Il trattore elettrico si sposa con i prodotti di alta qualità come lo Champagne (leggi) e il Prosecco (leggi) che richiedono un’attenzione elevata ai metodi di coltivazione. Questo percorso in Italia vede insieme più protagonisti riuniti nel progetto Life Atena. Dal Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco DOCG, Antonio Carraro, ECOTHEA ed ERO GmbH Am ERO-Werk 1. Tutti uniti per l’elettrificazione dei macchinari. Ci sono i prototipi, li abbiamo visti anche a Eima, e test in campo. Ma c’è a nche la consapevolezza che servono batterie più adeguate e processi di industrializzazione per abbattere i costi.
Dal 2030 il vero cambio di passo
In questi anni abbiamo scritto di tanti trattori elettrici (leggi), per lo più piccoli e dedicati alle funzioni più “leggere”, ma non c’è stato il vero salto ovvero il processo di industrializzazione. Le buone risorse del Pnrr (leggi) non sono state incentivate dalla politica (leggi). Il solito ritardo culturale italiano, confermato dall’ultimo posto in Europa sui veicoli elettrici, con l’aggravante che l’Italia è tra i leader nell’industria delle macchine agricole.

In questo contesto sono importanti le parole pronunciate nei giorni scorsi durante la presentazione del progetto Life Atena da parte di Maurizio Maschio, presidente di Carraro Spa. Ha ricordato i 5 milioni d’investimento ma soprattutto la necessità di batterie con capacità più elevata, tempi di ricarica più veloci e il passaggio all’ industrializzazione del prodotto. Tutti elementi che insieme alle nuove norme e al sostegno del pubblico permetteranno, secondo l’imprenditore, di avere un prodotto competitivo rispetto al veicolo termico nel 2030.
Anche la ricarica rapida per le aziende più piccole può rappresentare un problema di costi, visto che si ricarica in azienda. In altri termini servono risorse importanti per acquistare un dispositivo di ricarica veloce. Le parole di Maschio sono importanti per capire l’importanza di regole più stringenti sugli incentivi, che non sono riusciti ancora a convincere gli agricoltori.
I benefici del trattore elettrico: non solo riduzione di emissioni e rumore, ma anche risparmio
Nell’evento di presentazione del progetto – in campo un prototipo ibrido e uno elettrico – sono emersi i numerosi benefici che già oggi le macchine da lavoro elettriche possono garantire all’agricoltore. Senza dimenticare la valorizzazione dei prodotti di qualità. Damiano De Cecchi, Head of R&D e Product Research di Antonio Carraro, ha illustrato i risultati dei test condotti in campo comparando trattori standard e i due nuovi modelli Life Atena: l’azzeramento delle emissioni e il risparmio di carburante da parte dei prototipi elettrici.

Aurelio Somà, professore al Politecnico di Torino e fondatore ECOTHEA, ha illustrato il percorso di progettazione di elettrificazione dei trattori, dalle potenzialità alle prestazioni dei mezzi. Partendo dalle misurazioni ottenute durante le prove in campo, Somà ha analizzato la riduzione dei consumi dei trattori e degli attrezzi applicati alla presa di forza.
Tra i benefici, oltre all’abbattimento delle emissioni e dell’inquinamento acustico, anche dell’uso di oli lubrificanti nei macchinari. Ignatz Wendling ha presentato la parte del progetto relativa agli attrezzi specifici che lavorano in simultanea con il trattore elettrico. Più nel dettaglio si tratta di cinque prototipi di attrezzi agricoli alimentati elettricamente, che si pongono l’obiettivo di migliorare l’efficienza energetica del 15-20%.
Questa in sintesi la parte tecnologica mentre Diego Tomasi, direttore del Consorzio di Tutela Conegliano Valdobbiadene Prosecco DOCG, durante la presentazione nella sede del CIRVE – Centro Interdipartimentale per la Ricerca in Viticoltura ed Enologia, ha sottolineato l’importanza dell’innovazione per le produzioni di eccellenza e i buoni risultati raggiunti nei vigneti.
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Faccio il frutticoltore e da più di vent’anni sto utilizzando piattaforme elettriche per la potatura, il diradamento manuale dei frutti ini e la raccolta. Dopo due ebike, due auto elettriche e un impianto fotovoltaico, il passo successivo sarebbe proprio almeno un trattore elettrico. Purtroppo finora i trattori elettrici sono come le prime auto elettriche:oltre a costare uno sproposito sono derivati da trattori disel togliendo il motore a combustione ed inserendo batteria e motore elettrico su un’architettura pensata in modo tradizionale. Che senso ha mantenere un costoso cambio automatico, con le relative dispersioni energetiche, su un veicolo che va da 0 a 40 km/ora, dove la modulazione della potenza potrebbe essere affidata ad uno o più motori elettrici? L’elevata richiesta di potenza di un trattore spesso dipende più dalle attrezzature accoppiate che dalla velocità di avanzamento. Secondo me i trattori elettrici dovranno ssere progettati su nuove piattaforme native elettriche, e la disponibilità di potenza dipenderà da nuovi pacchi batteria più capienti, in grado di fornire energia a motori elettrici installati sulle varie atrezzature accoppiate al trattore, sostituendo gradualmente i sistemi meccanici o idraulici che oggi svolgono questa funzione. Si tratterà di una rivoluzione ancora più complessa di quella delle auto e avrà bisogno di tempi più lunghi, perchè comporterà non solo la sostituzione dei trattori tradizionali ma anche la sostituzione o l’adattamento delle varie trezzature accoppiate al trattore: macchine per lo sfalcio, i trattamenti fitosanitari, la sfogliatura, la potatura meccanica, e moltissime altre che oggi sono azionate meccanicamente o idraulicamente dal motore a combustione del trattore.
Grazie dell’interessante contributo, Aldo. Ne terremo conto e le promettiamo un approfondimento.
Buongiorno Aldo, le sue osservazioni sono totalmente condivisibili.
L’offerta di macchine di nuova concezione, identificabili come rover elettrici a guida assistita e autonoma, e di implement elettrificati è agli albori, ma ha prospettive interessanti.
Ad esempio trova riferimenti interessanti al link https://www.fieldrobotics.it/agricolture.html
Un cordiale saluto.
Michele Pennese