare come si puo fare come per una marmitta da competizione … ma le posso garantire che è molto piu complesso e richiede molta competenza e soprattutto ha un costo … lei pensa di averlo a prezzo di saldo o magari gratis??? .. se aspetta qualche anno dove per le utilitarie preistalleranno sofware standard per componentistica standard e per un numero di auto maggiore di adesso… allora… sicuramente i prezzi scenderanno di molto … il suo commento è come se si chiedesse perche una ferrari costa molto di piu di una golf GT … in fin dei conti hanno tutte e 2 4 ruote, un volante e tutto il resto … anzi la golf offre di piu 5 posti e il bagagliaio
Io vivo sereno e felice con la mia Model 3 😀
Personalmente nessuna delle due
Il confronto è più con audi,20 sacchi sono tanti di differenza!!!!!
Considerato che entrambe non vengono regalate, € 20.000 di differenza oltre gli incentivi non è un parametro trascurabile.
Meglio spendere € 63.000 per la Tesla Model Y o € 43.150 per la Volkswagen ID.4 a cui si possono applicare gli incentivi?
43000 la versione base, li cambia autonomia e il confronto va fatto con ec4-2008 e altre auto sui 330-350 km
Wolksvagen anche 7anni da tesla hahahahaha poi c’è che invaghito dei tedeschi , ma per piacere poi col dieselgatetedeschi truffaldini molto truffaldini meglio,tesla a parita di prezzo , kona e renault zoe
In italiano?
Enzo, mi suggerisce una provocazione.
Gli incentivi produrrebbero l’effetto di tenere alto per molti, e basso per pochi, il prezzo di mercato delle ev in Italia, di fatto pilotando il mercato grosso verso lo status quo, cioè le termiche. Tra l’altro l’entità e la precarietà degli incentivi mandano il mercato a strappi discontinui e non lo indirizzano mai su una strada di continui e progressivi investimenti in una direzione.
Allora sarebbe meglio, per fare all-in su elettriche e fonti energetiche rinnovabili, pianificare per legge di arrivare in pochi anni (3?) a cancellare gli incentivi a tutti sull’acquisto dell’auto (termiche comprese), rivedere tutti gli incentivi “dannosi”, e usare gli stessi soldi per sostenere molto di più:
– 1 ricarica residenziale (fotovoltaico, accumulo e wallbox) a chi compra una ev (e non li ha ancora), ove possibile anche il minieolico;
– 2 ricariche pubbliche in ogni parcheggio;
– 3 corsi di formazione x meccanici, elettrauti, etc e soldi per adeguare le officine alle ev;
– 4 formazione e soldi ai gestori di stazioni di rifornimento e a chiunque abbia un parcheggio aperto al pubblico se investono in ricariche da 22 KW in su;
– 5 cashback sulle ricariche di energia x tutti gli automobilisti con ev che non possono accedere ai benefici del punto 1;
– 6 favorire investimenti che generano nuovi posti di lavoro nel green;
– 7 per amplificare il budget senza collassare, legare buona parte di tutto ciò anche a detrazioni e vantaggi fiscali e per le persone fisiche limitare il tutto a redditi inferiori a 70-80 K€ e a veicoli fino a 40 K€.
– progressive forme di penalizzazione programmate per legge sui costi di energia e/o carburante per chi non contribuisce, pur potendo, alla riduzione delle emissioni di co2 ( ad es. se voglio proprio continuare a sgommare con una 2000 cc benzina o ad es. l’azienda con le auto, spesso termiche tedesche e bellissime, in leasing uso amministratore o simili che fanno meno di 15 mila km/anno quasi tutti in città). Penalità anche per le amministrazioni comunali che ritardano la partecipazione al processo di decarbonizzazione spesso per “inerzia o ignoranza burocratica”.
Utopico e anche un po’ dirigista? Forse. Io i conti per tutto questo non li so fare, lo ammetto, però magari come idea funziona meglio di scontare 20 k€ (o 10 o 6 o 3) a pochi fortunati senza neanche guardargli in tasca e avere tante misure provvisorie e scoordinate che non sai neanche se il prossimo Governo o la prossima Giunta confermerà.
Invece di puntare passivamente sul fatto che la moda prenda piede (comunque succederà) e generi il mercato, meglio creare le condizioni favorevoli sistemiche perché dal cittadino, all’amministratore pubblico, al piccolo e al grande imprenditore, tutti dovranno programmare davvero e percepire chiaramente la transizione ecologica. Possibilmente entro 10 anni.
Sirius non riproporrei certe considerazioni, ma se me le chiede …
La Dacia Spring è venduta in Cina col brand Renault a 7000 euro. Esattamente la stessa auto. Come fa ad arrivare a 20000 euro in Italia non lo so.
Le auto elettriche già oggi costano tecnicamente poco: il prezzo del motore elettrico e della batteria già oggi si avvicina o eguaglia quello di un motore termico, con scarico, fap, scr, serbatoio, frizione, volano, cambio, serbatoio, iniettori, radiatore, etc. Ci sono tante prove a dimostrazione: nei paesi asiatici, dove per fortuna il concetto di premium non esiste perché i consumatori non sono obnubilati come noi, le elettriche già costano MENO delle endotermiche. Ci sono microcar elettriche a 4000 euro.
Le elettriche sono i nuovi suv: costano tanto solo perché c’è tanta domanda e perché noi europei premiamo le politiche premium mentre all’estero (Cina ma anche USA) scappano da queste idiozie. Quindi in condizione di mercato reale, senza lo stato che ci mette il suo, le elettriche potrebbero sfidare le endotermiche alla grande. Soprattutto nel campo delle berline, dei suv, del segmento medio dove i costosi motori performanti endotermici pareggiano il costo della batteria.
Ma arriviamo agli incentivi. Oggi il mercato è doppiamente drogato perché ci sono almeno 4 incentivi statali pro-elettrico:
– fino a 10000 euro pagati dallo stato sull’auto nuova
– niente bollo per almeno 5 anni e dopo comunque calcolo del bollo “agevolato”
– agevolazioni per sosta e ztl (non ovunque)
– (me la lascio per ultima ma è la più importante) niente accise sulla “ricarica”!!!
Oggi quando uno va a fare rifornimento paga accise allo stato non proporzionate a quanto inquina ma solo a quanto consuma (quindi per assurdo una vecchia 500 Euro 0 che consuma poco paga meno accise di una Alfa Romeo Giulia che inquina 1000 volte meno): almeno contribuiscono entrambi e quei soldi finiscono in strade, manutenzione, fiscalità generale, etc. (ok, ripagano anche una parte dei costi dell’inquinamento, ma certamente sono molti di più quelli pagati). E questo nonostante i più pesanti veicoli elettrici consumino molto di più l’asfalto per via del maggior peso.
Quello che il governo dovrebbe varare dovrebbe essere una riforma in cui cancella l’attuale bollo e le accise e introduce una tassa a km (da conteggiare in sede di revisione): paghi un tot per ogni km. In questo modo chi ha un’auto o una moto e la usa pochissimo, giustamente paga poco. Chi circola tanto è giusto che paghi di più. Si incentiverebbero passeggiate, pedalate, utilizzo dei mezzi pubblici. Anche perché siamo ad un assurdo: abbinando il bonus rottamazione da 10000 euro con l’ecobonus ristrutturazione 110%, puoi installarti a spese dello stato pannelli fotovoltaici, sistemi di accumulo e wallbox tutto gratis. Arrivando a circolare gratis. Generando in questo modo un incentivo pazzesco all’uso del mezzo privati, con risvolti su traffico e consumo della strada. Alcuni “signori” cammineranno gratis a vita, altri, i poveracci privi di garage, saranno strozzati dai prezzi delle colonnine e dai tempi di ricarica (“cornuti e mazziati”), sempre quando ne trovano di libere e funzionanti. Con nuovi effetti di pendolari pronti ad abbandonare case in centro senza garage per tornare ad abitare in periferia. Possibilmente entro 10 anni.
E questa era la mia controprovocazione.
Sulla moda dei suv a batteria non posso che darle ragione, non la condivido. Però proprio questo é il punto, non assecondare la moda, ma orientare il mercato verso ciò che é utile e in grado di portarci velocemente verso la decarbonizzazione.
Siamo ancora troppo in balia dei costruttori che sono market maker incontrastati. I desideri dei consumatori sono loro a manipolarli (io sono tra i manipolati) e invece stavolta gli Stati dovrebbero fare la loro parte più attivamente, perché ai signori di VW, Tesla, Stellantis, Toyota, GM etc (aggiungiamo anche ENI Enel Acea A2A etc) non possiamo delegare le politiche per il raggiungimento di obiettivi ambientali, dobbiamo invece affidargli delle missioni di ricerca e di produzione a servizio di questi obiettivi perché di mezzo c’è la nostra salute e più ancora quella dei nostri figli.
Non ho colto bene ciò che invece dice a proposito di tassa al km. C’è già, la paga sull’energia o il carburante che consuma in funzione dei km che percorre. Se ha un’auto più efficiente ne paga meno a parità di km.
É vero c’è l’ecobonus al 110%, per mia esperienza ritengo che non é semplice capirci qualcosa, in provincia si fatica a trovare tecnici che se ne vogliono occupare e quando ha capito e ha trovato e vuole sfruttare la cessione del credito spariscono più della metà delle imprese edili disponibili. Comunque lo può avere anche un felice possessore di una Ferrari Enzo, non é riservato a chi ha l’elettrica.
Il bollo le da molto fastidio, capisco anche a me. Però, a me, meno del canone tv e almeno sono 2 spicci se ha una panda e migliaia di euro se ha una Enzo. Le elettriche, per ora, non lo pagano. Boh, forse l’unica stortura é che non lo paga neanche chi ha la Porsche, ma questi 300 euro anno per un 150 cv di id3 per ora ci può stare che non si pagano. Spero sia per sempre entro limiti di auto non di lusso.
Con una elettrica e il fotovoltaico, lei dice che qualcuno potrebbe riuscire a non pagare più l’energia per circolare autoproducendo. A parte che in generale non ci si riesce, ma seppure fosse? Magari! Non é che per andare al lavoro poi il signor Kona ev fa il giro più lungo perché tanto non paga l’energia. Le esigenze di mobilità individuale sono sostanzialmente quelle, soddisfarle senza inquinare é un’ottima cosa.
Sul finale poi ha ipotizzato un futuro distopico dove i bellissimi centri storici vengono abbandonati perché troppo sfavoriti dalla scarsità di garage e perché non possiamo deturpare i tetti. A parte che di tetti deturpati nei centri ne ho visti a milioni, ma da selve di antenne e da abusi edilizi. A breve il fotovoltaico lo faranno anche a forma di coppi e pure colorato (già c’è ma ha rendimento un po’ più basso). Secondo me, il suo black mirror non accadrà mai anche senza i coppi fotovoltaici, basterà che ogni parcheggio pubblico, e ogni area idonea, se necessario anche usando i lampioni o installando bitte anche a scomparsa sui marciapiedi 🙂 venga dotato di un numero decente di colonnine, e nel frattempo si dovranno diffondere stazioni di ricarica veloce ovunque.
Vaidiesel non mi dispiaceva, ma Enzo é ancora meglio.
La moda dei suv non nasce dai produttori, ma dal mercato. Penso alla povera Giulietta presto rimpiazzata da quel mostro di Tonale, o a alle urla di Enzo Ferrari che dalla tomba maledice uno per uno gli attuali dirigenti che si apprestano a varare il loro suv col brand Ferrari (come se non bastassero quelle schifezze di Cayenne, Macan e Urus). I produttori vanno dove va il mercato, nessuno riesce a orientare nulla, tranne i politici che con incentivi, tasse e minacce sono quelli con più poteri di tutti: basti vedere come i benzina oggi vendano più dei diesel, minacciati da spettri di “razzismo” tra combustibili.
Il problema del centro città non sono i tetti ma le colonnine: vada in una metropoli di sera, guardi le auto parcheggiate su tutte le strada e inizi a costruire colonnine ogni 50 metri per ricaricarle perché chi le parcheggia di notte in strada non ha un garage dove riporle.
Per quanto riguarda il “sogno” dell’autoproduzione di energia (possibile con sistemi di accumulo già regalati dall’ecobonus), il problema è che questi signori non contribuiscono ai costi di manutenzione delle strade né sarà possibile agguantarli in qualche modo perché sono autosufficienti, a meno di non riformare il bollo auto. E confermo, a mio avviso una Ferrari Enzo che percorre 100 km l’anno dovrebbe pagare un centesimo rispetto ad un Fiat Ducano che percorre 10000 Km l’anno perché è la percorrenza che genera un costo alla società (sotto forma di consumo dell’asfalto): ad essere pignoli il costo andrebbe anche moltiplicato per il peso, perché il peso di un moto 50cc non è paragonabile a quello di un suv.
Un abbraccione 🙂
Quanto non sopporta il bollo! Ha un pochino di ragione, perché é una tassa di circolazione, ma é quasi solo proporzionale al valore a nuovo della proprietà (in genere aumentano i cavalli e aumenta il costo dell’auto) e ci si vergogna a dirlo. Però secondo me lei ha un po’ una sua fissa per il consumo di asfalto. Se fosse il bollo a finanziarlo davvero le darei quasi ragione. É più plausibile che siano le accise e la fiscalità generale e provo a spiegarle perché. Il pandino, che non arriva a 100 € l’anno di bollo, se macina 20mila km/anno arriva facile ai 1000 € di tasse (accise + iva) sulla benzina consumata. La 2.0 cc 180 cv che paga circa 450 € l’anno di bollo, se percorre solo 5000 km/anno resta comunque complessivamente ben sotto i 1000 € di tasse per circolare. La Ferrari Enzo pagherà 3000 o 4000 solo di bollo(questo lo sto tirando a indovinare), ma penso che se potessi averla, direi stigrancazz sinceramente e pagherei felice. Queste accise sui carburanti cmq valgono 25 miliardi circa all’anno, l’iva sui carburanti intorno ai 6 o 7. Dal bollo si tirano fuori circa 6 miliardi l’anno. La spesa per la viabilità di Comuni, Province, Regioni é di circa 8 miliardi, l’Anas spende 2 miliardi. Semplificando molto, inoltre, l’asfalto deteriora molto di più per un singolo passaggio di un tir che per migliaia di passaggi di panda. Oppure per una frana o un’alluvione che non é colpa né del pandino, né del tir. Aggiungo che qualsiasi entrata, comunque deve contribuire a finanziare anche il debito che é enorme e ci serve per tante altre cose. Mi sembra chiaro che il bollo non basta.
Magari le elettriche faranno risparmiare dei soldini in sanità, e tra un po’ faranno la loro parte per contribuire maggiormente anche a questi costi dell’asfalto, che considerato le pessime condizioni generali, più marcate al centrosud, dovrebbe in realtà aumentare.
Esiste un progetto per trasformare il bollo in ecotassa che non si discosta molto dalle sue idee che però rischia seriamente di ridistribuire pesantemente i costi sopratutto su redditi bassi. Ne ho sentito parlare quando ancora si era nel Conte 1, non so che fine ha fatto. L’altro rischio che ci vedo é al solito di far percepire l’ecologia come maggiori costi automatici. Andrá gestito con attenzione.
Cosa la preoccupa, restare solo sulla panda o la ferrari e dover sostenere da solo i costi che oggi sono suddivisi su milioni di italiani? Nonostante la ricchezza sfondata che le auguro, non sarebbe possibile. Anzi segnalo che qualche giorno fa mi é cascato l’occhio su un articolo sponsorizzato (di quelli che non sembrano tali) dal titolo: “gli italiani sono pronti a pagare di più per una bolletta più verde”. Dovrebbe essere il contrario, visto che dobbiamo pagare meno per l’import di petolio e gas e produciamo di più da fer, i costi dell’energia dovrebbero nel medio periodo scendere. Il sole, il vento e l’acqua sono gratis a differenza dell’olio. Boh! Staremo a vedere e cmq io un po’ di più pagherei anche, ma siano tasse di scopo finalizzate a infrastrutture che poi restano, generano posti di lavoro, fanno produrre e risparmiare.
Sulla questione produttori, mercati, governi, manipolazione dei desideri dei consumatori. Non mi metto qui a parlare di politica, lobbies, poteri forti, etc. Le chiedo solo di pensare per un attimo a come sono le pubblicità delle auto. L’auto piccola é mediamente affidata alla voce nazional popolare della Mara Maionchi, oppure al proletario che con la voce finge di avere i sensori e l’antifurto, e in tv non ne passano moltissime, le compriamo più o meno per necessità ( e quasi tutte a partire da 9900 euro). Ci sono eccezioni tipo la Mini ovviamente. Gli spot per i suv invece si fanno con le famiglie perfette, ricche, belle, stilose, con l’uomo di successo, la donna figa e emancipata o ancora con idee di libertà e natura selvaggia. Uno recente lo trovo incredibilmente esplicito sul genere “ce l’ho grosso”, una voce molto macia dice: “il suv come non lo avete mai visto” 🙂 . Anche se molti compreranno l’auto per usarla all’80% in contesto urbano o poco oltre, cosa li farà sentire più liberi, belli, affermati, etc etc? L’auto, più di altre cose, rappresenta tutto questo per moltissimi consumatori (me, in parte, compreso, sigh). Le mode si creano e si sostengono così. Non si farebbe pubblicità se non servisse. Altro esempio: per vendere la 500e serve Di Caprio, non certo spiegare che c’è il global warming, non possiamo più continuare a bruciare benza e nafta come se non ci fosse un domani, che questo domani ce lo stiamo giocando, etc etc.
Ricambio gli affettuosi abbracci 😉
Se la model Y rientrasse nei bonus statali non ce ne sarebbe per nessuno
con un sottile piacere vedo una vera e sana concorrenza tra due giganti dell’auto. Cosa del tutto sconosciuta in Italia con un monopolio ininterrotto da quando sono nato (1941) della Fiat definita italiana da un Bertinotti, per poi diventare FCA anglo-olandese e poi diventare Stellantis sempre olandese. Non aggiungo altro per non piangere.
Parliamoci chiaramente: i progetti ID sono progetti pensati per fare soldi. C’è un terreno vergine da conquistare, c’è papà Pantalone che ci mette il grano, c’è il risparmio dell’utente che smette di pagare le tasse allo stato perché l’energia elettrica non ha le stesse accise della benzina. Inoltre c’è un futuro incerto in cui spunteranno come funghi brand low cost con modelli appetibili. Che si fa? Se magna!!!
E quindi tutti i produttori fanno a gara a sfornare modelli costosissimi, costruiti in quattro e quattrotto, privi della qualità che quel prezzo prevederebbe. Sono i giornali tedeschi a dire che la ID3 è qualitativamente di molto inferiore alla Golf. E’ la VW che ha fatto sparire Golf e e-Up da listino per rifilare a tutti la più costosa ID3. Con il costo delle batterie inferiore a 100 euro/kWh quei prezzi non hanno la benché minima giustificazione. E lo vediamo ogni giorno, ad esempio col prezzo della Dacia Spring tra Francia e Italia, come i prezzi lievitano dove gli ecoincentivi sono più alti.
Il consumatore, dovendo fare un acquisto importante e temendo problemi, continua a sovra-pagare il brand, illudendosi di avere una maggiore garanzia di qualità. E’, nel campo dei cellulari, la strategia di Motorola: campare di rendita. Non le ha detto benissimo, non so adesso Motorola dov’è finita in classifica, superata da brand come Xiaomi, Realme, Oppo e compagnia bella. Qualcuno potrebbe dire che Samsung e Apple hanno avuto più fortuna: vero, ma loro hanno abbinato prezzi premium con qualità premium. iPhone e S21 saranno anche modelli ipercostosi ma sono dannatamente validi sotto tutti i punti di vista.
Non è questo il caso virtuoso e fa bene il WSJ a rimarcarlo: qui ci sono prezzi elevati per una qualità insoddisfacente, scarsa attenzione a performance e tecnologia, scarsa attenzione ai dettagli. Soldi regalati. Motorola High School.
Non è banale passare da azienda che costruisce automobili ad azienda che produce “computer con le ruote”. Tesla è partita fin dagli inizi con quell’idea in Testa, Volkswagen ci si sta adattando con le inevitabili rigidità di un colosso di quelle dimensioni. Quanto al passaggio sui prezzi della Spring, concordo: è molto strano che ci sia una differenza così marcata tra i listini francesi e quelli italiani.E se si alzano i prezzi dove gli incentivi sono più alti, si prende in giro il Governo che te li ha concessi.
Io non credo che un’azienda così grande non abbia la forza, se vuole, di fare meglio di Tesla. Non ci credo perché lavoro in un’azienda e so come funziona. Nel “board” di VW, lì dove si prendono le decisioni dove-si-puote-ciò-che-si-vuole, hanno deciso di fare altro: da un’analisi del mercato è emerso che non era indispensabile colmare il gap con Tesla per vendere di più e quindi chissene della maggior qualità di Tesla, avanti tutta con i profitti. Se penso che un’azienda molto più piccola e con meno risorse come Porsche ha raggiunto l’obiettivo, ovvero battere Tesla sul fronte performance, non ci credo che un’azienda come VW non sia capace di fare un software nativo. Ci hanno investito talmente poco in tecnologia che, lo ricorderai, la ID3 è debuttata in ritardo proprio per i ritardi nello sviluppo del SW (che poi fa pena). Tradotto: continuano a investire in tecnologia meno del minimo indispensabile. L’alternativa sarebbe dire che ceo, ad, board e quadri non sanno fare il loro lavoro e questo è difficile da credere. Anche perché nessuno chiede a VW di trovare la cura al cancro o la i.a., è un software banale quello che va sviluppato.
Dai, non raccontiamocela, se anche non hai le risorse interne, vai in esterno e te lo fai fare e consegnare il software e poi continui a svilupparlo tu. Quando ci raccontiamo che questi grandi colossi sono lenti e non smart come i piccoli ci raccontiamo una verità di comodo: la verità è invece che questi campano su rendite di posizione e non hanno alcuna fretta di competere in velocità con i piccoli i quali, esattamente per il motivo speculare, non avendo rendite con cui campare devono fare, con molte meno risorse, molto di più. E ci riescono tutti, Tesla, Nio, Xpeng, a dimostrazione che non è fantascienza ma routine …
Ma lo stesso vale anche per lo sviluppo dei motori a benzina. Non è che non possono arrivare a euro 7, 8 o 9, il discorso è più semplice: si guadagna di più investendo in nuovi motori e quindi vendendo un x percento di auto in più o invece risparmio soldi, lavoro e fatica e ci limitiamo a vendere auto elettriche visto che hanno margini maggiori di guadagno e l’Europa ci tutela con paletti alle new entry?
Signori, questi qui sono gli stessi che meno di 4 anni fa venivano beccati con mani e braccia nella marmellata mentre gestivano un cartello tutto tedesco sui fari led [ https://www.ilfattoquotidiano.it/2017/07/26/cartello-costruttori-tedeschi-bmw-contro-mercedes-che-si-e-autodenunciata-sospesi-gli-accordi-di-collaborazione/3756399/ ]: BMW, Mercedes, Porsche, VolksWagen, Audi … non sono cattivi loro ma fintanto che il mercato plaude al loro listino premium, hanno tutto il diritto di dare al mercato il minimo possibile col massimo del ricavo.
l’ID.4 non ha il bagagliaio anteriore
E cosa ci hanno messo dentro, davanti, un toporagno?! 😀
Neanche ID.3 lo ha. Sotto ha il clima…serbatoio acqua lavavetri….sistema raffreddamento batterie…e PDC non di serie.