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Il “farmaco del litio” che allunga di cinquanta volte la vita della batterie

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farmaco litio
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Scienziati cinesi hanno sviluppato una sorta di “farmaco” che moltiplica di oltre cinquanta volte la vita delle batterie al litio. Può essere iniettato nelle celle interrompendone il degrado. Sembra fantascienza; ma la scoperta del team di ricercatori della Fudan University di Shanghai ha meritato l’altro ieri la pubblicazione sulla rivista scientifica internazionale Nature.

farmaco litioIniezione di precisione degli ioni di litio, cella per cella: è la scoperta di Fudan University di Shanghai

Il team guidato da Peng Huisheng e Gao Yue, utilizzando l’intelligenza artificiale e l’elettrochimica organica, ha ideato una nuova molecola trasportatrice di ioni di litio che agisce come un farmaco per le celle al litio. La molecola è il trifluorometansolfinato di litio (LiSO 2 CF 3 ): “cura” gli ioni di litio persi o degradati ripristinando la capacità energetica iniziale. Così la durata della batteria passa dai 500/2.000 cicli di ricarica attuali a un range di 12.000/60.000. Una rivoluzione che renderebbe le batterie agli ioni di litio praticamente immortali.

«Proprio come quando si cura una malattia umana, ci siamo concentrati sulla riparazione del problema principale della batteria, preservandone al contempo i componenti sani», ha spiegato Gao Yue. Il CF3SO2Li ha caratteristiche ideali: basso costo, facilità di sintesi e compatibilità con i materiali delle batterie più diffusi.

«La nuova soluzione non solo ritarda il ritiro delle batterie, ma riduce anche lo spreco di risorse e l’inquinamento“, ha aggiunto Gao. Ora il team sta studiano come produrre la molecola su scala industriale in collaborazione con i produttori di batterie interessati a commercializzarla.

farmaco del litioCon il “farmaco del litio” batterie più ecologiche e prive di metalli pesanti

Grazie all’iniezione di ioni di litio e del trasportatore i ricercatori ritengono di aver creato le premesse per realizzare batterie con nuovi materiali, più ecologici e privi di metalli pesanti.

La tecnologia attuale si basa invece su sofisticati materiali per elettrodi che includono litio da cui ricavare gli ioni di litio. I materiali carenti di questo metallo sono quindi esclusi dalla progettazione della batteria. La batteria si guasta quando vengono consumati gli ioni di litio attivi. «Il nostro studio – scrivono i ricercatori nell’articolo su Nature – infrange questo limite mediante una strategia di fornitura di ioni di litio a livello di cella. Ciò comporta l’aggiunta esterna di un sale organico di litio in una cella assemblata, che si decompone liberando ioni di litio espellendo i ligandi organici come gas».

Questo processo «non invasivo e rapido preserva l’integrità della cella senza richiedere lo smontaggio». In una prova dimostrativa effettuate su batterie commerciali LiFePO 4 la durata è stata estesa di almeno un ordine di grandezza. «Con ripetute forniture esterne di Li, una cella commerciale grafite|LiFePO 4 ha mostrato una ritenzione di capacità del 96,0% dopo 11.818 cicli».

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12 COMMENTI

  1. notizia splendida. ma finché non sarà messa sul mercato e manterrà davvero le promesse, mi spiace ma è “se non vedo non credo”.

  2. Ringrazio di cuore Vaielettrico per la notizia più bella della mattina !

    Se confermata definitivamente (con rigenerazione di batterie di clienti in assistenza) tutti gli attuali utenti BEV avranno l’eccezionale possibilità di scegliere tra mantenere la vettura oltre gli 8 anni di garanzia ufficiale (a questo punto procrastinabile per altri 8 almeno, stando alle dichiarazioni) oppure vendere la propria vettura ad altri che ne potranno usufruire tranquillamente.

    Per tutti gli indecisi sul passaggio all’elettrico full (con BEV) o parziale (con plug-in & hybrid/ eREV) un ulteriore motivazione ad abbandonare gli inquinanti e nocivi idrocarburi.

    Speriamo che si creino (molto) rapidamente centri ufficiali per applicare questo metodo di ripristino batterie (a prezzi onesti, un giusto margine sul costo operativo).

  3. È incredibile la rapidità con la quale la ricerca sta facendo progressi tecnologici. Ormai gli investimenti in R&D vanno tutti in una sola direzione, peccato solo che l’Europa non ci abbia mai creduto veramente e abbia perso il treno. Vedo utopistico un recupero del gap tecnologico con la Cina

  4. Batterie super entro il 2030? E’ come aspettare il Natale che fanno i bimbi, tanta ansia per il regalo più bello. Solo che in realtà l’ attesa è lunga ed intanto i non convinti elettrici compreranno termico.

    • Non è sbagliato attendere lo sviluppo tecnologico prima di investire il proprio denaro;avendo una elettrica ritengo ancora immatura l’attuale tecnologia, sicuramente non spenderò ulteriori soldi per sostituire le termiche presenti a casa se prima non sarà disponibile uno sviluppo tecnologico migliore a prezzi più vantaggiosi . tra cinque o dieci anni ci saranno su mercato prodotti che faranno diventare obsoleti gli attuali

      • Eraldo. E dopo cinque o dieci anni ci saranno sul mercato prodotti che li faranno diventare obsoleti, e dopo cinque o dieci anni uguale, sarà sempre così, la tecnologia non si ferma.

        • per una autonomima decente ho preso un pick up con batteria da 200 kwh così riesco a fare tutta la wk avanti indietro a lavoro , paga pegno il peso e la ricarica che la si fa alle super fast e non a casa; se ci fosse una tecnologia dove si dimezza o quasi la dimensione della batteria a parità di densità energetica, la si potesse riparare o manutentare facilmente garantendo autonomia > 500 km sopratutto d’inverno e vita più lunga la prenderei subito ma ,il grosso dei prodotti disponibili ad oggi, hanno autonomia abbastanza ridicola costringendoti a frequenti fermate che io non voglio fare. Fra dieci anni la tecnologia delle batteria mi auguro sia molto avanti allora cambierò anche le altre vetture, prima non credo, ne ho una elettrica basta ed avanza

    • …quindi aspettare il nucleare (da zero) 15 anno va bene, e 5 anni per nuove batterie (ma altre meno performanti già ora) invece no?

      o troll
      o far pace con la logica

    • giuseppe
      Però con ‘sta storia di aspettare il progresso…
      Io intanto i miei 4 anni / 60.000 km li ho messi insieme.
      Io al mare (Riccione) ci posso andare oggi e ritornare senza caricare (340 km totali) così come ci andrò fra 5 anni, perchè i 340 km fra 5 anni e anche fra 10 saranno sempre 340 km. Con 52kWh netti.
      Ho cambiato da ormai 3 mesi il telefono: ho preso il top di gamma dell’anno precedente, pagandolo la metà esatta di quello nuovo: diventerà vecchio un anno prima (con quello che ho risparmiato ho 6 anni di abbonamento telefonico da 30GB al mese gratis). Ma intanto ho un top di gamma che fa molto più di quello che mi serve davvero.
      Certamente se non hai il garage è fondamentale avere un’auto che non ti costringa a pellegrinaggi per ricaricare. Così come se vivi in autostrada, vuoi un’auto che faccia 500 km autostradali.
      Ma se, come me, fai 30 km al giorno e al massimo ti sposti di 150/200 km, ricarichi in garage ogni 10 giorni, davvero hai bisogno di aspettare 5 anni perchè così potrai ricaricare ogni 20 giorni o fare Bologna-Crotone senza tappe anzichè, come me, già da 4 anni, aspettare ben 79 minuti di ricarica in un viaggio di 9 ore?
      L’elettrico non è per tutti, oggi, ma è per tanti.
      ENEREV noleggia le Tesla a 75€ al giorno onnicomprensive di ricarica, kasko completa, formazione, assistenza etc.
      Li vogliamo spendere 150€ per farci un fine settimana di test oppure noleggiare una EX30 (mi pare per 70€ al giorno) e smetterla di parlare di aria fritta?
      (nota: generico, non mi sto rivolgendo proprio a giuseppe!)

      • E nessuno si ricorda mai di fare notare che ogni giorno che si aspetta e si continua a usare una termica, sempre più CO2 climalterante e polveri sottili tossiche vengono immesse in atmosfera. Sempre e solo ragionamenti su costi e soldi.

        Oltretutto, pickup elettrico da 200 kWh??? L’unico di cui ho notizia con queste dimensioni è il Chevrolet Silverado EV, ma è disponibile in Europa??

        • il comico è che con una logica diffusa non proprio esemplare… in campo termico c’è chi dopo 4/5 anni cambiava l’auto ICE con il nuovo modello… che più che altro aveva magari un nuovo disegno dei fanalini ant/post … la radio con “mangianastri” passava a CD.. poi USB e DAB (anche se tutt’ora sono in pochi a saper cos’è.. e pure ad abbinare il cellulare col bluetooth). Soltanto i turbodiesel negli ultimi anni han fatto qualche progresso (common-rail, turbo geom. variabile, etc) ma nienete di paragonabile alla velocità con cui si evolvono le NEV…

          Però non ho mai sentino nessuno cambiare l’auto Termica con una ICE meno inquinante Se non costretto da norme di circolazione limitata… (mentre è capitato con quelli che passano a NEV/BEV).

          Chissà quanti altri disastri climatici ricorrenti occorreranno ancora per far entrare nella testa e nelle esigenze degli italiani una mobilità più sostenibile anche per l’ambiente e la salute dei viventi…

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