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Il test di Natale: 1.500 m di dislivello con la VW ID.3

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Il test di Natale *: con la VW ID.3: 1500 m di dislivello in 35 km di tornanti. Con guida sportiva, temperatura vicina allo zero e riscaldamento al massimo.

il test di NataleUn test particolare  in un periodo particolare. Abbiamo guidato Volkswagen ID.3 1st da Dro (TN), 123 m s.l.m. fino a Vason, sul monte Bondone, a circa 1600 m s.l.m.. Obiettivo: capire fino a che punto i consumi di ID.3 si possono impennare. Oltre ad analizzare il comportamento dell’auto. Vediamo come è andata, anche con due VIDEO, uno per l’ascesa, uno per la discesa.

*Ovviamente la prova è stata eseguita nei giorni in cui la circolazione era ancora consentita.

Il test di Natale: guida sportiva e clima al massimo

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il test di natale

Avevo già effettuato un test con e-Golf in montagna. Ma per questa prova con ID.3 ho pensato a qualcosa di diverso: mi sono sforzato di andare contro la mia indole e dimenticare per un momento l’efficienza. Ho cercato di immedesimarmi in un guidatore qualunque, che si faccia anche un po’ prendere la mano dalle doti sportiveggianti di ID.3. Ho quindi affrontato i tornanti che conducono sulla cima del Monte Bondone con disinvoltura. Senza ovviamente dimenticare mai i limiti del codice. Inoltre ho volutamente impostato alla massima temperatura il clima e riscaldato entrambi i sedili. Per gli amanti dei numeri ho caricato i video integrali, sia della discesa che della salita. In questo modo è possibile analizzare il consumo dell’auto istante per istante al variare della strada.

Il test di Natale / Quasi 50 kWh/100km in salita, poi…

Volkswagen ID.3 1st: 1500 m di dislivello, guida sportiva e nessuna attenzione ai consumi. Ok, ma per chi bada al sodo? In queste condizioni il consumo medio è stato di 48,1 kWh/ 100 km. Certo, un consumo che fa rabbrividire un qualsiasi guidatore di auto elettrica, se preso fuori dal contesto. Detto diversamente, se fossimo partiti con la batteria al 100 % e avessimo potuto proseguire la nostra salita, lo avremo potuto fare per un totale di poco più di 120 km (a parità di condizioni).

il test di natale

Ma dietro qualsiasi salita c’è una discesa. E il percorso di rientro è stato ovviamente quasi completamente in discesa. ID.3 gestisce molto bene il recupero dell’energia in discesa restituendo una guida molto confortevole. E alla fine, nonostante tutto, il risultato è di un notevole livellamento. Anche per la discesa ho caricato il video integrale per quanti di voi volessero analizzare il comportamento dell’auto nel dettaglio.

… 2,2 kWh ricaricati al rientro in discesa: bilancio finale

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Riassumendo invece in un numero, la cifra è -6,3 kWh/100 km. Consumo negativo quindi per la tratta di rientro. Ovvero non solo non abbiamo consumato energia ma abbiamo immagazzinato preziosi kWh in batteria. Quanti? Facendo un rapido calcolo circa 2,2 kWh totali. Utili a percorrere circa 16 km di strada. Analizziamo il nostro consumo totale, sul percorso di andata e ritorno: il nostro consumo è stato di 20,9 kWh/100 km, pari a un’autonomia totale di oltre 270 km, anche in queste condizioni. Certo non basso, ma paragonabile a un normale consumo autostradale.

 

 

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48 COMMENTI

  1. Ho staccato la up dalla presa e l’indovinometro indicava 292 km di autonomia. Siamo andati in 3 (ma come pesi direi 4) più qualche cosa nel bagagliaio, da Roma a Grottaferrata (paese in collina vicino Roma). Con recupero impostato al massimo e qualche minuto di riscaldamento, al ritorno a casa l’indovinometro segna attualmente 240km autonomia. 52 km di autonomia consumati a fronte di 35 realmente percorsi. Non è il genere di tragitto per cui ho acquistato questa macchina, che a pandemia terminata mi servirà in città. Però per onestà intellettuale va detto (a chi vuole approcciarsi all’elettrico) che in alcune circostanze prima di affrontare una salita tra i 15 e i 30 km è bene accertarsi di avere almeno tra i 70 e i 100km di autonomia (ovviamente mi sono tenuto largo e ho ipotizzato un viaggio di ritorno in discesa)

  2. Non c’entra nulla ma… Non potete passare a Disqus (se si chiama così) per i commenti? Il sistema di commenti di WordPress è pessimo

  3. Beh..penso che quindi per girare in città può andare bene, ma sicuramente per chi fa il rappresentate non è sicuramente adatta…..

    • Sono convinto che per il primo decennio piano piano verrà adottata la mobilità elettrica da chi ha già vite adatte
      Però col tempo la società umana si adeguerà. E’ un po’ come passare dal diesel magari di grossa cilindrata ad una punto 1.2 a metano. O lo fai per scelta, o la tua vita è già adatta o odi a morte la tua auto ed il metano…. Poi nascono metano un po’ dovunque e alcuni scelgono di adeguarsi anche per motivi economici.
      In breve. Per ora è ancora roba per una vera nicchia (e dal mio punto di vista è roba da benestanti). Ma col tempo pioveranno colonnine e scenderanno certe barriere culturali che io stesso ammetto di avere
      In brevissimo, già. Per ora non è un auto da rappresentanza. Sai il caos per ricaricare in giro per tutta Italia e isole?

      • Mirko, può darsi. Ma in alcuni casi le auto elettriche non si comprano solamente perché non si conoscono. Ci sono persone che hanno rottamato una vecchia auto diesel e hanno acquistato una piccola auto a benzina con la quale non percorrono oltre 20/30 km al giorno, pagandola di più di quanto avrebbero pagato una citycar elettrica.
        L’auto elettrica a oggi non è per tutti, ma è per molti di più di quanti già la acquistano. C’è poca informazione e pochissima propensione all’informazione.

        • Si il suo ragionamento ha perfettamente senso.
          Per questo ritengo che ci vorrà del tempo. Lungi da me scoraggiare questo cambiamento. Solo penso che ci vorrà un cambio di atteggiamento generale (e colonnine come i funghi) perché un pensionato con la Panda passi all elettrico.

          • Cambio di atteggiamento generale sicuramente. Riguardo alle colonnine la mia opinione è che siano decisamente sopravvalutate. Sono ritenute molto importanti da chi non guida elettrico e non così fondamentali da chi invece già guida un’elettrica. Chi guida elettrico, nella maggior parte delle situazioni quotidiane, non utilizza le colonnine. Ci sono persone che non le utilizzano mai. Perché ricaricano l’auto sempre e soltanto a casa. Il pensionato con la Panda rientrerebbe proprio in questa categoria. Chiaramente per farlo deve avere la fortuna di un box o comunque di un ricovero per l’auto con la disponibilità della corrente.

        • Confermo. C’è molta ignoranza sul tema e altrettanta chiusura mentale (visibile in tanti commenti sui social). L’auto elettrica non è necessariamente per tutti allo stato attuale. Ma tanta gente sbaglia clamorosamente acquisto solo perché indottrinata ad uso esclusivamente emozionale dell’auto. Molti parlano delle soste necessarie in autostrada in occasione di un viaggio “elettrico”…e sono gli stessi che normalmente si spulciano gli scaffali degli autogrill e grattano la patina dei gratta e vinci…quello non è tempo sprecato…solo il semplice gesto di attaccare una presa lo è 😉

    • Giovanni, mi scusi, ma secondo lei un’auto che consente di percorrere oltre 1200 km in un giorno, un’auto che consente di salire a 1600 metri di quota in inverno e con il riscaldamento al massimo e scendere, e di ripetere la sequenza di salita e discesa per quattro volte di fila prima di dover ricaricare, un’auto che garantisce anche in inverno oltre 200 km a velocità autostradale o oltre 300 km su strade extraurbane è un’auto che va bene solo in città?
      Un agente di commercio ha sicuramente esigenze di mobilità per le quali a oggi un’auto elettrica va valutata attentamente, e forse in molti casi non è utilizzabile. Ma ci sono molte altre tipologie di utilizzo, che non si riducono necessariamente a chi l’auto la usa solo in città. Mi pare un po’ riduttivo, non crede?

  4. Continuate a sbavare per i prodotti tedeschi; vi auguro
    di rimanere senza lavoro, anzi rimarremo tutti senza
    Lavoro e voi seduti sulle vostre VW…

    • Non la seguo Essetti,
      perché sbavare per i prodotti tedeschi?
      A suo avviso non dovremmo parlare di auto elettriche non prodotte in Italia? Dovremmo quindi occuparci esclusivamente di 500?

  5. Non credo che le auto elettriche avranno lo stesso uso di quelle attuali. Penso invece che il trasporto nei paesi avanzati subirà un cambiamento profondo per una maggiore efficienza. Per esempio, nel trasporto urbano affitto a tempo di piccoli veicoli elettrici con aree di sosta riservate. I centri storici aperti ai soli mezzi pubblici elettrici, bici e monopattini. I viaggi su medie e lunghe distanze svolti da super treni. Prevedo perfino il bando totale dei motori a benzina nelle aree economiche più sviluppate.

    • Interessante. Anzi, molto interessante. Forse poco attinente nello specifico a questo test, ma trovo molto interessante rimettere in discussione la mobilità in generale.
      Io lavoro per l’azienda che gestisce il trasporto pubblico a Bolzano e Merano e ci ritroviamo spesso a domandarci come cambierà nel tempo. Ad esempio negli ultimi anni abbiamo condotto varie sperimentazioni su servizi di mobilità on-demand.
      grazie per il suo contributo.

  6. buonasera Paolo, siccome ho appena ordinato la id3, volevo chiedere una informazione.siccome vado a sciare, ho capito che per migliorare la capacità di rigenerazione la batteria deve essere riscaldata, è possibile fare partire la climatizzazione a vettura ferma, diciamo finchè tolgo gli scarponi?

    • Buona sera Donato,
      al momento è possibile certamente far partire la climatizzazione dell’abitacolo a vettura ferma (sia se l’auto è collegata alla colonnina, utilizzando la corrente di rete e non quella della batteria, sia se l’auto non è in carica, prelevando energia dalla batteria). Ma la pre-climatizzazione dell’abitacolo non riscalda purtroppo la batteria a meno che l’auto non sia effettivamente in quel momento sotto carica.
      Mi spiego meglio. Se lei arriva sul luogo dove va a sciare e collega l’auto in carica, il sistema si occupa di ricaricare le batterie e tenerle calde fino a quando non termina il processo di carica. Se il processo di carica termina, la batteria non viene più riscaldata. In ogni caso le batterie sono piuttosto ben isolate e non perdono temperatura molto velocemente. Servono molte ore perché questo avvenga. Tenga comunque presente che proprio la gestione termica delle batterie di ID.3 è oggetto di continui aggiornamenti da parte della casa e che le prossime versioni software porteranno senza dubbio delle novità.

  7. Buonasera e auguri, mi sto avvicinando al mondo delle auto elettriche in previsione di un cambio auto. Volevo solo sapere quanto è costata in energia questa prova,se non sbaglio, di circa 70 km. Naturalmente ipotizzando i vari costi di ricarica ( io ad esempio, ho fotovoltaico a casa con incentivi statali del 2012). Grazie

    • Buona sera,
      esatto, circa 70 km totali.
      Il consumo totale è stato di 14,6 kWh. Ricaricati a casa costano circa 0,20 Euro a kWh (deve prendere il suo costo dell’energia a kWh in bolletta, al netto dei costi fissi e del canone tv e aumentarlo di circa il 15%, che è la dispersione dovuta alla fase di ricarica), quindi circa 2,92 Euro.
      Ricaricati presso le colonnine pubbliche, bisogna vedere che tipo di circuito utilizza, se ha una tessera flat… Diciamo che il costo può variare da poco meno di 0,20 Euro a kWh (es. flat con Duferco) fino a un massimo di 0,79 Euro a kWh se ricarica ad esempio presso colonnine fast Ionity senza alcun tipo di contratto.
      Se lei ha un impianto fotovoltaico e ricarica a casa mentre l’impianto produce, o se ha la possibilità di un accumulo, immagino che possa utilizzare direttamente l’energia prodotta e non pagarla.

  8. Grazie dell’articolo onesto

    Sono parte degli scettici ma per motivi pratici ed economici e non per arretratezza culturale. Almeno credo. E sto seguendo da mesi questo sito perché mi sembrate coinvolti ma non infoiati e ciechi.

    Per cui ho deciso di ringraziarvi

  9. Buonasera, non entro nel merito della prova ma colgo l”occasione per replicare alla saccente e maleducata risposta avuta dal sig. Mariano in un precedente mio commento in cui usando toni pacati esprimevo un mio personale parere. Visto però che il sig. Mariano non gradisce essere minimamente criticato faccio presente che l’infelice è proprio colui che non accetta il contraddittorio e preferisce avere sempre ragione a prescindere, a conferma vedo infatti come si gongola dei commenti degli yes man. Attendo nuova replica in cui i miei commenti vengono additati come inopportuni ed infelici.da parte mia gli auguro invece una visione più aperta e un approccio più umile con i suoi lettori oltre ad i miei migliori auguri di buone feste.

    • Buona sera Claudia,

      il commento al quale lei fa riferimento è a corredo dell’articolo https://www.vaielettrico.it/serena-rottama-il-diesel-per-lelettrico/

      e i suoi toni non sono per nulla pacati. E lei per di più ci accusa di spacciare uno spot per informazione.
      Ci accusa di prendere in giro i nostri lettori con una storia inventata di sana pianta.

      Nel dettaglio lei scrive:

      “Che tristezza. Un mega spot ad una casa automobilistica mascherato da esperienza di vita vissuta. Capisco i soldi vi servono, comunque personalmente la Mazda in tutte le sue”creazioni”mi indispone con le sue linee al limite anzi ben oltre il limite fa molto tamarro e vengono subito a noia e credo che questo sia il motivo per cui ti vengano buttate dietro e da usate non valgono niente.”

      E io le rispondo:
      “Nessuno spot Claudia. Serena è una persona reale e l’auto in questione è la sua auto. Eviti certe uscite infelici per cortesia.”

      Io accetto volentieri le critiche, se sono oneste e costruttive. L’ho fatto altre volte e continuerò a farlo. Ma se mi si accusa di qualcosa, peraltro di molto grave, che non ho fatto mi sembra più che lecito replicare.
      Non mi gongolo dei commenti di quelli che lei definisce yes men, ma cerco di rispondere a tutti i messaggi, sempre. E se qualcuno mi fa dei complimenti ringrazio. E’ solo questione di educazione.

  10. 2 litri e 4000 metri di dislivello positivo? Non ci credo nemmeno se lo vedo…. E parla uno con una Giulietta 1600 a gasolio…. Con cosa va avanti la sua 500? A buone speranze?

  11. Alessandro, non ci siamo fermati a 1600 metri perché l’auto era scarica, ma perché non potevamo salire oltre. Posso sapere dove è salito in auto a 4000 metri sul livello del mare?
    Sarei interessato anche io a fare dei test con le elettriche.

  12. Sì però se fate il giro dei 4 passi nelle Dolomiti, falzarego, giaù, sella, Pordoi, . Forse non arrivate ai 3 … diciamoci la verità auto così vanno bene per la scampagnata saltuaria e poi città e basta…

    • Buon giorno Giuseppe,
      Cosa intende? Non capisco. Perché non dovremmo arrivare ai 3?
      L’auto può tranquillamente gestire questa percorrenza, che richiede una quantità di energia di gran lunga al di sotto di quella disponibile con una sola carica.
      Si spieghi meglio, forse non ho ben compreso quella che intende.

      • Intendevo dire che è possibile completare il giro di 3 dei passi da me elencati osservando i consumi che avete ottenuto nella vostra prova..

        • Ma intende facendoli uno dopo l’altro? Perché se intende questo, si possono fare tutti più di una volta senza ricaricare.

  13. Buongiorno, molto interessante la prova in salita e discesa perchè uno dei dilemmi nella valutazione della elettrica è, dovendo andare in montagna, quanto lontano posso andare per tornare senza ansie e senza cercare colonnine di ricarica. Parlava di un foglio di calcolo. Dove lo posso trovare?

  14. Mi scusi ma se in salita ha fatto 48,1kw/100 km e in discesa ha fatto – 6,3 km/100km la media è 41,8 kw/100 km non 20 come dice

    • Buon giorno Carlo,
      dimentica di dividere per due 🙂
      La media aritmetica di due o più numeri è la somma dei valori numerici divisa per il numero di valori numerici considerati. Se la media sul percorso in salita è di 48,1 e quella sul percorso in discesa è di – 6,3, la media sul totale del percorso si calcola sommando i due valori e dividendo per due. Se ci pensa è logico. Come potrebbe un percorso di 35 km (quello di ritorno) in cui non solo non consumiamo nulla ma recuperiamo energia abbassare la media dell’andata di soli pochi kWh/100km?

  15. Buonasera Paolo e buon Natale, il primo video l’ho guardato integralmente, il secondo, confesso, l’ho scorso un pò velocemente (se avessi acceso almeno la radio), impressionante il silenzio, considerando anche che monti gli pneumatici invernali. Comunque complimenti in generale per il sito e in particolare per gli spunti, le prove e le informazioni che fornisci, in particolare tu, ho ancora parecchie curiosità, però adesso un pò alla volta mi sto leggendo gli articoli del sito. Una domanda su questo, non capisco quando sali che notifiche arrivano sul cruscotto, una circa poco dopo Castel Madruzzo ed un’altra verso Lagolo. Sto considerando che la prossima macchina possa essere una piccola elettrica, però devo capire bene gli incentivi che ci sono qui, la valutazione per il mio tipo di utilizzo (2-5000 km/anno e questo diciamo che è il parametro più ostico) e il potenziale sfruttamento del fotovoltaico, anche solo con lo scambio sul posto. Saluti Dario. P.S. sono rimasto a bocca aperta quando ho visto da dove sei partito con la e-up e li ho capito che un mesetto fa la prima ID3 che ho visto in giro mi sa che era proprio la tua.

    • Buona sera Dario,
      grazie, buon Natale anche a lei.
      Certo, ma i video in questo caso sono pensati più per una “consultazione dinamica” che per essere guardati dall’inizio alla fine. Qualcuno potrebbe voler capire come varia il consumo nelle varie tratte, quali siano i picchi o quanto si riesca a recuperare in discesa in un determinato momento.
      non saprei riguardo alle notifiche. Probabilmente l’approssimarsi di una curva con riduzione della velocità.
      Riguardo alla sua necessità di mobilità e relativa scelta di una piccola elettrica, le consiglio di fare bene tutte le valutazioni, utilizzando magari il foglio di calcolo che ho proposto qualche tempo fa proprio su vaielettrico.
      Ci aggiorni poi sulle sue valutazioni e la sua scelta!

  16. Buonasera Paolo, sono anch’io un proprietario di ID3 First Edition Life dai primi di novembre.
    Data la tua competenza e precisione ti chiedo se possibile di comparare i miei dati con i tuoi:
    La carica della batteria portata all’80% sul display non supera mai i 270 km di percorrenza prevista e andando in proporzione, al 100% arriva a stento ai 330 km.
    Molto strano per un veicolo che dichiara 420km di autonomia.
    Anche se togliamo 20-30km perché in questo periodo è freddo, non ci si avvicina minimamente.
    Che poi se guido sportivo, ne riesca a fare solo la metà è comprensibile, ma comunque in partenza la capacità dovrebbe attestarsi sui 320 – 340 km all’80%.
    Cosa ne pensi?
    Grazie mille, Maurizio

    • Buona sera Maurizio,
      no, non è strano.
      Innanzitutto le consiglio di non fare particolare caso a quello che in molti chiamano “indovinometro” 🙂 molto più utile guardare alla percentuale di carica.
      Questo perché l’indovinometro calcola i km residui sulla base dei consumi che abbiamo avuto nei km precedenti. Così se abbiamo ad esempio percorso autostrada per un’ora a 140 km/h e a seguire percorreremo strada urbana per 10 km, quando guarderemo all’indovinometro dopo l’autostrada questo ci indicherà un’autonomia molto inferiore a quella che in realtà avremo. Questo perché parte dall’assunto che continueremo ad avere il consumo che abbiamo avuto fino a quel momento.
      ID.3 è dichiarata per 420 km nel ciclo WLTP. Ma alle basse temperature l’autonomia è molto inferiore (ben oltre il 6% in meno che lei si aspetterebbe): in media (ovviamente dipende dalle temperature) possiamo considerare circa un 25% in meno.
      Inoltre, perlomeno con versione software presente alla consegna dell’edizione 1st, la 0570, l’auto procede al riscaldamento della batteria non appena si parte. Questo viene fatto per salvaguardarne le prestazioni e la durata nel tempo. Ed è un buon investimento energetico se ci spostiamo su una tratta media o lunga (l’auto ci fa consumare un po’ di più nei primi km per farci consumare meno in tutto il resto del tragitto). Ovviamente il rovescio della medaglia è che, nel caso di percorsi brevissimi (attorno ai 10 minuti), il nostro consumo sarà gravato dall’energia necessaria a scaldare la batteria oltre all’abitacolo.
      Visto che l’energia necessaria a scaldare l’abitacolo è la stessa, indipendentemente che la preleviamo dalla batteria una volta in viaggio, o dalla wallbox preriscaldando l’abitacolo, sarebbe consigliabile la seconda soluzione. Ci permetterebbe almeno di avere maggiore autonomia in viaggio.
      Per quanto riguarda il preriscaldamento della batteria, sembra che l’ultima release software, la 0783, effettui un preriscaldamento della batteria se l’auto é connessa alla wallbox. Questo garantirebbe di utilizzare meno energia (mantenere la batteria attorno ai 12 gradi consumerebbe meno energia rispetto a quella necessaria per scaldarla da zero in pochi minuti) e avrebbe il vantaggio, anche in questo caso, di aumentare l’autonomia. Ma mi hanno appena installato la 0783 e devo ancora verificare se questo succede o meno.

  17. Bravo Paolo, ero anch’io quel giorno sul monte Bondone, alle Viote. In futuro conto di andarci con la mia ID.3 che sto aspettando mi consegnino, avrà anche la pompa di calore. In attesa che arrivi seguo le tue interessanti “prove”.

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