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Il video del mese / Vaielettrico fa dietrofront?

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Paolo Mariano: il suo video ha fatto molto discutere.
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Il video del mese sul nostro canale YouTube è una stimolante provocazione di Paolo Mariano: Vaielettrico fa dietrofront? L’auto elettrica è un flop? Vediamo…

Il video del mese / No, non vi abbiamo sempre mentito

È un video che ha fatto e sta facendo molto discutere, con oltre 55 mila visualizzazioni. Ma in realtà Paolo, anche se in una chiave inedita, non fa che confermare quel che ha sempre detto. Anche in un momento come questo in cui lo scetticismo nei confronti delle potenzialità dell’auto elettrica sembra aumentare. Non siamo dei tifosi e riconosciamo nell’auto a batterie un vantaggio significativo per chi ha la possibilità di sfruttarne appieno le caratteristiche. Lo dicevamo anche quando il vento sembrava soffiare forte a favore dell’elettrico, perché è stata l’esperienza a portarci a una conclusione importante. Ovvero che l’auto elettrica è adatta a molti, ma non a tutti. Rappresenta uno straordinario passo avanti verso un futuro più sostenibile. Ma richiede un approccio realistico e consapevole da parte di consumatori e produttori. Senza tifoserie contrapposte, come troppo spesso avviene in Italia, ma guardando i fatti concreti.

Una scelta non adatta a tutti: evitare le false aspettative

Un altro video di Paolo che ha fatto molto discutere: i commenti su YouTube meglio chiuderli?

Le auto elettriche offrono notevoli vantaggi, in particolare per chi può sfruttarne appieno le caratteristiche, come la possibilità di ricarica domestica notturna. Tuttavia, come sottolinea Paolo, è importante riconoscere che queste vetture non sono adatte a tutte le situazioni. Nonostante le potenzialità della tecnologia, esistono ancora dei limiti. Un punto che Paolo vuole chiarire per evitare che si facciano scelte sbagliate su false aspettative. Quando se ne valuta valuta l’acquisto, è essenziale considerare le proprie esigenze e capacità di utilizzo. Hai la possibilità di ricaricare regolarmente, a casa o in un posteggio dedicato sul posto di lavoro?. Senza queste condizioni, si rischia di affrontare difficoltà organizzative e costi aggiuntivi che potrebbero compromettere la convenienza dell’investimento. Nonostante i progressi tecnici e l’espansione della ricarica pubblica, la ricarica domestica resta elemento determinante per un utilizzo ottimale.

il video del meseNon puoi pensare di usarle come useresti un’auto diesel

È cruciale che i produttori di EV non promuovano questi veicoli come alternative identiche alle auto endotermiche. Anche i modelli con le autonomie più elevate possono mostrare limiti, se utilizzati come un’auto tradizionale. Paolo lancia un appello ai costruttori, invitandoli a non far percepire questi veicoli come soluzioni universali e senza compromessi. Se usate come un’auto diesel, le EV rivelano le loro limitazioni. Un approccio realistico e informato da parte dei produttori è quindi essenziale per garantire che i consumatori facciano scelte consapevoli. L’adozione di un’auto elettrica deve essere una scelta ben ponderata, supportata da un’infrastruttura adeguata e da condizioni di utilizzo favorevoli. L’auto elettrica può essere adatta a molte più persone di quante l’abbiano già scelta. Ma va ribadita l’importanza di considerare attentamente le proprie esigenze e la propria situazione prima di procedere all’acquisto.

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50 COMMENTI

  1. @Bazzi: di B SUV convenienti non è che hai tutta sta scelta anche col termico, comunque ti segnalo la MG4, ad esempio. Se aspetti un po’ entro un paio d’anni ne arriveranno altre tra cinesi, coreani, gruppo VW, probabile la Tesla Model 2. Il costo alla colonnina è quello già indicato, paragonabile a un diesel, ai Supercharger paragonabile al GPL, a casa senza paragoni; poi come già detto chiaramente dai più, sbattimenti non esistono e l’autonomia non è un problema (a meno che tu tutti i giorni non debba fare 1500 km in una tirata, tutti i giorni). È evidente che a me interessa anche preservare la salute dei cittadini e il benessere dell’ambiente in cui viviamo non emettendo gas nocivi, tossici e dannosi mentre guido, ma a te non interessa nulla di preservare la salute dei tuoi figli e dei tuoi nipoti e dell’ambiente che ti circonda. Più che disinformato o male informato mi sembri evidentemente in malafede e prevenuto e molto confuso.

    • È per tutti perche tutti hanno il dovere di impegnarsi a combattere quel cancro che si chiama riscaldamento climatico.

      • No, non è per tutti.
        Al “dovere di impegnarsi a combattere il riscaldamento climatico” si può aderire in tanti modi: io ad esempio vi aderisco con l’installazione di fotovoltaico, pompa di calore, cucina a induzione, consumi alimentari consapevoli, misurati e consapevoli, riutilizzo per anni e anni e anni degli stessi indumenti, cambio di smartphone, PC ed elettrodomestici solo quando non funzionano più, dopo anti anni (e mai prima di aver almeno tentato la riparazione), e mille altre cose, compreso l’acquisto di auto mai sovrasimensionate alle mie esigenze (infatti acquisto da sempre, e solo, automobili di segmento B dalle basse emissioni).

        I modi per ottemperare a questo dovere sono tantissimi, non è che se per qualcuno l’auto elettrica oggi non è ancora conveniente (per esempio, per me non lo è ancora), comunque questo qualcuno è obbligato a comprarla.

  2. Per ANNI voi di vai elettrico avete decantato lodi inesistenti sull’elettrico, gonfiando i pochi obiettivi vantaggi e tacendo o distorcendo la verità sui tanti svantaggi dell’elettrico.
    Vi siete risentiti contro chi commentava negativamente i vostri risultati, le vostre opinioni.
    Ora pensate anche di chiudere i commenti.
    Questo è il mondo d’oggi: pochi parlano (in questo caso voi e i vostri graditissimi seguaci che lodano l’elettrico, forse perché sono in condizioni ideali per usarlo, quando invece non lautamente pagati per farlo), e naturalmente qui appaiono la stragrande magfiornaza di utenti.
    Tutti gli altri contratti sono le bestie nere, da abbattere a tutti i costi.

    Inoltre, devo dire che la vostra professionalità nel descrivere le auto elettriche è veramente superficiale e banale.

    Insomma, i obiettivi e deludenti su tutta la linea.

      • @ zi ti: no, non è così. Sono anni che leggo le rubriche di questa “testata”. Anni che parlo con persone che hanno elettrico puro, ibrido convenzionale, mild hybrid, plug in.
        Anni ed anni che leggo le distorsioni sulla realtà riportate qui.
        Ma è inutile parlarne/scriverne: qualunque cosa uno dica di critico rispetto la linea di questo sito, viene commentato negativamente a prescindere. Mettendola sul personale, offendendo.
        NESSUNO si chiede come mai tanti utenti abbiano commenti negativi (peraltro da notare che spesso ho scritto e le mie osservazioni non sono state riportate, forse perchè “contrarie” a quanto il sito promuove. Quanti utenti saranno stati “bloccati” prima che fosse possibile leggere i loro commenti critici qui??).

        Morale della favola: gonfiate, dite, scrivete… tanto il mercato sta rispondendo sui dati di fatto concreti: l’elettrico è una nicchia che va bene in pochi contesti.
        L’elettrico come promosso dal mainstream, di cui evidentemente vaielettrico fa parte è completamente fuorviante e centrato solo sui pochi aspetti veramente positivi dell’elettrico, non su tutto il ciclo di vita del bene, nè sui reali costi, nè sui reali impatti ambientali, nè -soprattutto- sui reali problemi di approvvigionamento energetico se il parco auto circolante dovesse realmente aumentare consistentemente.

        P.S. guido un plug in e ne sono contento. Non un Diesel.

        • @nazareno
          tu critica con dei dati reali ed effettivo e preparati a sostenerli
          e vedrai che ti si prenderà in considerazione.

          il resto è piagnisteo

        • guido una BEV e ne sono contento, quindi? Sapendo con certezza (e non dai discorsi da bar) che inquino meno, spendo meno, viaggio su un tappeto volante. Non sarà per tutti ma tranquillo che è per molti, o meglio sarebbe per molti se la pesona media italica sapesse ragionare un filino e non sciropparsi i neuroni con i discorsi da bar-politica-madeinitaly, ( vedi servizio di ieri sera di presa diretta sulle rinnovabili)

    • i tanti svantaggi dell’elettrico?
      Ne vedo soltanto uno, ovvero la velocità di ricarica quando si fanno lunghi viaggi, per il resto gli svantaggi sono tutti causati da un mondo che si è evoluto per decenni attorno ai bisogni delle auto a carburanti

  3. Vero che non è per tutti. Ma forse quelle piccole nicchie forse non è che sono “out of scope?” cioè chiedono troppo a loro stessi? Secondo le stime, i legislatori si aspettano in Italia di passare da 30M veicoli a 20M veicoli nei prossimi anni….quindi a tendere se devo andare da Aosta a Otranto, forse non ha senso che ci debba andare in auto in 10 ore… ma forse andandoci in treno per il 90%della tratta e noleggiando un veicolo negli ultimi km riduco le emissioni del 90%… e riesco a lavorare meglio….e sopratutto diversamente… poi certo è che rimarrà una piccolissima percentuale che non potrà farne a meno… ma vedremo… personalmente ho avuto occasione di fare tratte di 450Km in elettrico, e fermarmi un 20 minuti a rabboccare non mi ha cambiato nulla… anzi mi ha permesso di arrivare a destinazione più riposato

    • 450 km sono quelli come me quasi la routine quotidiana , quindi si 20 minuti fanno la differenza e per il luoghi che frequento r la velocità di spostamento ( tipo di guida ) sarebbero alla fine molti di più
      Per ora passo e vado aventi

      • Ci si potrebbe chiedere se il problema sia l’auto elettrica o un lavoro che.impone 450 km in auto ogni giorno ……

        • L’auto elettrica ovviamente
          Io adoro il mio lavoro
          Un lavoro che mi permette di visitare tutta Italia e interagire con centinaia di persone, in più guidare mi ha sempre divertito e anche ora alla soglia dei 60 oltre al divertimento non mi pesa nemmeno più di tanto

        • Vede , questa è la dimostrazione di visione ristretta e anche poca lettura
          Ho detto che faccio quasi quotidianamente quei chilometri e confermo ma ovviamente mi riferivo a quando uso l’auto ( 2/3 giorni settimana ) e sono media ( alcuni giorni 250 alcuni 500) per i luoghi da sotto Roma aerei ( e poi a volte auto noleggio)
          Per quanto riguarda la necessità di spostamento , questa è dovuta al fatto che facendo visite di verifica attrezzature e procedure da seduti in poltrona a casa riesce difficile, se poi aggiungi che i siti da visitare sono 34 in tutta Italia oltre a clienti che necessitano di integrazione tra le nostre e loro procedure e che bisogna visitare in loco per effettuare ciò, il gioco è fatto
          Comunque sono solo 35/40000 km anno ( più quelli delle auto nolo che non so quantificare)

  4. Approccio senz’altro condivisibile, peccato che troppo spesso chi interviene su queste pagine si comporti da tifoso e non da persona ragionevole, tanto per gli ICE quanto per i BEV

  5. Se non sono adatte a tutti, sarebbe intelligente abolire l’imposizione di passare tutti all’elettrico entro pochi anni.

  6. Mah! Io la uso esattamente come il diesel che avevo prima. Non ricarico a casa, solo alle colonnine risparmio comunque il 50% solo della componente “carburante” e faccio le stesse identiche soste di 20-25 minuti che facevo anche con l’auto a gasolio. Unica differenza è che in quelle soste ricarico l’EV, ma non mi costa nessuna fatica.
    E no, non la uso per andare dietro casa: l’ultima volta ho fatto una vacanza “on the road” di 3200 km in 5 giorni proprio per metterla alla prova. Andata benissimo!

  7. io credo che talvolta alcune divisioni e discussioni che nascono qui anche tra noi nascono proprio su questa domanda: se, come scrive VaiElettrico e come ormai credo sia assodato, oggi “l’auto elettrica è adatta a molti, ma non a tutti”, quali sono le proposte, gli auspici, le soluzioni che andrebbero messe in campo per far sì che l’auto elettrica sia adatta a tutti? Perché, cari signori, il 2035 è domani mattina, coi tempi biblici dello stato e delle industrie la data è dietro l’angolo e se nel 2035 si rubano l’auto o si rompe o fa un incidente o semplicemente invecchia come si fa se l’elettrica (unica acquistabile nuova) non è adatta per me (soggetto X qualunque)?

    Il mio auspicio è, visto anche il proliferare delle auto con ricarica 4c, 5c e 6c (l’ultima in ordine cronologico la Smart #5 – alcune versioni), è che in ogni pompa di benzina ci sia entro il 2035 una colonnina “discriminatoria” per le auto capaci di ricaricare ad almeno 300 kW, sotto la cui soglia la colonnina stacca e addebita. Potenze tra l’altro necessarie anche per i tir. In questo modo si avrebbe un tempo di rifornimento pari a quello delle auto a benzina, con le stesse modalità, le stesse tempistiche, etc. W chi carica a casa ma chi non può si troverà la perfetta copia di un’auto a benzina (magari di quelle con un serbatoio un po’ più piccolo) che fa il pieno in 4 o 5 minuti e lo fanno non alla colonnina dentro la fiera scortati dalla protezione civile bensì alla pompa di benzina. In pratica lo “zero sbatti” non è una pretesa assurda bensì legittima ed è l’unica arma concreta per un passaggio indolore di massa verso la mobilità elettrica. Condizione necessaria ma non sufficiente ma le altre condizioni a contorno arriveranno anche loro, un po’ per volta, mentre per le colonnine servirebbe una politica illuminata che però di queste cose non capisce nulla.

  8. La possibilità di ricaricare a casa, può essere una discriminante, specie in certe zone d’Italia non ben servite dalle colonnine ultra fast, ma lo è molto di più l’approcciarsi alla mobilità elettrica senza la necessaria consapevolezza o meglio con la presunzione di continuare ad usare l’auto con le stesse modalità di un’auto endotermica..

  9. Ma perchè l’auto elettrica deve essere adatta a tutti? Lo è forse quella a diesel, quella a benzina o quella a gas?
    Non è mai esistita una soluzione ideale per tutti.
    Fatta la scelta, elettrica o endotermica che sia, si sceglie anche di adeguarsi ai rispettivi pro e contro e non è assolutamente vero che sia fondamentale ricaricare da casa. Falsità enorme.
    Io stesso non lo posso fare per e risparmio comunque rispetto a qualsiasi altra opzione. Certo potrei risparmiare di più ma mi accontento. Inoltre inquino molto meno, viaggio in un comfort ineguagliabile, le lunghe distanze, accettando tempi di viaggio più lunghi, non mi limitano e sono spesso agevolato nei parcheggi e passaggi nelle isole pedonali. Non basta???
    Talvolta con questa vostra nenia che le auto elettriche non sono per tutti sembra vogliate scoraggiare l’approccio alla stessa. Continuate. A me va benissimo. Meno siamo e più a lungo saremo soddisfatti.

    • Dubito che agli attuali prezzi sia possibile risparmiare alle colonnine, salvo casi molto particolari tipo i Supercharger: questo almeno se facciamo i confronti con gli attuali prezzi del GPL che gode di un carico fiscale talmente basso da renderlo, penso, imbattibile. Ma se si rifornisce a 65-70 centesimi/kwh anche il gasolio è conveniente

  10. Io sono in netto disaccordo con questa posizione di Paolo che seguo sempre attentamente. Voglio dire, questa idea che l auto elettrica va bene a chi ricarica a casa era giusta fino a 3 anni fa quando la rete pubblica era inesistente. Ma in questi 3 anni sono comparsi operatori come ewiva e becharge e ionity e freetox che hanno portato le ricariche veloci ovunque. Tesla ha aperto tutti i suoi suc principali anche ai nonntesla e continua ad aprire stazioni su stazioni. Inoltre, continuare a dire che l auto elettrica non va bene per chi non ricarica a casa è proprio la linea del piave di chi è contro pregiudizialmente al elettrico. Ovvio che se uno abita in un comune montano dove la prima presa pubblica è a20 km non si consiglia l auto ev se non può ricaricare a casa. Ma anche li i progressi della rete sono stati impressionanti. Persino ad Argenta, nella bassa ferrarese dove nessuno investe, sono comparse colonnine gestite da comunita solari a prezzi incredibili. Per me la posizione di Paolo è ormai sbagliata in quanto superata dai fatti. nelle città lnauto elettrica va consigliata perché questo permette lo sviluppo di reti di ricarica pubblica sempre piu capillare.
    Ci stiamo muovendo in avanti e Paolo con questo video guarda indietro. Se poi qualcuno mi dice io non posso sopportare l idea di ricaricare in pubblico perché non voglio CAMBIARE abitudini, ecco quello è l unico vero ostacolo al passaggio al elettrico.
    Ps. Prima che parta la shitstorm preciso che ho avuto gia 2 auto elettriche negli ultimi 4 anni e non ho ne garage ne ricarica notturna ma migro da una colonnina all altra facendo 50k km anno..

    • Io sono passato all’elettrico a settembre ’23 in quanto avevo visto che bene o male con gli abbonamenti era possibile caricare anche su strada tra gli 0.33 e gli 0.38€/kWh. Mi aspettavo rimodulazioni ma non così tante, non così spinte, non così a breve. Prima è aumentata BeCharge, a distanza di pochi mesi l’ha seguita A2A… Poi è andata com’è andata.
      La convenienza, seppur inferiore si può ancora circa trovare ma facendo i salti mortali e surfando tra qualche operatore estero, con l’occhio sempre rivolto all’oscillazione dei prezzi.
      Non dovrebbe essere così… Non si dovrebbe dover diventare matti con seimila app per cercare la convenienza, non bisognerebbe avere l’operatore A con abbonamento per le colonnine A, quello B per quelle B e quello C per le FreeToX ma solo se arrivi basso di carica e non vai oltre il 70%, altrimenti meglio l’operatore D, etc…
      Con Tesla ci si salva per via della rete Supercharger e sinceramente lietissimo tu ti trovi bene caricando su strada ma io quando mi chiedono numi sul passare ad esempio a Tesla come me, metto le mani avanti ponendo che la condicio sine qua non è sempre avere a disposizione una ricarica domestica o eventualmente una postazione di ricarica garantita sul luogo di lavoro.
      Tutto il resto è una giungla governata dall’incertezza nella quale almeno io non mi sento di consigliare a nessuno di introdurcisi a forza

      • Concordo che la ricarica andrebbe controllata come il settore carburanti da autotrazione…e non con prezzi che variano (all’ insu) nell’ indifferenza del governo.

        Per le Tesla… anche nella.mia città ne vedo tante…ma i loro SUC sono ad almeno 40km.. e quindi devono usare le colonnine pubbliche come gli altri…(a parte la ricarica a casa o in azienda).
        Bisogna augurarsi che analogamente alla telefonia mobile salti fuori un Operatore indipendente..che riesca a posare punti di ricarica (anche lenta) con stazioni alimentate f.e.r. e storage ad un margine di guadagno onesto… perché se il piano del governo è mantenere la produzione italiana da gas e nucleare… sarà pure peggio in futuro (anche a casa) visto che col calo della domanda mondiale di petrolio si rischia di vedere aumentare il prezzo al litro per giustificare i costi di estrazione e raffinazione…
        Quanto ai fantomatici generatori SMR .. ci costeranno milioni da subito (come il ponte sullo stretto) e fra 30 anni vedremo cosa funziona…

    • Ma certo, un piccolo cambiamento di abitudini….non potendo ricaricare a casa e facendo circa 50km al giorno per andare in ufficio, mi piglio una bella Spring (unica che potrei) e passo un’oretta ogni 2-3 giorni nel parcheggio di un Lidl vicino casa, o magari mi faccio 2km a piedi (sole, pioggia o neve) invece che una bella doccia dopo 10 ore fuori casa…senza contare quando dovrei usare l’auto per TUTTA la sua autonomia, che faccio ? La mollo alla colonna e poi a notte fonda vado a prenderla ? Magari nel frattempo faccio quattro chiacchiere con gli spacciatori e li converto alla mobilità elettrica….
      E’ vero, è solo colpa del fatto che non voglio cambiar l’abitudine di tornare in fretta a casa dopo il lavoro….

    • Non sarà per tutti ma lo può essere per la maggior parte di coloro che cercano auto per famiglia dei segmenti C/D, per almeno il 90% di essi. Ormai una delle seguenti condizioni necessarie al normale utilizzo di un’auto elettrica è ampiamente disponibile dappertutto in Europa, ovvero a) possibilità di ricaricare presso il posteggio di casa; b) possibilità di ricaricare presso il posteggio sul posto di lavoro; c) possibilità di ricaricare su colonnine in AC poco distanti da casa (qualche centinaio di metri, come nel mio caso); d) possibilità di ricaricare su colonnine in DC nel tragitto casa/lavoro; e) possibilità di ricaricare su colonnine in DC durante i lunghi viaggi (tra Tesla Supercharger, Freetox, Ionity, Ewiva, etc., ormai ce ne sono dappertutto); e) possibilità di ricaricare presso colonnine del centro commerciale di fiducia. Questo ovunque, nelle grandi città (sempre più piene di colonnine) come nei piccoli centri di montagna (dove tutti hanno casa propria con una presa elettrica nel proprio posteggio). Se c’è almeno una di queste condizioni, e ormai c’è, l’auto elettrica è per tutti. Poi certamente mancano modelli seri nel segmento B e la tanto attesa Model 2, ma quello è un altro discorso. Dai che ce la possiamo fare a migliorare le condizioni di salute e di vita dei cittadini e della natura che ci circonda

      • c), d), e) e anche l’altra e) toglile pure: agli attuali costi delle colonnine, prendere un’elettrica per ricaricare fuori casa è economicamente folle e non ti farà mai rientrare del maggiore esborso all’acquisto rispetto ad una termica (magari a GPL).
        Quindi ti ritroveresti con la scomodità di dover ricaricare spesso, e pure pagando di più.

        • @bazzi, le cose non stanno affatto come dici, con ogni probabilità sei solo disinformato o male informato, ci può stare. Per il prezzo alle colonnine pubbliche ci sono ancora vari operatori che senza abbonamento stanno sui o sotto 0.60 €/kWh, cito vroom, northe, repower, freshmile ad esempio, il che rende il costo di rifornimento simile o più basso del gasolio, non certo quindi un costo “folle” come asserisci. Se poi carichi ai Supercharger il risparmio aumenta di parecchio. Per quanto riguarda il costo iniziale dell’auto elettrica anche lì non ci siamo proprio, in paragone alla mia auto elettrica per famiglia del segmento D, di cui non cito il marchio per non parlare del solito costruttore americano, non esiste nessuna equivalente termica che a parità di dotazioni di serie (modello iper accessoriato già di serie), a parità di prestazioni, a parità spazio e comfort, a parità di sostenibilità costi meno della mia, neanche lontanamente, considerando poi che con l’auto elettrica i costi di mantenimento sono enormemente inferiori (pensa che non devo fare neanche i tagliandi obbligatori, tra l’altro). Questa è la vera realtà dei fatti, una realtà che sorride nettamente ai guidatori di auto elettrica

          • Cioè, io che conosco perfettamente quali sono le MIE esigenze, ed ho già verificato che per me l’elettrico sarebbe sconveniente sia economicame che praticamente, sarei quello disinformato?
            Ma pensa te…
            Forza, trovami un B Suv elettrico che mi faccia risparmiare rispetto al GPL, tenuto anche conto del costo d’acquisto. 30mila km/anno, per 5 anni, ovviamente no ricariche a casa come da premessa.
            Ah, guarda che dall’elettrico mi attendo un guadagno considerevole, per ripagare la minor autonomia ed il maggior sbattimento per ricaricare (colonnina più vicina a 2 km da casa, ma non è detto sia la più conveniente ovviamente).

    • Si la rete aumenta e un pò alla volta darà i suoi frutti, è solo quetrione di tempo,

      ma immagino Paolo si riferisca al fatto che per ora c’è questa situazione strana, circa 15-10 mesi fa sono stati alzati i prezzi delle ricariche alle colonnine creando senso di incertezza (ricordo vidi crollare i dati di vendita mensili italiani delle EV)
      e forse (?) c’è anche un certo andazzo a lasciare le colonnine non funzionanti (non solo totalmente, anche piccoli malfunzionamenti e limitazioni e sgarrri con le app che rendono l’esperienza meno piacevole, si manda un altro messaggio di incertezza)

      • È tutto assolutamente voluto, hanno deciso che agli italiani bisogna vendere vetusti endotermici e inquinanti carburanti, e se non puoi rendere vantaggiosi questi ultimi ti compri la nascente rete di ricarica e alzi i prezzi. Gli italiani non devono poter scegliere, o meglio vanno convinti che sia meglio scegliere di restare nel vecchio e confortevole recinto. Così hanno deciso nei salotti buoni italiani.

          • No problem.. Continuate pure a foraggiare stato e arabi vari. Cosi’ chi come me ha scelto EV continuera’ a usufruire di parcheggi gratis, esenzioni bollo e costi per KM bassi.

          • @Warfox, lei è un genio delle analisi di mercato nonché grande esperto del settore automotive

  11. Personalmente daccordissimo col discorso generale.
    Se non potessi caricare a casa non avrei preso elettrico, a rei preso HEV.

    • Beh ..a casa e con F.V. è oggettivamente il massimo… però ci sono anche quelli che lavorano vicino casa (magari perché abitano in piccole città) e lì basta ricaricare 1 o max 2 volte durante la spesa….e stai altrettanto bene ..
      Io l’ ho fatto oggi , in vacanza.. durante la spesa 🛒 (gratis… perché offrono 1 ora😁..che per me son quasi 22kW…e 200km..con le mie medie ..); le spese fatte a casa invece mi fanno accumulare “punti” che posso convertire in buoni ricarica …che generalmente uso “in giro”.. o d’inverno. (visto che il F.V. è tutto dedicato agli split PdC)

      Speriamo che tanti altri imprenditori piccoli, medi e grandi, installino punti di ricarica per clienti e dipendenti (anche semplici GreenUp) per aumentare gli affari e la soddisfazione di chi ci lavora…

  12. Mi fa piacere vedere questo servizio, a conferma che quello che dico da anni alla fine è vero. Anche se molte volte nel forum il trattamento a quelli che hanno detto questo è stato più un attacco che un discorso sereno

    • Ah beh, se è per questo io sono stato bellamente bannato dal canale youtube di Vaielettrico.
      Ignoro l’identità del “lupo bannaro”, ma la cosa è probabilmente avvenuta perchè la mia visione della mobilità l’elettrica e della Tecnica ad essa collegata non è strettamente aderente “all’ortodossia” di chi gestisce il canale. Ammesso poi che su questi aspetti ci possa effettivamente essere un’ ortodossia.
      E Senza voler indagare su chi sia effettivamente più preparato a livello tecnico e di conseguenza “titolato” a parlare con cognizione di causa e non seguendo dei pur onesti principi

      • Se sei stato bannato, non è certamente per come la pensi. Qualsiasi opinione è ben accetta, a patto che non sfoci nella derisione, nell’insulto, nella violenza.

        • Per quanto riguarda la derisione, qui su Vaielettrico la cosa l’ho vista spesso diretta verso chi sollevava dubbi sull’elettrico PER TUTTI, riportando esempi reali e sentendosi rispondere che la colpa era sua che non sapeva fare i conti, programmarsi i viaggi, ecc… ecc… ecc…
          Capitato migliaia di volte, anche da parte dei “padroni del vapore”.
          Sperimentato anche sulla mia pelle. Io, che guardo con speranza all’elettrico dai tempi della Leaf, che viaggio ibrido da quando ho potuto permettermelo e che una MG l’avevo pure acquistata, salvo disdire il contratto dopo 8 mesi di inutile attesa, quindi figuriamoci se non sono a favore della transizione elettrica.

          È stato, quello di Vaielettrico, un atteggiamento spesso disturbante e fin respingente: bene il cambio di rotta, sarebbe anche gradito un “forse in effetti ci eravamo sbagliati, scusate”.

          • Massimo, l’ho scritto all’inizio del post qual è stato l’atteggiamento sbagliato che avete avuto con più persone, anche non contrarie per principio all’elettrico ed anzi favorevoli alla transizione.
            Uno dei problemi, in effetti, è che nonostante i vari messaggi che avete ricevuto anche qui, non vi ne siete nemmeno accorti da tanto eravate accecati.
            Se invece era solo “strategia editoriale”, beh, quella probabilmente ha funzionato.

  13. La necessità di diffusione delle famose ricariche a bassa potenza nelle città.
    Conosco comunque persone che riescono ad organizzarsi lo stesso.

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