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Il peggio della settimana (2): Geronimo La Russa dixit

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Geronimo La Russa, 40 anni, avvocato, presidente di ACI Milano
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Il peggio della settimana (2). Dopo quel bestione smodato del Triton Solar, un Suv da 1.500 cavalli, la palma va a Geronimo La Russa, presidente di ACI Milano.

Il peggio della settimana (2) Il partito degli automobilisti

Sì, Geronimo, avvocato 40enne, è figlio di Ignazio, esponente di prima fila della destra italiana. Ma si è costruito una sua visibilità come numero uno del più importante Automobil Club d’Italia. Solo che, invece di afferrare la drammaticità del momento su un tema fondamentale come gli spostamenti nelle attese Fase 2 e Fase 3, continua a ragionare e a parlare come se in campo ci fossero dei partiti. E lui, in quanto presidente dell’ACI, dovesse difendere il partito degli automobilisti. A prescindere, anche sfidando il buonsenso.

Il peggio della settimana (2)Il problema, invece, è molto complesso, e richiederebbe una logica che non sia quella degli schieramenti. Si tratta di riorganizzare la mobilità in una città come Milano, che di solito si basa in gran parte sulla metro e sui bus. Tutti mezzi che, per timore di congestione e contagio, potranno ospitare circa il 75% dei passeggeri in meno.

Tutti in macchina? A Milano serve altro

il peggio della settimana (2)
Uno schema delle nuove ciclabili di Milano postato su Twitter dall’assessore Marco Granelli.

Che fare dunque? Non esiste un’unica soluzione. E di certo l’approccio di Milano non può essere di invitare al “tutti in macchina come evoca Geronimo La Russa. Sarebbe il disastro (per gli automobilisti in primis, per l’impossibilità di muoversi. E per l’impatto ecologico, vanificando in pochi giorni gli effetti benefici del lungo blocco sulle emissioni. Il Comune, giustamente, punta su un uso molto più allargato di mezzi come bici (soprattutto elettriche) e monopattini. Sta allestendo nuove piste ciclabili nelle principali direttrici che portano alla città e aumenta le disponibilità dei mezzi in sharing. Una delibera del 30 aprile prevede che le bici in condivisione senza stallo fisso potranno passino da 8mila a 16mila, mentre i monopattini elettrici potranno aumentare da 2.250 a 6.000. Non è che con questo si risolva tutto, ma è un’alternativa che si offre a chi non deve affrontare spostamenti troppo lunghi.

Ma lui vuole incentivi per usare l’auto

Il peggio ella settimana (2)Il parere del presidente dell’ACI? «Se  la ripartenza di Milano dovesse dipendere da biciclette, scooter  e monopattini, crediamo che ci sarebbe davvero molto da preoccuparsi», ha detto al Corriere,. «Noi pensiamo sia più utile e pressante ragionare sul tema delle auto, partendo dalle modalità che si vorranno intraprendere». Rincarando poi la dose durante un incontro organizzato da Forum Automotive: “Restringendo le carreggiate e dipingendo piste ciclabili non otterremo altro che nuovi ingorghi, ed è esattamente l’opposto di ciò che invece secondo noi è da fare. L’uso dell’auto non sarà un capriccio, ma una necessità. Per questo motivo sarebbe più utile pensare a tariffe agevolate per i parcheggi”. AMEN.

SECONDO NOI. Ecco perché abbiamo pensato a La Russa jr come il peggio della settimana (2). Mentre tutti si stanno scervellando per capire come contenere il numero delle auto che circoleranno, il presidente di ACI Milano propone addirittura misure per stimolare a entrare a Milano in macchina. Diminuendo il prezzo dei parcheggi, appunto. Se c’è una cosa da fare in questi momenti d’emergenza è guardare al di là dei propri orticelli, cercando soluzioni per il bene comune. Ci sono già tanti partiti in Italia, non sentiamo la mancanza di un improvvisato partito degli automobilisti.

— Leggi anche: “Fase 2”: è l’ora del bike to work, elettrico e condiviso

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10 COMMENTI

  1. Comunque mi sembra un’ottima soluzione: si riducono le tariffe dei parcheggi così la rotazione delle automobili nei posti disponibili si riduce e le auto continuano a circolare alla ricerca di un parcheggio. Risultato: ci vuole più tempo per arrivare sul posto per il traffico aumentato, ci vuole più tempo per trovare parcheggio, si consuma più carburante ma si spende un po’ meno per il parcheggio. Mi chiedo a chi possa convenire questa soluzione.

  2. anche dinnanzi a eventi drammatici che richiedono buon senso e cambiamento c’è sempre il solito becero nepotismo che da i suoi frutti cosa dire, marci.

  3. Noi automobilisti, lavoratori e cittadini pensiamo che La Russa abbia ragione, anche perché ha ascoltato le nostre esigenze e non ha inventato nulla di suo. Voi invece sinistra della ZTL come al solito dimostrate di non capire niente e di avere solo idee inutili e costose che non solo non risolvono le cose ma le peggiorano. Il bello di questa situazione è che si risolve da sola. Usando le vostre soluzioni le cose peggiorano, la gente non paga le tasse e non consuma ed i parassiti non esisteranno più, ergo addio sinistra ZTL.

    • NOI automobilisti, lavoratori e cittadini… Sei portavoce ufficiale di tutti ? e la federazione nazionale tennis tavolo la rappresenti ?

      • Si, di sicuro più di te, viste le posizioni che tieni da lavoratore Smart working con posto Ztl ed ev costosa da straricco, non certo da commesso di Zara o impiegato della TIM

      • Neanche tu, visto quello che dici. Io sono automobilista, per lavoro devo fare minimo 60 km al giorno con la mia auto a metano, devo parcheggiare in centro e lavoro dalle 9:30 alle 18:30 tutti i giorni ed a volte pure il sabato. Tu che fai) l’artista alternativo in zona collinare dalla tua casa con pannelli solari? Quale esperienza hai di automobilista? Chi rappresenti tu?

  4. In famiglia i La Russa gettano sguardi sul passato ( circa 80 anni fa). Non li vedo propensi ai balzi verso il domani

  5. Per chi lavora, per le donne , per gli anziani, per chi ha qualche problema…,
    il monopattino elettrico non è adatto.Sarebbe preferibile poter disporre del trolley-pattino.
    Si chiude con uno scatto. Ha tre ruote, un bagaglio, lo porti sul tram, in ufficio, a casa sulle scale mobili e lo ricarichi dove vuoi.
    Inoltre, se piove, e facile prevedere un riparo.

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