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Il Giro-E 2020, in e-bike dalla Sicilia a Milano

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La presentazione del Giro-E 2020 al Cosmobike di Verona: si corre sulle stesse strade del Giro d'Italia.

Il Giro-E 2020 è stato presentato al CosmoBike di Verona, È “l’unico evento a tappe al mondo riservato alle bici a pedalata assistita”. La gara per e-bike si svolge sulle strade del Giro d’Italia negli stessi giorni della Corsa Rosa.

Il Giro-E 2020: 16 tappe con 2 a cronometro

Con il Giro E-2020 gli organizzatori promettono le stesse emozioni della Corsa Rosa. Con foglio firma alla partenza, il pubblico ai lati delle strade, la conquista delle sette maglie in palio e la premiazione sul podio. Oltre all’opportunità di pedalare accanto a leggende del ciclismo come Gianni Bugno e Fabiana Luperini.

Il Giro-E 2020
Con la e-bike anche ciclisti non più giovanissimi possono affrontare le salite più dure del Giro.

Il format, creato da RCS Sport, è alla seconda edizione, dopo il Giro-E di prova del 2018 e la prima vera gara del 2019.  “Una crescita vertiginosa che ci riempie d’orgoglio e va di pari passo con l’esplosione del mercato delle e-bike”, commenta Paolo Bellino, ad di RCS Sport. Che continua: “Il segreto? È un’esperienza unica perché si può vivere il Giro dall’interno, oltre a poter scoprire la bellezza del nostro Paese”.

Il via il 12 maggio da Caltanissetta

e-bike

L’edizione 2020 vanta molte novità. Crescerà il numero dei team coinvolti (l’anno scorso erano 10, composti ognuno da 5 ciclisti più il capitano, a formare un “gruppo” di 60 ciclisti). E diminuirà la lunghezza delle tappe (compresa tra i 65 e i 110 chilometri). Si disputeranno anche le cronometro (che sono due su un totale di 18 tappe). E ci sarà maggiore attenzione all’efficienza energetica dei team (premiata con una maglia ad hoc).

L'E-Giro 2020 

Partenza il 12 maggio a Caltanissetta, in concomitanza con la 4° tappa del Giro d’Italia. Conclusione a Milano in piazza Duomo il 31. In mezzo tanta strada e salite. Come quelle, iconiche, che conducono al Colle dell’Agnello o ai 2758 metri del Passo dello Stelvio, Cima Coppi 2020, la vetta più alta della Corsa Rosa. Che i partecipanti, nonostante l’ausilio del motore, dovranno comunque guadagnarsi. Perché non è mai la bici che ti porta in cima, ma le gambe e i sogni di chi pedala.

 

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