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Il mio primo viaggio in elettrico: mi aiutate?

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Il mio primo viaggio in elettrico. Ci scrive un lettore da Varese, Matteo. Guida, da poco una Volkswagen ID.3 Pro S e deve programmare la prima  trasferta lontano da casa. Chiede: come trovo le ricariche lungo il percorso? Vaielettrico risponde. Ricordiamo che i vostri quesiti possono essere inviati a info@vaielettrico.it .

Il mio primo viaggio in elettricoIl mio primo viaggio in elettrico, da Varese al Trentino: e se le colonnine sono occupate?

“Da circa un mese sono un soddisfattissimo possessore di una ID.3 Pro S con batteria da 77 kWh. Vi scrivo per chiedervi un consiglio in previsione di un viaggio che vorrei affrontare. Abito in provincia di Varese e ho una casa in Trentino, più precisamente a Ronzone in Val di Non. Il mio prossimo viaggio verso la montagna sarà sicuramente in elettrico e avrei bisogno di qualche consiglio su come affrontarlo. Mi sto documentando sulle colonnine elettriche presenti lungo il tragitto, ma senza uscire dall’autostrada la disponibilità è molto limitata. Ho trovato una stazione FAST a Peschiera del Garda, ma la mia preoccupazione è che al momento del viaggio tutte le colonnine possano essere occupate. Grazie mille!“. Matteo.

Il mio primo viaggio in elettricoIl mio primo viaggio in elettrico/ Se parti con l’auto carica al 100%, no problem

Risponde Paolo Mariano. È vero che sulle autostrade al momento non c’è ancora una grande quantità di colonnine. Anche se in realtà l’A22 è una bella eccezione alla regola e in generale la situazione sta finalmente cambiando. Ma è altrettanto vero che un viaggio come quello che ci descrivi, dalla provincia di Varese fino a Ronzone, in Val di Non, si completa con la tua auto in questa stagione senza necessità di ricariche intermedie. Si tratta di un percorso di circa 320 km. Non riuscire a completarlo con una singola carica vorrebbe dire avere una media sul percorso superiore a 24 kWh/100km (77 / 3,2 = 24,06). Il che rappresenta un consumo medio davvero difficile da raggiungere. Per tanto la mia prima risposta è che, partendo carico al 100% da casa, raggiungi in tutta serenità la destinazione senza necessità di ricariche in itinere.

il mio piano viaggio in elettricoPer stare più tranquilli c’è un angelo custode…

Ma se non sei completamente convinto e desideri maggior supporto durante il viaggio, il  consiglio di dotarsi dell‘angelo custode della guida in elettrico: PowerCruiseControl. Si tratta di un dispositivo da collegare alla porta OBD dell’auto e in collegamento bluetooth con il tuo smartphone. Una volta installata l’app apposita (disponibile sia con IOS che con Android), impostata la destinazione e scelta la strategia di guida, il sistema fornisce le indicazioni utili a completare il percorso con l’energia a disposizione. Eventualmente facendo ridurre la velocità qualora questo fosse necessario, o consigliando una sosta per la ricarica se indispensabile. PowerCruiseControl è inoltre in grado di tenere conto dello stato di occupazione delle colonnine, cancellando qualsiasi ansia da stallo occupato. Qui un articolo (non proprio recente) in cui ce ne siamo occupati. Ma a breve effettuerò dei test su strada e li documenterò qui su Vaielettrico.

Il mio primo viaggio in elettrico
La ricarica in A 22 nell’area di servizio Paganella Est.

Evita fermate inutili, ma se proprio devi…

 

Se invece preferisci arrangiarti, sappi che la stazione ultra FAST di Peschiera del Garda dispone di quattro stalli ultra FAST. È appena fuori dall’uscita del casello e ci arriverai con circa oltre il 50% di batteria residua. Statisticamente improbabile trovare tutti e quattro gli stalli occupati. E se anche fosse, molto improbabile che tutti restino occupati per più di qualche minuto. Ma personalmente non vedo motivo di fermarsi a ricaricare lì. Proseguirei fino almeno a raggiungere la stazione di ricarica nell’area di servizio autostradale Paganella Est, dove arriverai con circa il 25% di batteria. Qui sono presenti due stalli per la ricarica FAST da 50 kW. La ricarica è gratuita (è offerta dalla società autostrade) e nel frattempo, visto che avrai già guidato per circa due ore e mezza per arrivare lì, potrai approfittarne per una pausa. Come detto, questa ricarica non è indispensabile e ha solo la funzione di tranquillizzarti nel primo “lungo” viaggio in elettrico.

Occupa la colonnina solo per il tempo necessario

Se effettuerai una ricarica qui, non vedrai l’indicatore scendere al di sotto della soglia del 20%. Ma soprattutto potrai arrivare a destinazione con ancora l’autonomia necessaria per eventuali altri spostamenti in loco appena arrivato. E questa potrà essere una valida motivazione anche una volta che avrai preso confidenza con il mezzo. In mezz’ora di sosta potrai ricaricare circa 25 kWh, riportare la batteria al 60% circa e giungere a destinazione con poco meno di metà batteria. Personalmente però, se proprio non è indispensabile, sconsiglio sempre di caricare presso le FAST più di quanto è necessario per arrivare a destinazione. Questo perché si tratta di infrastrutture più care e al momento preziose per chi si sposta in elettrico su grandi distanze. E credo sia quindi importante un certo senso civico nell’utilizzo, limitando l’occupazione alla reale e improcrastinabile necessità. Ma se a destinazione pensi di avere subito bisogno dell’auto, ricarica pure anche oltre. Magari evitando di superare l’80%.

il mio primo viaggio in elettricoIl mio primo viaggio in elettrico / E una volta a giunto a destinazione…

Non ci dice, nella sua mail, se a destinazione avrà la possibilità di ricaricare l’auto presso la sua abitazione. Se è così, il mio consiglio è di dotarsi di un sistema di ricarica mobile (che potrà portare poi sempre con se) come il Juice Booster II (di Juice Technology) o come il PC03 di Metron Technology. Garantendosi in questo modo tutta la sicurezza possibile in fase di ricarica. Molti impianti, specie se datati, non sono progettati per reggere grandi assorbimenti per molte ore di seguito. Il prodotto di Juice Technology è in grado di autoregolarsi sulla base della potenza disponibile, abbassandola o addirittura interrompendo la carica in caso di un surriscaldamento. Entrambi i prodotti, a differenza dei caricabatteria di emergenza forniti con l’auto, sono progettati per un utilizzo intensivo. Qualora invece non avesse la possibilità di ricaricare presso la sua abitazione, il mio consiglio è di farlo presso la colonnina Enel X di Fondo, a pochi km di distanza. Ricaricherà alla potenza di 11 kW.

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16 COMMENTI

  1. Grazie mille Paolo e grazie a tutti per i preziosi commenti e consigli! Scusate ma mi ero perso la pubblicazione dell’articolo 🙂 Sicuramente prima dell’estate mi doterò di un PCC per imparare a conoscere meglio la vettura.
    Vicino a casa in Trentino ci sono poche opzioni (una quella alla Conad di Fondo citata da Paolo + altre due a pochi Km, tutte a 11Kwh). Per il rientro dovrò organizzarmi lasciando l’auto una mezza giornata in carica in una delle colonnine sopracitate. Proprio per la disponibilità limitata in loco probabilmente opterò per un “rabbocco” a Paganella Est, ma sapendo che non sarà una sosta obbligata, anche se non troverò posto tirerò dritto sereno fino a Ronzone. Grazie mille!

  2. Ragazzi complimenti per i consigli di tutta la community. Siete veramente in gamba e di aiuto. L’elettrico è il futuro e credo sia già un pezzetto di presente visti i prezzi di gas e benzina….Servono più infrastrutture e capillarità nelle stesse su tutta la penisola italiana. Qui in Abruzzo siamo ancora a macchia di leopardo….

  3. Concordo con il suggerimento diel sig. Paolo Paoli anche perché a purtroppo uno dei due onnettori ccs della stazione Paganella est è rotto (situazione di giovedi 24 marzo).

    • Vorrei ricordare che si tratta di una sosta non indispensabile. Il nostro lettore potrà arrivare a destinazione anche senza ricariche intermedie.

      • Scusa Paolo, ma che “senso” hanno le colonnine di Rovereto Sud (esterne all’autostrada) con la presenza, a poca distanza, di colonnine nelle due aree di Nogaredo tra i due caselli di Rovereto? Solo “generosità” di A22?

        • Le colonnine di Nogaredo sono arrivate solo l’anno scorso. Quelle presso il parcheggio di Rovereto Sud c’erano già.
          male non fanno. Solo, visto che A22 le ha pensate per favorire l’utilizzo dell’autostrada da parte delle auto elettriche, sarebbe auspicabile che ne venisse in qualche modo riservato l’utilizzo agli utenti dell’A22.
          Trovandosi invece in un parcheggio esterno all’autostrada e accessibile da chiunque, vengono utilizzate dai locali che vi si recano apposta a ricaricare l’auto. E A22 non fa nulla per bloccare il fenomeno.

  4. Io mi fermerei a Paganella Est per un rabbocco per 3 ragioni. Primo una sosta caffè in certi orari può salvarti la vita da colpi di sonno, secondo eviti di arrivare con batteria sotto al 20% e terzo è gratuita.

  5. Vi rendete conto che per “viaggiare tranquilli” si consiglia di installare un prodotto esterno?
    Il navigatore della macchina (decine di migliaia di euro) non è in grado di fare quello che fa un’APP da smartphone?
    Accettabile (ma anche no) in una Spring o una Twingo o una Zoe di 8 anni fa, da Volkswagen e una macchina dello scorso anno mi aspetterei di più.
    Si alimentano i luoghi comuni sulle elettriche, così, sulla necessità di pianificare per non avere ansia, anche se non è quasi mai vero.
    Delusione.

    • Per viaggiare tranquillo con una termica utilizzo Google Maps, che guarda caso non è il navigatore installato sull’auto che utilizzo, questo perché nonostante noleggi più di 20 veicoli all’anno non ho ancora trovato un navigatore migliore di quello menzionato, quindi che c’è di strano se si debba utilizzare un’APP esterna per poter stare tranquilli? Ovvio che sono disposto a ricredermi se qualcuno me ne consiglierà uno ancore più performante.

    • Cristiano, sono d’accordo con lei sul fatto che i costruttori dovrebbero investire di più sul software e sull’interfaccia uomo macchina. Ma in questo caso il consiglio che ho dato si motiva con la volontà di dare maggior confidenza a chi si avvicina per le prime volte all’elettrico. PCC non è indispensabile per spostarsi in elettrico.

    • Perché tu usi il navigatore che magari è di uno o più anni fa, con tutte la variazioni che fanno alla viabilità ti trovi a viaggiare contromano, quindi come usi app per una qualsiasi cosa, non vedo perché non si possa usare per stare tranquilli, io la uso raramente e non ho neanche il navigatore, anzi non ho niente, visto che ho preso la base, uso app PCC soprattutto se sono in giro e decidiamo di fare un tragitto extra come mi è successo sabato, che siamo andati ad Asiago, ho dato un occhiata ci stavo non ho fatto il percorso consigliato sono arrivato con il 30% , la moglie preoccupata per come facciamo a ritornare a casa, gli ho risposto di non preoccuparsi, al rientro al arrivo a Bassano del Grappa avevo 45% di carica 💪 , siamo andati a trovare i suoi e abbiamo fatto un altro po’ di km alla fine la sera siamo arrivati a casa con il 15% senza preoccupazioni e stress, ed è bastato usare un app come dici tu esterna per due minuti.

  6. Anche per me ce la può tranquillamente fare se parte con il 100% di ricarica. Riguardo le eventuali fermate, consiglio un passaggio veloce all’Area di servizio di Nogaredo Est, subito dopo Rovereto Sud, per vedere se una delle due colonnine è libera, può fermarsi qui a caricare, altrimenti può proseguire per Paganella Est che è l’ultima possibilità prima dell’uscita scelta per la Val di Non. Questo solo per avere una possibilità in più di non trovare fila di attesa ;). Ed in ogni caso, come suggerito da Paolo, con PCC a bordo si viaggia senza ansie.

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