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Il primo viaggio in Mini elettrica di Marco: bello, ma che stress

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La Mini Cooper SE del nostro lettore: ha un'autonomia massima compresa tra 235 e 270 km.

Il primo viaggio in Mini elettrica di Marco, un altro lettore che ha accettato di condividere l’approccio (complicato) con una EV. Il suo racconto segue quello Marco , con la Peugeot e-208. Di Ivan con la Nissan Leaf usata. Di Daniele  con la Kia e-Niro. Di Antonio, con la 500. Di un altro Antonio, con la Renault Twingo, Luigi, con la Tesla Model Y, Franco con la VW ID.3. Chi vuole condividere le sue impressioni sul passaggio all’elettrico può scriverci a info@vaielettrico.it.

                                      di Marco Fontana

Vorrei condividere la mia prima esperienza di viaggio a “lungo raggio” sulla mia Mini Cooper SE per un raduno ufficiale del club MCCI (Mini Club Centro Italia). Ancor prima di partire, al momento dell’iscrizione, la mia partecipazione ha destato dubbi e perplessità sia in famiglia che tra i membri del mio club (Enjoy Your Mini). Le perplessità com’è facile intuire, riguardavano principalmente la scarsa autonomia della macchina. Ma anche la convinzione che la mobilità in elettrico oggi richieda troppe rinunce a comodità.

il primo viaggio in MiniIl primo viaggio in Mini: tutto l’ansia da inesperienza

Il percorso prevedeva la partenza da Viterbo, l’arrivo a Rasiglia, il pranzo nei pressi di Trevi ed infine la visita a Spoleto. Già in passato avevo partecipato a raduni in altre parti d’Italia e sapevo benissimo l’emozione, la gioia, il clima amichevole che si respira. Non potevo mancare. Anche se ora, con una Mini Elettrica usata presa da due settimane, l’inesperienza e la poca conoscenza del mezzo, la paura di tornare a casa su un carro attrezzi era tangibile… Armato di santa pazienza, inizio qualche giorno prima a scaricare app specifiche per la navigazione in elettrico, app dei diversi gestori di ricarica. Per poi programmare i percorsi, le tappe di ricarica, i piani A, B e C per andare a Viterbo, poi a Rasiglia e finalmente a casa (Priverno). Cercando di avere ampio margine di sicurezza con qualche tappa in più del previsto; beh, non lo nego, è stato un po’ stressante…“.

il primo viaggio in Mini
ANSIA DA INESPERIENZA / L’occhio sempre al display per vedere quanti km restano…

Il primo viaggio in Mini: primo rabbocco dopo…50 km

Finalmente inizia l’avventura, partenza la mattina presto in compagnia di mio figlio, entusiasta anche lui di partecipare all’evento. Fatto il pieno a casa, il navigatore della macchina, ma anche altre app, suggeriscono un breve rabbocco “fast” ad Anagni dopo appena 50km. Per poi puntare all’autogrill Flaminia Est per altri 95km circa. Solo una delle app, PCC (Power Cruise Control) ha piani diversi, per lei la sosta di Anagni non è necessaria. Comunque, alla fine, per non avere ansie ho fatto anche quella. Il viaggio di andata in autostrada è stato abbastanza lineare, la Mini nella versione XL ha tutti i confort e optional possibili. Poi come ogni auto elettrica, l’assenza di vibrazioni e la silenziosità di marcia ti fanno veramente rilassare, forse anche troppo…Arrivati all’autogrill Flaminia Est e messo in carica la macchina, approfittiamo della sosta anche per fare colazione e sbrigare qualche bisogno.

Cala l’ansia, cresce il divertimento, come un go-kart

il primo viaggio in Mini
L’unica elettrica tra tante Mini al raduno in Umbria a cui ha partecipato il lettore.

Tra file alla cassa e alla toilette, per poco finiva prima di ricaricare la macchina che noi di fare colazione! Finalmente giunti a Viterbo, ecco il primo imprevisto ed il primo errore di valutazione. La colonnina fast DC suggerita e per poter rabboccare la carica al 100%, è fuori servizio, solo l’altra più lenta in AC libera e disponibile. Decido di utilizzare quest’ultima. Purtroppo, il tempo a disposizione non era molto. Per poter completare la carica, decido di spostarmi su un’altra colonnina fast nei dintorni. E una volta trovata, in circa 10 minuti eccomi pronto per arrivare alla concessionaria di ritrovo e punto di partenza del tour. Il viaggio verso Rasiglia è stato meglio di quello che pensavo. Il percorso, 120 km circa tra salite e discese, ha permesso di autoricaricare la macchina in diversi punti: percorrevo km ma la carica della batteria era sempre stabile. Ma soprattutto mi sono divertito da matti: la Mini Cooper SE ha veramente tirato fuori tutto il suo go-kart feeling!“.

“Arrivo al raduno Mini: la mia è l’unica elettrica”

Il primo viaggio in Mini
TUTTI A TAVOLA / Elettrica o no, si finisce a festeggiare a pranzo, come in ogni raduno che si rispetti.

Arrivati a Rasiglia, ho più carica di quello che pensavo, tanto da poter arrivare al ristorante in piena tranquillità. Tra tutti i partecipanti sono l’unico con una macchina elettrica, circondato da rombanti motori di ogni genere e tempo. Il silenzio della mia Mini  quasi anacronistico, una Mini “muta”. Ma non per questo meno prestante delle altre, tanto da suscitare qualche perplessità tra chi pensava fin dall’inizio che sarei presto svanito da qualche parte in cerca di ricarica. Arrivati al ristorante, il pranzo è stato altrettanto piacevole. Rincontrare vecchi amici, dopo tanto tempo, è come riassaporare quella normalità che sembrava persa. Molta la curiosità degli altri partecipanti, con le classiche domande su autonomia e consumi, hanno animato il confronto“.

“Accessibilità delle colonnine segnalata male, un problema”

Ecco che tra una pietanza e l’altra, tra brindisi e premiazioni, anche il tempo a mia disposizione giunge al termine. È ora di affrontare il viaggio di ritorno, anche se il bello (o meglio il brutto) deve ancora venire…Altri imprevisti ed altri errori di valutazione dovuti ad inesperienza, hanno fatto sì che il tempo di ritorno a casa sia stato maggiore di quello  preventivato nei piani di viaggio. Sapevo fin dal principio che nelle vicinanze del ristorante non erano presenti colonnine fast in DC e quindi avrei dovuto ricaricare lentamente in AC. Ma non è stato questo il problema. Quel che mi ha fatto perdere tempo è stato la non corretta segnalazione sull’accessibilità di alcune colonnine, con la mancanza temporanea di rete al cellulare. Ed il percorso aggiuntivo fatto in più per trovare alternative, cose che, sommate alla ricarica più lenta, hanno fatto sì che il tempo di ritorno...aumentasse di 2 ore “.

STRUMENTAZIONE DI BORDO / App sul display, app sul telefonino…

“Con le app puoi prevedere molto, ma non tutto…”

Viaggiare oggi in elettrico per lunghe tratte e con autonomia limitata, non è impossibile ma nemmeno troppo semplice. Se, per una serie di coincidenze ti ritrovi senza rete, con colonnine non segnalate a dovere e senza carica sufficiente per cercare alternative veloci, beh, è proprio uno stress… Comunque, appena è tornato online il telefono, sono riuscito ad attivare la ricarica e caricare il necessario per arrivare ad Orte, dove ci sono per fortuna due punti veloci. Solo che nel frattempo anche il traffico ci metteva del suo e  mi ha fatto perdere altro tempo prezioso. Ad Orte arrivato con il 9% di carica, poi in 38 minuti scarsi ero quasi pieno (97%) per tornare finalmente a casa. Questa volta, però, mi sono fidato di Power Cruise Control: la carica immagazzinata mi avrebbe portato a casa e così è stato!. Eppure, prima di partire avevo fatto diversi piani alternativi cercando di contemplare tutti i possibili imprevisti, ma non è bastato, Ho capito che ci sono cose che si possono prevedere ed altre che dipendono molto dal contesto del momento”.

Gli errori che ho commesso (perdendo tempo)

  1. Nel viaggio di andata ho fatto un rabbocco ad Anagni non necessario. PCC aveva ragione, stavo consumando meno di quello indicato dall’auto ma non mi sono fidato
  2. A Viterbo quando ho trovato la colonnina fast fuori uso, ho pensato di usare quella lenta lì vicino invece di andare subito a cercare quella veloce
  3. A Rasiglia ho perso tempo inutilmente, dopo che avevo visto tutto, invece di ottimizzare i tempi cercando anche qualche colonnina lenta ma che mi avrebbe avvantaggiato una volta usciti dal ristorante;
  4. Scaricare una decina di app di gestori e navigatori per EV serve solo a creare confusione. Quelle che mi sono servite veramente? Power Cruise Control e Nextcharge.
il primo viaggio in Mini
La locandina del raduno Mini.

Il primo viaggio in Mini, in sintesi: sensazioni forti, se solo…

Basterebbe dotare le arterie principali di più colonnine fast e migliorarne anche la visibilità. Alcune di quelle che ho incontrato erano veramente quasi nascoste, come se la loro presenza fosse una vergogna da coprire. Basterebbe avere la possibilità di pagare con carta di credito o Bancomat e non solo con le app o le tessere rfid! Alla fine, quello di cui hanno bisogno le persone è avere cose semplici e immediate da usare. Senza dover prendere una laurea per poter capire come pianificare un semplice viaggio. Nonostante le difficoltà e l’inesperienza, il viaggio di quasi 600 km totali mi ha permesso di visitare posti meno conosciuti in maniera alternativa. Attraverso la scoperta o la riscoperta di percorsi, di paesaggi, di borghi bellissimi di cui il nostro territorio è dotato. E soprattutto di smentire coloro che non aspettavano altro di vedermi tornare su un carro attrezzi! A parte gli scherzi, sono state delle sensazioni veramente forti, ma belle per entrambi!


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25 COMMENTI

  1. Mi fate tutti abbastanza ridere e un po’ pena 🤗
    La verità è che in Italia lunica automobile elettrica in grado di viaggiare ovunque con tempi di sosta praticamente pari ad una sosta in autogrill è la Tesla con la sua rete di ricarica autonoma superveloce. Il resto è fuffa.
    Se invece cerchi un’automobile che serve solo in città, l’elettrico così com’e sono strutturate le reti di ricarica attuali è idoneo!.
    Viaggiare in giro anche solo per un weekend fuori porta non è stressante, è impossibile x chi non una Tesla…e riguardo agli scettici ed invidiosi, rammento che il costo delle auto elettriche in giro non è così distante da una m3 che, credetemi, è anni o forse decenni avanti rispetto a tutti

    • Condivido il tuo parere, ma aziende come BeCharge stanno iniziando s posizionare colonnine Fast un po’ dovunque, sono agli inizi ms speriamo bene (è sta acquisita da ENI).

  2. Mi dispiace vedere tante persone che trovano problemi con le auto elettriche, pensate a Elon Musk, promotore di auto elettriche che convincendo altri a comprarle perché ecologiche, spende milioni di litri di carburante (e conseguente inquinamento)solo per fare decollare il suo bel missile per viaggi turistici.
    Scusate ma non è una presa in giro?
    Voi ci credete davvero a quello che vi vendono e il motivo?

    • #maseiserio? Guarda che SpaceX NON HA, almeno per ora, organizzato, nessun viaggio civile… c’è l’ipotesi di inspiration 4 per la fine di quest’anno, ma ancora non si sa nulla di sicuro… forse ti sbagli con l’altro progetto dell’altro miliardario… LOL

  3. Pagare con il bancomat sarebbe l’ottimo anche se mi accontenterei molto volentieri di un roaming universale per tutta Europa (magari imposto dall’UE come è stato per i cellulari).
    Ed a tutti i ristoratori che leggono dico: attrezzatevi con una walbox e pubblicizzate la cosa, sicuramente qualche cliente che gira elettrico in più arriverà preferendovi alla concorrenza.

  4. Quante Tesla a passo d’uomo in autostrada!!!!!
    Troppo costose per il valore effettivo, poca roba e costose buone per ricchi con sensi di colpa.

    • Sarebbe interessante fare un’indagine per scoprire quanti hanno comprato una Tesla per sensi di colpa…Io non ne ho mai conosciuto uno: parlerei di gusto per la novità, di accelerazione entusiasmante, di elettronica di bordo…

      • Tutto vero ma Poche persone possono permettersi di spendere soldi “per il giusto della novità, l’elettronica e l’accelerazione”.

        Il motore endotermico rimane e rimarrà per almeno un decennio l unico motore economico per viaggi medio lunghi in Italia

  5. Diciamo che….con una Tesla long range avrebbe fatto tutti il tragitto senza alcuna ricarica, o, al massimo con un rabbocco
    In ogni caso….come mai tutte queste colonnine fuori servizio, quando, in realtà, dovrebbero essere l’emblema dell’efficienza elettrica?!?
    Questo, e la maleducazione tipica di molti italiani, ed una maggiore presenza di colonnine, i veri problemi da risolvere al più presto.
    Poi, beh, che la Mini sia poco adatta a lunghi viaggi, è abbastanza chiaro.

  6. Per un piccola viaggio questo lettore ha dovuto passare le pene Dell inferno, app, soste su sote, colonnine di Ricariche off … È inutile girarci intorno, per l’elettrico fuori città i tempi sono ancora troppo acerbi.

    • È la mini più che altro ad essere una delle auto che ha il peggior rapporto costo/autonomia. Una Zoe o una PSA ad esempio costano quasi uguale ma hanno molta più autonomia.

    • Fare circa 600km non è proprio un piccolo viaggio, è 10 volte tanto quello che percorro ogni giorno, quindi in proporzione potrebbe essere molto per me e poco per chi fa molti più km al giorno.
      A parte queste considerazioni il viaggio sì è stato in alcune situazioni stressante ma in altre molto esaltante, alla fine facendo i pro ed i contro, ne esco soddisfatto, è stato molto utile per fare esperienza in elettrico e anche per capire più il mezzo.
      Considerate però una cosa importante, alla fine anche con una macchina notoriamente a bassa autonomia si possono comunque affrontare viaggi a medio-lungo raggio, figuriamoci se si ha a disposizione una macchina con maggiore autonomia.
      Secondo me è più il timore e la mancanza di conoscenza del mezzo a fermarci facendo nascere dubbi e perplessità anche giuste, per carità, ma in qualche modo non possiamo rimanere sempre ancorati al passato mentre il mondo corre in una direzione del tutto nuova, si rischia di essere tagliati fuori!

  7. Anche i ristoranti dovrebbero avere parcheggi con punto di ricarica per gli EV. Questa estate sono stato ad un matrimonio a 350km da casa e gli impegni di lavoro mi hanno imposto di fare il viaggio in giornata. Se il ristorante avesse avuto una wallbox o una colonnina anche lenta nei paraggi avrei potuto andarci con la Mokka-e senza perdere più di 40′ in ricariche fast tra andata e ritorno. Alla fine non avendo alternative sono andato col diesel

  8. Più che pagare con bancomat, le colonnine dovrebbero essere meglio segnalate (svettarre in altezza per essere più alte dei SUV che nel caso di un parcheggio posso coprirle alla vista) e possibilmente avere anche qualche cartello in strada che guidi l’autista fino alla ricarica, perché non sempre uno ha il cellulare sotto mano o può essere scarico / senza rete.
    Per il resto, viva PCC. La paura di arrivare al minimo di batteria con il tempo e l’esperienza, passa.

    • Quello della visibilità effettivamente è un punto importante, prevedere qualche cartello indicatore come le indicazioni per le stazioni di servizio definendo opportuna simbologia. È vero che attualmente il viaggio non va improvvisato ma può accadere magari di aver pianificato una ricarica e sul più bello il GPS non ci è d’aiuto. Con qualche cartello in più, ci si arriva lo stesso (e si fa un po’ di propaganda all’elettrico).

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