Il prezzo giusto di una ricarica competitiva? Diego, un lettore, la calcola a 0,68 euro al kWh, per essere almeno al livello delle auto a benzina. Vaielettrico risponde. Ricordiamo che le vostre mail vanno inviate a info@vaielettrico.it
Il prezzo giusto? 0,68 euro al kWh, per essere competitivi con le auto a benzina
“Questione prezzi di ricarica posta in modo provocatorio… 1) Problema. Con un consumo tipico delle auto a benzina attuali di 6 litri/100Km e un prezzo di circa 1,7 euro al litro, il proprietario di un mezzo a benzina spende 10,2 euro per fare 100 Km. 2) Domanda. Dato un consumo tipico di 15 kWh/100Km di un’auto elettrica attuale. Quale tariffa dovrà applicare il gestore della colonnina affinchè il proprietario di un mezzo elettrico sia costretto per viaggiare a pagare gli stessi importi di chi possiede un mezzo a benzina? Risposta: 10,2 euro/15 KWh = 0,68 euro/KWh. Ecco come si fanno le tariffe“. Diego
Un valore più che alla portata di molti italiani
Risposta. Il fatto è che, con tutti i tipi di ricarica di cui disponiamo, è molto difficile calcolare un dato medio da confrontare con il costo della benzina. Qui si parte da un minimo di 0,20 al kWh, tariffa che pagano molti italiani rifornendo l’auto elettrica a casa, anche con i contratti di fornitura fuori dal mercato libero. Fino a un massimo di 0,90 (anche qualcosa in più) per le ricariche super-fast in alcune grandi reti pubbliche, come Enel X e Eni Plenitude. Diciamo che quel valore di 0,68 che, secondo i calcoli di Diego è il punto di pareggio con la benzina, è un costo alla portata di molti automobilisti elettrici. Che, anzi, possono spendere molto meno anche nelle colonnine pubbliche, grazie agli sconti legati alla marce dell’auto che hanno acquistato o ad app con prezzi convenienti. Ma questo non toglie che in Italia le ricariche restino troppo care, tra le più care in Europa. E su questo bisogna lavorare.
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Anche a quel prezzo, rimane sempre più conveni l’elettrica perché c’è il risparmio nella manutenzione che influenza di parecchio il costo operativo dell’auto.
Io con una Tesla ho speso €100 in 5 anni. Nessuna endotermica arriva a quel livello, neanche facendo fare il tagliando dall’ officina dell’ amico.
Posso chiedere cosa includono i 100€?
Nessuna verifica periodica di parti meccaniche, gruppo sospensioni, parti soggette a corrosione? Nessun cambio gomme? Controllo convergenza e camber, avendo retrotreno indipendente? Potrei continuare
conveniente per un benzina forse … per un confronto con una a GPL (0,7 euro al litro) dovrebbe essere meno della metà … ad oggi siamo ad anni luce da quei prezzi se uno non ricarica da casa
Per la differenza nella manutenzione, bisognerebbe tenere conto anche di quella straordinaria : nel caso dei modelli elettrici incidono negativamente (almeno con alcuni marchi) i guasti a parti costose – come il caricatore di bordo – per i quali sarebbe forse opportuna una garanzia piú lunga e/o una progettazione piú accurata.
Sicuro che €0,68 sia paragonabile alla benzina. Le elettriche hanno “serbatoio” che dopo 6-7 anni è da sostituire. Si chiama batteria di trazione e il costo è di alcune migliaia di euro da considerare nel computo totale
Le batterie non sono da sostituire dopo 6-7 anni. Dopo 7 o 8 anni di solito scade la garanzia: ma la batteria ha ancora più dell’80% della sua capacità iniziale. Quindi ha semplicemente perduto il 20% dell’autonomia.
Quindi é diventata sostanzialmente inutilizzabile. Le autonomie sono gia scarse oggi…con una 60kwh nuova fai fatica a percorrere 300km autostradali che sono un minimo sindacale, dopo 8 anni la macchina non ne farà nemmeno 250…
Quanti viaggi autostradali da oltre 250 km fa in un anno? Quante volte li fa senza una sosta bagno caffè? Quante volte li fa per lavoro e quanti per svago (senza stringenti vincoli di orario)? Risponda a queste domande e saprà se un’auto elettrica dopo 8 anni può ancora rispondere alle sue esigenze.
Mah non so se lei legge o sente mai degli esodi feriali ma di persone che vanno a trovare le famiglie per le varie festività percorrendo ben più di 250km ce ne sono parecchie e durante questi periodi è difficile trovare parcheggio nelle aree di servizio… figurarsi colonnine. Saranno poche volte l’anno? sicuramente ma toccherà pure farle in serenità o tocca consumare le ferie in auto…
Io faccio di più: viaggio da anni in auto elettrica e molto spesso, due o tre volte al mese, oltre il range di autonomia della mia auto, che in autostrada a velocità di codice è circa 270 Km. I miei tempi di percorrenza aggiuntivi sono al massimo 30 minuti rispetto a una termica. Quindi le sue lezioncine mi fanno sempre sorridere (per usare un eufemismo).
Faccio 450 km 2 volte al mese con le Alpi di mezzo. Non mi fermo se non per andare in bagno (dalla Svizzera in su è masochismo). Fortuna che il serbatoio della mia auto tiene ancora 47 litri, come nell’anno di produzione, il 2005.
Fare la stessa cosa con una BEV sarebbe un handicap enorme, per non parlare del fatto che dovrei avere app/carte per caricare in 3 paesi diversi. Follia pura.
Fa benissimo a tenersi la sua termica. Ma le dò una notizia: ci sono decine di App che funzionano in tutta Europa
smettetela di dire castronerie
le statistiche più recenti , (P3 group)
che fanno le medie su auto EV che cominciano ad avere più di 10 anni
dicono che la perdita maggiore si ha nei primi
30000 km , 95 %
a 100000 km 90% di autonomia
a 300000 trecentomila km la perdita quasi si ferma ,
la maggior parte si attesta all’87% della batteria originaria
secondo me
mano mano che il peso dei modelli più recenti aumenterà questi record verranno battuti rapidamente
a cominciare dal peso delle auto che usano chimica LFP introdotte da pochi anni
300 km a 130 km/h, vero, però 300 km di puro godimento in comfort assoluto, soprattutto non emettendo alcun gas nocivo e dannoso né rumori molesti
se però poi ricarichi in autostrada a 0.9 al Kw il puro godimento sparisce nei 30 minuti che ti occorre per ricaricare, soprattutto se i 300km li confronti al GPL a 0.7 al litro ricaricando in un decimo del tempo
@ antonio gobbo, dici bene, non c’è dubbio, ma io ricarico per una serie di ragioni a 0.44 €/kWh ai Supercharger, va benissimo così, e il godimento continua
Loris, nel conteggio metta anche questi: https://www.milanotoday.it/attualita/inquinamento/smog-polveri-sottili-morti.html
Secondo me nel calcolo del “prezzo giusto” della ricarica va incluso anche la differenza di prezzo di acquisto tra auto elettrica e auto termica, che va ammortizzato (in 5-10 anni) tramite il costo di esercizio (in cui il costo della ricarica è la voce preponderante). Nel computo andrebbe anche il costo inferiore del bollo, etc etc.
Si sulle utilitarie c’è ancora una sensibile differenza prezzo, ma sul segmento C Berline e D Berline di lusso, quindi sulla fascia di prezzo a partire dai 35.000€ in su oramai siamo al pareggio se non addirittura le elettriche costano meno, ameno con i modelli Tesla è così, provare ad entrare un concessionario Volkswagen cosa chiedono per un auto di questi segmenti.
Per la batteria si fa conto che duri quanto l’auto, con un degrado che a fine carriera si attesterebbe del 15% dopo 15 anni o 200.000km, che poi sarebbe al fine carriera per un auto termica, ma con un auto che ha una batteria ancora al 85% potrebbe iniziare una nuova carriera per altri 15 anni o altri 200.000km, solo che l’estetica e usura interni sarebbero un po’ fuori moda.
il segmento D è purtroppo una percentuale ridotta delle auto immatricolate (gli stipendi e le pensioni italiane sono qiel sono) e in più va considerato il maggiore deprezzamento delle elettriche che si registra attualmente, non per nulla il nostro usato va nel nord Europa, magari in futuro sarà diverso ma per ora è così.
I cinesi sarebbero pronti a venderci auto elettriche anche nel segmento B pari al costo delle termiche, ma ovviamente son stati immediatamente stoppati.
il prezzo giusto è sempre quello piú basso..
Ma qua si sta parlando del prezzo di pareggio, spannometrico, di un’auto BEV contro un’auto a benzina.
68 cent a KWh non è un prezzo irraggiungibile.
I SUC fanno 44cent nelle ore di bassa richiesta. E max 55/60 in quelle di punta. Comunque sia sotto i 68 cent.
Diciamo che con prezzi sui 40 cent a KWh l’auto elettrica è gestibilissima e conveniente.
Chi carica a casa (potenzialmente il 40% del mercato) non arriva a 30 cent ergo 40Km/l equivalenti.
Chi può usare il proprio FV va per i 70/80 Km/l equivalenti.
La macchina elettrica mi costa meno di un motorino a me. È incredibile, una cosa è fare i calcoli altra e vederti i soldi nel portafoglio che invece che a gasolio li spendi ad altro.
Salve Diego,
userei un dato di consumo “medio” delle BEV di 17 KW-h, includendo le perdite di ricarica (che si pagano anche loro)
con questo dato, e gli altri dati che hai usato immutati,
l’equivalenza con benzina sarebbe per kw-h fatturati 0,60 euro
poi dipende, in città magari 0,65, e in autostrada 0,55
(e 0,50 rispetto a un diesel in autostrada)?
..meglio scriverlo, che il pareggio di costo al km può essere anche a 0,55 europer kw-h, prima i commerciali delle reti di ricarica leggendo si facciano strane idee sul tenere 0,65..
Ma quale 0,68,il prezzo giusto è quello che fanno ai supercharger,0,45 a poco più di 50 centesimi,ed in Europa è anche meno
infatti, e a regime un valore di 0,45-0,50 potrebbe assorbire (senza aumenti del prezzo finale) anche un leggero aumento della tassazione inclusa
tassazione che già c’è, ma un domani, quando gli altri costi per gli operatori di ricarica saranno scesi, forse alzeranno leggermente la tassazione,
arrivando a 0,17 cents di tasse (iva+accise), da nascondere in quel 0,45-0,50 totale, mi pare si va pari e patta per l’erario rispetto alle accise+iva benzina e relative partite di giro (circa metà delle accise benzina torna alla filiera petrolifera invece che finire bell’erario)
Concordo, il prezzo corretto per una ricarica HPC pubblica dovrebbe essere il più vicino possibile al servizio di riferimento per semplicità e affidabilità, cioè quello dei Supercharger, che vedo sempre più frequentati anche da utenti NON Tesla.
Per le ricariche lente, si dovrebbe stare intorno ai 0.30€ al kwh, a questa tariffa anche chi non può ricaricare a casa, sarebbe comunque invogliato a passare all’auto elettrica.
Per ultimo voglio segnalarvi che al centro commerciale “I Gigli”, a Campi Bisenzio (FI), oltre a 8 SuC V4 nuovi, ci sono ben 45 (quarantacinque!) destination charger a 4kw che erogano energia gratuitamente!
oramai bisogna sperare in iniziative da parte di istituzioni locali (Comuni? Regione?) o aziende private (come Tesla) magari interessate a richiamare potenziali clienti (come i supermercati / centri commerciali, dotati di ampie superfici di parcheggio, magari coperti da tettorie FV).
ovviamente i colossi nazionali della ricarica (che dominano anche sui prezzi delle altre società) han tutta la convenienza a restare a tariffe elevate fintanto non si delinea uno scenario di potenziale concorrenza tale da rendere le loro reti totalmente inutilizzate…. vorrei vedere se i SUC arrivassero al 50% dei punti ricarica ENEL X o Plenitude come cambierebbero le politiche commerciali.