Un Jet 12 volte più grande del Jumbo Boeing 747 per trasportare pale eoliche di 100 metri là dove sarebbe impossibile consegnarle viaggiando su strada. Sembra fantascienza ma non lo è: il nuovo aereo denominato WindRunner sviluppato dalla start up Radia nell’ambito del progetto GigaWind. Dovrebbe vedere la luce nel 2029.
Pale eoliche da 100 metri nei luoghi remoti più produttivi? Bello e impossibile (viaggiando su terra)
La notizia è pubblicata dal sito del World Economic Forum (leggi) in un articolo che spiega come proprio le difficoltà di trasporto dei colossali manufatti monoblocco ostacoli l’installazione di più efficienti parchi eolici su terra (on shore) in siti remoti ma potenzialmente molto produttivi. Più semplice installare le maga pale in mare (off shore), utilizzando grandi navi.
GigaWind, più elettricità a basso prezzo
Turbine eoliche di grandi dimensioni producono più energia anche con venti relativamente deboli e con maggiore continuità. Quindi a costi più bassi.

Mark Lundstrom, fondatore e CEO di Radia afferma che questo nuovo approccio può triplicare la superficie nel mondo in cui può avvenire l’implementazione eolica .
Secondo un recente rapporto della società di consulenza DeSolve LLC, GigaWind potrebbe aggiungere fino a 216 GW alla rete elettrica degli Stati Uniti e fornire fino al 40% della produzione totale di elettricità degli Stati Uniti entro il 2050.
GigaWind potrebbe inoltre abbassare i prezzi dell’energia negli Stati Uniti fino al 16% ed evitare fino a 760 milioni di tonnellate di emissioni di CO2 all’anno. A livello mondiale sarebbe possibile triplicare la superficie in cui l’eolico è economicamente sostenibile.
WindRunner, l’idea di Radia
Ma trasportare pale di 100 metri su terra è quasi impossibile. Non passano sotto i ponti, attraverso i tunnel, lungo le curve. Perciò negli impianti a terra la lunghezza è limitata a 70 metri al massimo.

WindRunner ha un’autonomia di volo di 2.000 chilometri. E’ progettato per contenere pale di 100 metri nella stiva e può raggiungere i luoghi più remoti atterrando su piste corte e non asfaltate.
PS: nel grafico dei costi al MWh delle fonti energetiche, il dato del nuclerae è obsoleto, ad oggi costa ancora di più, secondo i calcoli di Lazard e Bloomberg su impianti nuovi recenti, siamo tra i doppio e il triplo del valore mostrato nel grafico, ponendoli fuori mercato; è invece un dato compatibile con i costi di gestione di un impianto nucl già costruito, non contando le emormi spese di investimento
i costi alti sono verificabili anche con due conti della serva andando a cercare i costi degli ultimi reattori europei, rifatti anche dalla Corte dei Conti francese, o guardando le tariffe al kwh che pagheranno in inghilterra per l’impianto Hicley-Point C
il valore del grafico sembrebbe il dato che si trova nei report IEA semi-recenti che prendevano per buoni dati di progetto dichiarati dai costruttori degli impianti, o i costi negli anni ’80-’90
immagino Radia abbiano preso quel dato “basso” e di fonte IEA per evitare discussioni, perchè l’industria eolica è attaccata sui media dai supporter più o meno prezzolati dell’industria nucleare, l’eolico specie off-shore è il competitor emergente per gestire anche il carico elettrico notturno e con costi ancora in discesa, che spero finirà di seppellirli ancora più velocemente
IEA era un osservatore e fautore dello sviluppo economico-industriale in generale, petrolio, metano e nucleare; osteggiava giusto il carbone; solo di recente sta abbacciando le rinnovabili, anche se ne pubblica stime di crescita ancora conservative rispetto a gruppi di analisti più specializzati
A me sembra quantomeno ottimistico pensare che un aereo lungo più di cento metri possa atterrare e decollare da piste corte e non asfaltate.
E poi dalla pista alla cima delle colline o montagne ci arrivano sventrando foreste? Forse solo in aree desertiche…
Progettare e costruire un simile aereo in soli 5 anni mi pare piuttosto ottimistico.
Purtroppo mi sembra lo stile startup prendi-finanziamenti e poi fallisci tristemente.
Poi ci sono imprenditori visionari che riescono in imprese da tutti considerate impossibili (grazie Tesla…), e spero vivamente che possa esserlo anche per costoro, smentendo il mio scetticismo.
Il costruttore Radia sostiene che l’aereo non richiede uno sviluppo particolarmente laborioso perchè utilizza componenti già testati su altri aerei in commercio. Non essendo esperti di aeronautica, prendiamo per buona questa affermazione. Con beneficio del dubbio
Tutto corretto. Neppure io sono esperto di aeronautica ma anche io ho dei grossi dubbi. Un aereo di quelle dimensioni non può utilizzare piste corte perché non ha abbastanza spazio per prendere velocità. E poi come atterra in prossimità della turbina da montare, di solito messe in posti impervi? Ci sono già elicotteri enormi che possono portare grandi carichi ad esempio il russo MI26 che è lungo 40 metri e può portare 20 tonnellate. E parte e atterra dove serve
Quanto scommetti che non verrà mai costruito, almeno con queste specifiche?
A proposito: il problema della lunghezza della pista non dovrebbe esserci, nel senso che l’aereo ha un grande volume interno perchè essendo progettato per un unico scopo vola molto lento (infatti il bordo d’attacco a occhio è a cinque gradi), ha la stessa apertura alare di un A380, e dovrebbe pesare poco ( l’interno è completamente vuoto, non ci sono ponti). Inoltre una pala lunga 80 metri (Vestas V164) leggo che pesa 33 tonnellate, quindi molto poco. Credo che una discriminante importante sia il peso, che è un dato che non si trova sulla loro scheda tecnica (almeno io non l’ho trovato).
Potreste cortesemente spiegarci come questo ipotetico futuro aeromobile, capace di atterrare addirittura su piste corte e non asfaltate, sarebbe 12 volte più grande di un 747 lungo già di suo più di 70 metri? Grazie.
Le dimensioni sono tre: lunghezza, larghezza e altezza. Il totale si chiama volume.