Il trasporto merci su autostrade elettrificate, nonostante gli scettici, mette insieme i big player del settore energetico, della mobilità, della logistica e la politica. Seduti allo stesso tavolo a Brescia dove è stato presentato il progetto della Brebemi (guarda) in versione autostrada elettrica: la prima e-Highway
Bisogna partire dai numeri: il traffico merci è responsabile di una grossa fetta di inquinamento, basta leggere i dati snocciolati al convegno organizzato dalla società Brebemi, l’autostrada che unisce Brescia con Milano, sul progetto di autostrada elettrificata: “Il 10% dei veicoli sono merci, ma contribuiscono quasi per il 40% alle emissioni nocive anche perché hanno percorrenze più lunghe e le emissioni, in questi ultimi anni, non si sono ridotte nonostante nuovi carburanti ed altri interventi di risparmio energetico. Servono interventi radicali“. Questo è uno degli spunti offerti nel convegno da Giacomo Melis, Direttore generale CAL SpA (Concessioni Autostradali Lombarde), per spiegare quanto vale in termini di salute il modello dei camion tipo filobus.
L’energia sarà prodotta in autostrada
Una scelta voluta con forza da Francesco Bettoni, Presidente A35 Brebemi. “Una rivoluzione copernicana nel trasporto merci su gomma, che permette alla nostra autostrada di inserirsi in una economia circolare, in cui anche l’energia elettrica verrà prodotta accanto alla A35“.
Il progetto si basa, infatti. sull’utilizzo dell’ energia prodotta da un sistema di pannelli fotovoltaici che verrà ceduta ai camion che percorrono l’autostrada. Il rifornimento sarà tramite un pantografo posto sul tetto della motrice che si connetterà con il sistema. In questo modo si abbattano le emissioni, si riducono i rumori e soprattutto le autostrade diventano stazioni di ricarica ovvero la sfida è permettere di caricare quanto più possibile le batterie durante il percorso. In questo modo si allunga la percorrenza in elettrico, riducendo le soste necessarie per fare il pieno.
Si punta sui benefici economici
Il progetto sulla Brebemi riguarda 6 chilometri tra i caselli di Calcio e Romano di Lombardia, un luogo ad alta concentrazione di imprese. Non a caso al tavolo dei relatori era seduto Massimo Esposito, direttore logistica di Esselunga, che ha dichiarato il suo innamoramento per il progetto e per lo sviluppo del trasporto elettrico delle merci. Interessa anche il risparmio economico sottolineato da Mauro Brivio, Amministratore delegato di BRIVIO&VIGANÒ: “Gestiamo circa 600 mezzi al giorno, contiamo più di 1 milione di consegne per 42 milioni di chilometri. Nella nostra contabilità il gasolio incide per il 30%; se un viaggio a Roma costa 1000 euro, 300 se ne vanno per il gasolio. Se riusciamo a ridurre questo costo con l’elettrico facciamo un servizio alla collettività e allo stesso tempo rendiamo più competitivo il sistema economico lombardo ed italiano”.
L’esperienza svedese
E in Svezia come va? E’ stata utile la testimonianza di Jan Nylander che ha illustrato il progetto della regione svedese di Gävleborg: “Noi abbiamo una buona politica ecologica e su questo progetto abbiamo dato grande importanza alla sostenibilità economica e sociale. La decarbonizzazione è anche vantaggio competitivo rispetto ai concorrenti di Asia ed Usa. Ad oggi il sistema sta funzionando, non abbiamo problemi normativi e lo stiamo costruendo senza particolari problemi”.
Se c’è dell’elettrico in Svezia perchè non in Italia? A Brescia, se tutto andrà secondo i programmi, questi sono i tempi indicati dall’ Assessore regionale all’Ambiente Raffaele Cattaneo: la parte esecutiva nel 2019 mentre nel 2020 si realizzeranno i lavori, per concludere lo studio tra 2021 e 2022.
Un altro dei protagonisti è Siemens, presente al convegno di Brescia con il manager Marco Bosi: “L’alimentazione continua pensiamo sia quella più efficiente ed economica. C’ è anche un grande campo di applicazione nei collegamenti navetta come per esempio quelli di porti/aeroporti. Ora negli Stati Uniti si sta sperimentando quello tra Los Angeles e Long Beach“. Convinti di questa soluzione anche a Scania con Franco Fenoglio, l’Amministratore delegato, che sceglie la filovia anche per i problemi sulle batterie. Lo ascoltiamo in questa video intervista a cui segue quella di Magnus Höglund, Senior Advisor Sustainable Transport SCANIA
A Brescia il tema centrale è stato la presentazione della prima autostrada elettrica, ma si è affrontato anche quello più generale della mobilità elettrica con Luigi Ottaiano, Responsabile Mobilità Elettrica Enel X Italia, che ha sottolineato come gli studi e anche la pratica quotidiana indicano come vantaggiosa per l’economia e l’ambiente la scelta dei veicoli elettrici. E non ci sono problemi di mancanza di energia come ha illustrato nei suoi grafici Luca Marchisio, Responsabile Strategia di Sistema di Terna Spa, che ha garantito sull’ampia sostenibilità del sistema. Ma le merci si spostano anche nei porti dove l’area di riferimento non è solo quella delle banchine come ha spiegato Zeno D’Agostino, Presidente Autorità Portuale Adriatico Orientale, ma un territorio molto più vasto dove sono in corso progetti in direzione di una mobilità a emissioni zero. Si è ragionato anche di autostrade del mare sostenibili con l’intervento di Marcello Di Caterina, Direttore Generale Alis.
Al convegno sono intervenuti anche i rappresentanti di AISCAT, Federazione Italiana Autotrasporti, Assoartigiani Brescia, A2A Energy Solution, ABB, Cobat, Italtrans, Italferr. Tutti convinti che il futuro del trasporto merci sia elettrico.