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Il Fraunhofer boccia l’idrogeno: anche nei camion meglio le batterie

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Anche nei trasporti pesanti, camion e bus a medio lunghe percorrenze, l’idrogeno non sarà mai competitivo con l’elettrico puro a batterie. E’ la conclusione di uno studio condotto da uno dei più prestigiosi centri europei per il  trasferimento tecnologico, il Fraunhofer Institute tedesco.

“Con l’idrogeno le lobby petrolifere fanno greenwashing” dice il Fraunhofer

Nella transizione energetica, sostiene il report, l’idrogeno non potrà avere un ruolo significativo perchè le batterie sono superiori alle fuel cells in quasi tutte le applicazioni del trasporto terrestre. E chi ancora lo sostiene o lo finanzia lo fa in omaggio allo sforzo di greenwashing delle lobbies petrolifere.

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Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Nature Electronics.  Sostiene che le auto e i camion a celle a combustibile a idrogeno hanno poche possibilità di diventare commercialmente fattibili e che l’urgenza della crisi climatica richiede che i decisori si concentrino sui veicoli elettrici a batteria.

«L’idrogeno svolgerà un ruolo fondamentale nell’industria, nel trasporto marittimo e nei carburanti sintetici per l’aviazione. Ma per il trasporto su strada la nostra attenzione dovrebbe essere sui veicoli elettrici a batteria sia nel trasporto passeggeri che merci», scrive il dottor Patrick Plötz, del Fraunhofer Institute for Systems and Innovation Research ( ISI).

All’inizio del 2021 c’erano circa 25.000 auto a celle a combustibile a idrogeno in circolazione. Due soli i modelli FCEV disponibili (la Toyota Mirai e la Hyundai Nexo) e circa 540 stazioni di rifornimento di idrogeno in funzione nel  mondo. I veicoli elettrici sono invece circa 15 milioni con 350 modelli disponibili a livello globale.

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La Toyota Mirai a idrogeno, una delle maggiori attrazioni nella carovana del Giro d’Italia 2019.

Plötz fa notare che i veicoli ad idrogeno potevano sembrare un’alternativa anni fa quando la tecnologia delle batterie era ancora acerba.

“I camion a batterie presto competitivi anche sui trasporti a lungo raggio”

«Ma ora che i veicoli elettrici a batteria offrono un’autonomia di circa 400 km nel mondo reale e la nuova generazione utilizza batterie da 800 V, che possono essere ricaricate per un’autonomia di 200 km in circa 15 minuti, non c’è più gara».

Nel trasporto merci si sta verificando lo stesso fenomeno. Oggi circolano circa 30 mila camion elettrici a batteria con oltre 150 modelli già in commercio o pronti per il mercato. Viceversa i camion a idrogeno sono solo prototipi e di due soli costruttori.

«La sfida per i camion a batteria è la logistica a lungo raggio, con una media di 100.000 km all’anno, e il trasporto di merci molto pesanti perchè implica un elevato consumo di energia per chilometro» sostiene il ricercatore del Fraunhofer Institute. Ma anche in questo caso l’innovazione nelle batterie anticiperà l’arrivo in produzione dei primi mezzi a idrogeno, previsto fra il 2025 e il 2027.

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Il camion eActros di Mercedes. i primi esemplari stanno uscendo dalla fabbrica in questi giorni

I camion 100% elettrici stanno già raggiungendo autonomie prossime ai 400 km e con il nuovo standard di ricarica a  Megawatt (MCS) che potrebbe consentire livelli di potenza fino a a 3,75 MW potrebbero ricaricare in 15-20 minuti. E’ questa una velocità perfettamente compatibile con l’obbligo imposto ai camionisti di effettuare una sosta di almeno 40 minuti ogni 450 km percorsi. I primi camion con questa tecnologia dovrebbero essere presentati fra la fine del 2022 e il 2023.

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20 COMMENTI

  1. Il problema dell’idrogeno è sempre quello:
    Tecnologia molto ai primi passi e comunque produzione di materia prima inquinante ed a bilancio energetico negativo.
    Giù da me in provincia di Agrigento hanno proposto di trasformare le motrici diesel ancora in servizio in mezzi ad l’idrogeno approfittando dei fondi in arrivo, questo perché le gallerie sono troppo piccole per lanciare la linea elettrica aerea quindi servirebbero miliardi per allargare le gallerie, oppure sempre miliardi per produrre treni che neanche esistono.
    Poi una mattina alza il dito uno che ha la testa sulle spalle e suggerisce l’uovo di colombo….
    Maaa…. elettrificare i binari tipo metropolitana?
    Poi uno non deve fare il complottista e sospettare che vogliono mangiarsi i soldi giusto?
    Naturalmente il tutto per poche decine di passeggeri al giorno e qualche treno merci

    • Sa che invece quella dell’idrogeno su quelle linee potrebbe essere davvero la soluzione migliore?
      Potrebbe essere un impianto di test, per evidenziare le negatività ed eliminarle, in prospettiva di un uso più massiccio su altre reti.
      Nel frattempo la filiera per la produzione dell’idrogeno farà sicuramente passi avanti.
      Sulle auto non la vedo proprio, ma suo treni sì. In Germania circola già da alcuni anni un treno spola viaggiatori ad idrogeno.

      • Athos buongiorno d’accordo con lei però se abbiamo già la soluzione li bella pronta elettrificando i binari a terra con relativamente poca spesa perché imbarcarci in un’impresa sicuramente in perdita?
        Parliamo di poche decine di oasseggeri e qualche treno merci.
        Per fortuna abbiamo discrete strade statali e comunque Stanno completando l’autostrada Agrigento Caltanissetta in immissione a19, la cosiddetta autostrada degli scrittori ( Rosso di San Secondo, Camilleri,Sciascia,Pirandello ecc) tutti nati tra la provincia di Agrigento a quella di Caltanissetta.
        Questi fondi potrebbero essere di sicuro meglio spesi.
        Credo che nella Sicilia centro occidentale c’è ne sia roba più urgente da fare.
        Sembra quasi come la vicenda del ponte sullo stretto, adesso a cosa servirebbe?
        Prima completate lo sviluppo ferroviario e stradale almeno tra Napoli e Siracusa e poi eliminate il collo di bottiglia del passaggio dello stretto( relativo perché i traghetti privati ti portano di la in 30 minuti tra imbarco e sbarco chi ha il Telepass aale su in un attimo.

        • Le rotaie elettrificate le hanno le metropolitane più vecchie, mentre quelle più recenti hanno la linea aerea, per una questione di sicurezza.
          Hai idea di cosa succederebbe in caso di attraversamento dei binari, in aperte campagna, da parte di una persona?

  2. Dall’articolo parrebbe che tutto verta sulla maggiore maturità di una tecnologia sull’altra e quindi sulla maggiore disponibilità di valide soluzioni nel breve periodo. Non leggo di vantaggi intrinseci, e mi chiedo, certo che qua lo si sappia, quanta elettricità servirebbe per sostituire l’attuale parco circolante con l’elettrico e come la si potrebbe produrre. Grazie

    • Giuseppe, l’abbiamo scritto migliaia di volte: servirebbero circa 60-70 TWh all’anno, pari grosso modo al 20% del fabbisogno attuale. Ma succederà fra almeno 30 anni; quel giorno si stima che non supererà il 4% del fabbisogno totale italiano.

    • Ho la soluzione.
      Comprare 60 milioni di cyclette e collegarle alla rete elettrica cosi salviamo l’ambiente ci si allena si guadagna in salute come quel film con charlton heston che han dato in tv alcune sere fa..

  3. Esatto.
    Certo se un produttore decide di spendere i suoi capitali per cercare una strada alternativa nonostante in parecchi consiglino altro liberissimo di farlo ci mancherebbe.

  4. Frau chi???? Direbbe uno dei mattei che vanno di moda a Roma per ora.
    Si tratta se non erro di un un’istituto tedesco di ricerca molto serio.
    Fuori dallo scherzo ma stiamo parlando di motori alimentati a batterie pardon fuell cell ad idrogeno….
    ….Ancora?….
    Cioè già girano sulle strade i camion elettrici tesla e Nikola e questi vaneggiano di una tecnologia che ancora non esiste?
    Nucleare di quarta generazione portami via.
    Questa notizia fa il paio con quella secondo la quale i produttori di carburanti tradizionali hanno annunciato in pompa magna di voler iniziare la produzione in larga scala ( sic) di biocarburanti alternativi dicendosi certi
    di riuscire a contenere il costo al prezzo attuale dei carburanti tradizionali…
    Ma ci sono o ci fanno?
    A Roma direbbero sti c…..
    Non so magari volete pure detto grazie?

    • I camion Tesla e Nikola sono gli unici a batteria che ancora non girano- Daimler, Volvo, Scania e un tot di cinesi invece sì. Ciò detto, con chi se la prende, di grazia?

      • Massimo buonasera direi che me la prendo con i produttori di carburanti tradizionali i quali si sono svegliati adesso che sono scsppati i buoi dalla stalla, millantando una sedicente produzione alternativa di biocarburanti liquidi, sarebbe bello sapere da dove intendono prendere la materia prima visto che si consumano miliardi di litri di carburanti al giorno oltretutto vorrebbero vendere questo carburante a circa 2 euro al litro.
        Mi sembra una bufala bella e buona,un po’ come le auto alimentate direttamente a idrogeno liquido.
        Per quanto riguarda i camion a batteria il senso era che i prototipi elettrici sono su strada da parecchio tempo ,quegli altri no.
        Temo,come dice il caprone manicheo che sia fumo buttato negli occhi.
        Mi scuso se non sono stato sufficientemente chiaro e troppo aggressivo.

      • I camion di Nikola ancora non girano? E dire che al Super Bowl abbiamo visto anche i FCEL in azione…
        Sebbene i BEV consegnati siano pochi, non si può dire NON GIRANO…
        Ritenti…

          • Quindo girano. Ed a specifiche risultano superiori ai concorrenti.

            Visto che le consegne dei FCEL sono previste per il 2023, dubito che ci sia la possibilità che qualche elettrico possa in qualche modo superare le tratte dei veicoli ad idrogeno nel breve.

            Comunque il 24 febbraio ne sapremo di più delle consegne avvenute ed in previsioni nel 2023 di Nikola…
            Grazie per la risposta, le auguro una buona giornata

  5. tutti quelli che promuovono l’idrogeno lo fanno o perchè ci lavorano o per gettare fumo negli occhi alle persone, confonderle e farle continuare ad utilizzare la benzina.

    • Ma soprattutto perché “faccio il pieno in 5 minuti”, dimostrando dunque di non capire assolutamente niente delle motivazioni di base (su tutte, riduzione CO2 e NOx).

      • Resta il fatto che però, piaccia o no, quello del pieno in 5 minuti è l’unico sistema per far digerire la cosa ai più. Ribadisco: piaccia o no.

        • Io lo faccio in tempo zero, anche quando sono in viaggio , non capisco, basta un po’ di organizzazione, mentre al distributore devo sempre spendere troppo 🤷

    • Esattamente. Ed è così da decenni e decenni! Alla fine si troverà un vettore energetico valido e, per ironia della sorte, non sarà l’idrogeno! Idrogeno=greenwashing

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