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Il vero problema delle auto elettriche (per me)

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La mia Renault Zoe in ricarica: non è il rifornimento il vero problema...

Il vero problema delle auto elettriche? Non è l’autonomia, che migliora ad ogni modello che esce. E neppure la durata della ricarica o la carenza di colonnine…

Il vero a problema
AMORE A PRIMA VISTA / La prima EV chi ho guidato, Mitsubishi MiEV.

Il vero problema? Non è l’autonomia né la ricarica…

Non sono uno scienziato e neppure un ingegnere. Ergo: parlo solo per l’esperienza che ho accumulato guidando auto elettriche da molti anni e possedendone una da quasi tre. La prima EV che mi è capitata tra le mani è la Mitsubishi MiEV: sono passati quasi 15 anni e devo dire che fu amore a prima vista. Una macchinetta piccola, ma scattante, silenziosa…Di fatto la prima citycar con le nuove batterie al litio, l’assaggio della rivoluzione in arrivo. Poi nel 2017 abbiamo fondato questo sito e ne ho provate tante: dalle Tesla alla 500, dalla Taycan alla Smart...E tre anni fa me ne sono comprata una, una Renault Zoe con 52 kWh di batteria. Certo, all’inizio un po’ di ansia c’era: la paura di restare a piedi con batteria a zero, qualche scena fantozziana nelle ricariche…Ma dopo un po’ ti abitui e tutte queste cose di cui si fa un gran parlare non sono state un gran problema.

Il vero problema
La sentenza della Renault per la mia Zoe: 93,8% di capacità residua.

Il vero problema è il degrado delle batterie. E quindi dell’autonomia…

No, se devo dire quel che mi lascia perplesso vado su un altre tema: il degrado della batteria o, chiamatela come volete, la perdita di capacità. E quindi di autonomia. È lì che a mio parere bisogna migliorare, perché non ho dubbi che sul resto si stiano facendo e si faranno passi da gigante. Espongo il mio piccolo e modestissimo caso, sperando che altri vogliano confrontare questo dato per costruire qualcosa di più significativo. Anch’io come tanti ho fatto il check-up delle batterie, a 2 anni dall’acquisto, nella concessionaria Renault che mi ha venduto l’auto. Non sono uno che fa tanti km: ero a 12.015. E il verdetto è stato che la capacità delle celle era scesa al 93,8%. Quindi: 6,2% di perdita in un tempo e in un chilometraggio piuttosto contenuti, pari a circa 25 km su un totale di 395. L’addetto dell’assistenza ha fatto un commento del genere: ottimo dato, tutto a posto. E in effetti ci scrivono lettori a cui sembra andare peggio…

il vero problemaCome procederà? E come influirà sulle quotazioni dell’usato?

Ora: sappiamo dall’esperienza altrui che in genere la perdita è più marcata nel corso dei primi due anni, poi ci si assesta su cali minori. E sappiamo anche che la durata delle celle dipende anche dal tipo di ricarica e da altro: usare sempre colonnine DC non aiuta. Così come non giova lasciare l’auto ferma a lungo con la batteria sotto al 20% o sopra all’80%. Ok, ma è lecito chiedersi comunque come starà la mia batteria tra qualche anno. Non solo per un’ovvia questione di autonomia, ma per la preoccupazione di capire quanto il dato si rifletterà sul valore residuo dell’auto. A quanto la riuscirò a vendere usata, per intenderci. Ribadisco che il mio è un discorso da mero utilizzatore e so che non sto scoprendo nulla di nuovo. Ma mi sembra che ci sia molta enfasi su altri presunti limiti dell’elettrico, mentre si parla poco dei progressi necessari in questo campo. Con un problema che, a quel che leggiamo nei commenti sul sito, molti scoprono solo vivendo…

– Come stanno le tue batterie? Scoprilo con il test: VIDEO

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101 COMMENTI

  1. Il giorno che capirete che le auto elettriche sono solo dei costosissimi giocattoli (a TEMPO), avrete finalmente aperto gli occhi alla realtà. Sono vere e proprie baracche vendute a peso d’oro, dotate di un semplice un telaio con un pacco batterie pesantissimo che si esaurisce nell’arco di pochissimi anni e 2 motorini elettrici dell’aspirapolvere attaccati alle ruote, una tecnologia vecchia come Matusalemme utilizzata fin dall’800 e più volte abbandonata nel tempo per ovvie e scontate ragioni.
    Nessuno ha tempo da perdere passando ore davanti alle colonnine di ricarica col cavo spenzolante attaccato alla propria auto, non ha minimamente senso, è ridicolo.
    Chi lavora e ha fretta non può permettersi il lusso di aspettare neanche 30 minuti per una ricarica rapida, sono veicoli per chi non ha particolari esigenze e possiede il garage con un bel fotovoltaico a casa da mostrare agli amici, cose che il 90% degli italiani (e non solo) non potrà mai avere, basta rendersi conto della situazione economica disastrosa che c’è qui in Europa smettendola sognare di ad occhi aperti.
    Questa imposizione dall’alto è una vera e propria dittatura del pensiero unico e figlia di un ideologia fintamente “green” che va tanto di moda tra i ricchi delle ZTL, provassero a vedere come si vive fuori città e nelle periferie, altro che giocattoli elettrici.
    L’auto elettrica si sta rivelando un flop in tutto l’occidente e non rendersene ancora conto a distanza di anni vuol dire avere il paraocchi. Il pessimo risultato di dare “lezioni” dall’alto alla povera gente ottiene l’effetto contrario, ma in Europa non lo hanno ancora capito abbastanza. Questo fanatismo ecologico ha letteralmente stufato l’opinione pubblica ed è ora di aprire gli occhi sulla realtà e a cominciare a investire seriamente nell’occupazione (messa in serio pericolo dalla “transizione ecologica”), smettendola di infierire sulla povera gente costringendola a cibarsi di farina di grilli, a comprare inutili giocattoli elettrici e a dover spendere un sacco di soldi (che non ha!) per installare inutili cappotti termici alle proprie case per star dietro alle menate ecologiste europee, ci lasciassero VIVERE in santa pace.
    Chi vuole l’auto elettrica se la compri e basta smettendola di credersi “superiore” e di dare “lezioncine” alla povera gente, rea di “inquinare” con la sua auto “puzzolente e cancerogena”, come se le batterie fossero fatte di fiori di Bach e la corrente fosse prodotta con le essenze di camomilla e passiflora!
    Adesso basta, ma basta davvero, siamo stanchi e stufi di subire questa imposizione calata dall’alto, lasciateci LIBERI di decidere con cosa vogliamo spostarci e con quali mezzi farlo, perchè prima ancora di pensare a come ricaricare la propria auto qui c’è da pensare a come ricaricare il frigorifero, concetto che a molti purtroppo ancora sfugge…

    • Vedo che il gas a 2€/mc non ha impartito lezione alcuna.
      Quando sarà l’ora del petrolio saremo tutti liberi di andare in giro a piedi o in bicicletta. E se l’auto serviva per il lavoro, tanti cari saluti al lavoro.

    • Wow, sei così brillante da aver scoperto l’intera verità sulle auto elettriche! Tutti noi, gli ingenui che abbiamo creduto che fossero una soluzione a lungo termine per l’inquinamento e il cambiamento climatico, ora abbiamo finalmente i nostri occhi aperti alla realtà. Non abbiamo idea di come abbiamo fatto a non renderci conto che sono solo dei costosi giocattoli a tempo, venduti a peso d’oro. E come abbiamo fatto a non capire che si tratta solo di un telaio con un pacco batterie pesantissimo che si esaurisce in pochissimi anni e 2 motorini elettrici dell’aspirapolvere attaccati alle ruote? È come se fossimo stati tutti sotto un incantesimo!

      E poi, naturalmente, dobbiamo affrontare l’orrore delle colonnine di ricarica. Non c’è niente di peggio che dover passare ore in attesa che la tua auto si ricarichi. È assolutamente ridicolo e non ha senso. Chi ha tempo per questo tipo di cose? Nessuno. Solo coloro che non hanno particolari esigenze e che possiedono il garage con un bel fotovoltaico a casa da mostrare agli amici. Quindi, il 90% degli italiani (e non solo) è fuori dal gioco. Peccato per loro, giusto?

      E poi c’è l’imposizione dall’alto, la dittatura del pensiero unico, la figlia di un’ideologia fintamente “green”. Tutti quei ricchi delle ZTL che vogliono solo apparire più ecologici degli altri. Ma cosa sanno loro della vita fuori città e nelle periferie? Nulla, ovviamente. Solo coloro che vogliono cibarsi di farina di grilli, comprare inutili giocattoli elettrici e spendere soldi che non hanno per installare cappotti termici alle proprie case. Ma hey, almeno l’opinione pubblica ha finalmente capito che tutto questo fanatismo ecologico è solo una menata, giusto?

      E poi, naturalmente, l’occupazione è in serio pericolo a causa di questa transizione ecologica. Come potremo mai sopravvivere se dobbiamo anche preoccuparci di salvare il pianeta? E chi vuole vivere in una casa calda in inverno? Chi vuole respirare aria pulita? Tutte queste cose sono solo menate ecologiste europee che ci costringono a spendere denaro che non abbiamo. Ma hey, lasciateci vivere in santa pace, giusto?

      E poi c’è l’arroganza di coloro che vogliono comprare auto elettriche. Come osano sentirsi superiori solo perché vogliono salvare il pianeta? E come osano dirci cosa fare e come farlo? Lasciateci LIBERI di decidere con cosa vogliamo spostarci e con quali mezzi farlo! Che ci importa se il frigorifero non funziona più? L’importante è che abbiamo la libertà di scegliere il nostro mezzo di trasporto.

      Quindi sì, hai ragione.

      • Caro Alessandro, rispondo a lei e agli altri lettori che si sono presi la briga di replicare al commento di Danyx. Il nostro Danyx è una antipatica macchietta che periodicamente lascia la sua testimonianza sulle pagine di questo sito. Ripete ossessivamente la sua performance, un po’ come fanno i cani ad ogni albero e ad ogni ruota di auto. Non ha nulla da dire, nessuna argomentazione e nessuna competenza. Ma vogliamo impedirgli di sfogare le sue frustrazioni? Scrivere una decina di fesserie è sempre meglio che entrare in una scuola e ammazzare una decina di ignari studenti. Basta ignorarlo e lasciare che abbai alla luna.

          • Per carità, non si scusi. Tutti liberi di commentare ciò che preferiscono, ci mancherebbe. Ho solo colto l’occasione per ricordare ai lettori che personaggio sia Danyx e cosa penso di lui.

        • Argomentazioni?? VENGA A MIRAFIORI a vedere come vive la gente e quanto operai sono rimasti per costruire i VOSTRI giocattoli a pile!! Avete STUFATO con questa ecologia, la gente vuole un LAVORO, uno STIPENDIO, un CASA, non ha tempo da perdere in argomenti da salottinio radical-chic!
          “Salvare il pianeta”, da COSA?? Dalla crisi economica che stiamo vivendo e dalle guerre che affliggono il nostro pianeta, questi sono i VERI problemi della gente, non il livello di CO2 nell’aria o se c’è qualche grammo in più di polveri sottili!
          Mi chiede davvero DOVE VIVETE se non vi accorgete di quali sono i problemi di chi deve affrontare la vita tutti i giorni, di chi non arriva a fine mese e ha dei figli da mantenere e deve pensare a riempire il frigorifero, non a ricaricare le batterie! La cosiddetta “transizione ecologica” che tanto via piace ha già fatto perdere migliaia di posti di lavoro nell’automotive e un intero indotto sta morendo, andate a vedere le statistiche riguardo all’occupazione nel settore, c’è da mettersi le mani nei capelli!
          Vi permettete di snobbare persino questi temi, mentre la fuori c’è gente che soffre mentre voi parlate di “pannelli fotovoltaici” e “CO2”, manco foste i “paladini del pianeta”, siete da ricovero!!
          Fortunatamente rappresentate meno del 3% della popolazione statistiche alla mano, e questa è l’unica cosa che mi consola e spero che col prossimo parlamento europeo che si rinnoverà il prossimo anno venga spazzata via tutta questa pletora inutile di radical-chic da salotto, sperando che l’Europa cambi rotta prima che sia troppo tardi.

  2. Proprio per ZOE, i valori elencati sono:
    data, Energia disponibile (Avaliable Energy, AE), energia per riempire (Energy to full E2F), totale, SOH e per infine kWh da Totale/SOH ovvero l’energia che dovrebbe avere se l’SOH fosse 100.
    I dati sono stati letti con CanZE che non fa elaborazioni, legge i dati dalle centraline LBC e LBC2.
    Come si vede il valore utilizzabile (totale al momento) non è i 52kWh nominali per l’SOH.
    52kWh x SOH darebbe un valore minore (anche molto minore) dell’energia utilizzabile.
    Sembra che la capacità della batteria sia approssimativamente 53kWh (dopo qualche mese di utilizzo va da 52,7 a 53,95).
    Ulteriore nota, al tagliando del 10/11/2022 l’SOH riportato dal concessionario era 94,9% mentre quello letto da CanZE era 96,18. La ragione di questa discordanza non la conosco.
    @Mauro Tedeschini: si preoccupi più di avere una 0 stelle euro NCAP 🤣🤣🤣
    data AE E2F tot SOH tot/SOH
    28/02/2021 50,3 0 50,3 94,79 53,06466927
    16/03/2021 48,1 3,1 51,2 96,69 52,95273555
    aggiornamento firmware
    16/10/2021 47,3 4,1 51,4 97,26 52,84803619
    26/11/2021 51,3 0 51,3 97,27 52,73979644
    19/04/2022 50,4 0,9 51,3 97,29 52,72895467
    26/05/2022 50,1 2,3 52,4 97,12 53,9538715
    11/07/2022 51,2 0,7 51,9 96,77 53,63232407
    01/10/2022 51,4 0 51,4 96,3 53,3748702
    10/11/2022 39,5 11,2 50,7 96,18 52,71366188 al concessionario 94,9
    27/12/2022 48,3 2,7 51 96,13 53,05315718

      • Bisogna però anche dire che il test è cambiato mentre non lo è la sicurezza dell’auto.
        Hanno si tolto l’airbag laterale per la testa ma il problema è che i nuovi test danno molto peso alla parte di sicurezza elettronica, che Zoe ha ma non nel modello base preso a test.

        Per lo stato della batteria: ho una Zoe del 2018, Q90, 30mila km e soh al 96%.

  3. Il vero problema dell’auto elettrica è che troppe persone abitano in condomini con autorimesse prive della possibilità di installare dispositivi di ricarica nei proprio box perchè i regolamenti e le normative di istallazione degli impianti elettrici impediscono o rendono molto complicata la modifica

  4. Da installatore ho fatto spesso presente questo problema e sono sempre stato subissato di puntualizzazioni da parte di utenti che fanno tutt’altro mestiere ma citavano il viaggio in Calabria di un utente di cui non ricordo il nome o pubblicazioni di Tesla che mi contraddicevano…a detta loro…un po’ come dar credito alle pubblicazioni di Volkswagen sulle emissioni ai tempi del dieselgate, a partire dal suo collega e coeditore…le batterie sono un problema e, per come stanno le cose ora, lo saranno ancora per molto tempo, fa specie leggere un articolo di questo tenore ora

  5. Siamo all’inizio dell’alto elettrica di massa, qualche soluzione si troverà: nuove chimiche, swapping delle batterie, magari rigenerazione di quelle esauste, chissà. Di certo nulla è eterno, il degrado nel tempo è inevitabile, motivo per cui le auto (anche termiche) più invecchiano meno valgono. Solo il vino sfugge a questa legge 🙂

  6. Personalmente il degrado della batteria è una cosa che ho già messo in conto all’acquisto della vettura, per adesso è così e basta, è una di quelle cose di cui bisogna essere consapevoli all’acquisto di un mezzo EV, bisogna usare la vettura con accortezza certo, ma senza farsi particolari paturnie.
    La cosa che mi “spaventa” al dire il vero è che a termine della garanzia del pacco batterie, tra qualche anno, possa comparire all’improvviso un alert di sistema sulla batteria di trazione e se ne richieda la sostituzione, leggendo sui forum esteri, dove in taluni paesi esiste un parco di vetture BEV molto più vecchio e corposo del nostro, leggo che non è un caso così isolato così come si possa credere
    Ma spero che per allora ci sarà una rete di autoriparatori per vetture EV che possa aprire e sostituire i moduli difettosi della batteria fuori garanzia ad una frazione dei costi che richiede la casa madre!

    • Quello che manca è una bella norma europea che imponga una progettazione del pacco batterie che garantisca la possibilità di intervenire andando a sostituire la singola cella e non l’intero modulo o l’intero pacco.
      Oggi mi sembra che per motivi di costo di produzione ed ingombri alcuni costruttori tendano ad eliminare questa possibilità.

      • Concordo totalmente, il problema più grave delle batterie è la necessità di dover sostituire tutto il pacco quando magari sono soltanto poche celle particolarmente degradate.
        Da tecnico però posso dirti che abbattere i costi di produzione dei pacchi batteria e progettare pacchi batteria facilmente manutenibili sono due cose che vanno facilmente in contrasto. Oggi i produttori stanno purtroppo andando verso l’opzione del pacco integrato perché sono impegnati nel fare scendere i costi di produzione.
        Le normative sono importanti ma in questa fase imbrigliare troppo l’industria rischia di soffocare anche alcune possibilità di innovazione quindi serve prudenza, tenendo anche conto che ogni volta che escono nuove normative ci tocca assistere alla solita levata di scudi di chi ha interesse a non innovare.

      • Vanno chiariti 2 punti a parer mio…
        Punto 1) fare pacchi batterie integrato non vuol dire per forza che si può cambiare solo TUTTO il pacco batteria come se fosse un solo pezzo…
        Vuol dire più semplicemente xhe è più difficilmente accessibile ma non che non si può operare sulle singole celle…

        Punto 2) la facilità e difficoltà di accesso di qualunque cosa diventa più o meno importante a seconda da quanto di frequente bisogna metterci mano… Per un kotore termico gran parte delle componenti devono essere per forza facilmente accessibili perché anche un motore perfetto ha bisogno che ci intervieni molto spesso (manutenzione ordinaria)… per le batterie di un auto elettrica invece acquista un valore molto più marginale se la stragrande maggioranza dei pacchi batterie non verranno toccati perché l’auto verrà rottamata ben prima per n svariati motivi…. ha senso mettere dei limiti dando troppa importanza alla facilità di accesso (e creare inefficienze in molti altri aspetti per poterla avere) se poi non ci devi accedere mai??
        Quei casi sfortunati in cui bisognerà mettere mano alle batterie prima della “morte naturale” dell’auto costerà di più? Ovviamente si.. ma i conti sulla sostenibilità di un sistema non si fanno sul singolo caso ma sulla nedia di ciò che accade.

        • Sono totalmente d’accordo, tuttavia anche spendere una fortuna in manodopera non è particolarmente divertente, soprattutto se l’auto è vecchia e il valore residuo ormai basso. Speriamo che per questo tipo di casi, che ovviamente non saranno frequenti, nascano delle assicurazioni che permettano con poca spesa di proteggersi dai casi sfortunati.

      • Questa impossibilità ha cause tecnologiche e industriali, che probabilmente verranno superate con il tempo.

        Il (relativamente) basso numero di celle prodotte e l’industrializzazione della produzione stessa sono ancora nella fase simile a quella dei pannelli per i TV piatti di 20 anni fa, in cui c’erano sempre un paio di pixel spenti. Voglio dire che, allo stato attuale, il processo industriale di produzione delle celle NON garantisce che le celle siano tutte perfettamente uguali.

        Questo assunto (“le celle sono tutte perfettamente uguali”) sta alla base del fatto che sembri oltraggioso che le case non consentano l’autoriparazione dei pacchi batteria. L’assunto è falso, quindi – al momento – non potersi autoriparare i pacchi batteria è solo una forma di cautela delle case, un protezione in più per l’utente finale.

        Ovviamente, occorrerà tenere d’occhio l’evolversi delle produzione industriale di celle al litio (o sodio, o qualsiasi nuova chimica comparirà sul mercato nei prossimi anni), perché quando le celle vendute saranno “perfettamente uguali”, non avrà più senso il divieto.

        Da notare che, ordinando le celle all’ingrosso (se sei Volkswagen, Tesla etc.) direttamente al produttore (CATL, LD etc.), è possibile chiedere al fornitore che tutte le celle rispettino certe tolleranze sui parametri critici e quindi siano adatte ad essere inserite come celle omogenee in un pacco batteria (o in un modulo di un pacco batteria). Chiaramente questa “preselezione” o “scrematura” delle celle ne fa aumentare il prezzo.

      • Batteria del Dyson, 7 elementi, si cambia il pacco.
        Avvitatori a batterie (più che altro i vecchi con la NiMh) sostituire un solo elemento è un’impresa che non conviene, ve lo dice uno che l’ha fatto un paio di volte.
        Cuscinetti della lavatrice AEG di 10 anni fa, ho cambiato l’intera vasca, LA VASCAAA!!!
        Se avete analizzato una batteria al piombo, spesso è un solo elemento a essere in corto o aperto, mica si cambia solo quello.
        Dipende dalle batterie, la ZOE ha 96 celle ognuna con 2 elementi, i moduli sono 12 ognuno con 8 celle, non so cosa riescano a sostituire.

  7. Non faccio commenti tecnici perché non ho cognizioni specifiche sul degrado delle batterie. Dico solo che ho iniziato a non preoccuparmi della batteria del mio smartphone all’epoca del Samsung S7 edge, nel momento in cui ho realizzato che, con la ricarica rapida, in pochi minuti potevo avere abbastanza energia per ore e davvero penso che, alla fine della fiera, il discorso della ricarica delle Bev sia analogo.

    Se tanto mi dà tanto, la paura del degrado della batteria è, in realtà, un timore di avere poca autonomia che sparirebbe se si posse ricaricare in 10 minuti e finire il viaggio serenamente. Viceversa, ricariche di un’ora ed oltre influiscono sulla routine di un viaggio un modo sostanziale e richiedono una programmazione ed una flessibilità che non tutti hanno la fortuna di poter praticare.

    Il secondo pensiero è che, vista la probabile diminuzione delle auto come numero assoluto ed i prezzi sempre più alti, la paura del degrado della batteria (fondata o meno) e la possibile svalutazione delle vecchie elettriche all’uscita dei nuovi modelli, trattandosi di tecnologia non ancora matura e, comunque, in forte evoluzione, spingeranno sempre più verso forme di fruizione delle autovetture alternative all’acquisto, quali leasing e NLT anche ai privati.

    • Io, a differenza tua, sono rimasto fregato dalle ricariche rapide. Sempre avuti smartphone con batterie da 5000 mAh (a partire dal vecchissimo THL 5000) che mi sono durati tantissimi anni. Finché l’ultimo Xiaomi è uscito in dotazione col caricabatteria rapido. Ingenuo io, l’ho usato come gli altri, ovvero ricaricando col suo caricatore in dotazione prima che finisse a riserva e premurandomi di scollegarlo arrivato all’80% di carico (con un task creato con tasker che mi avvisa di scollegarlo). Nonostante la ricarica con i guanti, il cellulare oggi mi regge a malapena la giornata (non ci arriva sempre, con l’uso intenso può non arrivarci), mentre i modelli precedenti arrivavano facili a un giorno e mezzo. A “ucciderlo”, ne sono certo, le ricariche veloci. Ovviamente tutti i caricatori rapidi sono finiti nel cassetto, ma la mia esperienza è che la ricarica rapida i suoi bei danni li fa. Chiaramente le batterie delle auto hanno sistemi di raffreddamento evoluti e molto più efficaci rispetto a quelli delle batterie dei cellulari, ma se quasi tutti i costruttori di fatto sconsigliano l’uso frequente di ricariche rapide un motivo ci sarà. Le batterie del futuro promettono di resistere a qualunque maltrattamento …

      • /// le batterie delle auto hanno sistemi di raffreddamento evoluti e molto più efficaci rispetto a quelli delle batterie dei cellulari \\\ A parte il raffreddamento, anche sotto gli altri aspetti (chimica, Bms, …) le batterie dei cellulari sono progettate per favorire piú le prestazioni della durata nel tempo, per le batterie delle auto è il contrario

      • @enzo
        non ho idea di cosa possa esserti successo,
        Xiaomi con le batterie è splendida
        lo dico per esperienza,
        il cellulare da cui scrivo è di settembre 2017, autonomia residua 70%, 5 anni di ricariche ogni due giorni (per un totale di 900 cicli circa, cioè quasi il doppio del previsto).
        stessa cosa in termini di autonomia e durata della batteria per altri Xiaomi in giro in famiglia.
        sinceramente non mi aspettavo simili performance, di solito un cellulare mi dura a due anni…

        magari hai imbroccato il modello bacato

  8. TUTTE le Zoe, a meno di esplicità richiesta alla concessionaria che spesso e volentieri fa spallucce, (come nel mio caso) hanno il BMS che NON calcola correttamente la capacità della batteria.

    Di conseguenza le Zoe hanno 50/51 kWh di batteria FORSE appena uscite dal concessionario, dopodichè si “adagiano” sui 48/49 in primavera estate e autunno e sui 44 d’inverno.

    Da quel che leggo in giro anche la Megane fa lo stesso, con una batteria sfruttabile di circa 55kWh, invece dei 60.

    Qualsiasi lettura del SOH fatta con il BMS errato è fallata; la mia Zoe ha uno SoH di circa l’85% attualmente.. sono preoccupato? Per nulla, SO di avere una versione del software BMS errata e so che un’ora in officina risolve il problema in toto.

    Comincio inoltre a pensare che sia una scelta volontaria di Renault; caricare continuamente al 100% le batterie con questo SoH non le danneggia minimamente, perchè sono assolutamente lontane dalla capienza reale.

    So anche per certo che – con BMS aggiornati – le letture del BMS sulla Zoe restituiscono valori di oltre i 50kWh anche su macchine con kmetraggi importanti.

    Articolo un po’ fuffa..

  9. In nord Europa il problema del degrado della batteria non crea problemi, anche perché nella maggioranza dei casi è minimo e compensato in qualche modo da una miglior scorrevolezza del mezzo con l’aumentare dei chilometri percorsi (quattroruote fece una prova di una Leaf prima serie in tal senso).

    Il problema è che quello che ho scritto più volte, l’italia è al 58 esimo posto per la libertà di stampa (in compagnia della Nigeria al 59 esimo).

    L’informazione agli italiani sull’auto elettrica è costantemente distorta: Formigli, Raitre e tante riviste blasonat, con in testa chi è attualmente al governo.

    Ricordiamoci che una bugia ripetuta tante volte alla fine nell’immaginario collettivo (che non ha il tempo di approfondire) diventa una verità.

    Il passato è pieno di esempi.

    • /// in nord Europa il problema del degrado della batteria non crea problemi \\\ Grazie all’infrastruttura di ricarica e… alle temperature generalmente piú basse di quelle italiane (che peggiorano l’autonomia ma non la durata nel tempo)

        • Volevo dire che il degrado irreversibile (non la perdita temporanea di autonomia !) delle batterie viene aumentato dalle temperature ambientali sopra i 30 gradi circa che si raggiungono piú facilmente in un paese come l’Italia che in uno come la Norvegia. A meno che la maggiore frequenza di ricarica dovuta alla minore autonomia “da freddo” non contribuisca all’usura delle batterie piú di quella causata dal caldo..

  10. Mauro: mi sa che ci stai prendendo in giro e ti fai qualche risata leggendo i commenti:-))
    Renault offre ben 160’000 km o 8 anni di garanzia sulla batteria !
    Tu in 2 anni affermi di aver percorso 13’000 km ovvero in 12 anni arriverai a 160’000 km .
    direi che NON ci sono problemi
    Ti preoccupi del valore residuo: ma una normale auto, magari diesel o metano, vecchia di 8 anni quanto vale oggi ?

    • È un auto, quella diesel di 8 anni, che non ti pone il problema di dover pensare al problema del suo valore residuo.
      Il depauperamento del suo valore su piazza non è assolutamente legato a limiti tecnici che invece ha una Bev.
      Le diesel con 160.000 mila….. 200.000 km sul Groppone vanno a ruba sul mercato dell’usato.
      Ma onestamente una Bev con tanti km sulle spalle e senza un rinnovo pacco batteria ma chi persona che pianifica un acquisto e/o guarda la scheda tecnica la comprerebbe?

      • quel che scrivi vale oggi e valeva ieri.

        ma le cose cambiano.
        30 anni fa il diesel era ben raro, per dire.

        oggi è come dici,
        ma domani?
        un diesel nuovo oggi
        tra otto anni, 2031, che mercato avrà? quanto costerà il gasolio?
        ci sono ragioni per credere che i diesel tra 8 anni varranno molto, e altrettante per ritenere che chi le avrà se le terrà per valore residuo nullo

  11. Nel 2015 abbiamo acquistato una Peugeot iOn del 2012 (quindi vecchio modello) usata con circa 13.000 km. Oggi ne ha più di 92.000 km ed è ancora perfettamente funzionante anche se c’è stato un lento calo nell’autonomia, nello spunto, nell’intensità della frenata rigenerativa e nella velocità di ricarica in DC.
    Gli ultimi due aspetti sono quelli dove la sensazione di calo è più marcata.
    L’autonomia è si calata ma non in modo esagerato. Se in piena estate si poteva, con clima spento, arrivare a percorre fino a 130km oggi non arrivo a 110km a parità di velocità.
    Oggi, secondo i dati di alcune App di ricarica, l’auto dalla riserva al 100% immagazzina poco più di 10kwh di energia.
    La nota positiva è che nell’ultimo anno e mezzo sia io che mia moglie non abbiamo più notato cali nell’autonomia.
    Da due anni abbiamo iniziato a ricaricarla abitualmente solo fino alla 14esima tacca (circa 87-88%) invece che al 100%.

    Possiedo anche una Skoda Citigo e IV del 2020 con cui ho percorso 33.000km. Su questa vettura, che ricarico abitualmente solo fino al 80%, non ho riscontrato cali di autonomia, di potenza allo spunto e di potenza frenante “rigenerativa”. Speriamo continui così per tanto tempo….

      • In genere l’affermazione “molto robusta” è utilizzata più per la versione con upgrade (celle tipo LEV50N) dall’estate 2012.
        La nostra purtroppo monta ancora le LEV50, un po’ meno performanti sia come durata che come efficienza.

        • /// la nostra purtroppo monta ancora le LEV50, un po’ meno performanti sia come durata che come efficienza \\\ Direi che il SoH è ancora piú che buono tenendo conto che sono state caricate abitualmente al 100% per cosí tanti km..

  12. È molto semplice.
    Le auto che supereranno 10 anni saranno rare, sarà il trionfo dell’obsolescenza rapida, e anche se sarà possibile rigenerare le batterie a meno di motivi affettivi non converrà, perché visto che le auto sono tablet con le ruote i sistemi informatici a quel tempo faranno talmente ridere che sembrerà ridicolo mantenere il veicolo.
    L’auto elettrica sarà il trionfo del consumismo. Si parlerà di fast owners come si parla di fast fashion.
    Scherzo ma non troppo.
    E mi scoccia fare la solita battuta, ma la mia bravo con 13 anni e 120.000 km ha un motore che fa paura , va più ora che da nuova perché il motore si è sciolto, e non c’è proprio motivo per spendere 35mila euro per una elettrica equivalente che tra 13 anni sarà al 90%già rottamata

    • Io possiedo un auto elettrica dal 2010 le questioni sull oblolescenza della batteria sono tutte SONORE cagate
      La macchina di mia moglie (elettrica) ha percorso da gennaio 2019 118385 km
      Perdita di capacità circa il 10%
      Bollo risparmiato in 4 anni (vettura di pari cv) circa 16k
      Costo tagliandi in in 4 anni 348 euro
      Risparmio area c Milano in 4 anni euro circa 3800 euro
      Risparmio parcheggi strisce blu GRATIS
      strisce gialle GRATIS ero circa 3000
      Di cosa stiamo parlando????
      Obsolescenza programmata???
      A Milano diciamo VADA VIA I CIAP !!!
      volendo suddetta auto viaggia ancora 10 anni
      Parlate con cognizione di causa per favore
      L auto elettrica è il futuro (non per me che ho percorso dal 2010 circa 1.200.000 km)
      Costi manutenzione ZERO
      piacevolezza di guida 10
      Risparmi INFINITI
      Oggi in montagna con temperatura MENO -9 la mia macchina caricava in DC esattamente come il Primo giorno
      Se volete posto dati
      Buona sera

      • Tra l’altro le batterie di oggi sono già molto migliori di quelle del 2010, e quelle del 2035 saranno ancora meglio visti i soldi in R&D che stanno spendendo per le batterie.
        Oltretutto il motore elettrico è già “sciolto” dal primo giorno 🙂

        • Vale sempre il discorso di prima ..parlare con cognizione di causa
          No non è paragonabile ad una Bugatti che per tua informazione pagherebbe in Lombardia a spanne 13k L’ANNO di bollo
          E l’esatto risparmio che ho calcolato stando basso rispetto ad un’auto con 400cv (quelli dell’ elettrica che ha la moglie ora)

          • Le elettriche dichiarano la potenza massima istantanea, ma il bollo si paga sul valore massimo continuativo che sulle termiche coincide, ma sulle elettriche no. Ora non so che auto hai, ma se i 400 cv di cui parli sono massimi, non devi paragonarli con una termica da 400 cv, ma con il valore “continuo” che trovi nel libretto.

          • @goghicche se lo paragoni col valore continuo che trovi sul libretto ottieni un’auto che sta dietro… ma parecchio dietro la sua. 😂

          • Goghicche sulla mia M3 SR+ quando schiaccio il pedale ho 300 CV non quello che è indicato nel libretto….
            Quello che vorresti fare tu è un “imbroglio” perché nessuno nella vita reale (non mille corse in pista) usa i CV massimi della propria auto, che sia elettrica o termica, per 30 minuti continuativi quindi il valore indicato sul libretto conta poco… Conta la potenza che si sprigiona quando schiacci il pedale che è quella istantanea… quindi una termica equivalente ad una elettrica che ha 400 CV di potenza istantanea è una termica che ha 400 CV (anzi ad essere precisi ne servono di più perché c’è anche da recuperare il tempo necessario per cui il termico “entri in coppia”) di potenza istantanea che. Mi dispiace per te m, per una termica vuol dire anche 400 CV a libretto.

    • Si guardi i video su YouTube del taxista che fa 300.000 km con la Tesla. Se non ricordo male è già alla seconda. Non bisogna confondere i propri desideri con la realtà dei fatti.

      • /// sarà il trionfo dell’obsolescenza rapida \\\ E chi l’ha detto ? Fra l’altro sta aumentando la tendenza a lottare contro l’obsolescenza programmata (in alcuni paesi anche a livello legale, vedi il caso della Francia)

        /// anche se sarà possibile rigenerare le batterie a meno di motivi affettivi non converrà \\\ E chi l’ha detto ? (bis) Con ogni probabilitá nel giro di pochi anni il costo delle batterie (sia come prezzo d’acquisto che come manutenzione) sará piú basso rispetto ad oggi

        /// visto che le auto sono tablet con le ruote i sistemi informatici a quel tempo faranno talmente ridere \\\ Anche se non possiamo prevedere il futuro, in effetti esiste un problema di sicurezza informatica ma non dobbiamo confondere la tecnologia dell’auto elettrica in generale con l’aspetto SW che del resto influisce anche sulle attuali auto termiche

    • Se lei è contento di girare su una bravo di 13 anni fa buon per lei. C’è chi preferisce mezzi più moderni affidabili e sicuri.

    • Non potevi essere più chiaro.
      Obsolescenza rapida di quello che chiamano futuro.
      È come pensare che ad oggi con la presenza sempre più calzante dei procio I9 che iniziano a scendere di prezzo…. Ti vai a comprare un Procio I3.
      IL limite dell’ elettrico a mio avviso è proprio nella sua essenza e veicolarla nel settore della circolazione su due e quattro ruote mostra da subito i suoi limiti e gli accorgimenti necessari.
      Ma non lo si vuol capire.
      Dobbiamo accettare di passare alle BEV?
      Va bene ci sto visto che in parte qua per alcuni cittadini italiani che lo si voglia dire o meno sta diventando un IMPOSIZIONE da “autonomia Regionale” voluta dal fu Bossi.
      Ma datemi almeno un prodotto finito che:
      1) abbia un longevità “accettabile” (160.000 km e/o 8 anni per me non lo sono).
      2) non costringa ad adattarsi ma si adatti alle esigenze del consumatore ed al suo tram tram quotidiano
      3) non mi limiti nel non dover scendere sotto al 20% e cercare di non ricaricare oltre 80 %
      4) non mi costringa a dover pianificare e stare lì sempre con le app per dover andare da A a B
      5) che mi consenta di poter scendere di casa anche con la BEV ed un 7% di carica perché non avendo il garage e non avendo avuto tempo il giorno prima di caricare, so però che posso in 5 minuti di orologio caricare almeno 200km a velocità autostradale.
      Tutto ciò si realizzerà?
      Lo scopriremo forse con le BEV… 3.0…o 4.0 ammesso e non concesso che questa tecnologia non sia stata già spremuta al massimo.
      Un po’ come le memorie DDR
      oggi viaggiano a clock di frequenza altissime ma i valori di timing di certo non possono essere bassi come un tempo con le DDR con frequenze più basse.
      Tiri la coperta da una parte… Ma devi cedere dall’altra.

  13. É vero Mauro, il pensiero del degrado della batteria non è piacevole ma per ora preferisco non pensarci troppo e godermi i benefici di questo nuovo modo di andare in auto.
    Per essere onesto la peggior paranoia che raramente mi sfiora sono la formazione inesorabile dei dentriti tra anodo e catodo che potrebbero causare un cortocircuito.

    Da storico appassionato di motori a combustione ad alte prestazioni però vorrei ricordare che anche quest’ultimi hanno un degrado e anche molto importante. Ok, lasciamo stare gli estremi del racing e restiamo sugli standard stradali: chi ha mai fatto una prova di compressione prima di acquistare un’auto usata?
    Sarebbe un’esagerazione? Su auto ad alte prestazioni, per me no, io l’ho fatto perché il valore del ripristino può equivalere a quello di una batteria (in termini di potenza invece che di autonomia).

    Tutto questo per dire che in base al valore e all’utilizzo dell’auto dovrebbero corrispondere preoccupazioni direttamente proporzionali, meglio se poche. Anzi zero emissioni, zero paranoie 😘

    • /// chi ha mai fatto una prova di compressione prima di acquistare un’auto usata? Sarebbe un’esagerazione? Su auto ad alte prestazioni, per me no \\\ Fra l’altro la perdita di compressione puó colpire un’auto “normale” piú di una ad alte prestazioni perché è piú facile che sia stata sfruttata al limite.. Con le auto elettriche potrebbe succedere lo stesso con la batteria visto che quelle piccole sono piú a rischio se sollecitate spesso con forti correnti di scarica (e nelluso “intenso” è anche piú probabile portarle a valori troppo bassi di SoC). Se non altro con i diagnostici si puó fin da ora scoprire eventuali problemi e in futuro sará ancora piú facile.

  14. La mia Model 3 LR ha 2 anni e 50000km. Non ho fatto il controllo della batteria, ma i km che riesco a fare con una carica sono sempre gli stessi. Per adesso tutto bene quindi.

  15. Mauro è un dato che preoccupa anche me perché il mio sospetto è che l’uso “intenso” dell’auto con continue richieste di picchi di potenza potrebbe col tempo logorare la batteria. Con la Leaf avevo continui picchi di 45 kW, con auto più performanti i picchi potrebbero essere ben superiori; né conosco la resistenza del motore elettrico a questi stress. Questo perché i possessori dell’elettrico si trasformano quasi tutti in hypermiler, quindi è più facile trovare dati a distanza di anni di chi guida tranquillo che non si chi guida sportivo. Per le auto termiche, tutti sappiamo i dati di come certi motori invecchiano bene o meno bene: una Tesla Model 3 guidata in modo aggressivo per 200000 km come ci arriva a motore e batteria?

    • un caso c’è , la models P85 del 2014,di Hansjörg Gemmingen,
      che ha il record del mondo di percorrenza con un EV

      in meno di 10 anni ha fatto 1 milione di miglia il 17 giugno 2022 entrando nel guinnes

      1,609,344 km

      secondo il proprietario , ha cambiato 2 volte il pacco batterie
      e 8 motori elettrici ..

      my 2 cent di dati certtificati

      • Questo signore fa una media di 440 km al giorno, sabati e domeniche comprese, 365 giorni l’anno. Io qualche dubbio ce l’ho. Mi piacerebbe sapere che lavoro fa.

        • E’ un rappresentante di commercio Tedesco
          viaggia sulle autobahn ,ha presente ?
          impossibile in italia
          prima aveva una Tesla roadster con cui ha fatto 400,000 km
          poi ha comprato una model S p85 usata

    • Enzo:
      come esperto, sono un perito in elettronica industriale, ti assicuro che i motori (moderni) montati nelle auto elettriche se dotati di un efficiente sistema di raffreddamento non hanno assolutamente problemi coi “picchi” di potenza richiesti da una guida “aggressivo per 200000 km”.
      Nel caso di Model 3 i motori che sono raffreddati ad olio, posso lavorare senza alcuna limitazione fino a temperature di poco superiori ai 100°C poi i sistemi di sicurezza intervengono tagliando la potenza.
      Stesso discorso per la, chiaramente con temperature diverse, per batteria di trazione.

      • Paolo, per quello che so io, il motore ha il limite a 105° e il fluido non è esattamente olio ma qualcosa di viscoso di colore azzurrino, lo stesso che raffredda/riscalda la batteria. L’elettronica di potenza può arrivare a 160° avendo i chip in carburo di silicio.
        Il sistema dirotta la potenza del riscaldamento/raffreddamento con priorità a motore e batteria e poi all’abitacolo, in caso di necessità (mi è capitato in luglio che per 3 minuti si spegnesse aria condizionata dopo una ricarica rapida perché doveva raffreddare la batteria). Con capita di vedere intorno agli zero gradi, durante carica in DC, di vedere nuvole di vapore uscire dal cofano per sbrinamento sistema di condizionamento che stava riscaldando batteria. E se non lo sai, vedere “fumo” uscire dal cofano….

        • Per essere precisi:
          Il motore, i cuscinetti e gli ingranaggi sono raffreddati e lubrificati con un “olio sintetico” ATF9 usato anche nei moderni cambi automatici a 7 – 10 marce
          La batteria invece è climatizzata con l’antigelo G-48 (blue) o HTF-LS (rosso) in funzione della data di produzione dell’auto.

          • Grazie!
            Mi sono perso il pezzo con lo scambiatore di calore motore-batteria, dato che il calore generato dal motore veniva usato anche per la climatizzazione della stessa, infatti i primi modelli di Model 3 non dotati di pompa di calore usavano il calore generato dal motore alimentando in continua lo statore, a macchina ferma, per riscaldarla. Per cui avevo dato per scontato che i due circuiti fossero comunicanti.
            E in effetti, ho visto un video dove il gel (molto più denso dell’acqua) era di colore rosa.

      • Grazie Paolo, mi spieghi questo? https://thenewsdept.com/trending/223469.html
        12 motori cambiati in 1.700.000 km con una Tesla Model S P85. E’ vero che è un’auto che ha più motori, ma la media dice che questo signore ogni 141.666 km doveva cambiare un motore. E parliamo della Tesla Model S, non della BYD Seagull. Inoltre questo qui ci cammina molto più piano di me, io ci pesto.

        So che in teoria il motore di un’auto elettrica è molto più affidabile di quello di un’auto a benzina, però 12 sostituzioni mi sembrano tante per un’auto che costava e costa una fucilata.

        • Curioso. Hai trovato l’unico articolo che cita 12 motori in 1.7m km.
          Per curiosità ho guardato il Twitter del signore in questione e il settimo lo ha cambiato ad Agosto 2022. Nella sua vita si è sempre lamentato dei motori della sua S. Ricordiamo che è un modello del 2014, molto è cambiato da allora. Potrebbe essere un problema non legato al motore in se. Anche se tesla non ha mai dato info in merito. Limitandosi a sostituirli in garanzia.
          Sicuramente non ottimale Ma il motre di una BEV è un componente. Non è l’intero cuore pulsante dell’auto. Non sostituiresti nessun componente in una termica in 1.7 m km?
          in garanzia?

          Enzo, io vedo sempre il solito pattern qui. Ti fossilizzi su una cosa e la usi per sottolineare solo i lati negativi. Ma qual’è il problema? Pensi che tutti i possessori di auto facciano 1m km? Ogni cosa deve funzionare in modo il più ottimale possibile per quello per il quale è stata prodotta. La lampadina ad incandescenza più vecchia del mondo è accesa da 1901. Ma noi tutti abbiamo avuto lampadine che sono durate meno. Questo cosa fa? Rende forse le lampadine ad incandescenza una cosa da evitare perchè non tutte durano 122 anni?
          Fermo restando che le lampadine ad incandescenza non hanno senso di essere usate ora perchè sprecano tutta l’energia in calore invece che in luce. Ehi, mi ricorda qualcosa!
          Ma tanto ignorerai l’esempio e continuerai come un treno con i tuoi ragionamenti distruttivi…
          Ah.. perchè perdo tempo? Ah si.. per gli altri lettori.

          • Endyamar tu ed io siamo qui per lo stesso scopo, il tuo post di risposta è lungo quanto il mio. Siamo qui per confrontarci, studiare e capire. O pensi che sia pagato da petrolieri libici, magari quelli di Ritorno al futuro?

            Come ho scritto, so per certo che il motore di un’auto elettrica, non avendo tutti gli elementi di un motore di un’auto a scoppio, logica vuole che sia più robusto e duraturo. Però l’auto elettrica è un oggetto recente e il suo motore è pur composto da pezzi che … ruotano, sfregano, sono soggetti a forze di torsione, devono vincere una inerzia e una resistenza non da poco, devono convertire l’energia elettrica in cinetica minimizzando le perdite di conversione e quindi immaginare che abbiano vita infinita è sbagliato. Da qui, piuttosto che fare la psicanalisi di chi pone la domanda, fa qualcosa di utile: cerca i dati.

            Cerca un articolo recente che faccia una stima della durata media di un motore di un’auto elettrica. Trova qualche caso. Io ho citato questo signore perché avendo un chilometraggio importante alle spalle può dirci qualcosa sull’affidabilità dell’auto. Intanto prendo atto che ha più volte dichiarato che la sua prossima auto non sarà una Tesla. Poi prendo atto che ha cambiato 12 motori il che mi fa pensare (dimmi tu cosa che ne pensi, eh!) che forse non è una singola unità difettosa ma forse quel motore così prestazionale non è stato costruito per durare poi così tanto. Certo, se avessi citato il caso di un possessore di Tesla che dopo 150.000 km aveva sostituito un motore, apriti cielo, tu mi avresti crocifisso, ma trovare uno che dopo 1.700.000 km ne sostituisce 12 forse qualche dato su cui riflettere ce lo dà, o no?

            Endyamar: porta i dati, porta i numeri, porta le fonti, i numeri contano, le chiacchiere e le lampadine a incandescenza stanno a zero.

          • @Enzo scusa se mi intrometto ancora, però io se fossi in Tesla un cliente così preferirei perderlo.

          • Enzo non siamo qui per lo stesso motivo. Io la BEV la ho. Non devo studiare se passare o meno alla BEV o la convenienza di averla. (convenienza in senso ampio. non solo economica perchè apriti cielo iniziate a farmi i conti in tasca 😀 ).
            Le fonti te le ho scritte: l’account Twitter del protagonista della storia. E’ in tedesco e non ho trovato info su 12 motori. Solo su 7.
            Anche se va detto che dopo un periodo di vuoto cita il suo “13simo engine” e problemi di cuscinetti. Sarebbe un motore al mese. Che dici? E’ il motore che montano SOLO a lui ogni volta (visti i numeri di tesla in circolazione) o è qualcos’altro che magari è vicino al motore e forse qui c’è un problema nell’assistenza? Io punterei il dito sulla seconda… così.. a sentimento.
            In ogni caso come ho scritto prima (lo vedi che è inutile perchè non leggi?) non è ottimale. Non vorrei cambiarlo sulla mia. Ma nella Ioniq che avevo ho dovuto cambiare il sedile del guidatore in toto dopo 3 mesi che l’avevo. Se mi si rompesse un motore di trazione a 150k km sarei incazzato certo ma sono cose che capitano. Nella Celica mi è morta la centralina a 100k km.
            Se ci avessi fatto 1m km non so cos’altro si sarebbe rotto. Capisci?

            Se vuoi andare a cercare il pelo nell’uovo troverai sempre qualcosa in qualsiasi cosa per poterne trovare difetti e problemi. E’ semplicemente la realtà delle cose complesse.

            Mi spiace tu non abbia capito l’esempio della lampadina. Non so spiegarlo in modo più semplice 🙁

          • @Leonardo, io se fossi in Tesla un cliente così invece lo userei come test. Analizzerei per bene cosa succede nel suo caso per scoprire se quel che faccio “va bene così ed è lui un vero caso limite che non posso/voglio gestire” o se lui sta mostrando un possibile problema che mi costerebbe un’inezia arginare nei nuovi modelli.
            Siamo tutti tester gratuiti per le aziende in queste situazioni. 😉

          • Primo: un motore Tesla, che sappia io, è corredato del suo Driver elettronico per cui bisogna vedere cosa si rompe.
            @Enzo: durata di un motore brushless? Tu che guardi tutti i video del mondo avrai visto come è fatto. Quello che si può rompere per durata solo solo i cuscinetti.
            Nel motore a rotore avvolto come quello della ZOE ci possono essere le spazzole, queste lavorano a bassa corrente e in continua (non sfiaccolano), non sono nominate nella manutenzione fino a 240.000km.

        • Mi dispiace dover contraddirti, ma dopo aver effettuato ulteriori ricerche, ho scoperto che il numero corretto di motori sostituiti è 8 e non 12 come sostenuto nell’articolo a cui hai fatto riferimento. Questo potrebbe cambiare significativamente la tua valutazione sulla affidabilità della Tesla Model S. È sempre importante verificare le informazioni con fonti affidabili prima di formulare giudizi o conclusioni.

          Anche se in teoria il motore di un’auto elettrica è generalmente più affidabile rispetto a quello di un’auto a benzina, ogni veicolo è unico e potrebbe presentare problemi specifici. Pertanto, è importante considerare diversi fattori, come la qualità costruttiva del veicolo, la sua manutenzione regolare e la guida, per determinare la sua affidabilità a lungo termine.

          Inoltre, anche se un certo numero di sostituzioni di motori può sembrare alto, è importante considerare anche la percorrenza totale del veicolo e il tempo in cui è stato in uso. Questi fattori possono influire sulle prestazioni e sulla durata del motore.

          In definitiva, è importante effettuare una valutazione completa e obiettiva di un veicolo prima di formulare giudizi definitivi sulla sua affidabilità.

          • Efesto aveva cambiato 8 motori ad ottobre 2022, ovvero un anno fa, quando aveva 1.500.000 km e non adesso che ne ha 1.700.000. Nel frattempo ha avuto altri 4 guasti. Controlla le date delle tue fonti. Non ho la pretesa di aver ragione, è solo un confronto sulle fonti perché né io né tu conosciamo direttamente il proprietario dell’auto.

          • @Enzo non ha alcun senso sostituire 4 motori in 200.000 km, è evidente che si tratta di un caso molto “particolare”.

          • Enzo hai trovato informazioni su quali guasti?
            Nel suo profilo Twitter parla di cuscinetti.

        • quello che non si dice è che quella persona ,
          è un TEDESCO è pesta come un dannato sulle Autobahn tedesche

          che ha comprato uell’auto , la model S USATA e
          che precedentemente aveva una Tesla Roadster
          con cui ha fatto 400.000 km

          insomma ..
          non proprio un utente “normale”
          in Italia a velocità di codice ITALIANE , mi sa che di motori ..
          ne avrebbe rotti ben pochi
          imho

          se poi vogliamo arrampicarci sugli specchi per forza ..

          • Paolo scrive: “come esperto, sono un perito in elettronica industriale, ti assicuro che i motori (moderni) montati nelle auto elettriche se dotati di un efficiente sistema di raffreddamento non hanno assolutamente problemi coi “picchi” di potenza richiesti da una guida “aggressivo per 200000 km””

            Tu scrivi: “è un TEDESCO è pesta come un dannato sulle Autobahn tedesche […] insomma .. non proprio un utente “normale””

            Incontratevi, mettetevi d’accordo, ognuno tira fuori le sue lauree e fatemi sapere se pestando come un danno una Tesla Model S rischio di passare i guai di questo qui oppure questo qui è solo l’uomo più sfortunato del pianeta. Perché io comprerò l’elettrica per pestare, non per il silenzio (e per di più la comprerò rumorosa!).

          • valgono entrambe le cose L’auto in questione è una model S p85 del 2014
            OTTO anni fà
            ti direi che se compri una model S nuova , non avrai prolemi
            la Plaid 1000 cv uscita un anno fa
            ha un rotore in carbonio
            per contenere le masse e superare i 300 km/h con un solo rapporto

            io ti direi che per fare i km , nell’unità di tempo del tizio
            è possibile solo in germania
            nel resto dei paesi occidentali USA inclusi
            NO
            comunque il peggior difetto di quella generazione di Tesla
            e parzialmente anche sulle prime model 3
            sono i trapezi delle sospensioni

            in alluminio come su alcune supercar ,
            l’allumininio non è eterno e intorno ai 200000 km si deforma
            e “per fortuna” comincia a dare vibrazioni fastidiose e “avvertono” l’utente del problema

            quindi ;
            a meno che tu non vivi sul nurburgring ..
            non romperai 8 motori in UNMILIONEEMEZZO di km
            che comunque essendo una 4×4 con DUE motori ha le statistiche di sfiga raddoppiate ..

            ma sono sicuro ;
            che comunque, non comprerai un elettrica a breve , neanche se non rompesse niente per 2 MILIONI di km !

            in compenso sarai qui a rompere i nostri c.. pardon, “motori virtuali” ancora a lungo
            anche se la maggior parte degli utenti italiani Tesla performance ,
            al massimo farà una puntatina a 200km/h una volta l’anno in pista
            e non tutti i giorni come quello del record .

            Comunque , io volo mooolto più basso
            Se riuscirò ,acquisterò una 230 cv con limite di velocità a 160 km/h
            ma anche 200 cv picco
            mi riterrò più che soddisfatto per lungo, lunghissimo tempo

            ne sono più che sicuro

            dirò di più ,
            le nuove tesla , anche se è vero che hanno la batteria strutturale
            e che ne garantiscono la vita oltre il milione di km ..
            non mi piacciono ;
            preferisco una batteria modulare , che magari una azienda aftermarket
            tra 10 anni , provvederà a fare moduli compatibili o farà la rigenerazione degli originali;
            magari anche migliori degli originali

            un esempio è il mercato che orbita intorno alle Nissan Leaf
            unico marchio insieme a Tesla che può vantare una storia superiore a 10 anni
            in cui compaiono progetti e soluzioni per allungare e migliorare la vita alle “vecchiette” a prezzi modici ..
            addirittura introducendo il raffreddamento a liquido , mai esistito sull’originale
            https://evsenhanced.com/aftermarket-battery/

            in Corea l’aftermarket ha un mercato pari alla vendita dell’automotive nuovo
            perchè in Europa non è possibile ?

            Con l’elettrico sarebbe l’esaltazione dell’economia circolare e del recupero
            occupazione e distribuzione della ricchezza oltre che ..
            PROGRESSO PER TUTTI !!

            my 2 cent di “sognando il TUV anche in Italia”

  16. un vostro “parente” inglese
    fullycharged ha fatto l’upgrade della batteria a una leaf con una rigenerata 40 kWh dopo 9 anni di onorato servizio , l’ha portata in Olanda per fare il lavoro a un prezzo modico
    “Return of the LEAF” è il titolo

    io vedo delle batterie su aliexpress per uso rinnovabili con le rinnovabili a 3000 eur per 20 kWh
    impensabile fino a pochi anni fa

    spero tanto che anche in Italia , si creino centri di assistenza come quello Olandese in grado di intervenire sulle elettriche “anzianotte” per riportarle a autonomie accettabili o superiori
    senza spendere un patrimonio

    io nella peggiore delle ipotesi , tirerò giù la batteria dell’auto e la utilizzerò per il fotovoltaico
    rottamando solo il resto

    my 2 cent

    • È una cosa che mi chiedo e chiedo in giro ma nessuno ha una risposta certa…ma in Italia è consentito fare questo?..il GSE vuole sapere modello batteria per FV,quella dell’auto è omologata per accumulo privato?…i produttori inverter,accettano una batteria omologata per trazione?…chiedo proppio perché non sono riuscita ad avere rassicurazioni in merito e potrebbe interessare molti di noi elettromuniti😁

      • ci sono molti impianti di rinnovabili oggi che non fanno nemmeno domanda al gse
        perchè non immettono energia nella rete ,i famosi impianti a isola
        che proprio grazie alle batterie fanno SOLO autoconsumo

        c’è un ingegnere di Firenze , mi sembra , finito su un articolo del corriere della sera
        che affermava propro questo principio
        a casa mia , faccio quello che voglio , a mio rischio e pericolo o a mio beneficio

        almeno , finchè in questo paese ci sarà la proprietà privata
        e resterà un minimo di libertà ,almeno a casa propria

        ovviamente , non bisogna essere degli incoscenti e far realizzare e/o visionare il proprio impianto a isola da persone competenti

        • Non avevo considerato gli impianti ad isola.. però non sarei così certa della fattibilità..ci sono da considerare anche le normative antincendio che spesso non vengono considerate in impianti FV e impongono componenti omologati per l’uso…non fraintendermi,sarei contenta anch’io in futuro di ampliare lo stoccaggio energetico con la batteria “esausta” auto..ma vorrei farlo secondo normativa…la proprietà privata ,purtroppo o per fortuna ,non ci estranea dall’osservanza delle regole

          • se sei in un condominio è una cosa ..
            se hai una casa privata o un condominio di parenti/amici con cui vai daccordo è un’altra

            youtube è pieno di esempi di fotovoltaico a isola “fai da te” fatti da privati con le competenze
            Quelli italiani più famosi sono :
            “PeR Il Parco dell’Energia Rinnovabile”
            “il nostro amico sole”
            “energia fai da te”

            Quelli americani pionieri :
            “jehugarcia” famoso per aver fatto la conversione di pulmino volkwagen T2 in elettrico
            “Rich Rebuilds” famoso per riciclare EV colpite da alluvioni o incidenti
            L’Australiano “Off-Grid Garage” partito decenni fa con un impianto “tradizionale” fatto in comodato dalla compagnia elettrica del suo paese.
            che a suo dire che dopo dieci anni era diventato anacronistico e costoso ,ha deciso di passare a una gestione fai da te con soluzione

            io stesso ho fatto domanda e realizzato una tettoia fotovoltaica a isola
            “sperimentale”,
            facendo regolare domanda al comune di Roma
            sono un perito elettronico ,
            ovviamente i costi sono a carico completo di chi realizza l’impianto..
            purtroppo non ci sono bonus per realizzare questo tipo di impianti e molta gente rinuncia proprio per questo

            la sicurezza è legata ai materiali e ai settaggi ,
            le batterie per uso domestico assemblate con delle celle riciclate hanno comunque bisogno di un BMS , una centralina che controlla temperature e assorbimenti come il pacco batterie di un auto
            io ho un impianto luci giardino a 24V con delle celle al litio da 2,5kWh
            in funzione da 4 anni senza problemi

            sono scelte , che si spera ,fattibili
            in un paese LIBERO !

          • Nello, a parte il Paese libero, però ho sentito di alcuni comuni che tolgono l’abitabilità all’immobile, se togli l’allaccio alla rete elettrica.

            Questo sarebbe un bel punto sul quale VaiElettrico.it potrebbe informarsi per avere una risposta ufficiale: in Italia è possibile staccarsi dalla linea elettrica senza essere un rifugio montano a 4000 m slm?

  17. Grazie Mauro, Evviva!
    Adesso che lo ha detto anche lei l’argomento non è più tabù ed è stato ufficialmente sdoganato 😂

    Ben poco da aggiungere a quanto ha scritto salvo rilanciare uno dei punti interrogativi che ho già citato molte volte. E cioè: quale sarà il valore puramente commerciale di veicoli che tecnicamente con ogni probabilità andranno benissimo ma una volta scaduti gli otto anni della garanzia sulle batterie si vedranno totalmente “scoperti” in caso più o meno remoto di guasto? Anche questo mi sembra un argomento non da poco e anche questo mi sa che lo scopriremo solo vivendo.

    • allo stesso modo di un usato fuori garanzia di 100mila km o no? poi sti 100mila km sono vero o sono 200mila nel caso di un diesel?

    • Beh tecnicamente, con qualsiasi usato termico che abbia tot km o 3/5 anni sei nella stessa situazione, quello che manca sulle elettriche è la “fiducia” data da uno storico di esperienza comune, come sicuramente era per le termiche qualche decennio fa, ma è anche vero che di “fregature” da case costruttrici ne abbiamo prese o cmq viste tante, per cui, giustamente, ci si fida poco delle case che dicono “ma si 8 anni son solo per vendere che la gente ha paura ma durano moooooolto di più”… Salvo poi scoprire che Toyota, a pagamento ti decuplica i km di garanzia batteria… Ma la durata solo un misero 25% in più (2 anni a fonte di 800mila km in più), qualche riflessione viene naturale no?
      Non oso immaginare quando si vedrà coi propri occhi che si, il degrado si stabilizza per qualche anno, ma poi il tracollo sarà estremamente repentino quando è la sua ora, cioè scordiamoci di arrivare al 50/60% di autonomia residua se ci basta per far la spesa, non riuscirà più a spingere senza vuoti improvvisi abbastanza prima di arrivare a metà.
      Per carità non si buttano via, usate a potenze diverse (e in contesti più controllati della pancia di un auto hehe) nelle centrali ci si fa ancora un po’ di anni… Peccato solo che fin ora si è tanto sentito parlare di rottamare le batterie per recuperare tutto… Ma non ho ancora sentito volare una Mosca sul quanto ci pagano per dargliela indietro, perché la batteria nuova tela fan pagare tutta intera e con manodopera annessa non economica… E loro si rivendono una batteria usata che io stesso gli ho pagato e dato indietro? Non voglio vedere incentivi in futuro per cambiare le batterie, voglio che mi paghino almeno 80% di quanto la rivenderanno , la manodopera già gliela pago per smontarla tanto no?

    • E soprattutto quale sarà il valore delle auto se si considera che il prezzo delle elettriche è previsto in discesa mentre quello delle termiche in salita?
      Quanto varrà una Zoe acquistata nuova oggi tra 8 anni?

      • Ma questa solenne stupidata dove L hai presa???
        La mia vituperata auto elettrica come perdita di valore (permutandola) dopo 5 anni e 120.000 km vale ancora il 52%di ciò che ho pagato
        Parlate con con cognizione di causa

      • Anche il costo delle batterie è previsto in discesa, ma molto meglio perché se anche me la pagheranno meno, mi costerà ancora meno la nuova (batteria o auto)

      • Mia madre(anziana signora di anni 80)ha fatto valutare la sua panda col bicilindrico turbo benzina che compie 8 anni ed ha percorso 19.000 km….se vuoi ti dico quanto le danno in Fiat

    • Al momento diverse persone che conosco hanno fatto noleggi a lungo termine.. Hanno partita Iva.. E alla scadenza cambiano veicolo e non si fanno problemi come ricaricare se in lenta o in fast visto che dopo l’auto la restituiscono..

  18. Il degrado delke batterie è un problema per quelle case che non le sanno gestire perché oltre alla chimica delka batteria riguardo la sua longevità è decisivo anche cone il sistema riesce a gestirla a livello di temperatura e si sa che Renault noneccelle in questo….
    Io posso riportare la mia di esperienza: Tesla M3 SR+ 2021 (ritirata i primi di marzo del 2021) con batterie panasonic da 50 kwh utilizzabili…. 2 anni e 40K km fatti con un deterioramento del 3 % in linea con la media di Tesla…
    Personalmente dormo sonni più che tranquilli da quel punto di vista confortato dal fatto cge Tesla eccelle, fra le altre cose, anche bella gestione termica delle proprie batterie.

    • caro lettore le do dei dati sulle nissan Leaf vecchia versione con manutenzione della casa 12 annni e piu o meno 180mila km (le auto testate in Ungheria hanno vari chilometraggi) . Si metta il cuore in pace ,la piu degradata è al 68% e 180mila km e 12 anni , io direi che essendo batterie di vecchia concezione ed un auto abbordabile come Nissan e non Tesla e un ottimo dato ,le auto sono 10 la media dei km è 160mila , i costi di mantenimento sono stati di 1400 euro al cambio di oggi in 12 anni . posso linkare l articolo originale Ungherese

  19. Altro aspetto da non sottovalutare è quanto influira’ il progresso tecnologico sul valore dell’usato, o meglio, di quanto si deprezzerà un eventuale acquisto nel momento in cui dovesse uscire un nuovo tipo di batterie (tipo a stato solido per dire)?

    • E quando, le elettriche nuove caleranno di prezzo? Cosa inevitabile se vogliono vendere i volumi che sperano
      Gli smartphone dimezzano appena esce il modello nuovo… Per fortuna le auto non le rifanno ogni anno 😂

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