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Il motore Audi si fa in Ungheria: come sarà

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La produzione del primo motore Audi full-electric è partita nella fabbrica di Gyor, in Ungheria. È un passaggio fondamentale per alimentare la catena di montaggio (a Bruxelles) del Suv che verrà lanciato a fine anno, l’e-tron Quattro.

Fa 400 motori al giorno, ogni Audi ne avrà due

Non sono passati molti anni da quando l’Europa dell’Est era patria solo di produzioni a basso costo e modesto contenuto tecnologico. Oggi non è più così e nella mobilità elettrica l’Europa orientale è protagonista. La la supercar croata Rimac, i bus polacchi della Solaris…E ora la scelta di produrre il motore Audi nello stabilimento ungherese, festeggiata con una cerimonia alla presenza del ministro degli Esteri, Péter Szijjártó, e del capo di Produzione e Logistica Audi, Peter Kössler.

Ecco come appare un motore finito, pronto per essere inviato alla fabbrica di Bruxelles per l’assemblaggio finale.

I propulsori vengono realizzati in un’area dedicata di 8.500 mq secondo un sistema innovativo: l’assemblaggio modulare. Audi Ungheria ha installato le nuove attrezzature e le “isole” di produzione in un lasso di tempo decisamente contenuto: un anno. I reparti per lo sviluppo tecnico e per la pianificazione della produzione hanno cooperato con il technology center di Győr, per la prototipazione della nuova area. La capacità dello stabilimento ungherese si attesta oggi a 400 motori elettrici (l’e-tron Quattro ha due motori, uno per asse, e la trazione integrale).  Tutto è altamente automatizzato e gli addetti sono piuttosto pochi: passeranno da 100 a 130 entro la fine dell’anno, distribuiti su tre turni.

Le caratteristiche tecniche, il montaggio

Il motore Audi realizzato a Győr ha caratteristiche tecniche peculiari. Nel caso degli statori, ad esempio, si è perseguito lo scopo di inserire nella struttura quanto più filo di rame smaltato possibile. Più stretto è l’avvolgimento, spiega l’azienda in una nota, più efficiente risulta il sistema. Gli assali, in corrispondenza dei quali sono collocati i propulsori, ospitano l’elettronica di potenza, opportunamente schermata, la trasmissione e due alberi flangiati che trasmettono il moto alle ruote. Le attrezzature per la produzione, i robot e le stazioni di arrotolamento e verifica degli accoppiamenti sono organizzati in postazioni fisse, ma con un’interrelazione modulare. Diversamente da un sistema in linea, e nonostante una sequenza di assemblaggio predefinita, gli addetti possono muoversi secondo percorsi ramificati, a vantaggio di flessibilità ed efficienza. Veicoli senza conducente, controllati da un sistema computerizzato, riforniscono le stazioni di lavoro dei componenti necessari. Parallelamente alla catena di produzione, Audi Ungheria ha installato tre banchi prova per motori elettrici, destinati a verificare prestazioni, durata e tenuta a pieno carico. L’e-Tron Quattro sarà dotata di un pacco-batterie da 95 kWh di capacità, formato da 36 moduli da 10 celle ciascuno, con un’autonomia di almeno 400 km. Da aprile la prima elettrica dei Quattro Anelli è prenotatile anche in Italia, con procedura on line. Ci si collega al sito http://e-tron.audi.it  e si versa una caparra di 3 mila euro, per entrare nella lista d’attesa dei primi 200 esemplari destinati all’Italia. Il listino parte da circa 80 mila euro.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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