La Casa Bianca ha dato via libera al Gruppo Toto per il suo mega progetto eolico off shore in Maryland. Lo realizzerà Us Wind, controllata dall’italiana Renexia di Toto Energia. Prevede l’installazione di 114 torri eoliche in Atlantico, a 9 miglia dalla costa, per una potenza installata di 1,7 GW e un investimento totale di 11,5 miliardi di dollari. Occuperà una superficie totale di 324 kmq.
Produrrà 7 TWh annui, equivalenti ai consumi di 700 mila famiglie. Fatturerà in 30 anni di concessione 45 miliardi di dollari, cioè 1,5 miliardi all’anno. Darà lavoro a 2.600 addetti.
E’ il maggiore dei 10 progetti di eolico off shore approvati dal governo degli Stati Uniti, attraverso l’ente federale BOEM (l’agenzia che si occupa delle concessioni per i progetti offshore). In totale la potenza installata assomma a 15 GW.
ll progetto di US Wind inizierà la produzione entro il 2028 e «potrà contribuire al percorso di decarbonizzazione avviato dagli Stati Uniti» ha commentato Riccardo Toto, DG di Renexia e Presidente US Wind.
L’obiettivo fissato dall’Amministrazione Biden è arrivare ad installare eolico off shore per 30 GW di potenza entro il 2030.
E in Sicilia Med Wind, il fratello maggiore
In Italia, sempre attraverso Renexia, il Gruppo Toto ha completato e messo in funzione Beleolico, primo parco eolico marino del Mar Mediterraneo e sta sviluppando il ben più grande parco eolico flottante nel Canale di Sicilia, denominato Med Wind.
Sorgerà nel Canale di Sicilia, a 80 km dalla costa di Trapani. La produzione totale sarà di circa 9TWh/Anno equivalenti al fabbisogno di 3,4 milioni di famiglie. Da solo coprirà il 3% dei consumi elettrici italiani, risparmiando emissioni di CO2 per circa 2,7 milioni di tonnellate all’anno, pari allo 0,6% delle emissioni climalteranti italiane del 2019.
Si comporrà al massimo da 190 turbine eoliche galleggianti per una potenza installata di circa 2,8 GW e una produzione annua stimata di quasi 9TWh.
Toto: una filiera per l’eolico off shore
A supporto dei due progetti Renexia ha in programma di costruire stabilimenti per produrre in loco alcuni componenti chiave degli aerogeneratori. Con un investimento di 95 milioni di dollari, US Wind sta già realizzando una fabbrica a Sparrow Point, negli Stat Uniti.
«Questo modello produttivo, che comporta un ruolo gestionale anche nella filiera industriale, per noi è assolutamente funzionale e lo replicheremo in Italia grazie all’accordo siglato recentemente con il Mimit e MingYang per la costruzione di una fabbrica dedicata alla costruzione di turbine eoliche», ha aggiunto Toto.
Eolico: taci, il nemico ti ascolta
A nostro parere- Che un Gruppo italiano, per di più con base in Meridione, inanelli successi industriali in America, addirittura in un settore globale come quello delle energie rinnovabili, riempie di orgoglio ben più della nomina di Raffaele Fitto a vicepresidente esecutivo della Commissione europea.
Eppure il via libera di Washinton, che risale a fine agosto, è passato quasi inosservato nelle cronache politiche ed economiche italiane. Se ne è parlato solo tra gli addetti ai lavori, benché – andiamo a memoria – deal di uguale portata, 11,5 miliardi di dollari, non si siano mai visti con un protagonista privato del Made in Italy.
Nemmeno Med Wind ha avuto grande eco sulla stampa generalista nazionale, pur essendo ancor maggiore, in casa e destinato ad alimentare il nostro faticoso tragitto verso la decarbonizzazione.
Ma forse è meglio così. Fosse finito nel tritacarne degli ambientalisti al carbone sarebbe presto diventato “scempio“, “assalto” e “speculazione“. Sardegna docet. E allora, “taci, il nemico ti ascolta”
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1,7GW installati a sole 10 miglia dalla costa per 11,5 miliardi? 😮
Pensavo che l’eolico offshore costasse meno!
Comunque resta un’ottima notizia 💪
il sito italiano di Renexia ha riportato questi dati, che anche a me sembrano strani, poi usati dalle agenzie di stampa, ma potrebbe(?) essere la somma di investimenti su più parchi eolici marini, invece ceh solo di questo
il sito inglese di Renezia parla di 1,9 GW per 3,3 miliardi di dollari,
un altro sito Toto parta di 1,5 GW, altri siti di 2,2 GW.. insomma non è scritto molto chiaro; ho anche il dubbio se sia eolico marino ma di tipo con piloni fissi
qui una mappa ingrandita con lo schema dei posizionamenti in mare delle turbine e delle loro 4 sottostazioni di collegamento all’allettrodotto sottomarino:;
https://www.rtoinsider.com/wp-content/uploads/2024/07/Maryland-Offshore-Wind-BOEM-Alt-FI.jpg
in europa:
– costi completi di eolico marino galleggiante, per la primissima generazione di questi parchi, ancora da ottimizzare, di solito leggo cifre circa 3 miliardi per 1 GW di potenza nominale (o meno usando turbine cinesi, opzione nuova creatasi nel 2024 perchè i fornitori europei sono già imballati di ordini)
– poi c’è eolico marino su fondazioni fisse, già rodato da tanti anni, che di suo può già ora può costare un po’ meno di queste cifre, ma essendo posabile solo in aree con fondali non più profondi di 60m, non è detto che intercetti le aree in assoluto più ventose rispetto alle instalazioni galleggianti
in europa eolico marino è interessantissimo nel mare del nord (dove il vento è più forte, e si raggiunge un capacity-factor del 45%-50%, cioè la potenza media in un anno è circa 45-50% della potenza nominale) e il ritmo di installazione è di 1 mega turbina al giorno
sono comunque papabili anche nel mediterraneo (il progetto siciliano citato sopra con le turbine attuali migliorate in efficenza mi pare stima un capacity-factor 36%) e nel caso specifico dell’italia, potranno essere determinanti, visto che per l’eolico su terra non abbiamo molti siti ventosi e adatti anche a buona convivenza di vicinato antropico ( ma forse si potrebbe risolvere alzando i benefit economici alle comunità locali, come già si fa spesso all’estero )
Sui tre parchi eolici del Maryland abbiamo ripreso le comunicazioni ufficiali della Casa Bianca: eravamo negli Stati Uniti e la notizia è stata riportata con enfasi da molti media. Si tratta di eolico off shore su bassi fondali, quindi ancorato. Med Wind è invece eolico off shore galleggiante.
capito, quindi eolico marino con fondazioni fisse
negli stessi giorni hanno rilasciato più autorizzazioni per parchi off-shore, forse (?) la cifra è per più lotti
comunque sia progetto enorme e interessante che sia coinvolta la ditta italiana, intraprendente che ha fiutato uno spazio nel nuovo settore in crescita
anche abile a collegare i sub-fornitori, come le turbine con realizzazione delle parti in buona parte cinese, economica e con tempi di fornitura rapida, nel caso del progetto siciliano
sempre per il progetto siciliano, mi ero letto del materiale divulgativo è sono abili anche nella gestione delle compensazioni locali, senza tenere il braccino corto, così da avere l’appoggio degli abitanti locali siciliani e in particolare dei pescatori
non solo fondi per ammodernagli le barche (non ricordo ma forse anche elettriche) ma anche coinvolgerli in modo retribuito con le loro barche nelle attività di manutenzione degli impianti, nei mesi in cui non sono impegnati nella pesca.. farli partecipare al progetto