Il trattore elettrico Volkswagen studiato per l’Africa. Le nuove frontiere della mobilità aprono scenari inaspettati. Come questo progetto, nato per facilitare il lavoro dei piccoli agricoltori dei Paesi in via di sviluppo.
Il trattore elettrico Volkswagen pensato per le comunità, da condividere
L’idea (qui i dettagli) è di realizzare un veicolo elettrico da non vendere ai privati, bensì da noleggiare a comunità locali che poi ne facciano un uso condiviso. Permettendo a chi non ha i mezzi per comprare un trattore di poterne utilizzare uno. Tutto questo facendo riferimento a un network di stazioni di ricarica installate nelle piazze dei villaggi. E alimentate con energia solare, una fonte che certo non scarseggia in Africa.
Il pacco-batterie del trattore è studiato per essere estraibile e utilizzato anche come accumulatore statico per altri usi. E gli stessi componenti del trattore sono concepiti in modo da diventare multi-uso, persino per costruire piccoli perforatori per trovare pozzi d’acqua. Lo studio della Volkswagen punta ad accrescere la produttività e l’auto-sussistenza dei contadini dell’Africa sub-Sahariana. Favorendone la mobilità e la capacità di auto-produrre l’energia necessaria. Al progetto hanno collaborato anche diverse università africane. E ora l’idea è di estenderlo e svilupparlo in Cina, con il Volkswagen Innovation Centre di Pechino. E anche in Germania, in Sassonia dell’Est, la zona in cui più si sta spingendo sulla e-mobility.
“La mobilità è un diritto, ovunque tu viva”
Il trattore elettrico Volkswagen è un progetto curato dal Group Innovation e dalla filiale sud-africana del gruppo tedesco. Ed è stato presentato a New York in una manifestazione dedicata all’agricoltura di domani, “Countryside, The Future“, al Solomon R. Guggenheim Museum. La manifestazione (qui il sito) ospita soprattutto idee di visionari che tentano di immaginare come riscattare le zone più depresse del mondo. Ed è stata voluta dal un grande architetto olandese Rem Koolhaas e dal direttore del think-tank AMO, Samir Bantal.
“Questo progetto nasce per creare un sistema olistico e altamente simbolico“, spiega Peter Wouda, Design Director del Volkswagen Group Innovation Center di Potsdam. “Se realizzato correttamente, ha il potenziale di tenere unite le persone e di supportare le comunità. La bellezza del design sarà nella sua semplicità e nella gioia di usarlo“. E Thomas Schäfer, capo di Volkswagen Group Sud Africa, aggiunge: “La mobilità è un diritto civile, indipendentemente da dove sei nato e dove vivi. Se vogliamo garantirla a tutti, dobbiamo capire i contesti più complicati in cui operare e l’area sub-sahariana è un buon esempio su cui lavorare“.
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