Doccia fredda per quegli irriducibili del diesel che per alcuni giorni avevano speculato sui rilevamenti dell’inquinamento in alcune centraline della Pianura Padana, nonostante il lock out da COVID-19. A smorzare gli entusiasmi è arrivato ieri il dato ufficiale e generale del Ministero dell’Ambiente che indica una riduzione media dell’inquinamento del 50% dal 23 febbraio ad oggi.Â
Nel comunicato si legge che «il livello di biossido di azoto (NO2), uno dei principali inquinanti dell’atmosfera, nelle regioni della Pianura Padana ha subito nelle ultime settimane una forte riduzione, fino al 50%, a seguito delle misure introdotte dal Governo per fronteggiare l’emergenza Coronavirus». Il risultato, dice il Ministero, è frutto di uno studio elaborato da un team di esperti SNPA (Sistema nazionale di protezione ambientale), realizzato grazie a satelliti del programma Copernicus e di sistemi modellistici a scala nazionale e regionale sul territorio (leggi).
In particolare, sono stati analizzati gli effetti sulla qualità dell’aria delle misure di limitazione della mobilità adottate nelle regioni del Nord Italia già a partire dal 23 febbraio, poi estese a tutto il territorio nazionale a partire dall’11 marzo.
La «forte riduzione» degli inquinanti in atmosfera nelle regioni del Bacino Padano, in particolare del biossido di azoto, testimonia secondo gli esperti SNPA «l’esigenza di puntare al più presto su una nuova normalità ».
Di cosa si tratti lo spiega il ministro Sergio Costa: «Forme di mobilità il più possibile sostenibili e che riducano drasticamente l’impatto sull’ambiente». «Già da tempo ormai sappiamo, e i cambiamenti climatici ce lo ricordano in ogni area del Pianeta, che la nostra priorità è costruire un modello di sviluppo ambientalmente sostenibile» aggiunge. E’ quindi necessario «invertire in maniera drastica e immediata l’abitudine al sovra inquinamento, al sovra consumo e sfruttamento delle risorse naturali. È un modo di vivere non più accettabile e tollerabile».
Buongiorno, premesso che non voglio fare polemiche e non sono pro o contro nulla per partito preso volevo fare due considerazioni. La prima il “famoso” video Esa ha videntemente qualcosa che non mi è chiaro. A parte che l’ultima immagine è stata ripresa dopo solo 2 giorni di chiusura (e si nota una forte riduzione di inquinanti su Roma e Napoli, in 2 giorni?) è evidente come la riduzione di inquinamento sia importante anche in altri stati non soggetti, a quel momento, a nessuna limitazione. (Spagna, Francia, nord Europa e anche nord Africa). Quindi ci sarà anche qualche altro fattore (meteo?). La seconda a Piacenza da quando è iniziato il blocco ci sono stati due sforamenti (molto consistenti) dei valori soglia di pm10. Uno giusto ieri. Traffico zero, riscaldamento ai minimi termini (soprattutto in occasione del primo sforamento in cui il clima era più primaverile). Qualcuno può spiegarmi?
Pur apprezzando l’assenza di auto secondo me questo articolo pecca di miopia. Si cita infatti solo la diminuzione degli ossidi di azoto, che è solo uno degli n inquinanti che fanno così tanto male all’essere umano, dimenticando o omettendo i dati relativi alle polveri sottili, ad esempio, che nonostante il quasi azzeramento del traffico veicolare e aereo sono rimasti a livelli pre-misure anti virus.
L’ennesima dimostrazione che purtroppo bloccare i veicoli e solo i veicoli ha un impatto trascurabile sul miglioraramento dell’aria che respiriamo.
Lei sbaglia su due piani. Primo, non è l’articolo che pecca di miopia, ma semmai il Ministero dell’Ambiente del quale riportiamo quasi integralmente il comunicato. Secondo, gli ossidi di azoto sono grandissima parte dell’inquinamento: sono di per se’ tossici (soprattutto il biossido di azoto) e generano la gran parte delle polveri sottili PM,2,5, le più pericolose. E le PM 10, quasi integralmente prodotte dalla combustione del gasolio e dai riscaldamenti a biocombustibili (legna e pellet) sono crollate dall’11 marzo in poi. Verificare i dati Arpa Veneto e Arpa Lombardia. Si legga, se crede, questo articolo che spiega meglio i fenomeni dell’inquinamento atmosferico al suolo. https://www.vaielettrico.it/bufala-da-coronavirus-non-e-il-traffico-che-inquina/
L’aria più pulita si sente e si vede. Ci sono dati sugli inquinanti ad alta quotà ? Sarebbe bello sapere quante schifezze in meno abbiamo immesso nell’atmosfera con il blocco dei voli (spessissimo inutili).
Nonostante tutto si continua a dare contro ai ciclisti ed ai pedoni, anche in tempo di quasi totale blocco della circolazione di auto e camion, rinforzando le basi del pericolosissimo odio fomentato da troppi incivili che vorrebbero vederli scomparire e che spesso ne mandano qualcuno al creatore.
In tanti chiedono l’uscita dall’Europa, in pochi sanno che sarà l’Europa a metterci alla porta, riducendoci in miseria, se non cominciamo a pensare a correggere la nostra stupida mobilità motorizzata.
Detto da uno che fa non più di 5000 km anno tra auto e scooter e 10000 km anno in ebike, anche per andare a lavoro, rischiando tutti i gironi di essere investito dai suddetti incivili.
ben detto Alessandro, sottoscrivo parola per parola
Pure io sottoscrivo. In questa emergenza le autorità e la gran massa della popolazione invece di guardare all’utenza debole delle strade (ciclisti e pedoni) come una categoria da promuovere e ringraziare hanno bene pensato di vessarla e trasformarla nel capro espiatorio causa di ogni male presente passato e futuro. Andando al lavoro in bici provo, molto in piccolo, cosa voleva dire essere ebrei sotto il III Reich: colpevole di esistere.
Alessandro, auto e scooter elettrici, naturalmente.
Quante femmine al volante oramai si vedevano. Scorrozzavano di qui e di li al posto di fare i servizi in casa. Adesso pulite casa e cucinate e crescetevi i vostri ranocchi e di sicuro l’aria ne gioverà ……
Antonio, quanto ho lasciato del suo commento basta e avanza a qualificarla come un perfetto esempio di misoginia. Ovviamente non condividiamo affatto il suo pensiero, tra l’altro di nessun interesse i lettori che si confrontano in questa rubrica.
game, set, match.