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Il primo elettrico di Ferretti Group: Riva El-Iseo

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Ferretti Group debutta in elettrico. Dopo il test allo Yacht Club di Monaco con il prototipo ora al Boot di Düsseldorf è stata svelata la World Première Riva El-Iseo. Destinata al segmento E-Luxury, pronta alla commercializzazione. La versione elettrica del mitico  runabout Iseo da 27 piedi.

Un pacco batterie Made in Italy da 150 kWh, motore da 250 kW

Il primo elettrico Ferreti, con la storica griffe Riva, progettato da Officina Italiana Design, è un runabout di quasi 9 metri (8,40 metri per la precisione) con un notevole pacco batterie visto che la capacità arriva a 150 kWh, 800 V,  diviso in due blocchi indipendenti.

Riva El-Iseo
Il motoscafo elettrico Riva El-Iseo esposto al Boot di Düsseldorf

Il motore è un Parker GVM310 di Parker Hannifin da 250 kW, società molto attiva anche nel settore delle grandi macchine da lavoro, mentre le batterie sono Made in Italy con il logo dal gruppo italiano Podium Advanced Technologies. Azienda con fatturato in costante crescita e attiva nell’automotive, più nel dettaglio nella linea di business Road Cars con la consegna della serie limitata di 20 unità della Lancia Delta Futurista di Automobili Amos nel 2022.

Nautica elettrica
Il sistema di propulsione di Riva El Iseo

Sulle batterie Alberto Galassi, amministratore delegato di Ferretti, nel Salone tedesco ha voluto sottolineare  che sono completamente “stagne, raffreddate a liquido e con rivestimento resistente al fuoco“. Forte attenzione alla sicurezza.

Un motoscafo da 40 nodi

C’è attenzione alla sostenibilità con la riduzione delle emissioni nocive, ma non si rinuncia alle prestazioni sportive. La velocità di crociera è di 25 nodi, quella massima è autolimitata a 40 nodi, a velocità minori è possibile garantire, così annuncia l’azienda, un’autonomia fino a 10 ore di navigazione.

Un motoscafo tutto elettrico per Riva

Sempre per quanto riguarda la sicurezza e l’affidabilità del prodotto Riva El-Iseo è stata certificata da Rina (Registro Navale Italiano).

A Xenta è stata affidata l’integrazione dei sistemi di bordo:  trasmissione, controllo delle manette, gestione delle modalità di guida e di ricarica delle batterie.

 

Per la ricarica sinergia con Enel X

Per quanto riguarda la ricarica c’è una sinergia con Enel X Way come ha ricordato in un post su Linkedin  Lorenzo Rambaldi, Head of Innovability del brand, che ha scritto: “Il  design italiano si estende oltre le acque, toccando anche le infrastrutture di ricarica di Enel X utilizzate da Ferretti, che si integrano armoniosamente nel paesaggio, rispecchiando l’attenzione per la sostenibilità e l’estetica che sono un tratto distintivo del nostro paese“. Una collaborazione ampia come abbiamo scritto nei mesi scorsi (leggi qui).

Anche i grandi puntano sulle emissioni zero

La notizia è interessante perché dopo anni di pionieri e di sperimentazioni anche i grandi della nautica guardano e soprattutto investono nell’elettrificazione.

riva el-iseo

Ricordiamo alcuni numeri di Ferreti: “Nei primi nove mesi del 2023 si  riportano ricavi pari a 856,4 milioni, in crescita del 9,8% rispetto ai primi nove mesi dell’anno precedente, ed un EBITDA rettificato pari a euro 124,8 milioni, in crescita del 17,7% rispetto ai primi nove mesi del 2022“.

Piani di espansione ricordati dal Ceo Galassi: “Sviluppo sostenibile significa anche ampliare la nostra capacità produttiva creando spazi dove le persone possano lavorare nelle migliori condizioni possibili. In quest’ottica, a dicembre abbiamo inaugurato ufficialmente la nuova area del Ferretti Group Superyacht Yard ad Ancona, e stiamo investendo nel polo produttivo di oltre 70.000 metri quadri a Ravenna. Il 2024 di Ferretti Group è appena iniziato e promette grandi cose.” Anche sotto il segno dell’elettrico. E questa è una buona notizia per il settore.

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12 COMMENTI

  1. Grazie Raffaele, di recupero dell’energia ne abbiamo scritto tante volte. Ci sono tante aziende che già vengono motori ottimizzati per il recupero dell’energia e tantissimi progetti in essere ma di cui non possiamo prevedere i risultati. Tanti finiscono nel nulla

  2. Bella barca💎🔝 epperó senza prezzo dichiarato rimane piû un concept ke un prodotto fatto e finito x il mercato della nautica d’elite🤔💵💰

    • Concept proprio no, è una barca di un cantiere famoso in tutto il mondo e con tutti i mezzi per la produzione industriale. Hanno detto che è pronta per la commercializzazione, quindi manca solo la comunicazione del prezzo

  3. Sarebbe interessate conoscere:
    -la differenza di costo rispetto all’ISEO a pistoni
    -la differenza di dislocamento rispetto all’ISEO a pistoni con i serbatoi pieni
    -la velocità di ricarica in DC

    • Credo che il costo non sia la discriminate di chi sceglie queste barche.
      Che gioiellino comunque, complimenti ai cantieri Ferretti! Cosi i super ricchi potranno distinguersi e divertirsi con una stupenda barca elettrica, senza bruciare centinaia di litri di gasolio ogni weekend.

      • Si certo a questi livelli il prezzo non è una discriminante, infatti su questi segmenti più che a contenere i costi bisogna lavorare per progettare soluzioni adeguate. Discorso diverso per il piccolo diportismo dove il differenziale è alto e conta nella scelta di acquisto

      • -Credo che il costo non sia la discriminate di chi sceglie queste barche.-

        Fino a un certo punto, perché quando il “tanto” diventa “troppo” anche chi può permettersi un certo tipo di spese due conti se li fa.
        Quindi la domanda di Paolo circa il differenziale di prezzo ci sta tutta, e pure io son curioso di sapere se c’è una risposta.

        • La domanda di Paolo ci sta tutta, giusto sapere e conoscere. Ci mancherebbe. Detto questo in linea lusso il prezzo non ha la stessa rilevanza, conta oggettivamente meno. Per di più tra i benefici chiari vi è la possibilità di navigare su alcune zone delle aree marine protette.

          • Conta meno, ma mi creda, sono ambienti che conosco piuttosto bene.
            Le confermo che quando il tanto diventa davvero troppo, a quei livelli quasi la mettono addirittura sul personale. Cosa che in ultima analisi un suo fondo di verità ce l’ha pure, visti i numeri tutto sommato esigui e il tipo di “trattamento ad personam” che si pretende per certe cifre.
            A meno che non puntino a venderne due o tre in tutto il mondo ad altrettante persone così ricche ma così ricche … che per loro sarebbe come per noi poveri cristi comprare un gommone.
            Ma a quel punto saremmo di fronte ad un’operazione che da un punto di vista ecologico vale pressoché zero.
            Chiaro: rimarrebbe la bellezza del “gesto tecnico”.
            Attendo curioso l’eventuale risposta in merito al differenziale di prezzo. 😉

    • grazie Paolo per l’intervento, questo è stato l’annuncio e non ci sono molti dettagli. Ma mi metto al lavoro per sapere il prezzo e la velocità di ricarica.

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