Il frutteto? Sarà elettrico (22 marzo a Lugo)

Frutteto elettrico

“Il Frutteto Elettrico. La frutticoltura deve cambiare, il Frutteto Elettrico è il nuovo Paradigma?”. Questo il titolo del convegno che si svolgerà venerdì 22 marzo 2024 – a Lugo (in provincia di Ravenna) – presso il centro ricerca e sviluppo (Via Provinciale Cotignola, 17).

Dopo l’alluvione, la ricostruzione vuole essere a emissioni zero

Nei giorni scorsi dai campi post alluvione della Romagna, flagellata dai cambiamenti climatici,  abbiamo raccontato del riavvio delle produzioni con i veicoli elettrici e altre soluzioni che puntano a ridurre il consumo della materia prima, a iniziare dall’acqua, e mitigare gli effetti dell’anomalia diventata nuova normalità degli eventi estremi: gelate, trombe d’aria violentissime fino alle alluvioni (leggi qui).

Agricoltura elettrica
Il tecnico della cooperativa Fabio Zannoni davanti ai veicoli elettrici della Cooperativa Agricola Braccianti Massari di Conselice

Restiamo in Romagna. A Lugo dove è stato  organizzato questo convegno che mette in relazione agrivoltaico con i metodi di coltivazione  e di gestione del Frutteto Elettrico dove alla produzione – con sempre meno emissioni e chimica – di frutta si somma quella energetica.

L’evento è proposto da FRESH – Fruit Research Center, for Excellent and Sustainable Horticulture, neonata fondazione a servizio della filiera frutticola, che vede la Casa della Frutticoltura tra i suoi promotori.

Robot agricolo
Il test della bolognese Field Robotics in un meleto

Uno degli obiettivi è supportare gli imprenditori nella scelta elettrica.

Il convegno sarà introdotto dal docente universitario Luca Corelli Grappadelli. protagonista con Vaielettrico di un convegno sull’agricoltura elettrica (leggi qui). Tra i relatori anche Lorenzo Marconi che si occuperà di un tema di forte interesse come la robotica in campo (leggi qui).

robot al lavoro nei campi
La robotica sta conquistando i campi

Qui il programma con i relatori e le tematiche al centro del confronto dove saranno affrontate le problematiche legate alla produzione dell’energia.

Senza dimenticare quelle agronomiche e tecnologiche legate all’introduzione di robot che oltre a ridurre le emissioni potranno, grazie ai sensori e all’agricoltura di precisione, attenuare l’uso della chimica.

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Visualizza commenti (2)
  1. Lo scorso anno ho letto studi spagnoli (lo so … dovrei ricercar la “fonte”..) che indicavano grandi vantaggi dal moderno “agri-voltaico”; ovviamente il primo è poter contemporaneamente far produzioni orto/frutticole ed energia -utilizzabile in azienda e vendere eccessi in rete- ma anche sulla “simbiotica” esistenza delle piante e dei pannelli, che costituiscono pure un “ombreggiante” per riparare colture e terreni dall’irraggiamento e disidratazione del terreno (fra l’altro in fase di installazione pannelli si possono stendere anche tubi irrigatori che riducono fortemente la dispersione d’acqua); ciò consente di aumentare le rese e la resilienza dei terreni.

    Resta solo il problema dell’accettazione delle comunità locali … e noi italiani siamo molto coriacei (nimby forever ! 😥)

    1. Grazie Damiano per il contributo. Ci sono numerosi studi sul tema. Distinguiamo per essere più precisi tra fotovoltaico a terra e agrivoltaico. Il primo viene criticato per il consumo del suolo, anche se in certi contesti e metodi ci sono esempi di coltivazioni possibili anche con questo sistema ed esiste anche uno studio inglese su un’esperienza in Kenia dove l’ombreggiatura su alcuni ortaggi (non piante da frutta quindi) ha permesso una resa migliore. Sull’agrivoltaico ho inserito nell’articolo un link al convegno organizzato a Fieragricola tempo fa da noi dove il professor Luca Corelli Grappadelli spiegò come su alcune piante da frutto c’è una buona sinergia, ma non su tutte le varietà. Può funzionare per alcune piante e per altre no. Infatti il tema del suo intervento al convegno è Criticità e Vantaggi ecofisiologici del Frutteto Elettrico

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