Home Vaielettrico risponde Il decreto retrofit è una bufala? Facciamo chiarezza

Il decreto retrofit è una bufala? Facciamo chiarezza

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Retrofit
Il vecchio Maggiolino Volkswagen è uno dei vecchi modelli più trasformati in elettrico.

Ingegneri con una ricca esperienza nell’elettrico hanno sviluppato due kit retrofit. Ma dalla Motorizzazione hanno ricevuto questa risposta: “Il decreto nella realtà non è attuabile e nessuno ad oggi ha mai usufruito di questa legge”. Vaielettrico risponde. Ricordiamo che i quesiti vanno inviati a info@vaielettrico.it.

Impossibile omologare un veicolo convertito in elettrico

Siamo la Inelectric Srl, una società di ingegneria meccatronica che opera in più campi. Abbiamo sviluppato 2 kit retrofit (uno per un’auto ibrida, l’altro per una elettrica)  momentaneamente pensati per dare nuova vita alle auto d’epoca ma facilmente adattabili a qualsiasi altra automobile in commercio. Il nostro problema però nasce nel momento in cui abbiamo provato ad omologare. Per il kit in sé non si hanno grandi problemi, l’iter burocratico resta lungo ma percorribile, l’ostacolo pare sia proprio omologare l’automobile“.

Porte chiuse: “Nessuna motorizzazione ci ha dato una risposta affermativa”

Il motore retrofit recuperato
La conversione in elettrico di una Mini

Da come viene pubblicizzato  il decreto n141 del 26 luglio 2022 (detto appunto “decreto retrofit”) dovrebbe rendere facile questa operazione ma, nella realtà dei fatti, è tutt’altro che così. Abbiamo contattato varie motorizzazioni di varie regioni ed anche vari CPA (Centri Prova Autoveicoli) e, escludendo quelli che nemmeno sapevano di cosa stessimo parlando, ci hanno tutti risposto dicendoci che il decreto nella realtà “non è attuabile” e che addirittura pare che “nessuno ad oggi ha mai usufruito di questo decreto”. Pare inoltre che, secondo le informazioni che ci hanno dato, sia ancora necessario il nullaosta da parte della casa costruttrice e che una volta installato il kit l’auto vada omologata da capo, dovendo quindi superare prove varie quali ad esempio crash test e test di frenata secondo i canoni moderni (cosa che nessuna auto, nemmeno abbastanza recente, potrebbe superare, figuriamoci un’auto di almeno 30 anni)“.

Come fare per la conversione dell’auto?

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Il retrofit su una 850 Fiat a Modena

La mail prosegue: “Sorge quindi spontaneo un dubbio: siamo stati sfortunati noi a trovare solo motorizzazioni e CPA non capaci oppure tutte le aziende sul mercato che vantano di poter rendere green un veicolo datato utilizza le solite zone grigie dei regolamenti. Vi chiediamo quindi informazioni a riguardo e spero magari possiate darci informazioni aggiuntive che a quanto pare in questo momento ci sfuggono“. Francesco Iantorno.

Come funziona  il sistema retrofit, la spiegazione di Sonoelettrica

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Luciano Battaglini alla guida della Smart convertita in elettrico

Risposta (Gian Basilio Nieddu). Quasi in contemporanea alla mail di  Inelectric Srl e del titolare Francesco Iantorno abbiamo ricevuto quella di Luciano Battaglini  di SonoElettrica.it  con allegato  il certificato  di accreditamento rilasciato dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti. “Siamo costruttori e siamo la terza società in Italia, dopo Newtron e Pretto. A breve procederemo alle fasi finali dell’omologazione dei kit di Smart e Panda. Cosa significa? Una società per poter presentare la richiesta di omologazione di un kit deve essere certificata dal ministero attraverso una ispezione, nel nostro caso si è conclusa  con il rilascio del certificato di idoneità della produzione in serie dell’impianto di produzione del costruttore“.

VIDEO: La Smart convertita in elettrico 

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Niente crash test, sistema simile alla conversione al Gpl

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Una vecchia Fiat 500 “rinata” con un nuovo motore elettrico.

E come si arriva al kit omologato? “Si seguono tutte le fasi previste e  le specifiche tecniche indicate”. Un percorso complesso, ma come scrivono da Inelectric Srl fattibile.  Il problema è omologare l’auto? “Noi come centro o le nostre officine affiliate rilasciano il certificato di corretto montaggio. A questo punto è previsto il collaudo finale fatto da noi, dalle nostre officine oppure dalla motorizzazione che verifica che il kit venga installato come viene descritto nei capitolati di omologazione. Non è previsto un crash test, il sistema è simile alla conversione al Gpl“.

LEGGI ANCHE: Incentivi retrofit: via al bonus, ma è una presa in giro

Il nulla osta del costruttore? ” Non serve, come per il Gpl si sostituisce la parte inquinante”

Sul nulla osta della casa costruttrice? “Si tratta di sostituire la parte inquinante del veicolo rispondendo alle norme contro l’inquinamento. Non è necessario almeno con il decreto retrofit che disciplina la conversione con kit. Discorso diverso con il procedimento ad esemplare unico che infatti ha anche dei costi più alti per via dei maggiori test ed adempimenti previsti“.

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6 COMMENTI

  1. Per una volta la super complicata burocrazia italiana gioca un ruolo positivo! Non critico assolutamente il lavoro ingegneristico che sta dietro a kit del genere, però mi domando quale beneficio ne trae l’ambiente dalla conversione in elettrico di auto storiche. Davvero pensate di poter buttare nel rottame un Busso ad esempio?? Lasciate le storiche come sono state progettate e costruite e pensiamo piuttosto a come rendere praticabile sta benedetta transizione. Sono un petrolhead ma seguo volentieri il vostro canale sempre molto aggiornato e preciso. Chissà magari un giorno riuscirete a convertirmi……

  2. Altro gran bell’articolo del “nostro” Gian Basilio Nieddu che ti acchiappa una notizia di valore davvero non da poco. E no, non c’entra la fortuna della mail arrivata in quasi contemporanea: dietro questo articolo c’è tanto studio e si vede, questi sono contenuti di qualità che forse non fanno milioni di click ma che danno molta autorevolezza al sito. Concetti complessi ma spiegati in modo da essere comprensibili per tutti. E sono i miei articoli preferiti, quelli che ti danno vera conoscenza. Non voglio stare qui a dare voti, per carità, ma solo a fare i complimenti, meritati. Bravo Gian, davvero un ottimo lavoro!

  3. i nostri guru politici hanno capito che se tutti ce ne andiamo con la elettrica di accise sul petrolio non ne paghiamo piu’ . mai piu’ endotermico !!!!

    • Hai pensato che se si potessero convertire in elettrico delle auto che si posseggono già senza spendere molto, ti ritrovi una seconda auto (che normalmente si una poco e che comunque potrebbe far comodo fuori dai grandi centri urbani) su cui forse si avrebbe meno manutenzione e comunque si dovrebbe pagare Bollo e assicurazione?

  4. Una cosa BANALE come sostituire il vecchio puzzo motore della 500 con uno più efficiente e silenzioso elettrico , operazione fatta da me in meno di un mese, deve essere resa nulla o complicata nella sua regolarizzazione a causa di norme e normette che nessuno conosce….basterebbe una prova dei freni sul banco a rulli e la macchina è sicura per la circolazione.
    In UK l’hanno capito se non altro.

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