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Il trimarano elettrico che salva la nidificazione

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Un trimarano elettrico acquistato dalla società di canottieri locale naviga nelle acque della riserva naturale del lago di Candia. Siamo in provincia di Torino. Emissioni zero, zero rumore e soprattutto zero onde. Per non disturbare gli atleti e le barche del canottaggio. E soprattutto gli uccelli che nidificano sul lago.

Al centro Giuseppe Abbagnale, alla sua sinistra il costruttore Marcello Renn

Se a Torino i canottieri hanno alzato e brandito i remi contro l’ipotesi delle barche elettriche nel tratto cittadino del Po, a pochi chilometri di distanza, a Candia altri canottieri esaltano la scelta green. Seppure obbligata. La rivendicano  a caratteri cubitali  nel loro sito internet dove si legge: “A Candia la prima imbarcazione elettrica pensata esclusivamente per il canottaggio”. Petto in fuori, per una nobile causa. Il Lago di Candia è pure  riserva naturale,  obbligatorio quindi rispettare l’ambiente.

Una navigazione ecologica

Stiamo parlando di un trimarano – realizzato a Torino da Renna Rowing Boats – armato di un motore elettrico. E frutto della richiesta dei Canottieri Candia , che con l’imbarcazione hanno risolto tre problemi, quelli classici creati dai motori endotermici: “L’inquinamento, le onde create dal movimento dello scafo ed il costo del carburante”, ci spiega Marcello Renna, che ha esaudito i desideri della società guidata dal presidente Alberto Graffino. Puntando sulla navigazione sostenibile nel lago.

Uno degli aspetti più interessante di questa innovazione è lo studio, realizzato grazie alla collaborazione con il Team Policumbent del Politecnico di Torino (con cui collabora anche per il progetto Taurus) sugli scafi, disegnati in modo da impedire la creare dell’ onda. Si evita così di mettere a repentaglio la nidificazione degli uccelli del lago. “Questo è stato un aspetto fondamentale nella scelta d’acquisto del trimarano – spiega Marcello Renna -. Si evita di disturbare sia gli uccelli che nidificano intorno al lago, sia le imbarcazioni di canottaggio”. Il trimarano può quindi essere utile anche in altre manifestazioni sportive come, ci spiega Marcello. Per esempio quelle dedicate alle derive, alle piccole barche a vela, alle canoe.

Gran successo, ma al trimarano servono incentivi

Il trimarano è un vanto per Renna, ma finora ne ha costruito un solo esemplare. La speranza è quella di riaprire il capitolo elettrico: “In alcuni luoghi vi sono delle regole sulla navigazione sostenibile, ma spesso si hanno delle deroghe. Senza dimenticare i costi, per il trimarano il motore è costato 6 mila euro, più i 7 mila della batteria. Mentre con quello endotermico bastavano 3/4 mila euro. Fa i conti di sabato, nella sua azienda, Marcello . Per far decollare il settore servono incentivi così come è stato fatto per le energie rinnovabili. Non è tanto un problema culturale: il trimarano ha avuto un grande successo, lo ha testato anche il presidente della federazione canottaggio Giuseppe Abbagnale.  Tanti complimenti, tutto bene poi però quando arriva il momento di spendere iniziano le difficoltà. Anche se un giorno arriveranno le norme che imporranno di navigare senza emissioni”.

Ma ritorniamo al trimarano che, oltre lo scafo progettato dal team del Politecnico, ha in dotazione un motore da 8 kw con batterie da 200 ampere che garantiscono un’autonomia, a velocità media,  di circa 4 ore e porta tre persone.

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