Il tetto dell’auto è solare, ma non si vede

Fraunhofer

Il tetto dell’auto è solare, ma non si vede. Lo ha messo a punto uno dei centri d’eccellenza della tecnica made in Germany, l’Istituto Fraunhofer. Avvertendo che i maggiori effetti, in termini di produzione di energia, si verificano solo su brevi distanze.

“Moduli solari sull’auto, strada obbligata”

Sulla validità dell’uso dei pannelli solari sulle macchine il mondo dell’automotive è in genere piuttosto scettico. Molti costruttori ritengono che il gioco non valga la candela e solo Toyota (qui l’articolo) e Hyundai hanno imboccato con convinzione questa strada.

Toyota solare
Il prototipo della Toyota elettrica ricoperta di pannelli solari: 56 km di autonomia.

Strada percorsa anche da alcune start-up. La più nota è la tedesca Sono Motors (guarda il sito), che nella seconda parte dell’anno prossimo lancerà sul mercato una citycar interamente ricoperto di pannelli solari, la Sion. Un’auto “solare” di dimensioni più importanti è invece in preparazione in Olanda, con lo spin-off universitario Lightyear. Ma i ricercatori del Fraunhofer non hanno dubbi: “Per realizzare un approvvigionamento energetico privo di CO2 in tutti i settori, dobbiamo promuovere vigorosamente l’espansione del fotovoltaico, anche oltre i tetti delle case e gli spazi aperti“, spiega Andreas Brett, direttore dell’Istituto. “In futuro, i moduli solari saranno integrati ancora di più nel nostro ambiente, ad esempio nei veicoli“.

Energia per una decina di km/giorno

Il tetto messo a punto da Fraunhofer può essere rivestito in qualsiasi colore, dato che le celle solari sono integrate in modo totalmente invisibile. “Le varianti di colore sono infinite“, assicura Martin Heinrich, responsabile del settore fotovoltaico per la mobilità presso Fraunhofer ISE. La perdita di efficienza dei pannelli è solo del 7%. Con una potenza nominale di circa 210 W/m², in una giornata di sole in un’auto elettrica di fascia media il tetto può fornire elettricità per una decina di km.

Sion
La Sion di Sono Motors, interamente ricoperta di pannelli solari.

Il Fraunhofer ISE stima prudenzialmente che “l’autonomia del veicolo elettrico può essere estesa di circa il 10%“. E che i consumi di conseguenza possono essere ridotti di conseguenza. Teniamo presente che i calcoli si basano sull’irraggiamento solare medio di una città come Friburgo (la sede dell’Istituto). Su un consumo dell’auto di 17 kWh per 100 km e su un chilometraggio annuale di 15.000 km. Prima dimostrazione pubblica, per chi fosse interessato: al Salone di Francoforte (12-24/9), con due varianti di tetti solari.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Visualizza commenti (4)
  1. Patrick Droulers

    In Porta nuova le produzioni fotovoltaiche delle due torri ( Regione + Garibaldi) + 2Degrees building sommano a poco meno di 300 mwh / anno
    Non e impossibile che al avenire con la realizazione dei nuovi progetti di Coima ( ex Imps e Ex Torre del commune ) la produzione fotovoltaica complessiva di Porta nuova possa avicinare a termine il 1 Gigawh/anno
    Porta nuova potrebbe a termine diventare la sede di un progetto europeo Positive Energy District destinato a promuovere il Building to Grid )B2G e il Vehicule To Grid V2G
    Le vetture con tetto fotovoltaico e le piste ciclabili fotovtaiche sono le benvenute!

  2. Patrick Droulers

    Buongiorno
    E auspicabile che Ogni superfice fissa e mobile possa essere ricoperta di cellule fotovoltaiche
    La Torre della Regione e l’immobile adjacente 2 degreesBuilding in viale Restelli producono rispetivamente al incirca 140 mwh/ anno e 75 Mwh/anno
    Il sovracosto del fotovoltaico nel complesso di una ristrutturazione e marginale
    Questi esempi vanno incorragiati per le nuove costruzioni a venire !
    Cordiali saluti
    Patrick Droulers

    1. Alberto Spriano

      Il risultato alla portata di tutti è la casa a Stoccarda di Werner Sobek.
      Si chiama: Aktivhaus B10 che prevede ricarica elettrica di auto e biciclette, fuori dalle reti.

      L’Aktivhaus B10 di Werner Sobek a Stoccarda è un progetto di ricerca. Il modulo residenziale, che fornisce una casa vicina con la sua elettricità in eccesso, è un prototipo per l’urbanizzazione della transizione energetica e per la nuova costruzione in un futuro in rete.

      All’inizio del progetto c’era la visione di un edificio innovativo e sostenibile, che non solo genera tutta l’energia necessaria internamente da fonti sostenibili e che può essere riciclata al 100% nel ciclo dei materiali. L’edificio dovrebbe anche creare un collegamento tra l’ambiente costruito e l’elettromobilità e mostrare modi per coordinare in modo ottimale la generazione di energia e il consumo di energia a livello locale attraverso una rete intelligente.

      https://geotechnik-konvent.de/wp-content/uploads/2018/03/Klaus_Aktivhaus.pdf
      https://www.e-mobilbw.de/files/e-mobil/content/DE/Publikationen/PDF%20Schaufenster%20Projekte/2_Wohnen/AktivhausB10.pdf
      https://www.energie-bau.at/images/stories/fachkongress_2014/praesentationen/10_Kapp.pdf
      https://energie-fr-de.eu/de/veranstaltungen/leser/konferenz-zur-photovoltaik-im-gebaeude-259.html?file=files/ofaenr/02-conferences/2014/141202-photovoltaique%20dans%20le%20batiment/7Jonathan_Busse.pdf
      https://www.dbz.de/download/1243802/2014-09-energie-spezial.pdf
      https://m.youtube.com/watch?v=WmhJj4v4vfU
      https://m.youtube.com/watch?v=YYXOvywc3WI

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