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Genova, il futuro delle banchine sarà elettrico

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Le colonnine in strada per auto e moto, le colonnine nei porti per le barche dove si lavora all’elettrificazione delle banchine. Un obbligo comunitario, tutte elettriche entro il 2025, che Genova rispetta con un investimento 8 milioni. 

L’intervento (giapponese) a Voltri

Fare il pieno di energia elettrica direttamente dalla banchina in modo da spegnere i motori e limitare le emissioni delle navi nell’area portuale. Una misura che l’Unione Europa consiglia dal 2003, ma  sarà obbligatoria dal 2025.  Nel porto di Genova Voltri inizia a prendere forma grazie ad un investimento di 8 milioni di euro. La notizia arriva con un comunicato della multinazionale di proprietà giapponese Nidec Asiex Ansaldo sistemi industriali – che si è aggiudicata la gara e ha firmato il contratto con l’Autorità di sistema portuale del Mar ligure occidentale (porti di Genova e Savona). Il progetto prevede la realizzazione di un sistema avanzato di alimentazione elettrica che consentirà alle navi ormeggiate di attingere dalle banchine l’energia necessaria ad essere pienamente operative. Senza bisogno di accendere i motori di bordo.

In questo modo ci si adegua alle direttive dell’Unione Europea che ha invitato i porti ad adottare sistemi shore to ship per ridurre le emissioni inquinanti delle navi in porto. Una raccomandazione che diventerà vincolante per tutti gli scali europei entro il 2025. Non c’è molto tempo. L’investimento è  anche un volano per incentivare la diffusione della mobilità elettrica nella nautica, che è ancora un passo indietro rispetto al settore auto. Nonostante i grandi investimenti in Nod Europa.

Ridurre le emissioni  e l’inquinamento acustico

La Nidec ASI ha vinto la gara d’appalto grazie al miglior punteggio tecnico ed economico. Il sistema proposto cerca un duplice risultato: riduzione delle emissioni di SOx, NOx, CO2 e di PM che rappresentano una significativa fonte d’inquinamento per un territorio densamente popolato. Inoltre collegando le navi alla rete elettrica nazionale ed evitando l’impiego dei generatori diesel di bordo si ridurranno anche le emissioni acustiche.

“Siamo orgogliosi di collaborare con il Porto di Genova apportando la più avanzata tecnologia, unita alla capacità di soddisfare esigenze specifiche attraverso soluzioni personalizzate. E a una comprovata esperienza -sviluppata grazie alle diverse applicazioni già installate nel Porto di Livorno, nei Cantieri di Muggiano – La Spezia, nelle Basi Militari Navali di Taranto e a Tolone in Francia”, ha detto Kaila Haines, marketing e PR director di Nidec ASI.

Sul lato tecnico Nidec ASI fornirà due convertitori statici di frequenza da 6 MVA che, con i sovraccarichi richiesti, possono arrivare a 12 MVA. Oltre ai quadri e trasformatori MT e BT, i conduttori di connessione per le varie apparecchiature e le componenti accessorie. L’azienda ha realizzato un progetto simile per Livorno: “Lo possiamo definire di eccellenza – sottolineano nella nota stampa -. E’ uno dei pochi porti al mondo all’avanguardia insieme a quelli di Los Angeles e San Francisco (California), Juneau (Alaska), Göteborg (Svezia), e Lubech (Germania). Per l’elettrificazione della banchina del Porto di Livorno, Nidec ASI ha fornito nel 2013 un drive a frequenza variabile per la realizzazione di un impianto che abbatte le emissioni navali e riduce l’inquinamento. Fornendo energia elettrica da terra alle navi da crociera ferme in porto”.

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