Il Parlamento europeo ha confermato il bando dal 2035 alla vendita di auto a benzina, diesel e gpl. Da quella data, quindi, potranno essere venduti in Europa solto veicoli (furgoni e auto) a zero emissioni.
La decisione fa parte del pacchetto climatico Ue denominato “Fit for 55”. Prevede la diminuzione delle emissioni di CO2 del 55% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990. L’obbiettivo finale è di arrivare alla decarbonizzazione totale per il 2050. La nuova norma in materia di emissioni zero è stata approvata a ristretta maggioranza da parte della Commissione Ambiente del Parlamento Europeo con di 46 voti favorevoli, contro i 40 contrari e due astenuti. Il testo dovrà essere approvato dalla seduta plenaria del Parlamento Europeo in giugno.
Il voto della Commissione Ambiente del Parlamento europeo «rappresenta un primo passo dell’Europa verso la transizione all’elettrico della mobilità e, soprattutto, un chiaro segnale per cittadini e imprese» ha commentato Francesco Naso, Segretario Generale di Motus-E, associazione che rappresenta gli stakeholder della mobilità elettrica.
Le direttive votate prevedono per le Case auto la vendita del 20% di elettriche entro il 2025. Il target si alza al 55% nel 2030 e passerà al 100% nel 2035.
«L’obiettivo del 100% potrebbe anche essere raggiunto prima – continua Naso – la strada è ormai intrapresa. È giusto, come abbiamo più volte sottolineato, che la transizione sia realmente supportata da politiche strutturali per lavoratori ed imprese di settore e per questo Motus-E accoglie con favore la creazione del “Just Transition Fund” dedicato all’automotive».
Al fondo andrà anche il ricavato delle sanzioni alle Case auto che non rispettano i target. Ha l’obiettivo di accompagnare le imprese nella transizione e supportare il raggiungimento delle competenze necessarie dei lavoratori.
«Il nostro Paese e l’Europa devono lavorare insieme per sfruttare questi aiuti nel modo più efficace» conclude Naso.
Le risorse del “Just Transition Fund” dovrebbero aggiungersi ai fondi già messi a disposizione nel nostro Paese dal Pnrr.
Commissione ambiente con quasi la metà di contrari?
Andiamo bene.
Forse erano più adatti a “veleno per tutti”.
Poi tanto ci saranno posticipi e deroghe. Per il mercato sud americano per movimento terra ed agricoltura dove lavoro assembliamo e vendiamo mezzi euro3 idem per nord africa; se andiamo al mercato Est Europa siamo alla euro4 da noi abbiamo avuto una deroga per terminare anche quest’anno con l’euro 4 ; l’euro 5 sui mezzi agricoli e movimento terra verranno immessi nel mercato nel 2023 . Per le vetture abbiamo in piedi un fuoristrada specialistico ueuto 6d (no ibrido o elettrico) per il mercato mondiale già prenotabile e che sarà disponibile da metà 2023 (io me lo sono già prenotato). Per i centri città io sono del parere che andrebbero bandite in. Totò le auto private, solo mezzi pubblici
Dove lavora?
No faccio pubblicità , non lo trovo corretto ma è una multinazionale e collaboriamo con aziende che producono mezzi movimento terra ed agricoli ( progettiamo, produciamo, assembliamo a marchio cliente in molti casi) ma anche del settore automotive specialistico sul 4×4..Produciamo in Italia, Cina, india, sud America
Il compito d’innovare è dell’industria. Ogni start up, ogni impresa decide quale strada intraprendere per ridurre le emissioni partendo da differenti soluzioni concettuali.
Fondamentalmente è sbagliato che sia la politica a scegliere ed imporre la tecnologia, deve essere l’industria, chi ha le necessarie competenze, ad individuare la soluzione giusta per abbattere le emissioni.
Start up ed industria lavorano per l’innovazione, il pubblico farà le sue scelte.
Non è la politica ad avere il ruolo di leadership ed indirizzare il cambiamento, lo abbiamo visto con Tesla.
La politica ora ha l’obbligo di definire le misure incentivanti a livello di approvvigionamento energetico da fonte rinnovabile per far sì che alla data del 2035 i’intero sistema sia fattibile, sostenibile e funzioni.
Veramente la politica sta semplicemente decidendo il livello di emissioni: zero. La tecnologia la stanno decidendo le case produttrici, visto che il tempo dei tentativi di prolungare le vacche grasse con tecnologie improbabili è finito. O dobbiamo andare avanti ad aspettare chissà quale tecnologia ad oltranza? Troppo comodo…
L’azione UE è rispettosa del principio di neutralità tecnologica ma ad oggi il risultato è noto. Invece di prevedere un approccio flessibile alle diverse tecnologie a disposizione, senza che una prevalga necessariamente sulle altre sta dominando tra le vetture l’elettrico.
Diverso l’autotrasporto pesante dove l’elettrico presenta carenza di autonomia e peso aggiunto dei pacchi batterie, l’LNG è una realtà poco diffusa tra i costruttori e l’idrogeno ha predominanza di investimenti.
Anche in questo caso le politiche non dovrebbero sostenere pregiudizialmente una tecnologia quando lo stesso obiettivo ambientale (riduzione della CO2 e NOx) potrebbe essere raggiunto in modo altrettanto efficace attraverso altre tecnologie.
Il fatto è che certe tecnologie non son più adeguate per i tempi e devono essere radicalmente ridotte fino a sparire o quasi.
Quanto prima non quanto dopo.
La politica ha esattamente il compito di tutelare l’interesse generale e garantire un futuro vivibile. Certo è strano perchè di solito vengono eletti per questo ma si dedicano ad altro.
Diciamola tutta. La commissione trasporti ha bocciato lo stop al 2035, la commissione ambiente (a stretta maggioranza) l’ha avallato. 2 commissioni parimenti importanti che dicono cose diametralmente opposte. Il parlamento europeo dovrà scegliere tra le ragioni dell’una e dell’altra e, secondo me, si arriverà alla conta perché i paesi ricchi sono già pronti, quelli con reddito più basso invece…
Non funziona così, Enzo. I passaggi in commisisone sono successivi. Quindi in Commissione Ambiente è stata trovata una “quadra” rispetto alla Commissione Trasporti. Con una maggioranza che si ripeterà in plenaria. Vebbè, ma cosa ti sto a spiegare?
Intanto un commento numerico statistico.
Nelle prossime statistiche che proporrete togliete dai numeri delle vendite elettriche la totalità delle “auto con la spina ” come le definite voi.
Quindi in seguito a questa delibera Europea, come vendite di auto elettriche iniziate a mettete le solo EV “pure” visto che nel 2035 le ibride di tutti i tipi saranno buttate, (giustamente), alle ortiche come un qualsiasi diesel.
Secondo un parere personale: le rivoluzioni e le novità si impongono con le innovazioni tecnologiche e non per legge.
Comunque 13 anni sono tanti ci sarà tempo per cambiare idea oppure, meglio ancora, per avere delle EV che si possano chiamare veramente automobili.
Ok, quindi niente Euro 2, 3, 4, 5, e 6 per legge ? Lasciamo alla buona volontà? “Prenditi la nostra auto Euro 6, costa solo il 30% più della Euro zero del tuo vicino”….
In 13 anni ci sarà tempo di abbreviare i termini. Lei dove vive? Non legge dei disastri ambientali ormai quotidiani? Aspetta di trovarsi senz’acqua per accorgersi che dobbiamo invertire la marcia?
E secondo te l’auto elettrica che usa energia non rinnovabile per il 70% e’ la soluzione?
Nel 2035 più del 60% dell’elettricità europea sarà rinnovabile (in Italia il 73%). La quota salirà fino al 100% entro il 2050, quindi nell’arco di vita delle auto elettriche vendute dopo il 2035 l’intero parco auto sarà alimentato a emissioni zero.
Caro Apiso, si legga la bolletta dell’enel:
40 rinnovabili
40 metano
carbone (poco) ed il resto misto
e faccio presente che il metano;
– al contrario di benzina e gasolio non ha indotto di raffinazione e trasporto;
– le centrali a metano hanno rendimenti doppi e tripli rispetto al ciclo otto 17-18% e diesel 23-25.
i 13 anni non li ho inventati io, semplicemente matematicamente:2035-2022, se le sembrano troppi se la prenda con la UE ! Dove vive lei??!!
E poi: accidenti che risposta astiosa! Non dite sempre che sono le persone anti EV che odiano!
Come vede io non odio nessuno’, prendo atto della matematica e spero che le EV migliorino prima di tutto nel prezzo e autonomia, oppure che vengano trovate soluzioni alternative.
Se la preoccupazione è l acqua, allora la soluzione non è di certo il litio, visto quanta ne consuma per essere estratto..
qui non si vuole imporre le auto elettriche per legge
qui UE vuole imporre per legge che le emissioni finiscano.
se hai un buon progetto di autoveicolo (omologabile, s’intende)
che non emette CO2 e che non è elettrico
nessuno di questi nuovi regolamenti ti impedirà di usarlo!
non è questione di elettricità ma di emissioni.
non mi pare difficile da capire, visto che è pure esplicitamente detto nel testo della legge
sig Mario io sono d’accordo con lei per quanto riguarda il fine che è nobilissima, però il metodo per arrivarci è semplicemente poco efficace..
Cmq attenzione a essere precisi: le emissioni non finiranno, come scrivono gli esperti di questo sito con le EV, nell’arco di TUTTA la loro vita e AUMENTANDO l’energia elettrica da rinnovabili le emissioni saranno MOLTO ridotte. Non entro nelle percentuali perché ci sono di tutti i tipi.
Anche per questo mi auguro che si troveranno soluzioni migliori e più efficenti.
Le auto elettriche sono un qualcosa che dovrebbe portare un beneficio per la collettività ma che hanno un costo iniziale, almeno attualmente, maggiore per il singolo. Altro aspetto è quello dell’infrastruttura di ricarica che nessuno inizia a costruirla se non c’è un minimo di garanzia che le automobili elettriche si diffonderanno.
In realtà la politica non impone le automobili elettriche ma dei limiti di emissione di anidride carbonica che attualmente non possono essere soddisfatti da tecnologie diverse da elettrico a batteria ed idrogeno.
“La nuova norma in materia di emissioni zero è stata approvata a ristretta maggioranza da parte della Commissione Ambiente del Parlamento Europeo con di 46 voti favorevoli, contro i 40 contrari e due astenuti. Il testo dovrà essere approvato dalla seduta plenaria del Parlamento Europeo in giugno.” Delle 2, una, quindi il titolo è una menzogna, e lo afferma lei, dicendo che sarà il Parlamento Europeo a giugno a dover approvare o questo documento proveniente dalla commissione ambiente o quello proveniente dalla commissione trasporti, che va contro la commissione ambiente. E comunque alla fine neppure il voto del Parlamento europeo avrà valore poiché già nel 2024 si voterà un nuovo Parlamento e dopo i fiaschi dell’Europa su tutti i fronti dubitiamo che esisterà ancora dopo le prossime elezioni. Io ad esempio che sono stato fin da giovanissimo pro Europa voterò di sicuro un partito che smantellerà questo carrozzone di parassiti, e chiunque io conosca ha aperto gli occhi e vede Bruxelles come il nemico numero 1 dei cittadini europei. Dopo il 2024 nulla delle boiate inventate in questi anni rimarrà a schiacciare i lavoratori e le libertà personali.
Lei non si smentisce mai, Top1984. Non solo nei contenuti, ma anche nei toni, sempre aggressivi. Il Parlamento europeo ratificherà la decisione della Commissione Ambiente, perchè questo prevede la procedura parlamentare. Quindi nessuna menzogna da parte nostra.
“Io ad esempio che sono stato fin da giovanissimo pro Europa voterò di sicuro un partito che smantellerà questo carrozzone di parassiti, e chiunque io conosca ha aperto gli occhi e vede Bruxelles come il nemico numero 1 dei cittadini europei. Dopo il 2024 nulla delle boiate inventate in questi anni rimarrà a schiacciare i lavoratori e le libertà personali.”
😂😂😂😂🤣🤣🤣🤣😂
Doveva succedere lo stesso la scorsa legislatura a sentire quello che dicevate voi euroscettici.
Definirli euroscettici mi sembra un eufemismo. Qui siamo a un ibrido putinian-trumpiano
Concordo pienamente. Non si possono più sentire. Non c’è ne logica, ne razionalità, e tanto meno serenità nelle parole di queste persone. Solo ignoranza e frustrazione incontrollata che trova sfogo in questi temi
per me è provincialismo che rasenta il feudalesimo medievale ..
ma è colpa mia , mi piace troppo la fantascienza
da Star Trek Primo contatto
PICARD: L’economia del futuro è piuttosto diversa. Vedi, il denaro non esiste nel Ventiquattresimo secolo.
LILY: Niente soldi? Vuoi dire che non ti pagano?
PICARD: L’acquisizione della ricchezza non è più la forza motrice delle nostre vite. Noi lavoriamo per migliorare noi stessi e il resto dell’umanità.
massimo, un dubbio: quale sarebbe la procedura parlamentare che implica il passaggio automatico delle decisioni di una commissione?
che senso ha quindi, avere un parlamento, se le decisioni vengono prese da un gruppo?
La Commissione Ambiente è rappresentativa delle forze politiche presenti in plenaria. Ha discusso emendamenti, li ha approvati o respinti e infine licenziato il provvdimento nel suo complesso: Quindi nessun dubbio sul fatto che la norma sarà semplicemente ratificata in aula.
non la vedo così semplice – un 46 a 40 con 2 astenuti non è proprio all’unanimità- ma si vedrà a giugno. 👍
“La Commissione Ambiente è rappresentativa delle forze politiche presenti in plenaria. Ha discusso emendamenti, li ha approvati o respinti e infine licenziato il provvedimento nel suo complesso: Quindi nessun dubbio sul fatto che la norma sarà semplicemente ratificata in aula” In democrazia non funziona così, l’assemblea può sempre bocciare quanto approvato in commissione. A volte un po’ meno di sicumera non guasterebbe
In democrazia funzionano le procedure parlamentari. Io ho descritto quelle, avendone una certa conoscenza in 40 anni di professione. Certo che l’assemblea può votare diversamente, se per esempio un gruppo parlamentare sconfessasse i suoi rappresentanti in Commissione. Ma sarebbe un fatto senza precedenti. Ciò detto, l’ultima parola spetta al Consiglio dell’Unione europea che può recepire le decisioni del Parlamento, oppure proporre modifiche e rinviare gli atti all’assemblea.
@Top1984
Lei ovviamente può avere l’opinione che le sembra più corretta, però guardi che un’Europa divisa e pasticciona non darà nessun futuro agli abitanti dei paesi membri… “smembrati”.
Come qualsiasi cosa a questo mondo potrebbe essere migliore, ma guardi che una vera unità è l’unica speranza per non essere terzo mondo a breve. Soprattutto per un paese come l’Italia, dove le materie prime sono scarse. Pensi a cosa succederebbe ai prezzi se tutto quello che acquistiamo all’estero dovessimo pagarlo in svalutatissime Lire. Certo, quello che esportiamo lo esporteremmo meglio, visto che non costerebbe nulla a chi gode di moneta forte. Ma la bilancia dei pagamenti non sarebbe positiva. Ci pensi: essere da soli un un mondo globalizzato, sempre più dominato da due blocchi, non è libertà, è la via verso un’inflazione insostenibile e la povertà. A mio parere bisogna invece lavorare (e votare) per una vera unione, non solo economica, dell’Europa. Da soli, fatalmente, non si conterà nulla!