Home Auto Il progetto Microlino in un vortice di carte bollate. Peccato!

Il progetto Microlino in un vortice di carte bollate. Peccato!

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Karolino
Il Karolino in ricarica: trovate le differenze con il Microlino...

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Il progetto Microlino rischia di affogare in un mare di carte bollate. In tribunale, a Monaco, il primo round è stato vinto dall’ideatore della macchinetta elettrica, Wim Ouboter.

Bloccato il “quasi-clone” Karolino

Riassunto delle puntate precedenti. Ouboter, che è anche il creatore dei monopattini elettrici Micro, inizialmente si era accordato con un’azienda di Imola, la Tazzari, per produrre la macchinetta ispirata alla mitica Isetta. Ma nel dicembre scorso l’imprenditore romagnolo ha passato la mano, vendendo la sua quota a un costruttore tedesco, Artega (qui l’articolo).

Wim Ouboter
Wim Ouboter con un modellino del Microlino, quando tutto sembrava procedere…

Il fatto è che fin dall’inizio i rapporti tra lo svizzero Ouboter e il boss dell’Artega, Klaus Dieter Frers, si sono rivelati pessimi. Al punto che quest’ultimo, viste le difficoltà che il partner opponeva a validare il modello per la produzione, aveva deciso di partire con un quasi-clone chiamato…Karolino.Da favola a farsa“, titolammo in un altro articolo a maggio.

Frers
Klaus Dieter Frers di Artega

Ma Ouboter si è rivolto ai giudici bavaresi per bloccare anche questo secondo progetto, già pronto a partire con una campagna pubblicitaria e la presentazione all’imminente Salone dell’auto di Francoforte. E il Tribunale gli ha dato ragione, assestando un brutto colpo ai sempre più incattiviti manager dell’Artega. 

C’erano 15 mila pre-ordini: e ora?

È molto probabile che Artega impugni la decisione e che la guerra a colpi di carta bollata continui. In mezzo, tra i due contendenti, ci sono i 15 mila potenziali clienti che avevano prenotato il Microlino e che ora non sanno più se la macchinetta si farà davvero. Anche perché i litiganti non sembrano intenzionati a mediare. “Abbiamo vinto su tutta la linea, il che significa non potranno esporre il Karolino a Francoforte, né pubblicizzarlo sul loro sito”, ha scandito Merlin Ouboter, uno dei figli di Wim. Secondo cui non è vero che il Karolino è diverso dall’originale in 150 punti, come rivendicato da Artega. Ma ne è praticamente un clone.

Microlino
Il Microlino originale, nella prima versione ancora targata Micro

Frers aveva già rilasciato una breve, polemica dichiarazione a metà agosto, prima della sentenza: “In Germania non siamo soliti influenzare un giudizio in corso con comunicati-stampa. Per questo motivo non abbiamo rilasciato dichiarazioni. In pochi giorni la verità uscirà fuori e vedrete la dura realtà dei fatti, non la nostra semplice versione“. Purtroppo per lui, i giudici sono stati di parere opposto. E un secondo commento è stato poi postato il 26 agosto sul sito del costruttore, che ha sede in Westfalia, a Delbrück. Già il 10 settembre, nella pre-apertura riservata ai media del Salone di Francoforte, vedremo se Artega sarà riuscita ad ottenere un contro-provvedimento di urgenza per esporre il controverso Karolino. Comunque finisca, una brutta storia: era così suggestivo il progetto Microlino…

 

 

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4 COMMENTI

    • Tazzari ha sviluppato tutto il progetto, l’ingegnerizzazione e ha omologato il Microlino, un’impresa da far tremare i polsi, rinunciando poi a produrlo.

      Questa abdicazione li relega al ruolo di sviluppatori per startup, progetti e linee produttive altrui e in altri paesi.

      Tazzari impiega il suo know how e rende possibile realizzare le idee, ma alla fine saranno gli altri a guadagnare.

      Il Microlino conseguirà un successo enorme in Europa e il clamore di questi disaccordi tra partner commerciali rappresentano una inestimabile fonte di pubblicità gratuita che porterà al risultato di rendere ancora più desiderabile l’irresistibile Microlino.

      A 12.000 euro andrà a ruba in tutte le città europee, altro che Fiat 500Elettra a 30.000 euro.

      Il Microlino è oltre le minicar e le citycar.

      Ormai è diventato unico e senza rivali.

      È il Microlino e basta.

      E noi siamo qui ad aspettare per poterne finalmente acquistare uno.

      • Non sarei così ottimista, Alberto. Se continuano a litigare, il progetto rischia di invecchiare prima di riuscire a produrre la prima macchinetta. E a me dispiace: sono da sempre un fan delle citycar e delle microcar, perché le città hanno anche un problema di congestione, oltre che di inquinamento. Purtroppo invece siamo costretti a presentare quasi solo auto elettriche di 4-5 metri.

        • Le buone idee non invecchiano mai.

          Il Microlino è il figlio tardivo, ma elettrico, dell’Isetta dell’ing. Ermenegildo Preti e dell’amico Pierluigi Raggi.

          Oggi come allora, la gente vuole spostarsi nelle città con un mezzo economico, facile da usare, da parcheggiare e a buon mercato, più di un’automobile utilitaria.

          Il Microlino lo si parcheggia trasversalmente ai marciapiedi e si sbarca protetti e con facilità.

          È vero, oggi abbiamo proposte di rango come la Renault Twizy, che sembra irresistibile (l’ha utilizzata come vettura sostitutiva una mia collega che quasi piangeva, dovendola restituire) e presto arriverà il Seat Minimó, ma il figlio dell’Isetta ha contenuti troppo funzionali e friendly, è simpatico e accattivante.

          Sarà stato ridisegnato dai nostri cugini confederati, ma l’aura è tipicamente italiana. Mi dispiace che non venga prodotto a Imola da Tazzari, ma le buone idee diventano internazionali e vengono prodotte ovunque.

          Per quanto riguarda i dissidi per ragioni economiche, non sia mai detta l’ultima parola. Il caso Tesla Walmart insegna: “Insieme vogliamo perseguire l’obiettivo comune di un futuro sostenibile, in sicurezza e nella massima efficienza.”

          Sembrava la causa del secolo tra i due colossi americani Tesla e Walmart, dopo che quest’ultima nei giorni scorsi aveva citato in giudizio la casa automobilistica a causa degli incendi dei pannelli fotovoltaici montati sui tetti degli store della catena statunitense, e ora in una nota congiunta, hanno annunciato il desiderio di continuare insieme la strada verso un futuro sostenibile.

          Sono convinto che presto arriveranno anche i camion elettrici di Tesla a sostituire quelli ibridi di Walmart.

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