Circola veleno nell’aria dei porti e gli armatori fanno poco. Lo sostiene il Ferry Ranking firmato dall’associazione Cittadini per l’aria: su una flotta complessiva di 174 navi solo 4 hanno sistemi di riduzione delle emissioni.
I numeri non lasciano scampo: solo poco più del 2% della flotta dei traghetti italiani ha messo in atto misure per proteggere l’ambiente e la salute delle persone. “Soltanto 4 navi su 174 tra quelle prese in considerazione hanno già adottato dei sistemi per ridurre le emissioni inquinanti”. E in costruzione ci sono: “solo altri quattro traghetti meno inquinanti”.

La Grimaldi ha 2 traghetti con le batterie
Il Ferry Ranking ha premiato Grimaldi: “Ha già in mare due traghetti che possono azzerare le emissioni in porto grazie alle batterie installate a bordo e ridurle durante la navigazione grazie agli scrubber”. L’utilizzo dei motori elettrici è limitato soprattutto alle operazioni in porto, sulla navigazione c’è ancora tanto da lavorare. Le altre compagnie preferiscono altre soluzioni come il gas naturale liquefatto per i nuovi traghetti di Tirrenia e GNV, attualmente in costruzione.
Ferry Raking: età media di 29 anni
Il giudizio dei Cittadini per l’aria è netto: “La grande maggioranza delle 32 compagnie interpellate non sta facendo nulla per rendere le navi meno inquinanti mentre si contano sulle dita di una mano gli armatori che hanno cominciato a investire per rendere i propri traghetti più sostenibili”. Un altro elemento messo in rilievo dall’associazione è l’età media delle navi di trasporto passeggeri: 29 anni con punte di oltre 65. Un dato: “spesso proporzionale al livello di emissioni rilasciate in atmosfera”.
Fumi molto più pericolosi rispetto alle auto
Il rischio salute è alto: “Oggi le navi passeggeri utilizzano carburanti con un contenuto di zolfo di migliaia di volte maggiore rispetto a quello utilizzato dai veicoli sulla terra ferma e, stazionando in porto, diffondono veleni che mettono a rischio la salute degli abitanti e dei loro stessi clienti”. Un fenomeno di cui abbiamo scritto (guarda).
Puntare sulle banchine elettrificate

Anna Gerometta, presidente di Cittadini per l’aria Onlus, cita la soluzione elettrica: “L’elettrificazione delle banchine, l’ adozione di batterie per le navi ormeggiate, filtri anti-particolato, passaggio a sistemi di alimentazione ibrida o elettrica per i vascelli, affidamento di contratti di trasporto pubblico ad armatori con flotte pulite sono i punti fondamentali dai quali ripartire”.
Il GNL soluzione di ripiego, meglio l’elettrico

Le altre soluzioni sono valutate criticamente da Gerometta: “GNL e scrubber contribuiscono a ridurre l’impatto dei fumi ma restano dei piani di ripiego che pongono comunque rischi per l’ambiente“. Meglio i “carburanti a basso tenore di zolfo con filtri e sistemi di abbattimento degli ossidi di azoto (NOX) e l’elettrificazione. A sistemi veramente rinnovabili”.
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