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Guerra alle rinnovabili in Sardegna: c’è in ballo il ritorno di Galsi?

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Un'altra mappa del 2011 sul progetto di trasporto di Gas in Italia dall'Algeria

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Resuscitato il Galsi: Gasdotto Algeria Sardegna Italia? Sembra fantapolitica visto che l’opera pensata nei primi anni 2000 (qui il progetto) doveva entrare in funzione nel 2011. Una pratica archiviata. Eppure la firma, nei giorni scorsi a Milano, di un accordo tra Eni e i due colossi algerini del gas Sonatrak e Sonelgaz crea preoccupazioni e interrogazioni politiche nell’isola tormentata dal dibattito, inquinato dalle fake news, sull’energia del futuro.

Il progetto di interconnessione tra Algeria e Italia passando per la Sardegna

La notizia di accordi energetici fra Italia e Algeria è presente anche nei media algerini come il quotidiano El Watan. Scrive però di un “protocollo, che fa seguito agli accordi strategici firmati ad Algeri il 23 gennaio 2023, mira a realizzare studi di fattibilità per un progetto di collegamento elettrico tra le reti algerine ed italiane, tramite un cavo sottomarino, che permetterà di fornire elettricità al mercato italiano ed europeo“.

Alcune fonti parlano di “elettricità decarbonizzata da fonti rinnovabili” e altre di gasdotto che attraverserà la Sardegna. Un copione letto più volte in oltre 20 anni che ha diviso la politica isolana.

Il senatore Silvio Lai chiede spiegazioni al Governo

La reazione della politica sarda: l’interrogazione di Lai, la presa di posizione di Mandas

Silvio Lai, senatore  sardo del Pd, ha preparato una interrogazione sulla notizia. L’annuncio sul suo profilo Facebook dove ricorda la “notizia bomba che Eni sottoscriveva con i due colossi pubblici nazionali algerini degli idrocarburi Sonatrach e Sonelgaz un accordo per la costruzione di un nuovo gasdotto diretto con l’Europa e che passerebbe via Sardegna“.

Il senatore incalza il governo: “Penso che sia doveroso chiedere alla presidente del Consiglio dei ministri Giorgia Meloni, e lo farò con una interrogazione urgente, se il governo italiano era al corrente di questo accordo firmato da Eni, e in quel caso se ne ha informato la Regione Sardegna“.

Il senatore conferma che tra Roma e Cagliari si parla di gas:
Così mentre la Sardegna discute di gassificatori, reti di metano e dorsali con il Governo, qualcuno rende inutile questa discussione“.

Mandas (5Stelle): “La notizia dopo mesi di demonizzazione delle rinnovabili”

Reagisce anche il movimento 5 Stelle con Gianluca Mandas, consigliere regionale e capogruppo del movimento, con cui abbiamo parlato di Galsi e non solo.

«Denuncio il ritorno di Galsi – ci dice il consigliere -. Lo stanno rilanciando ovviamente ora, dopo mesi di demonizzazione delle fonti rinnovabili e l’inquinamento dell’opinione pubblica con false notizie e scenari catastrofici. Altro che tutela del paesaggio e dei beni paesaggistici della Sardegna. Sono ben altri gli interessi in gioco in questa partita».

il capogruppo 5 Stelle nel consiglio regionale sardo Gianluca Mandas

Come mai, consigliere, tanto odio sulle rinnovabili e quasi indifferenza verso il gas?

«I tubi del gas non si vedono, al contrario la campagna prende subito forma contro una infrastruttura impattante visivamente. Siamo indietro di 40 anni dobbiamo guardare oltre».

Il metano?

«In questo caso è l’appuntamento che arriva 40 anni dopo.  Abbiamo perso il treno del metano, non ha più senso rivendicare questa perdita; bisogna guardare oltre con un piano energetico nuovo e incentrato sulle fonte rinnovabili e sull’idrogeno con forte attenzione alla transizione sociale».

La criticità politica delle rinnovabili

Bene le rinnovabili, ma quanto soffia forte questo vento contrario?

«La Sardegna può diventare un modello sostenibile energetico per l’Europa. Purtroppo tanti procacciatori d’affari hanno opzionato tante aree in Sardegna, ma attenzione tutte queste richieste sono il primo gradino di un processo autorizzativo che dura tre anni. Non sono impianti che domani verranno realizzati».

Uno dei tanti fotomontaggi usati dai comitati

Come state lavorando oltre l’individuazione delle aree idonee?

«Sul piano paesaggistico, abbiamo la delega primaria sulla materia urbanistica attraverso la norma urbanista tutelare i nostri paesaggi».

Si parla di over produzione energetica, ma l’isola ha il peggior mix energetico d’Italia ed è ancora attiva la centrale a carbone. Senza dimenticare la necessaria decarbonizzazione delle attività…

«Abbiamo bisogno di energia. Pensiamo anche all’adattamento alla siccità dove una delle risposte sono i desalinizzatori che per funzionare hanno necessità di energi.

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9 COMMENTI

  1. Peraltro ho appena letto un articolo dove si spiega che il gasdotto non avrebbe senso economico (a meno di forti incentivi statali), mentre le FER più accumulo permetterebbero alla Sardegna di saltare a pie pari la metanizzazione e andare a garantire a cittadini e imprese prezzi dell’elettricità accettabili.

    • A parte la folle idea di spendere enormi capitali proprio nel momento in cui tanti paesi concorrenti realizzano impianti per energia pulita a costi bassissimi (mandandoci così subito “fuori mercato” e pure suscettibili di sanzioni pere emissioni)… bisogna considerare anche che molte forniture sono legate a paesi poco affidabili per governi dittatoriali e con grandi spinte destabilizzanti anche da parte di Russia (che in Africa “gioca” in diversi paesi ruoli molto influenti) e che oltre tutto andranno incontro a quotazioni sempre più elevate via via che cala la domanda e non rende più conveniente la filiera idrocarburi.

      E poi .. dobbiamo aspettare ancora poco tempo per avere i primi, precisissimi dati di MethaneSat da poco tempo in orbita terrestre a monitorare puntualmente le emissioni in atmosfera del pericoloso gas clima-alterante (fino a 80 volte la CO²) che sicuramente indicherà quanto ci siamo già inguaiati con le attuali emissioni e flaring dalla attuale filiera di estrazione trasporto e stoccaggio di gas… (che tra l’altro si Somma alle enormi perdite “naturali” dovute a scioglimento ghiacci polari e siberiani).

  2. Eppure il problema è l’arrivo del tyrrhenian link, 6 persone fanno un Sit-In e diventa un caso mediatico. Basta dargli 50€ a testa e di persone ne raccogli 600, è tutta una montatura ed adesso comincia ad uscire il vero motivo…

    • Mah, non credo che i sardi siano così incoscienti da rovinare la propria terra e compromettere il loro futuro per soli 50€ a testa, spero proprio di no.
      Se fosse veramente vero per soli 30.000€ avrebbero bloccato investimenti e benefici per milioni di € senza contare il vantaggio in termini ambientali e di salute che solo le FER riescono a garantire.

  3. Speriamo che i più giovani si informino e riescano a spiegare le nuove tecnologie a genitori e nonni… sfatando mistificazioni e svelando gli enormi interessi di parte che sono fortemente in contrasto con le reali necessità di un’isola meravigliosa ma fragile.

    Centinaia di km di scavi per attraversare l’isola, con un’ ampia “fascia di rispetto” da disboscare, rischio di intercettare falde acquifere ed inquinarle…
    Per poi comunque importare idrocarburi clima-alteranti e sovraprezzo rispetto a chi usa energie pulite rinnovabili…significa favorire i soliti gruppi di potentia dispetto di una possibilità di rendersi finalmente autonomi e competitivi pur non compromettendo il territorio e le produzioni tipiche di cui tanto sono giustamente orgogliosi.

    È un momento cruciale… speriamo che i sardi non perdano questa storica opportunità…

  4. E poi il problema erano quattro pale eoliche e qualche Kmq di pannelli FV.

    La democrazia è responsabilità, tenessero gli occhi aperti i sardi, questa è l’occaione di rendere sostenibile il territorio.
    Passata la festa lodato il santo. E tubo di gas sotto i piedi.

  5. «I tubi del gas non si vedono, al contrario la campagna prende subito forma contro una infrastruttura impattante visivamente. Siamo indietro di 40 anni dobbiamo guardare oltre».

    Ma stiamo scherzando???

    Cioè non è solo eolico che viene combattuto anche nella tipologia offshore ma anche il tyrrhenian link, che come il metanodotto verrà sotterrato e non si vede.

    Ci sono interessi sul gas perché qualche over boomer sta ancora investendo in fonti energetiche superate, inquinanti e obsolete.

  6. Ma perché ,al posto di gonfiare questo odio verso le rinnovabili ,non si apre una discussione su richiesta di energia a prezzo speciale per fare funzionare la Sardegna ?
    O si preferisce mantenere la raffineria Sarroch di Cagliari , la ex Alcoa alluminio in fase di chiusura a causa dell energia?

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