Il Tesla Model 3 a 44.500 in Italia può sfondare

Il Tesla Model 3 a 44.500 euro, versione Standard Range Plus, è già ordinabile anche in l’Italia cliccando qui. E rischia di spaccare il mercato dell’auto premium. 

La Standard accelera da 0 a 100 in 5,6 secondi

Il prezzo di listino ufficiale è di 48.500 euro, ma da questo importo bisogna detrarre i 4 mila degli incentivi statali (o 6 mila in caso di rottamazione di un’auto fino a Euro 4). Le prestazioni e l’autonomia non sono le stesse dei due modelli già in consegna anche da noi, la Long Range e la Performance (guarda l’articolo), ma siamo comunque su livelli ragguardevoli. I dati ufficiali parlano di un’accelerazione da 0 a 100 in 5,6 secondi, di una velocità massima di 225 km/h e di un’autonomia di 415 km (omologazione WLTP). La trazione è posteriore e non integrale come nelle altre due versioni. E qui bisogna cominciare a fare qualche confronto con la migliore concorrenza, a partire dalle tedesche “premium

Confronti? Prendiamo la BMW Serie 3

Prendiamo per esempio la BMW Serie 3, macchina di grande successo. Le dimensioni sono praticamente le stesse del Model 3: la Tesla è più corta di 2 cm. (469 contro 471), ma ha la stessa altezza (144) ed è appena più larga (185 contro 183). Bazzecole. Ebbene, la versione più economica della Serie 3, la 320i, è a listino a 42.450 euro, ma la sua accelerazione non è paragonabile (7,1 secondi nello 0-100). Per trovare prestazioni del genere bisogna salire di prezzo, a versioni che costano più di 50 mila euro. Si dirà: ma il livello di finitura degli interni non è paragonabile. Ed è vero. Ma è anche vero che il costo di mantenimento del Model 3 è nettamente inferiore. Non solo per il costo dell’energia (in media meno della metà rispetto al carburante). Non solo per il fatto che non si paga il bollo per 5 anni. Ma anche perché la manutenzione è ridotta veramente al minimo. Cosa che non si può dire per benzina e diesel.

Ora si capisce perché le tedesche…

L’Audi e la Mercedes, invece, hanno listini più abbordabili rispettivamente con l’A4 e la Classe C. La prima parte da 36.050 euro, mentre la seconda ha una versione d’attacco a 37.666. La stessa Alfa Romeo, con la Giulia, propone la 2.2 turbodiesel a 39.350.

Il Model 3 a 44.500 euro (versione Standard) è ora ordinabile anche in Italia. Consegne a inizio 2020.

Ma le prestazioni sono ben diverse, soprattutto quando parliamo dell’accelerazione: per trovare uno spunto simile bisogna salire ad allestimenti che costano più di 50 mila euro, tutta un’altra storia. Certo, in un’auto le prestazioni non sono tutto. Ma chi è salito su un Model 3 (o su altri modelli elettrici) sa che si tratta di un’esperienza di guida più divertente e rilassante, anche per la silenziosità e la totale assenza di vibrazioni. Insomma, il Model 3 a 44.500 euro  fa capire perché le marche made in Germany, in particolare il Gruppo Volkswagen-Audi, stanno lanciando un’offensiva elettrica al di là di ogni attesa. La Tesla le sta attaccando sulla clientela che da almeno tre decenni assicura alle aziende tedesche ricavi e profitti giganteschi.

 

Visualizza commenti (13)
  1. Diego Scaravaggi

    Non avete citato il fatto che in Emilia Romagna ci sono 3000 euro aggiuntivi Regionali di sconto

        1. Un sacco di persone hanno redditi ben inferiori e addirittura sono esenti dal pagare la mensa dei bimbi ma riescono ugualmente a avere auto anche ben oltre i 45k….

  2. Ma l’incentivo non è sul prezzo IVA esclusa? in questo caso il prezzo dovrebbe addirittura essere più basso 😉

    P.S.
    Dalle mie parti le auto sono quasi tutte femminili. Suona strano leggere IL Tesla… come nel titolo 🙂

    1. L’incentivo non è calcolato in percentuale, è sempre di 4 mila euro (o di 6 mila con rottamazione). L’unico riferimento è il prezzo finale, 61 mila euro al lordo dell’Iva (o 50 mila al netto). Quanto al maschile-femminile, noi decliniamo Model 3 (Modello 3) al maschile, ma tanti invece lo declinano al femminile. Lascio decidere ai lettori chi ha ragione…

        1. nel link che ho messo al punto 3, Fase 2 Corresponsione dei contributi, è chiarito che ‘Il contributo è corrisposto dal venditore all’acquirente mediante compensazione con il prezzo di acquisto, come risultante dall’atto d’acquisto, prima dell’applicazione delle imposte.’ , quindi il contributo si applica sulla fattura di vendita PRIMA di qualsiasi imposta, l’IVA è una imposta, ho visto che nissan applica i 6000 euro sul prezzo finale, nissan sbaglia

          1. se fosse stato di 6000 non c’era alcun bisogno di specificare prezzi antecedenti l’applicazione delle imposte, bastava dire che l’incentivo si apllica sul prezzo finale della fattura di vendita, d’altronde per un venditore l’iva è trasparente

          2. Non ho dubbi sul fatto che Nissan (o altri concessionari) possano approfittarsi dell’equivoco… in fondo il loro lavoro e conseguente guadagno si appoggia molto sulla “scontistica” e più riescono ad approfittarsi, più guadagnano. Dovremmo controllare chi ha ritirato una Tesla con incentivo quanto ha pagato, visto che credo che Tesla abbia dei prezzi fissi. Quanto gli è stato tolto dall’importo finale grazie all’incentivo?

          3. contrordine, hanno modificato il link che ho messo, ora nel punto 8 delle faq c’è l’esempio pratico, l’incentivo di 6000 euro è sul prezzo finale iva compresa come sosteneva il sito … che il signor Tedeschini abbia poteri di preveggenza ? 🙂

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