Il tetto solare retrattile: è un’idea della Nissan per portare anche nelle vetture l’auto-produzione di energia. I tentativi nel recente passato non sono mancati, ma sono tutti falliti. Ora c’è una soluzione nuova…
Un’idea originale dopo tanti fallimenti (ridordate la Sion?)

Ricordate il sogno dei ragazzi tedeschi della Sono Motors? Sono arrivati a un passo dal commercializzare la loro auto interamente ricoperta di pannelli solari, la Sion. Per poi gettare la spugna nel febbraio 2023. Anche diversi marchi giapponesi ci hanno provato, senza mai andare oltre la fase sperimentale. Troppo esigua la produzione di energia con la superficie a disposizione, tesi condivisa anche da Elon Musk e da Tesla. Ora spunta un altro brand giapponese, Nissan, con un approccio originale presentata sulla piccola citycar elettrica Sakura. Si tratta di un tetto fotovoltaico posato sul tetto dell’auto, che si allunga nei momenti opportuni senza mai superare l’impronta al suolo della macchinetta. Al momento la soluzione è in prova, ma la Nissan assicura che questa versione arriverà presto sul mercato aggiungendo a Sakura la denominazione Ao Solar. Un termine che evoca l’espressione giapponese aozora, che significa cielo blu. Ogni riferimento a Domenico Modugno è puramente casuale.
Il tetto solare retrattile: ecco quanto è in grado di produrre

In pratica in questo modo si raddoppia la superficie utile per la produzione di energia. Con l’ulteriore vantaggio di proteggere gli occupanti dell’auto dai raggi solari nelle giornate più calde. La Nissan ha anche pubblicato una tabella fotografica (qui sopra) con quanta energia è in grado di produrre la Sakura Ao Solar. Si tratta dei “valori giornalieri approssimativi in base alle condizioni atmosferiche mostrate“. Si va dai 500W al giorno in giornate di sole (con i pannelli estesi) ai 300W di una giornata ventosa in cui i pannelli devono essere ritirati. Fino a un minimo di 80W nelle giornate piovose e a zeroW durante la notte, sempre con il pannello ritirato. Non è una grande quantità di energia. E per capire se ne vale la pena occorre attendere il costo aggiuntivo del tettuccio solare. Ma per il momento siamo nel campo di tentativi destinati a un pubblico ristretto di super-ecologisti in grado di spendere quel qualcosa in più.
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“…E per capire se ne vale la pena occorre attendere il costo aggiuntivo del tettuccio solare…”
Ma soprattutto, oltre a valutarne il costo aggiuntivo, andrà valutato di quanto peggiora l’aerodinamica e i consumi rispetto ad un modello “liscio” (ammesso che il pannello sia un optional), perché bruciarsi il “guadagno” (???) di 500 W è un attimo…