Home Auto Il Suv elettrico Opel, “disintossicazione visiva”

Il Suv elettrico Opel, “disintossicazione visiva”

0
Il frontale del GT X Experimental (Fonte: foto ufficiali Opel).
Training Academy Varta

Anche la Opel batte un colpo sull’elettrico. Lo fa presentando il concept di un piccolo Suv (è lungo poco più di 4 metri)  con pacco-batterie da 50 kWh.

Già a febbraio la Casa tedesca (ora di proprietà del gruppo francese PSA Peugeot Citroenaveva annunciato che tra due anni arriverà la nuova Corsa, con motore solo-elettrico. Ora viene svelato questo Suv compatto (è lungo 4 metri e 6 cm, 20 cm in meno della 500X) denominato GT X Experimental, una completa rottura rispetto agli schemi stilistici della Opel. Si tratta di linee chiaramente concepite per l’elettrico, con un cofano motore decisamente più contenuto e interni più grandi e confortevoli aspetto ai Suv compatti con propulsori tradizionali. Il capo della stile, Mark Adams, curiosamente parla di “visual detox”, disintossicazione visiva, lasciando intendere che finalmente si esce dagli schemi di Suv praticamente tutti uguali. È il bello estetico dell’elettrico, che finalmente induce i boss delle Case a lasciare briglia sciolte ai loro designer, di solito legati a schemi molto rigidi. Soprattutto nelle aziende tedesche. Nel comunicato stampa che accompagna la presentazione del GT X si fa riferimento anche alla guida autonoma: sarà di livello 3 (il massimo è 5), quindi piuttosto già piuttosto sofisticata. E la ricarica potrà avvenire anche a induzione, senza presa. La nota della Opel non fa riferimento a date per l’arrivo sul mercato del GT X, ma è presumibile che si parli del 2020. Altro aspetto curioso del comunicato Opel è il riferimento a una “New Germanness”, ovvero a una nuova germanità (scusate il neologismo). È un modo per rivendicare il fatto che non sarà la nuova proprietà francese a strappare le radici della Casa di Russelsheim, rimaste discretamente salde in patria anche durante i decenni in cui l’azionista unico è stata la General Motors. 

Guarda l’intervista al designer Mark Adams sul settimanale inglese AUTOCAR 

Apri commenti

Rispondi