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Il governo cinese “benedice” il progetto Silk-Faw

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Silk-FAW rafforza il legame con la casamadre cinese. Da oggi, infatti, entra nel Consiglio di Amministrazione uno dei capi del colosso automotive FAW. Si tratta di Li Chongtian, attuale presidente della holding della FAW Capital Holding Co.  che gestisce gli investimenti di FAW.

Il primo modello della joint venture: la Hogqi S9

Nel cda di Silk-FAW entra il supermanager Li Chongtian

 La nomina, precisa una nota diffusa dalla joint venture che realizzerà il grande impianto produttivo di Reggio Emilia, «è stata avallata anche dal Governo della Repubblica Popolare Cinese, e consolida ulteriormente la squadra di manager al lavoro, tutti di elevato profilo e con un’expertise di lungo corso in ambito automotive». In questa direzione vanno anche i commenti del Presidente della Regione Emilia-Romagna Stefano Bonaccini e dell’Assessore allo Sviluppo Ecomonico Vincenzo Colla.

«Siamo orgogliosi di annunciare l’ingresso di Li Chongtian come nuovo membro del nostro Consiglio di Amministrazione – ha dichiarato Katia Bassi, Managing Director di Silk-FAW – La sua nomina rappresenta un’ulteriore conferma della solidità e della multiculturalità di questo ambizioso progetto e ci consente di implementare un piano industriale di lungo periodo per avere successo in un settore altamente competitivo».

Bonaccini e Colla: così Silk-FAW si consolida

Li Chongtian è laureato in ingegneria e vanta una lunga e consolidata esperienza in ambito finanziario e manageriale in grandi gruppi internazionali del settore automotive. Mr Li, attualmente alla guida della FAW Capital Holding,  è anche parte dei gruppi FAW Financing e FAW Automotive Insurance.

All’interno di FAW, Chongtian ha ricoperto, nel corso degli anni, diversi ruoli manageriali, tra cui quello di Responsabile della Revisione Contabile e di Direttore della Gestione e della Digitalizzazione. In precedenza, è stato anche presidente di Sanguard Automobile Insurance Coin.

Emilia e Lombardia
Il governatore dell’Emilia Romagna Stefano Bonaccini.

«La nomina del rappresentante di FAW ratificata direttamente dal Governo cinese è un fatto molto positivo» commentano Bonaccini e Colla. Con questa nomina, aggiungono «si conclude l’assetto di comando  del Consiglio di Amministrazione fra Silk e Faw, fattore che consolida il progetto sia dal punto di vista economico-finanziario che dal punto di vista industriale».

Entro gennaio un summit a Reggio Emilia

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Il progetto del nuovo stabilimento di Reggio Emilia

I vertici della Regione stanno procedendo alla definizione dell’accordo di programma e annunciano di aver già concordato un appuntamento entro gennaio presso il Tecnopolo di Reggio Emilia con tutto il consiglio di amministrazione e con il Presidente Jonathan Krane.

Silk-FAW progetterà e produrrà in Emilia-Romagna una gamma di supercar elettriche e ibride con il marchio Hongqi, destinate al mercato globale.

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31 COMMENTI

  1. Veramente portano lavoro in Italia e voi sputate nel piatto, vorrei vedere se dove lavorate di trasferissero.
    Comunque sia alche pagani è partito con tagli forti sui prezzi e fino al giorno prima non c’era e anche altri che non ricordo neanche il nome, le trovo macchie assurde il schiaffo a chi non arriva a fine mese peggio chi va a rivestire nei bidoni della spazzatura, non dovrebbe esistere gente concerti stipendi che non riuscirà a spendere in tre vite, è solo una mia personale opinione.

  2. Giovanni il nuovo troll…spuntano come funghi eh…il signore di prima è Marco pi.pi io sarò Luca ca.ca?
    Se la faccia una bella risata ogni tanto aiuta a prendere meglio la vita e deve scusare parecchi di noi.Purtroppo siamo fatti cosi…

  3. Massimo buongiorno se posso permettermi anche lei la tocca pianissimo nei confronti del buon Enzo eh.. .
    Putroppo essendo Enzo un grande appassionato di vetture sportive, oserei dire parecchio competente, è giustamente ipercritico nei confronti di queste operazioni che secondo lui lasciano il tempo che trovano, d’altronde il genio italico è inarrivabile siamo abituati troppo bene.
    Logicamente anche loro troveranno il danaroso che vorrà mettersi una qualsiasi ipercar in garage come status simbol attestante la sua ricchezza,lo stile è tutt’altra cosa,d’altronde i cinesi hanno tanto di quel denaro da buttar via ben vengano queste iniziative magari qualcosa di valido viene fuori.

    • Ciao Luca, grazie per la difesa d’ufficio, apprezzata, ogni tanto una voce amica fa piacere 🙂

      Scherzi a parte, Silk Faw è una realtà da seguire e capire, perché sono molte le case automobilistiche che stanno nascendo dal nulla come funghi approfittando della bolla che c’è oggi sull’elettrico (basti pensare che una realtà solida, come Tesla, ha lamentato tramite Musk che le sue stesse azioni sono troppo quotate e non valgono tanto …). Grazie alla buona risposta del mercato dell’elettrico, le auto elettriche stanno godendo della stessa fortuna delle criptomonete: tutti ci stanno buttando dentro soldi perché l’hype è pazzesco e i prezzi delle azioni non smettono di crescere, garantendo facili guadagni.

      Poi si arriverà alla resa dei conti: occorrerà vedere quanto valgono davvero le società, se i bilanci sono apposto, si guarderà l’ebidta, si guarderanno i numeri reali, etc. Che il mercato sia in fermento e si inizino ad intravedere i primi segnali di stop lo dimostra l’andamento di Rivian, solida realtà con alle spalle nientepopodimeno che Amazon, con una lineup credibile, un ottimo approccio al mercato e modelli già usciti e sulla cui bontà tutti hanno potuto mettere mano (ottime le recensioni di critica e utenti): un’azione valeva 100$ il 10/11/2021, oltre 172$ il 16/11/2021 e oggi è al minimo storico di 80,31$ col titolo che non smette di perdere quota, nonostante non abbia alcun problema, nonostante abbia rispettato tutti gli impegni, nonostante stia facendo tutto bene.

      Ma torniamo agli amici di Silk Faw altrimenti il mio intervento sembra sia off-topic. Quando Silk Faw annuncia la S9, parlò di un prezzo 1,4 milioni di euro. Poi ci ripensa, e ora chiede 2 milioni di euro. Già questo non promette proprio benissimo. I numeri che dichiarano sulle prestazioni andranno tutti dimostrati, come designer scelgono un nome famoso che però non ha esperienza di hypercar (questa si limita a 2 concept di Lamborghini) e vengono fatti molti annunci anche sul resto della linea, con numeri importanti di vendita (per la S7 – declinata in cuv e coupé – previste 6000 vetture l’anno nel 2026 nonostante un prezzo di 250000 euro, etc. etc.).

      Mettiamo da parte il mio scetticismo e capiamo un po’ chi ce li metterà i soldi in questo progetto (spoiler: andranno a trovarli sul mercato e probabilmente li troveranno pure).

    • Il responsabile tecnico di Silk-FAW è Roberto Fedeli (italiano ex Ferrari) il designer tanto bistrattato dal buon Enzo è Walter De Silva, italiano celebrato in tutto il mondo, il manager director è l’italiana Katia Bassi. Mi sembra che definirla solo un’operazione cinese sia riduttivo.

  4. La mia analisi. I cinesi dominano già i segmenti A e B, sul C e D stanno arrivando e comunque li presidiano. Gli mancano le supercar. Così, consapevoli che nessuno avrebbe acquistato una supercar con lo smog di Pechino dentro (tradotto: 100% made in Cina), decidono di darle un tocco di italianità e andare a produrle a 2 passi da Maranello.

    Ora provo a mettermi un po’ nella testa dell’ “uomo del marketing”. Intanto la scelta del nome: hanno scelto un nome che evoca la Cina perché vogliono far sapere al mondo che sono cinesi e sgretolare la diffidenza verso l’acquisto di una supercar cinese. Poi sono arrivate le scelte complesse: la facciamo solo elettrica o ce lo mettiamo un motore? Hanno capito che solo elettrica oggi è poco allettante (e non avrebbe retto il confronto con Rimac e Tesla) e quindi hanno pensato anche all’ibrido. Per cui si parte con l’ibrido e in futuro si vedrà.

    Poi c’era da scegliere il posizionamento in termini di performance. 1400 cv sono sufficienti a farle fare una degnissima figura nel panorama dei top player, e quindi priorità alle prestazioni.

    Si passa all’estetica. E qui casca l’asino. Perché, errore tipicamente cinese, non hanno saputo curare questo aspetto: l’auto non ha niente a che vedere con la bellezza offerta da una Ferrari o da una Lamborghini o da una McLaren. Sembra quasi una Noble, una sportiva artigianale la cui linea è un mix di necessità aerodinamiche con qualche elemento sportiveggiante dentro. I cerchi sembrano quelli maggiorati della ID3 (ingardabili su una supercar!), il lunotto posteriore sembra una copia cinese del lunotto della F40, il cofano anteriore ispirato alla F488 gtb, il profilo laterale con prese d’aria / estrattore tra le ruote è preso dalla McLaren Senna e la coda è totalmente sbagliata, con una sorta di longtail per motivi aerodinamici, un estrattore d’aria che così brutto mai l’avevo visto e un alettone enorme al posteriore che è tipico di chi lo aggiunge in extremis perché si è accorto che senza l’auto non tiene abbastanza (errore che fece agli albori anche la Koenigsegg) e infatti in alcune foto l’alettone non c’è. Infine la vernice rossa come la Ferrari che però in foto non viene uguale perché Enzo Ferrari ci lavorò duro per ottenere quel fantastico punto di rosso e questo punto qui scelto da Silk-Faw è meno favoloso, tanto da costringerli a ripiegare su un mix rosso nero opaco. Gli interni sono una cinesata (soprattutto se lasceranno il televisore al posto dell’airbag).

    Questa estetica anonima, tutta sbagliata, è un grave errore che limiterà fortemente l’appeal del modello. Certo, faranno ovviamente i soliti x esemplari limitati che andranno tutti venduti prima ancora della commercializzazione ufficiale, ma non hanno creato un brand forte e vincente che, da solo, passerà di bocca in bocca, condiviso sui social e riconosciuto per strada (si chiama brand awareness). Avranno fatto la solita ipercar che qualche miliardario acquisterà per tenerla ferma a prendere polvere in garage.

    Peggio mi sento se penso che, dopo l’S9, i prossimi 2 modelli, S5 e S7, saranno 2 suv elettrici. Non solo quindi il solito caos cinese sui nomi (S per cosa sta? 5, 7 … 9? Mah) ma anche sull’identità del brand. In pratica stanno facendo cineserie ed è un peccato perché con i capitali che ci stanno mettendo avrebbero potuto fare molto meglio. Il posizionamento col prezzo darà un quadro più chiaro di ciò che hanno in testa …

    • Ho trovato il prezzo: circa 2 milioni di euro. HAHAHHAAHHAHHAHHA

      Ma dai, siamo seri, 2 milioni di euro quel coso lì, ma chi glieli deve dare, per forza hanno mandato uno dalla Cina a sistemare le cose … la Ferrari La Ferrari costava 1.200.000 euro (non a caso oggi chi se l’è comprata qualche anno fa se la rivende a 5 milioni)

      • Non dovresti aver faticato molto: Vaielettrico l’ha scritto almeno due volte. Ah, dimenticavo: tu commenti, mica leggi

      • Concordo con te, ci sono tantissime altre supercar con una storia ed un marchio alle spalle che costano meno e conservano un valore nel tempo, dare 2 milioni di € per una macchina Italo/cinese del tutto sconosciuta, mi sembra veramente un’esagerazione..

      • – Ho trovato il prezzo: circa 2 milioni di euro. –

        Non ci son più i comunisti di una volta… Eh signora.. chissà dove andremo a finire… 😀

        • Ma sai, Alessandro, alla fine è proprio così e con te so che posso permettermi questa riflessione. Il punto è che queste case puntano a fare i soldi facendo supercar senza avere una reale esperienza dietro: comprano dei supermotori, esagerano con la potenza, titanio, carbonio, estetica, qualcosa di esclusivo e ti consegnano l’auto. Sanno che i proprietari non la guideranno ma la terranno nella loro collezione e ogni tanto decideranno di vendere l’auto sia per far posto a qualche modello nuovo sia per guadagnare. Se guardi il prezzo delle aste delle hypercar in serie limitata, ci sono affari d’oro. Tu acquisti una Ferrari La Ferrai a 1,2 milioni e 5 anni dopo la vendi a 5 milioni: ci guadagni 3,8 milioni senza aver alzato il sedere dalla sedia, senza aver lavorato, sudato, rischiato. Tutte le hypercar in serie limitata vanno incontro a supervalutazione. Volendo, puoi guadagnare anche con una serie non limitata: la compri, la tieni a 0 km (ce ne fai max 100), aspetti che esca dal mercato e dopo 20 anni dall’uscita del mercato la metti all’asta e il pezzo vola alle stelle. Non importa neanche più se il modello era buono, affidabile, etc. … è un business per soli ricchi, solo loro possono partecipare a questo giochino perché la soglia d’ingresso è molto alta e bisogna stare nei giri giusti. A titolo di cronaca, la Ferrari La Ferrari non poteva essere acquistata da chiunque, dovevi essere già proprietario di 2 Ferrari altrimenti non te la vendevano; altre case, consce del giochino (a memoria la Ford per la sua GT), sono arrivate a porre una clausola precontrattuale che vieta la rivendita se non dopo molti anni, sperando così che l’auto finisca nel garage almeno di un appassionato e non solo degli speculatori (speranza vana perché i facoltosi acquirenti – tra cui John Cena – hanno deciso di violare la clausola e passare all’incasso).

          Siccome ormai è solo business, i costruttori non si preoccupano neanche più di come va l’auto su strada. Mi ha sconvolto la notizia che Hamilton (quindi uno che le auto le sa portare) ha messo in vendita la sua Pagani Zonda (con cui aveva avuto in passato anche un piccolo incidente): il suo commento sull’auto era che tanto il sound era fantastico quanto la guida era pessima. E parliamo di Horacio Pagani. Ma potrei citare l’incidente di Hammond con la Rimac, il fuoripista di Stig con la Koenigsegg e potrei toccare anche un mostro sacro come Ferrari, con Chris Harris che ha detto della nuova SF90 “Se il progetto per il futuro di Ferrari dovesse essere una macchina che mette la tecnologia davanti al conducente, non sono sicuro sia il futuro che vorrei” con la Ferrari che risponde che le stringenti normative in fatto di emissioni condizionino inevitabilmente anche un marchio come Ferrari (come confessare: sì, è vero, la SF90 è peggiore dei modelli precedenti ma è colpa delle norme Euro, non possiamo farci niente, rassegnati, è così che va).

          Di supersportive inguidabili o non piacevoli è pieno il mondo. Quando superi certe potenze, rendere un’auto guidabile è quasi impossibile, servirebbero interassi molto più lunghi per stabilizzarle ma questo le consentirebbe solo di affrontare i curvoni, quindi la ricerca esasperata del compromesso ricorrendo ad alettone, pneumatici giganteschi, elettronica supersofisticata, senza sacrificare il piacere di guida … è una sfida impossibile che richiede competenze sovrumane. Non è un caso che il mondo aspetta la recensione della prima Gordon Murray T.50, un’auto che ha al centro il concetto di piacere di guida old school (ma che costerà circa 2,7 milioni di euro).

          E quindi che auto sarà questa Silk-Faw S9? Un’auto che competerà con la Gordon Murray o l’ennesima supercar con una scheda tecnica piena di numeri enormi che poi è inguidabile su strada, nata solo per alimentare logiche speculatorie di ogni tipo? Ai posteri la sentenza …

          • E’ così.

            Nella mia ingoranza ho stabilito che andare in pista sopra i 200 cv con una moto e sopra i 400 con un’automobile cessa di essere una passione (o un ricco hobby, se uno ha di che “mantenerlo”) e diventa un “mestiere”.
            Parlo delle moto che conosco meglio (ma non che anche le auto mi siano oscure.
            Sopra certe potenze con una moto non è tanto la differenza di guida, quanto quello che ci sta attorno.
            Perchè con una moto come quelle che vendono oggi mica puoi andarci in pista una volta all’anno e pensare di fare una figura decente anche solo con te stesso. Nossignore, se non ci vai almeno una volta al mese durante da marzo a ottobre cosa diavolo vuoi capirci di una moto che è a un passo dai superstock del mondiale? E allora vorrai mica arrivarci fuori forma… e d’inverno giù palestra come se non ci fosse un domani. E i setup? ormai quelli che vanno a girare e basta li vedi la domenica con i computer e le telemetrie. E potrebbe mai mancare l’amico meccanico? Perchè malgrado la palestra se giri su tempi interessanti quando scendi dalla moto magari sei anche un po’ stanchino, vorrei vedere… e i piccoli aggiustamenti te lo fai da solo? Annò, nel caso più fortunato c’è lo zio Luigi che ti accompagna e ti tira la catena, ma non mancano i meccanici che per passare una domenica (pagata) diversa dal solito ti accompagnano a girare… E potrei continuare le mezz’ore. Certo, si è sempre visto. Però ormai al di sopra di un certo livello diventa quasi un lavoro. Da ciò discende a bomba il tuo discorso. Se certe cose sono fatte solo per stupire e non per essere usate davvero… eccetera. Quindi sì, d’accordo con te.

          • Ecco, lasciamo la sentenza ai posteri. Perchè tu l’hai già pronunciata? Ti ricordo che Silk FAW darà lavoro a più di mille dipendenti in Italia, sta già attivando una filiera di fornitori nella Motor Valley, ha esplicitamente dichiarato che viene nella Motor Valley italiana perchè è l’unico luogo al mondo dove si può costruire una hypercar degna di tal nome. Non trovi che irriderla a priori sia una forma di snobismo autolesionista?

          • Io non ho pronunciato la sentenza, ho detto solo che è difficile e che questo è un mondo difficile lo sai anche tu, non basta chiamare il grande designer e il grande manager. Navigano in pessime acque gruppi come Evergrande, Faraday Future, scommetteresti sul loro futuro? Eppure anche loro hanno fabbriche e migliaia di dipendenti, Evergrande ha anche prodotto il primo veicolo (nel senso proprio di consegnato in mano al cliente), eppure sappiamo che tutto questo non basta. La sfida di Silk Faw è enorme: perché è troppo ambiziosa, perché chiede 1,4 milioni per auto (anzi no, ora ne chiedono 2 sempre per la stessa auto) che gli dovrebbero essere dati sull’unghia ad un’azienda che non può non solo offrire alcuna garanzia per il futuro ma neanche ha una storia alle spalle a fare da garanzia, perché non ho ancora capito il posizionamento (come si fa a vendere un’auto a 2 milioni e un attimo dopo un’auto a 250.000 euro? Io non conosco alcun brand che ha adottato questa strategia di attacco al mercato, normalmente si fa il contrario, prima ti fai conoscere con prodotti premium di qualità e poi ti “spari” la supercar – vedi Lexus LFA).

            Avessi tu 2 milioni da destinare all’acquisto di un’auto, acquisteresti una supercar di un produttore appena nato che non sai se l’anno prossimo c’è ancora? Qual è la reason why per cui dovresti scegliere proprio Silk Faw e non competitor più blasonati? Perché è stata disegnata dal designer della prima Audi TT e della Seat Altea?

            Non credi che un sano scetticismo nei confronti di un progetto così ambizioso i cui capitali sono tutti da verificare sia meno autolesionista di una acritica concessione di fiducia in bianco? A me sembra sempre che io e te giochiamo a ruoli invertiti, sarà deformazione professionale, come it service manager ogni volta che mi passa un progetto sotto il naso devo pormi in anticipo tutti i dubbi e tutte le domande a cui i colleghi non hanno pensato per non mandare il progetto a sbattere anzitempo …

    • De Silva, il guru del design auto, fatto a pezzi dal signor Enzo. Stanotte non prenderà sonno. Comunque l’alettone è a scomparsa ecco perchè si vede in alcune foto e in altre no.

      • Ma infatti la linea è bellissima, poche storie. Mi piace anche di più della Fulminea, benchè le hypercar come genere e come concetto non mi affascinano tanto.

        • Ragazzi ma io ogni volta esprimo la mia opinione, mica la verità assoluta. Soprattutto in termini di estetica, ognuno la può pensare come vuole, non mi faccio affascinare dal blasone, a titolo di esempio la Ferrari Portofino M la adoro, la Ferrari Roma proprio non mi piace.

          Non riesco a trovare elementi personali in questo modello, ho esaminato tutti quelli che secondo sono difetti estetici dell’auto: è un mix di cose già viste e gli manca una sua personalità, anche perché qui parliamo di hypercar, non di suv o di berline e le hypercar richiedono una spiccata personalità, pretendono un effetto wow, sono destinate a rimanere scolpite nella memoria di chi le ammira di persona per decenni. Non riesco a ritrovare nella S9 quell’armonia nel progetto, nelle linee, mi sembra un patchwork di soluzioni altrui. Chiaro che se uno mi regala un’auto così o solo mi porta a farci un giro resto “a bocca aperta”, così come resterei a bocca aperta davanti a qualunque hypercar. Però anche tra auto top, anche voi avrete una vostra classifica di quelle che vi convincono di più e quelle che vi convincono di meno, o no? O dobbiamo dire che sono tutte belle allo stesso modo?

          Poi una cosa sono esteticamente Mazzanti Evantra, la Estrema Fulminea, le Noble, la Silk Faw S9, mentre ben altra cosa sono la Ferrari La Ferrari, la Ferrari FXX K, la Bugatti Bolide, la Lotus Evija, la Koenigsegg Jesko, la Hyperion XP-1. Gusti miei, magari i vostri sono opposti o per voi sono tutte uguali allo stesso modo.

          Inoltre – in aggiunta al discorso stile – ho un forte scetticismo sulle hypercar ibride perché al momento quelle riuscite si contano sulle punte delle dita perché non sono sportive pure, non trasmettono ciò che una sportiva deve trasmettere. Guardatevi i video di Chris Harris quando guida la Ferrari SF90 (guardatevi il finale del video, le conclusioni …) e quando guida la Ferrari FXX K: non mi pare faccia gli stessi commenti, eppure hanno entrambe 1000 cv e la SF90 è nata 7 anni dopo la FXX K (… la SF90 costa un quinto di una FXX K del 2014, però l’attacco all’SF90 è dovuto proprio alle complicazioni dell’ibrido …).

          Una volta si diceva “de gustibus non disputandum est”, poi il latino è morto …

          • Io sono ignorante e “antico”. Per me i buoi di regola devono stare davanti al carro. Ci sono le eccezioni, ma sono poche e si chiamano Lamborghini Miura, Ford GT40 e poco altro. Non per niente finchè ho avuto un solo figlio mi sono tenuto stretto la mia Toyota GT86. Adesso il giocattolo della domenica (e nemmeno di tutte…) è una “banale” trazione anteriore, ma almeno ha quattro porte. Ergo per quanto mi riguarda il guaio dell’elettrico è che mettere un motore davanti e fare una trazione posteriore è un totale controsenso. Poffarre. Speriamo nel futuro delle batterie. Magari ci rifanno una Miura.

          • Enzo te lo detto già in altra volta fai tu un auto poi vediamo com’è e che prestazioni ha e che consumi e soprattutto la linea e gli interni
            Su dai ci vuole veramente poco

  5. Buongiorno il signor Giovanni l’ha proprio toccata pianissimo….chissà cosa c’entra con il testo dell’articolo in questo sito poi.
    Come se in nome del Dio denaro non si fossero mai fatti affari anche con il diavolo.
    Come disse l’imperatore Vespasiano dovendo recuperare sesterzi dell’urina della gente?
    “Pecunia non olent”mi pare

  6. Giovanni, mi scusi ma non credo ci sia da fare polemiche, anche perchè farei notare che la Silk EV LLC è americana con uffici a New York, probabilmente quando ci sono interessi economici rilevanti si scordano di colori e politiche.

  7. Voglio ricordare che l’economia cinese già ora interagisce pesantemente con tutte le economie occidentali compresa quella statunitense, vedi Apple, e a nessuno in particolare fino ad oggi è venuto il volta stomaco.

  8. Una bellissima notizia: una spietata dittatura comunista sprezzante dei più elementari diritti umani che benedice un progetto industriale nella rossa Emilia…c’è da esserne orgogliosi!!! Da fare voltare lo stomaco!!

    • non comprare più cellulari, computer, vestiti ecc ecc ecc…così non foraggi la spietata dittatura comunista. Non fare il pieno alla tua auto così non foraggi le spietate dittature arabe. Non comprare manco uno zircone alla tua donna così non foraggi il mercato insanguinato dei diamanti. Non hai voglia di fare queste cose ? ok…allora non venire qui a rompere con queste idiozie

    • bisognerebbe prendersela con gli incompetenti che hanno gestito il gruppone negli ultimi decenni. E a chi la svenduta ai francesi. Se i cinesi costruissero auto da 30.000€ in su comprerei quelle piuttosto che un auto marchiata Fiat. Proprio per i motivi che ho menzionato.

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